"Mostrare, non raccontare” o in inglese “
Show, don’t tell” è il nome di una fondamentale tecnica narrativa. È un’esortazione agli scrittori perché evitino l’astratto e favoriscano sempre il concreto.
La narrazione deve essere un susseguirsi di dettagli concreti; dettagli che stimolino i sensi del lettore, che richiamino immagini, suoni, odori, sapori.
Esempio:
Severus è giovaneIl termine "giovane" è astratto, dunque qui ci troviamo di fronte al
raccontare.
Severus ha i capelli neri, lo sguardo attento e vigile. Cammina a grandi passi sicuri, senza fatica.Qui abbiamo una sequenza di particolari concreti, dunque ci troviamo di fronte al
mostrare.
Perché il mostrare è preferibile al raccontare?Perché è dimostrato che il cervello del lettore, se stimolato da dettagli concreti, vive le situazioni descritte. Il mostrato cala il lettore nella storia; il raccontato non garantisce la stessa risposta emotiva, non trascina il lettore.
Per questa ragione il raccontato può diventare noioso in fretta: il lettore non ha problemi a gustarsi 300 pagine di mostrato, mentre poche pagine di raccontato possono subito stufare.
Perché ogni volta che si scivola nel raccontare c'è il rischio che l’autore esprima un giudizio.
I capelli neri o l'andatura decisa sono un fatto oggettivo, la giovinezza è una valutazione soggettiva. Può essere una valutazione giusta e condivisa, ma questo non cambia il problema: il problema è che l’autore ha fatto capolino per parlarci direttamente, incrinando l’immersione.
La buona narrativa, in definitiva,
trasporta il lettore in una condizione mentale simile a quella del sogno. Quando l’autore interviene nella storia, ha lo stesso effetto di qualcuno che ti parla all’orecchio mentre dormi: se ti va bene non te ne accorgi, se ti va male ti svegli (e ti incavoli). Se il lettore si sveglia, spesso chiude il libro. Dicasi "EPIC FAIL".
Oppure immaginate di essere al cinema. Scorre la pellicola, la scena vede Severus che avanza deciso in una notte oscura, misteriosamente. Il pubblico in sala si chiederà dove starà andando la misteriosa figura. A un certo punto spunta il regista con un cartello: "Severus è giovane!" Sarebbe veramente ridicolo e rovinerebbe tutta l’atmosfera (come certi errori di grammatica o di digitazione in cui incappiamo mentre scriviamo e anche alle nona revisione della storia, di quelli di digitazione, spesso ne troviamo ancora!)
Un avviso utile: non svegliate chi sogna! (provato con mano!
)
Un'altra considerazione è che il "mostrare" permette di scegliere automaticamente i particolari che sono sul serio importanti per la storia.Cosa mi spinge a sottolineare che Severus è giovane? Qual è la rilevanza dell'essere giovane per la storia?
• Forse l'essere giovane è importante perché serve uno sguardo vigile e attento, e questo dettaglio è vitale; ma allora non è forse meglio mostrare Severus parlando esclusivamente dei suoi occhi?
• Forse l'essere giovane è importante perché chi è giovane spesso cammina senza difficoltà, e questo dettaglio è vitale; ma allora non è forse meglio mostrare Severus mentre compie un agile balzo?
E così via.
Il raccontato è impreciso. Se si vuole portare avanti la trama, occorre precisione, occorre mostrare i dettagli.
Il raccontato non rimane in mente se non si affiancano, in questo caso alla giovinezza, particolari concreti; altrimenti, dopo poche pagine, il lettore si sarà già scordato che Severus è giovane. Invece il mostrato lascia un’impressione duratura; anche chiuso il libro e passati anni, ricorderemo i dettagli più vividi.
Edited by chiara53 - 7/7/2015, 17:55