Sempre tratto da
Itis Galilei Roma
Come dividere le parole in sillabe
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Ogni sillaba deve avere almeno una vocale:a-mi-che-vol-men-te
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Una vocale o un dittongo, posti all'inizio di una parola e seguiti da una consonante, costituiscono una sillaba: o-ra-rio, au-gu-rio
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Le vocali dei dittonghi e dei trittonghi non si dividono mai:mie-le, a-iuo-la
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Una consonante semplice forma una sillaba con la vocale e il dittongo che la seguono:co-ro-na, piu-ma,
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Le consonanti doppie e quelle del gruppo cq si dividono tra due sillabe:ap-pal-lot-to-la-re,
ac-qua
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I 'digrammi' e i 'trigrammi', gruppi di lettere che formano un solo suono, non si dividono mai.Essi sono:
gl + i: e-gli
gn + vocale: gno-mo
sc + le vocali e, i : sce-na, sci-vo-lo
ch + le vocali e, i: chi-mi-co, o-che
gh + le vocali e, i: ru-ghe, a-ghi
ci e gi + le vocali a, o, u: ca-mi-cia, mi-cio, gio-va-ne, giu-sto
gli + vocale: a-glio, mo-glie
sci + vocale: li-scio, a-sciu-ga-re
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I gruppi formati da due o tre differenti consonanti + una vocale costituiscono una sillaba, se con questo insieme di lettere può iniziare una parola della lingua italiana:re-cla-mo, a-pri-re, a-stra-le re-cri-mi-na-re, pro-ble-ma
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Gli insiemi di due o tre consonanti che non potremmo mai trovare all'inizio di una parola italiana: rt, cn, lt, mbr, nfr, e così via, devono essere divisi tra due sillabe, come negli esempi seguenti:cor-to, tec-ni-co, al-to, om-bra, in-fran-ge-re
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La s seguita da una o più consonanti forma generalmente una sillaba con la vocale seguente, non con quella che la precede: a-stro, ri-spon-de-re, di-sprez-zo
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Nelle parole composte, nelle quali il primo elemento termina per i e il secondo elemento comincia per vocale, l'insieme delle vocali risultante da tale unione non deve essere considerato un dittongo e va diviso tra due sillabe: chi-un-que, ri-e-du-ca-re
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I prefissi come dis-, tras-, trans-, in-, ben-, mal- possono essere separati dalla radice e formare una sillaba a sé oppure divisi, secondo le regole generali della divisione in sillabe: dis-a-bi-ta-to / di-sa-bi-ta-to,
tras-por-ta-re / tra-spor-ta-re,
mal-in-ten-zio-na-to / ma-lin-ten-zio-na-to
Oggi, però, si tende a seguire le regole generali e prevale la seconda delle possibilità.