Alcune precisazioni sulle regole di questa sfida per evitare eventuali errori. Qui si parla del
titolo di haiku/tanka.
CITAZIONE (Nykyo @ 1/2/2007, 00:26)
Dunque, dato che abbiamo tanti amanti del Giappone sul forum, e alcuni di loro se la cavano con metrica e poesia, allora mi piacerebbe che provassimo a giocare tutti insieme con gli haiku, che sono la più antica forma di poesia giapponese ed una delle forme di poesia ermetica che più amo.
Un haiku ha tre versi, rispettivamente di 5, 7 e di nuovo 5 sillabe. Ci sono regole specifiche per crearne, dalle quali però dato il contesto possiamo anche prescindere qui.
Basta che sia giusto il conteggio verso-sillabexverso e che ne venga fuori una cosa che ha un senso compiuto, perchè ok che sono ermetici ma devono significare qualcosa.
Credo ci si possa anche attestare sulla regoletta base che un haiku deve cogliere l'essenza di ciò che descrive, sia esso un personaggio, un luogo, un azione, una sensazione, ecc.
L’haiku è quindi un componimento poetico di tipo ermetico composto da tre versi di 5/7/5 sillabe. Il Tanka ha altri due versi entrambi da 7 sillabe e tutto ciò che è detto per l’haiku vale anche per il tanka.Da questa regola risulta come conseguenza diretta che
il titolo NON fa parte dell'haiku, altrimenti sarebbero 4 versi con delle sillabe in più e ciò andrebbe a chiaro discapito del voluto ermetismo del componimento.Una velocissima ricerca su internet con la parola Haiku, riporta al primo posto la solita
Wikipedia dove è possibile leggere:
L'haiku è una poesia dai toni semplici,
senza alcun titolo, che elimina fronzoli lessicali e retorica, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura nelle diverse stagioni. La composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine in quanto il soggetto dell'haiku è spesso una scena rapida ed intensa che descrive la natura e ne cristallizza dei particolari nell'attimo presente. L'estrema concisione dei versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, come una traccia che sta al lettore completare.
Nel nostro gioco, al posto della natura abbiamo invece messo Severus.Le regole del gioco, però, non vietano di aggiungere anche un titolo, se l’autore lo desidera, quindi
nel nostro gioco il titolo può anche essere aggiunto, però non può ovviamente alterare il significato di Haiku=componimento in tre versi e senza titolo.
Questo significa, molto semplicemente, che il titolo è un semplice “di più”, un’aggiunta che non ha alcuna importanza e che NULLA deve aggiungere all’haiku stesso il cui significato deve essere completo SENZA titolo. La lettura dell’haiku con o senza titolo deve portare allo stesso identico significato/pensiero/immagine.L'haiku è componimento poetico in cui il titolo non ha e non deve avere rilevanza, altrimenti il rigido gioco delle sillabe sarebbe falsato: basta mettere un bel titolone lungo che spiega ogni cosa (non essendo previsto il 4° verso con il titolo, ovviamente non vi è neppure alcuna regola sillabica… per ciò che non esiste!) e non ci sarebbe più alcuna difficoltà! ;-)
Non fatevi trarre in inganno dalle prime pagine della discussione del gioco creativo perché in quel caso
gli haiku erano scritti su tutto il mondo di HP e quindi su tutti i suoi personaggi e, ovviamente, per facilitare la lettura e permettere l'immediata comprensione degli stessi, è stato talvolta dato loro come "titolo" (che poi titolo in effetti non è, era solo l'avviso: ehi, ora passo a questo altro personaggio, sei avvertito!) il nome del personaggio stesso per identificare immediatamente l’oggetto (personaggio) in mezzo a tutti gli altri, anche se, in molti casi, dove l’haiku era particolarmente riuscito, il titolo era comunque ridondante perché si riusciva ad individuare il personaggio anche indipendentemente dal titolo (complimenti agli autori che ci sono riusciti). Ovvio che se fin dall’inizio del gioco si fosse scritto SOLO su Severus come è ora per la Severus House Cup, non ci sarebbe stato alcun titolo perché sarebbe stato del tutto superfluo.
Faccio qualche esempio approfittando dei primi haiku/tanka pubblicati per la Coppa.
Il titolo “Sapori” usato da Alaide per il suo gruppo di tre tanka non aggiunge nulla al significato dei versi, perché è esattamente la parole che viene in mente leggendo. È come se fosse una specie di riassunto, l’essenza del tanka stesso. Inoltre la parola sapore è presente nel primo tanka, mentre negli altri due sono presenti aggettivi (dolce-amaro) che sono attributi dei sapori.
Anche la parola “Mantello” nel titolo del gruppo di Tanka di Chiara53 non aggiunge nulla al significato degli stessi e, anzi, è presente nei primi due e nel terzo con un suo sinonimo (Manto).
Stessa cosa per “Mors” nel titolo del gruppo di Tanka di KnightOfCydonia: nulla aggiunge all’immagine della morte chiaramente evocate dai suoi componimenti.
Ultimo esempio, un po’ più complesso: il gruppo di nove haiku/tanka di Ida59. I nove titoli in 7 casi sono semplicemente parole scritte anche all’interno del relativo haiku/tanka. Nei numeri 3 e 5 (rispettivamente “errore” e “colpa”) la parola del titolo è semplicemente l’essenza (definizione) del significato componimento: l’errore commesso da Severus quando chiama Mezzosangue Lily e la colpa di Severus nell’aver riferito la profezia.
Spero che la questione “Titolo” sia ora chiara per tutti e che nessuno possa più essere indotto in errore.
Se permangono dubbi vi prego di chiedere.