Il Calderone di Severus

6.2. Richard Wagner, In occasione del bicentenario dalla nascita

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Alaide
view post Posted on 13/11/2012, 18:01 by: Alaide
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Il prossimo anno è un anno denso, dal punto di vista delle celebrazioni in ambito musicale. Si festeggiano infatti i bicentenari di due tra i compositori d'opera più importanti del XIX secolo (se non i due più importanti) e di uno dei maggiori compositori del XX.
Nel 1813 sono nati, a distanza di pochi mesi l'uno dall'alto, Richard Wagner (Lipsia 22 maggio 1813 - Venezia, 13 febbraio 1883) e Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto [PR] 10 ottobre 1813 - Milano, 27 gennaio 1901). Nel 1913 è nato Benjamin Britten (Lowestoft [Suffolk], 22 novembre 1913 – Aldeburgh, 4 dicembre 1976).
Ognuno di loro avrà una discussione apposita, dove analizzerò la maggior parte delle sue opere, senza fare troppi riferimenti biografici, soprattutto perché non amo molto il tentare di cercare ad ogni costo una corrispondenza tra composizione e vita. Ovviamente per qualsiasi curiosità, domanda, sono qui.
Premetto anche che alternerò le lezioni tra i diversi compositori e che, considerando la vastità dei mondi da loro esplorati, toccherò vari temi tra quelli preannunciati nel programma del corso, inserirò tutti gli opportuni link, per rendere il tutto più chiaro.

L'idea di iniziare da Wagner è dovuta essenzialmente al fatto che è il più vecchio, nonché al fatto che ho ancora nelle orecchie il Fliegende Holländer (l'Olandese Volante) che ho ascoltato recentemente a Torino.
Prima di porre l'elenco delle opere di Wagner, faccio una piccola premessa sulla visione poetica del compositore che è fondamentale per comprendere ciò che Wagner ricercava.
Ma prima di tutto, premetto che Wagner non è stato unicamente un compositore, ma anche (e sono certa che lui non apprezzerebbe questo mio anche) uno scrittore e un saggista.
Scrittore innanzitutto perché ha scritto da solo i versi dei suoi libretti, ma anche perché ha tentato di creare un linguaggio ad hoc per le sue opere (amava l'uso, alle volte eccessivo dell'allitterazione), sopratutto laddove voleva conferire un suono arcaico alla lingua tedesca. Scrittore di alcuni racconti e poemi che non hanno mai previsto la messa in musica, ma anche di brevi abbozzi o poemi teatrali ben sviluppati per progetti operistici, poi abbandonati, in favore di altri. Abbozzi che si possono leggere anche come opere letterarie in sé.
Saggista perché ha scritto moltissimo di musica e sulla musica e su sé stesso (ma la sua autobiografia è da prendere con le pinze, come tutte le volte che un artista parla di se stesso). Ciò che è interessante rilevare dei saggi di Wagner, al di là delle sue idee controverse, è il fatto che vi abbia espresso in maniera sistematica le sue idee musicali e compositive. La sua visione poetica, in definitiva.
Ciò che Wagner vuole realizzare - e che inizierà a realizzare, in nuce, dal Fliegende Holländer - è realizzare quello che chiama il Gesamtkunstwerk, ovvero sia l'opera d'arte totale, ovvero la perfetta unione di parola, canto e arte scenica (quella che oggi chiamiamo regia) all'interno delle sue opere. Non è un caso se ogni didascalia dei libretti wagneriani è lunga e precisa, se ogni minimo gesto è sottolineato, considerando che erano visti come mezzo utile per la realizzazione dell'opera d'arte totale, non è un caso se vi sia una forza immaginifica (nel Parsifal pare aver in mente un lungo piano-sequenza di carattere cinematografico, quando il cinema doveva ancora essere inventato) notevole in tutte le sue opere, una forza immaginifica che dovrebbe rispecchiarsi sulla scena, nella parola e nella musica. La parola è sorretta dalla musica e la musica è strettamente legata alla parola e all'immagine, evocativa quindi del mondo che la scena evoca (il ruolo della natura è fondamentale) e di ciò che la parola crea.
Si crea quindi un flusso unico che va a legare l'intero atto e un atto all'altro, un flusso retto da una fitta rete motivica (i Grundmotiven o Leitmotiven), che forma come una sorta di rete che sorregge la narrazione musicale e narrativa.
L'idea di Wagner è quindi quella di andare oltre l'opera, com'è concepita nella sua epoca, oltre, per farla semplice, all'opera a pezzi chiusi, composta da arie, duetti, terzetti etc., per creare per l'appunto quel fllusso continuo di cui scritto sopra e l'opera d'arte totale. Come appena detto, il tessuto delle opere di Wagner si regge su una fitta rete di motivi, i quali si riferiscono ad un oggetto, personaggio, simbolo che compare nell'opera e, per semplificare, ritornano all'interno dell'opera stessa, variando, intrecciandosi con altri, delineando situazioni e sentimenti, in un intreccio complesso, in cui, alla fine, definire ogni tema con un nome, fa perdere senso al tutto, proprio per il continuo gioco di intrecci, per l'intessere quella rete che sostiene tutto.
Naturalmente Wagner non arriva subito ad ideare un cambiamento così radicale nella storia della musica operistica (perché che piaccia o meno fu un cambiamento radicale), ma, inizia, essenzialmente il lavoro a partire dal Fliegende Holländer (dove però l'intreccio motivico non è ancora così totale e si possono riconoscere, seppur celati, i numeri che compongono tradizionalmente un'opera, quindi duetti, terzetti, arie), per continuare in maniera inesorabile.

Riporto ora l'elenco delle opere di Wagner, premettendo che, quando andrò a trattare le diverse opere, salterò le prime quattro perché non le conosco (non vengono mai rappresentate e non esistono praticamente registrazioni adeguate) e quindi non ho le capacità per fare un'analisi veramente accurata. Partirò, tra qualche giorno, dal Fliegende Holländer.
Per ogni opera è indicato il tempo di composizione e l'anno di rappresentazione, in modo da dare l'idea del modo lento di lavorare di Wagner.

1. Die Hochzeit (Le nozze) 1832, incompiuta e parzialmente perduta
2. Die Feen (Le Fate) 1834. Prima rappresentazione: 29 giugno 1888
3. Das Liebesverbot oder Die Novize von Palermo (Il divieto d'amare o la novizia di Palermo) 1834-1836. Prima rappresentazione: 29 marzo 1836
4. Rienzi, der letzte der Tribunen (Rienzi, l'ultimo dei tribuni) 1837-1840, Prima rappresentazione: 20 ottobre 1842
5. Der Fliegende Holländer (L'Olandese Volante) 1840-1841, Prima rappresentazione: 2 gennaio 1843, con successive rielaborazioni
6. Tannhäuser 1842-1845, Prima rappresentazione: 19 ottobre 1845 con successive rielaborazionie, tra cui una per Parigi del 1861.
7. Lohengrin 1845-1848, Prima rappresentazione: 28 agosto 1850
8. Tristan und Isolde (Tristano e Isotta) 1856-1859, Prima rappresentazione: 10 giugno 1865
9. Die Meistersinger von Nürnberg (I Maestri Cantori di Norimberga) 1845-1867, Prima rappresentazione: 21 giugno 1868
10. Das Ring des Nibelungen (L'Anello del Nibelungo), saga composta da quattro opere: Das Rheingold (L'oro del Reno. 1851-1854, Prima rappresentazione: 22 settembre 1869), Die Walküre (La Valchiria
1851-1856, Prima rappresentazione: 26 giugno 1870), Siegfried (1851-1871, Prima rappresentazione: 1876), Götterdämmerung (Il Crepuscolo degli Dei 1848-1874, Prima rappresentazione: 17 agosto 1876). Prima rappresentazione dell'intero ciclo: 1876
11. Parsifal 1865-1882, Prima rappresentazione: 26 luglio 1882
 
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