| CITAZIONE (v4l3nz4 @ 20/6/2010, 23:08) CITAZIONE Giovanni Pascoli
Sei tu che ritorni. tra poco ritorni, tu, piccola dama, sul mostro dagli occhi di fuoco (Notte d'inverno, 23-25) "mostro dagli occhi di fuoco", su questa ho riflettuto parecchio, però non so cosa indichi Pascoli con questa metafora. Ho pensato potesse essere il treno su cui viaggiava la sua amata, però non so, attendo delucidazioni. Brava Vale che fai i compiti sul congiuntivo e anche quelli sulle figure retoriche! Le tue risposte sono tutte giuste, nel senso che hai sempre individuato in modo corretto la metafora nei testi poetici e direi che l'hai anche ben spiegata. Sul "ferreo sonno" io l'avrei spiegata con un'altra metafora (sonno di piombo, cioè un sonno molto profondo) ma probabilmente è più corretto il significato che hai attribuito tu.
Riguardo alla metafora usata da Pascoli, sì, si tratta proprio del treno, perchè è del ritorno via treno che il poeta parla. (Grazie a Internet si trova tutto)
Notte d'inverno
Il Tempo chiamò dalla torre lontana... Che strepito! E` un treno là, se non è il fiume che corre. O notte! Né prima io l'udiva, lo strepito rapido, il pieno fragore di treno che arriva; sì, quando la voce straniera, di bronzo, me chiese; sì, quando mi venne a trovare ov'io era, squillando squillando nell'oscurità. Il treno s'appressa... Già sento la querula tromba che geme, là, se non è l'urlo del vento. E il vento rintrona rimbomba, rimbomba rintrona, ed insieme risuona una querula tromba. E un'altra, ed un'altra. - Non essa m'annunzia che giunge? - io domando. - Quest'altra! - Ed il treno s'appressa tremando tremando nell'oscurità. Sei tu che ritorni. Tra poco ritorni, tu, piccola dama, sul mostro dagli occhi di fuoco. Hai freddo? paura? C'è un tetto, c'è un cuore, c'è il cuore che t'ama qui! Riameremo. T'aspetto. Già il treno rallenta, trabalza, sta... Mia giovinezza, t'attendo! Già l'ultimo squillo s'inalza gemendo gemendo nell'oscurità... E il Tempo lassù dalla torre mi grida ch'è giorno. Risento la tromba e la romba che corre. Il giorno è coperto di brume. Quel flebile suono è del vento, quel labile tuono è del fiume. E` il fiume ed è il vento, so bene, che vengono vengono, intendo, così come all'anima viene, piangendo piangendo, ciò che se ne va.
Edited by Ida59 - 6/7/2015, 14:31
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