Grazie Ida, mi fa molto piacere!
Per la dieresi è esattamente come dici tu, il segno grafico di dieresi (i due puntini) indica appunto il fenomeno fonetico della dieresi.
Sulla divisione in sillabe ti confesso che sono messo grossomodo come te, anzi peggio! Proprio perché sono abituato alla suddivisione della poesia, che è diversa, più spontanea e più adatta alle esigenze di musicalità (appunto è possibile sciogliere i dittonghi e accorpare gli iati), la divisione grammaticale mi riesce particolarmente difficile!
Per questo motivo sono andato a cercare la regola su internet e l'ho trovata su
www.itisgalileiroma.it/aula/italian..._e_trittong.htmLa riporto qui di seguito:
Sillabe con dittonghi e trittonghi. Lo iato Quando una a, una e oppure una o (dette vocali "forti") si incontrano con una i o una u (dette vocali "deboli"), si crea un dittongo. Anche l'incontro di due vocali "deboli" genera un dittongo .
Nel dittongo le vocali non devono essere mai divise tra due sillabe:
a-ria, spe-cie, uo-vo, au-to, fiu-me, fiu-to
Il trittongo si forma dall'unione di tre vocali: due "deboli", una "forte" .
Come nel dittongo, anche
nel trittongo le vocali che lo costituiscono non possono essere mai separate:
a-iuo-la
Se nel gruppo di vocali la "debole" è accentata, non si ha dittongo: si genera invece uno iato. Anche l'incontro di due vocali "forti" genera uno iato.
Nello iato le vocali fanno parte di sillabe differenti:
zì-o, pa-ù-ra, ma-e-stra, po-e-ta
Secondo lo schema, "teoria" dovrebbe suddividersi te-o-rì-a
Edited by Ida59 - 8/12/2010, 16:41