Il Calderone di Severus

3.7 Fotografia Notturna

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view post Posted on 6/3/2012, 11:28

Buca-calderoni

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3.7 Fotografia notturna

Visto il contest in corso, ho pensato di scrivere una breve “lezione” sulle tecniche adatte alla fotografia notturna.
La fotografia notturna può suddividersi in molti rami, alcuni specificati nel bando del contest, ma in realtà il limite è dato solo dalla fantasia e dalla creatività di chi scatta.

Vediamo insieme alcuni punti fondamentali:

La scelta della macchina fotografica.

Dire che vanno bene tutte è sufficiente? Non esiste un apparecchio specifico, al massimo possiamo dire che alcuni vanno meglio di altri.

Una macchina fotografica con un’ampia dinamica ISO, ovvero con la possibilità di arrivare ad alte sensibilità, facilita il compito; così come la possibilità di regolare in manuale sia i tempi (potrebbero servire tempi molto lunghi) che il diaframma e l’attacco per il cavalletto. Ciò non toglie che un buon telefonino può risolvere delle situazioni fotografiche altrettanto bene, soprattutto nelle street photo, le foto prese al volo, in mezzo alla gente.

Gli obiettivi.

(Le misure degli obiettivi sono riferiti al 35mm equivalente)

Vi ricordate? Una regola empirica dice che per evitare il mosso occorre tenere il tempo di scatto almeno pari alla focale utilizzata (attenzione, il mosso dovuto allo scatto, non quello dei soggetti in movimento).

In base a questa regoletta va da se che un grandangolare di 20mm è favorito rispetto ad un tele da 100mm, in quanto al primo basterebbero 1/20 s mentre al secondo servirebbe un bel 1/100s oer evitare il mosso.

Da questo se ne ricava che, in via generale, utilizzare obiettivi “corti” rende la vita più facile rispetto all’utilizzo di quelli “lunghi”. Per chi ha solo obiettivi zoom possiamo dire che la posizione più corta (W) è preferibile a quella più lunga (T) . Oggi in molte macchine fotografiche, o in molti obiettivi, sono presenti sistemi che riducono il mosso; in ogni caso la regola del grandangolo (Wide) e tele (Tele) è sempre valida.

Esposizione e trucchi anti mosso


Nella fotografia notturna di paesaggi poco o per niente illuminati, i tempi di esposizione diventano veramente lunghi, questo rende essenziale mantenere ben ferma la macchina fotografica.

Un solido cavalletto è da preferire, data la possibilità di ruotare/inclinare la macchina fotografica fino ad ottenere l’inquadratura desiderata, ma anche un muretto o un qualunque altro appoggio va bene; al limite, specialmente ne digitale, raddrizzeremo la foto in post-produzione. Se non volete girare con il cavalletto, ma avete paura di non trovare una base stabile per la macchina fotografica, può essere utile avere con se un sacchettino di sabbia (o riso) non troppo pieno, in modo da creare una base di appoggio ampia anche su parti di per se piccole (ad esempio sopra un paracarro).

Visto che anche la sola pressione del pulsante di scatto può favorire il mosso, se è possibile dobbiamo utilizzare uno scatto a distanza (telecomando, scatto flessibile o la “peretta” che utilizzavano i fotografi dell’ottocento), se invece la macchina fotografica non ce lo permette o se non abbiamo soldi da spendere, possiamo utilizzare l’autoscatto. Se non abbiamo nemmeno l’autoscatto … ok, faremo come i cecchini, trattenere il fiato e premere dolcemente.

Il tempo di esposizione calcolato dall’esposimetro (solitamente interno) della macchina fotografica, non sempre vi darà i risultati voluti. Molti sono i fattori che entrano in gioco, dalla sensibilità del sensore stesso ai limiti imposto dalla macchina fotografica(tempo di esposizione massimo e diaframma massimo).

Oltre a tutto , specialmente in città, le luci delle auto o dei lampioni o altro possono influenzare l’esposizione.

L’ideale sarebbe impostare manualmente i valori di tempo di scatto e diaframma desiderati, in modo da obbligare la macchina ad obbedire ai nostri voleri. Se questo è possibile (purtroppo non in tutte le macchine questo si può fare) con l’ esperienza, riusciremo a compensare, allungando i tempi di scatto, eventuali deficienze del sistema esposi metrico.

Un caso pratico: se vogliamo scattare in una strada ed ottenere le scie delle auto rappresentanti un fiume di luci, occorrerà mettere la macchina in manuale, esporre per le case e poi scattare, in questo modo anche se un faro dovesse colpire direttamente il nostro obiettivo l’esposizione, in quanto bloccata, non ne sarà influenzata. Il tempo lungo manterrà perfettamente immobili i palazzi ai lati della strada, mentre le auto proprio per il loro movimento, appariranno come linee di luce.

Se non avete la possibilità di impostare manualmente i valori di tempo/diaframma, dovrete rassegnarvi ad eseguire molte prove di scatto, fino ad ottenere quello che desiderate, anche se questo dipenderà più dal caso che da una vostra specifica abilità.

In alcuni apparecchi è presente la posa B, ovvero una posizione della ghiera dei tempi in cui l’otturatore rimane aperto fino a che manteniamo premuto il pulsante di scatto, una possibilità in più, a volte risolutiva, per i nostri scatti notturni, praticamente obbligatoria per la fotografia astronomica.

Il flash

Normalmente è meglio lasciarlo a casa, salvo casi particolari.

E’ divertente vedere, durante le manifestazioni all’aperto, il fiorire dei flash tra la folla. Pretendere di illuminare una scena distante 30/40 metri e di altrettanta ampiezza, con un “cosino” che si e no illumina un soggetto a 2/3 metri di distanza è come cercare di prendere un elefante con una retina da farfalle. Ciò non toglie che in alcuni casi anche il nostro “cosino” possa rendersi utile, pur se con qualche accorgimento.

Quando utilizzare il flash nella foto notturna? Semplice, per “bloccare” un soggetto rispetto al resto dell’immagine.

Se scattiamo una fotografia ad un amico di notte, in una piazza affollata, potremmo ottenere diversi risultati, a seconda della “tecnica” utilizzata:

Con il flash in automatico otterremo il soggetto ben illuminato e, a seconda della illuminazione generale, il resto più o meno buio.

Senza flash avremo l’area illuminata in modo più o meno corretto, ma le probabilità di avere il soggetto mosso sono alte, tutti gli altri soggetti della foto saranno più o meno mossi a seconda del loro movimento durante lo scatto.

Potremmo scattare con tempi lunghi, utilizzando un flash piccolo tenuto in mano (o dove pare a voi) per dare un colpetto di luce al soggetto durante lo scatto. Avremo così lo sfondo esposto decentemente, mentre il soggetto sarà perfettamente illuminato e ragionevolmente immobile (la luce del flash viaggia attorno al 1/2000s)
Chiaro che serve qualche esperimento per “calibrare” l’esposizione, ma le possibilità sono veramente enormi. Dimenticavo, un flashettino di seconda mano costa veramente pochi euro basta che abbia il tastino per lo scatto manuale (qualche volta chiamato”prova”).

Sulla fotografia notturna potrei andare avanti ancora per un pezzo, ma non vorrei annoiarvi troppo, per cui … USCITE e SCATTATE!

Reoplano

Edited by Ida59 - 6/3/2012, 13:01
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 6/3/2012, 14:31




Lezione molto interessante, grazie, e piuttosto tecnica.

L'impostazione manuale della macchina fotografica è un buon consiglio (anche se dovrò smanettare un po').

Sulle funzioni automatiche per la fotografia notturna di cui sono dotati alcuni apparecchi che ne pensi?
Cioè, per esempio la Nikon che ho io ha alcune funzioni, come "fotografia notturna"; "fuochi d'artificio", ecc... ma, provandole, non mi sono mai venute delle grandi foto (la domanda è: sbaglio io o "sbaglia" la macchina?) mentre con lo scatto manuale tipo "cecchino" i risultati sono stati migliori.

Per quanto riguarda la messa a fuoco hai delle dritte? L'autofocus, con poca luce, è messo piuttosto a dura prova.
 
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view post Posted on 6/3/2012, 15:48

Buca-calderoni

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CITAZIONE
Cioè, per esempio la Nikon che ho io ha alcune funzioni, come "fotografia notturna"; "fuochi d'artificio", ecc... ma, provandole, non mi sono mai venute delle grandi foto (la domanda è: sbaglio io o "sbaglia" la macchina?) mentre con lo scatto manuale tipo "cecchino" i risultati sono stati migliori.

Sono automatismi, come tali dovrebbero servire per facilitare il compito di chi li usa.
Probabilmente in alcuni casi riescono a "risolvere" la fotografia, in altri meno.

Imparare ad utilizzare la macchina in manuale aiuta a comprendere meglio come "dovrebbero" funzionare gli automatismi, e rimediare a situazioni in cui questi non riescono a produrre risultati decenti.

L'autofocus con poca luce funziona male, passare in manuale anche la messa a fuoco è un'ottima idea.

Se non esiste la messa a fuoco manuale bisogna mettere a fuoco qualcosa alla distanza corretta, non necessariamente il soggetto che si intende fotografare, premere a metà corsa il pulsante di scatto (questo normalmente blocca la messa a fuoco e l'esposizione, per cui okkio!), spostare e rifare l'inquadratura senza mollare il pulsante di scatto e poi premere a fondo per fare la foto. Chiaro che queste operazioni sono un palliativo alla mancanza della messa a fuoco manuale, che è sempre preferibile.


Reoplano
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 6/3/2012, 21:25




Ok, grazie delle dritte, ma cimenterò di più con la pratica.
Insomma la cosa migliore è settare i 3/4 delle impostazioni manualmente. Aggio capìt!

Premere il pulsante per scattare, alla fine, è un'arte! :o:
 
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3 replies since 6/3/2012, 11:28   198 views
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