Direi che mi piace scrivere.
Da bambina il mio gioco preferito era rielaborare storie e vicende sul filo dei miei film e cartoni preferiti.
Poi mi piaceva anche interpretarli, ma questa è un'altra storia.
Quando scrivo c'è sempre un senso di mite inadeguatezza, un'incompletezza fuggitiva, un senso di... insoddisfazione.
Eccolo il termine fatidico.
Non sono mai soddisfatta pienamente di quello che scrivo.
C'è sempre una parola, uno spazio d'aria che manca.
Qualcosa che mi sorprende tra le righe, un sussulto che rende tutto diverso eppure uguale.
E, sembrerà assurdo, ma io sono felice così.
Quietamente.
Perchè so che il giorno in cui sarò soddisfatta, il giorno in cui non ci saranno più brividi a sorprendermi o parole a mancarmi, il giorno cui tutto sarà già detto e già scritto io non avrò motivo per continuare a farlo.
Quindi brindo a te, mia insoddisfazione, mia incompletezza.
Facciamoci compagnia ancora per tanto, tanto tempo.