Il Calderone di Severus

Esercitazioni varie (punteggiatura, verbi, grammatica, ortografia e molto altro), Per mettersi alla prova e anche divertirsi

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/8/2010, 16:23
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Ho creato questa nuova discussione per gli esercizi sulla punteggiatura, visto che la discussione sulla sola virgola, dove li avevo inizialmente inseriti, era inappropriata.

______________________

Ecco il primo esercizio che riguarda la punteggiatura in generale.

Riporto due testi completamente privati della punteggiatura, degli a capo e delle maiuscole, e vi invito ad inserirla (lasciate sotto spoiler il vostro esercizio): successivamente inserirò i testi originali e verificheremo quali sono state le scelte degli autori.



testo 1
la mamma così festosa aveva fatto diventare serio papà lui sapeva disse quando moriva e si aprì con noi in quel modo nuovo leggero e tragico insieme sapeva che io potevo sfuggirgli noi della loro storia non avevamo mai immaginato nulla per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia papà era secondo noi più interessante lei certo diventò più allegra quando noi fummo cresciute anche se lo era sempre al suo modo improvviso rapido la gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola il suo correre incontro a papà che rincasava noi lo giudicavamo ingenuo mentre papà che vedevamo ora più grave quasi taciturno rispetto al tempo di Ponte Stura era considerato da noi più profondo della mamma questo fu nella nostra fanciullezza dopo il nostro giudizio fu rovesciato papà ci sembrò troppo semplice incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma ad avvertire qualcosa di intenso di misterioso nella sua bellezza fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse indifferenti a quello che "loro" potevano essere o non essere accettammo con naturalezza quasi con noncuranza che essi fossero buoni con una specie di compatimento che fossero felici quando papà si ammalò non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane sapevamo soltanto che lui era vecchio ma quando lei è morta abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele come un'operazione chirurgica subita senza anestesia


testo 2
gli elettori dicevano perché De Sanctis non viene perché non scrive egli ci disprezza e permette che il suo nome diventi coperchio di altri nomi e di altri interessi ed io dissi andrò io là voglio vedere da presso cosa sono questi elettori e che specie di lavoro vi si è fatto e se equivoco c'è voglio io togliere l'equivoco e per la prima volta ho fatto un viaggio elettorale tornai ieri ancora commosso nella mente mi si volgeva tutta una storia pregna di grandi dolori e di grandi gioie ricca di osservazioni interessanti avevo imparato più in quei paeselli che in molti libri e dissi questo non è più storia mia è storia di tutti ci s'impara tante cose è il mondo studiato dal vero e dal vivo e studiato da uno che sotto i capelli bianchi serba il core giovine e intatto il senso morale e potente la virtù dell'indignazione ecco materia viva di una commedia elettorale e non ne conosco nessuna ancora

Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:16
 
Web  Top
v4l3nz4
view post Posted on 20/8/2010, 20:54




Ok, premesso che queste esercizio è tostissimo (!), provo a a inserire la punteggiatura nel primo testo, per ora.

La mamma, così festosa, aveva fatto diventare serio papà.
"Lui sapeva," disse quando moriva, e si aprì con noi in quel modo nuovo, leggero e tragico insieme, "sapeva che io potevo sfuggirgli".
Noi della loro storia non avevamo mai immaginato nulla.
Per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia; papà era, secondo noi, più interessante.
Lei certo diventò più allegra quando noi fummo cresciute, anche se lo era sempre al suo modo improvviso, rapido. La gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola, il suo correre incontro a papà che rincasava, noi lo giudicavamo ingenuo; mentre papà, che vedevamo ora più grave, quasi taciturno rispetto al tempo di Ponte Stura, era considerato da noi più profondo della mamma. Questo fu nella nostra fanciullezza.
Dopo, il nostro giudizio fu rovesciato. Papà ci sembrò troppo semplice; incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma, ad avvertire qualcosa di intenso, di misterioso nella sua bellezza. Fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse, indifferenti a quello che "loro" potevano essere o non essere. Accettammo con naturalezza, quasi con noncuranza, che essi fossero buoni, con una specie di compatimento che fossero felici.
Quando papà si ammalò, non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane, sapevamo soltanto che lui era vecchio. Ma quando lei è morta, abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele, come un'operazione chirurgica subita senza anestesia.


Credo che ci siano parecchi errori, in effetti. :unsure: Vabè. :D Attendo il giudizio ufficiale.

Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:16
 
Top
view post Posted on 20/8/2010, 21:51
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Eheheh... prima di fornire la soluzione "originale" lascio che qualcun altro si cimenti, e io stessa ci proverò; ad ogni modo, tenete conto che la punteggiatura è pur sempre soggettiva e dipende dal senso che si intende dare alle parole...

Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:17
 
Web  Top
view post Posted on 2/9/2010, 12:36
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Questo è il mio risultato sul primo testo.

La mamma, così festosa, aveva fatto diventare serio papà. Lui sapeva, disse, quando moriva, e si aprì con noi in quel modo nuovo, leggero e tragico insieme: sapeva che io potevo sfuggirgli.
Noi della loro storia non avevamo mai immaginato nulla: per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia; papà era, secondo noi, più interessante. Lei, certo, diventò più allegra quando noi fummo cresciute, anche se lo era sempre al suo modo improvviso, rapido: la gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola, il suo correre incontro a papà che rincasava, noi lo giudicavamo ingenuo, mentre papà, che vedevamo ora più grave, quasi taciturno rispetto al tempo di Ponte Stura, era considerato da noi più profondo della mamma.
Questo fu nella nostra fanciullezza. Dopo, il nostro giudizio fu rovesciato: papà ci sembrò troppo semplice; incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma, ad avvertire qualcosa di intenso, di misterioso nella sua bellezza, fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse, indifferenti a quello che "loro" potevano essere o non essere. Accettammo con naturalezza, quasi con noncuranza, che essi fossero buoni; con una specie di compatimento, che fossero felici. Quando papà si ammalò, non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane: sapevamo soltanto che lui era vecchio; ma quando lei è morta, abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele, come un'operazione chirurgica subita senza anestesia.


Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:17
 
Web  Top
Swindle
view post Posted on 2/9/2010, 15:12




Ho visto ora quest'interessante articolo sulla Virgola prima della E.
Ricordo (anche se non precisamente dove) che Ida mi ha ripreso ad un certo punto proprio su questo mio "vizio". :P
Sarò proprio un'italiana doc, ma mi sento in linea con il pensiero di Severgnini, piuttosto che con quello di inglesi e francesi.
Certo, un testo deve essere chiaro, ma un autore deve, prima di tutto, avere uno stile.
E lo stile non si fonda solo sul registro usato, sulle parole scelte, sulla quantità e la qualità di aggettivi e avverbi! Insomma, il modo di scrivere non è dato solo dalle parole ma anche da altre piccole cose: ad esempio l'uso dell' "a capo", o di frasi e periodi più o meno brevi o al contrario complessi, o, appunto, l'uso della punteggiatura.
E se punti interrogativi ed esclamativi sono importanti, la virgola la fa da padrone.
A volte è necessaria, appunto per rendere più chiaro e leggibile un testo (non è che per avere stile bisogna scrivere una schifezza nebulosa!), a volte è semplicemente un vezzo, un qualcosa che l'autore mette lì perchè gli piace.
Siamo tutti diversi, no? E allora dov'è la soggettività (e lo stile!) se non in queste piccole cose?!
Chissà cosa avrebbero detto in proposito i Grandi Autori della nostra amata Italia...
Quello che posso dire io è... viva il "suona bene?"!!! XD


Ok, ora provo a fare anch'io i compiti! :P
(wow, mi sembrano tanto quelli che ci obbligava a fare la maestra delle elementari! ^.^)
testo 1
SPOILER (click to view)
La mamma, così festosa, aveva fatto diventare serio papà.
Lui sapeva, disse, quando moriva e, si aprì con noi in quel modo nuovo leggero e tragico insieme, sapeva che io potevo sfuggirgli.

(N.d.me: Quest'ultima frase è un pò ambigua. Potrebbe essere così, oppure anche: "Lui sapeva, disse quando moriva, e si aprì con noi in quel modo nuovo leggero e tragico insieme, sapeva che io potevo sfuggirgli."
Ma cambia totalmente di significato. Non so. E' sempre difficile con un testo non di tua mano.)

Noi, della loro storia, non avevamo mai immaginato nulla.
Per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia, papà era, secondo noi, più interessante. Lei, certo, diventò più allegra, quando noi fummo cresciute, anche se lo era sempre al suo modo improvviso, rapido.
La gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola, il suo correre incontro a papà che rincasava, noi lo giudicavamo ingenuo; mentre papà, che vedevamo ora più grave, quasi taciturno, rispetto al tempo di Ponte Stura, era considerato da noi più profondo della mamma.
Questo fu nella nostra fanciullezza.
Dopo, il nostro giudizio fu rovesciato: papà ci sembrò troppo semplice.
Incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma, ad avvertire qualcosa di intenso, di misterioso, nella sua bellezza, fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse, indifferenti a quello che "loro" potevano essere o non essere. Accettammo con naturalezza, quasi con noncuranza, che essi fossero buoni, con una specie di compatimento, che fossero felici.
Quando papà si ammalò non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane, sapevamo soltanto che lui era vecchio.
Ma quando lei è morta abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele, come un'operazione chirurgica subita senza anestesia.



Ora non ho tempo, ma tornerò a fare il secondo!
(Anche se c'è De Sanctis... detesto quell'uomo. :P)
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 13/9/2010, 13:34




Ed ecco i miei esercizi.
Premettendo che il primo testo, a livello proprio di "metodo di scrittura" non mi è piaciuto per niente.
Lo so non c'entra niente, ma a livello di musicalità e di modo in cui viene narrata la storia, l'ho trovato veramente orribile.




SPOILER (click to view)
testo 1
La mamma, così festosa, aveva fatto diventare serio papà: lui sapeva, disse, quando moriva e si aprì con noi in quel modo nuovo, leggero e tragico insieme. Sapeva che io potevo sfuggirgl:i noi, della loro storia, non avevamo mai immaginato nulla.
Per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia. Papà era, secondo noi, più interessante; lei certo diventò più allegra quando noi fummo cresciute, anche se lo era sempre al suo modo improvviso, rapido.
La gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola, il suo correre incontro a papà, che rincasava... noi lo giudicavamo ingenuo, mentre papà, che vedevamo ora più grave, quasi taciturno, rispetto al tempo di Ponte Stura, era considerato da noi più profondo della mamma.
Questo fu, nella nostra fanciullezza. Dopo, il nostro giudizio fu rovesciato: papà ci sembrò troppo semplice. Incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma, ad avvertire qualcosa di intenso, di misterioso nella sua bellezza, fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse, indifferenti a quello che "loro" potevano essere o non essere.
Accettammo con naturalezza, quasi con noncuranza, che essi fossero buoni; con una specie di compatimento, che fossero felici. Quando papà si ammalò non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane. Sapevamo soltanto che lui era vecchio, ma, quando lei è morta, abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele, come un'operazione chirurgica subita senza anestesia.



 
Top
view post Posted on 13/9/2010, 16:25
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Se non sbaglio il primo "compito" è stato fatto da Vale, Ida, Rika e Ale (ho dimenticato qualcuno? Charlie tu non lo fai?): qualcun altro ha intenzione di svolgerlo o inserisco il testo originale così vediamo le scelte dell'autore e le confrontiamo con le nostre?

Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:17
 
Web  Top
halfbloodprincess78
view post Posted on 14/9/2010, 16:25




No, Ida, aspetta lo faccio anch'io dammi 20 minuti!
 
Top
view post Posted on 14/9/2010, 16:27
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Sei ottimista se credi di cavartela solo con 20 minuti!
Prenditi tutto il tempo che vuoi: io l'ho trovato piuttosto difficile, soprattutto quella seconda maledetta frase, che ha messo in crisi tutti.


Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:17
 
Web  Top
v4l3nz4
view post Posted on 14/9/2010, 16:30




Davvero! Concordo anche io sulla difficoltà tutto il testo (una scrittura molto "disturbante", secondo me), e in particolare sulla seconda frase. Credo che ci saranno intepretazioni diverse.

Vai Cla, in bocca al lupo! :lol:

Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:18
 
Top
halfbloodprincess78
view post Posted on 14/9/2010, 17:02




Grazie Vale per l'in bocca al lupo, in effetti non è facile, ma io lo dico sempre che la punteggiatura andrebbe abolita: Viva Joice!!!
Comunque ho studiato tutte le robe qui sopra e non essendo mentecatta come sembro ho cercato di mettere in pratica.
Vediamo se sono così pessima!
SPOILER (click to view)
La mamma, così festosa, aveva fatto diventare serio papà.
- Lui sapeva, - disse, quando moriva, e si aprì con noi in quel modo nuovo, leggero e tragico insieme, sapeva che io potevo sfuggirgli.
Noi della loro storia non avevamo mai immaginato nulla.
Per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia; papà era, secondo noi, più interessante.
Lei certo diventò più allegra quando noi fummo cresciute, anche se lo era sempre al suo modo improvviso, rapido.
La gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola, il suo correre incontro a papà che rincasava, noi lo giudicavamo ingenuo; mentre papà, che vedevamo ora più grave, quasi taciturno rispetto al tempo di Ponte Stura, era considerato da noi più profondo della mamma. Questo fu nella nostra fanciullezza.
Dopo, il nostro giudizio fu rovesciato.
Papà ci sembrò troppo semplice; incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma, ad avvertire qualcosa di intenso, di misterioso nella sua bellezza. Fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse: indifferenti a quello che loro potevano essere o non essere. Accettammo con naturalezza, quasi con noncuranza che essi fossero buoni, con una specie di compatimento, che fossero felici.
Quando papà si ammalò, non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane; sapevamo soltanto che lui era vecchio. Ma quando lei è morta, abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele; come un'operazione chirurgica subita senza anestesia.


SPOILER (click to view)
Gli elettori dicevano: perché De Sanctis non viene? perché non scrive? egli ci disprezza e permette che il suo nome diventi coperchio di altri nomi e di altri interessi. Ed io dissi: andrò io là, voglio vedere da presso cosa sono questi elettori e che specie di lavoro vi si è fatto, e se equivoco c'è, voglio io togliere l'equivoco. E per la prima volta ho fatto un viaggio elettorale.
Tornai ieri ancora commosso. Nella mente mi si volgeva tutta una storia, pregna di grandi dolori e di grandi gioie, ricca di osservazioni interessanti, avevo imparato più in quei paeselli che in molti libri. E dissi: questo non è più storia mia, è storia di tutti, ci s'impara tante cose. E' il mondo studiato dal vero e dal vivo e studiato da uno, che sotto i capelli bianchi serba il core giovine e intatto il senso morale e potente la virtù dell'indignazione. Ecco materia viva di una commedia elettorale. E non ne conosco nessuna ancora


Edited by halfbloodprincess78 - 14/9/2010, 20:51
 
Top
view post Posted on 14/9/2010, 17:04
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Waaaao! Ma hai fatto tutte e due i testi! Bravissima, Cla!

Aspetto un attimo la risposta di Charlie e poi metto il testo originale con la punteggiatura.


Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:18
 
Web  Top
halfbloodprincess78
view post Posted on 14/9/2010, 17:15




CITAZIONE (Ida59 @ 14/9/2010, 18:04)
Waaaao! Ma hai fatto tutte e due i testi! Bravissima, Cla!

Ci ho provato, era da tempo che ci ragionavo sopra!
 
Top
view post Posted on 15/9/2010, 18:11
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Charlie non si è fatta viva, quindi ora inserisco il testo originale (sotto spoiler, così chi dovesse arrivare in futuro su questa discussione potrà sempre svolgere l'esercitazione) con la punteggiatura scelta dal suo autore.

Lascio ad ogni alunna il compito di confrontare il proprio testo con quello "originale".
Vi prego di indicare e commentare laddove avete fatto una scelta diversa dall'autore, specificando se ritenete che si tratti obiettivamente di un vostro errore, magari anche dovuto alla difficoltà ad interpretare il testo, oppure se a voi "suona" meglio (fornendo la relativa motivazione) la vostra punteggiatura rispetto a quella utilizzata dell'autore originario.


(L. Romano, La penombra che abbiamo attraversato, in Opere, a cura di C. Segre, Milano, Mondadori, 1991, vol I, pp. 1036-37)


La mamma, così festosa, aveva fatto diventare serio papà.
- Lui sapeva, - disse quando moriva, e si aprì con noi in quel modo nuovo, leggero e tragico insieme, sapeva che io potevo sfuggirgli.
Noi della loro storia non avevamo mai immaginato nulla.
Per anni la mamma ci sembrò solo bella e gaia; papà era, secondo noi, più interessante.
Lei certo diventò più allegra quando noi fummo cresciute, anche se lo era sempre al suo modo improvviso, rapido. La gioia della mamma nell'accoglierci quando tornavamo da scuola, il suo correre incontro a papà che rincasava, noi lo giudicavamo ingenuo; mentre papà, che vedevamo ora più grave, quasi taciturno rispetto al tempo di Ponte Stura, era considerato da noi più profondo della mamma. Questo fu nella nostra fanciullezza.
Dopo, il nostro giudizio fu rovesciato. Papà ci sembrò troppo semplice; incominciammo a intravvedere una gravità nei silenzi della mamma, ad avvertire qualcosa di intenso, di misterioso nella sua bellezza. Fin che la nostra stessa giovinezza ci rese ottuse: indifferenti a quello che "loro" potevano essere o non essere. Accettammo con naturalezza, quasi con noncuranza che essi fossero buoni, con una specie di compatimento che fossero felici.
Quando papà si ammalò, non ci rendemmo conto che la mamma era ancora quasi giovane; sapevamo soltanto che lui era vecchio. Ma quando lei è morta, abbiamo avvertito quella perdita con una lucidità crudele; come un'operazione chirurgica subita senza anestesia.


Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:18
 
Web  Top
view post Posted on 18/9/2010, 20:26
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Ho creato questa nuova discussione per gli esercizi sulla punteggiatura, visto che la discussione sulla sola virgola, dove li avevo inizialmente inseriti, era inappropriata.
____________________

Nel testo originale ci sono 42 segni di punteggiatura in tutto (uno più uno meno) e io in ben 20 casi ho fatto diverso. Ecco, non è un buon inizio!
A parte la seconda frase, con il discorso diretto (e tra l’altro secondo me nell’originale c’è un errore, perché il “sapeva che io potevo sfuggirgli” è ancora discorso diretto e doveva essere introdotto anche dal trattino) che non ho individuato, in prevalenza ho sbagliato gli “a capo” (ben 5 su 6 e ne ho messo uno che nell’originale non c’era!).
Con le virgole mi è andata abbastanza bene, anche se ne ho messe 3 che nell’originale non c’erano, 2 al posto del “punto e virgola”, 1 al posto del “due punti” e 1 al posto del punto ( e questo è grave), però le altre venti le ho azzeccate.
Coi “due punti” è stato un disastro: nell’originale ce n’era solo 1 (e io ho usato la virgola) mentre ne ho messi ben 5, di cui 1 al posto della virgola, 1 al posto di un punto e a capo (e questo è grave), 2 al posto di un punto (ancora grave) e 1 al posto di un punto e virgola.
Maluccio anche con i “punti e virgola” (5 nell’originale): ne ho messi solo 2 giusti, 2 li ho sostituito con la virgola e 1 coi due punti; tutto sommato nulla di grave.
A me, però, certi punti con a capo proprio non piacciono, mi sembra che interrompano il discorso nel punto sbagliato: voi che ne pensate? E anche i punti staccano troppo un discorso che, invece, secondo me era meglio unire col duepunti, dove venivano fornite successivamente le informazioni, oppure col punto e virgola, per fornire la serie delle azioni.
Voi cosa ne pensate?


Edited by Ida59 - 4/7/2015, 15:18
 
Web  Top
220 replies since 20/8/2010, 16:23   6360 views
  Share