Il Calderone di Severus

1.6 - Metafora, Figure di contenuto o traslati, di significato o semantiche

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Ida59
view post Posted on 21/6/2010, 12:14 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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CITAZIONE (v4l3nz4 @ 20/6/2010, 23:08)
CITAZIONE
Giovanni Pascoli

Sei tu che ritorni. tra poco
ritorni, tu, piccola dama,
sul mostro dagli occhi di fuoco
(Notte d'inverno, 23-25)

"mostro dagli occhi di fuoco", su questa ho riflettuto parecchio, però non so cosa indichi Pascoli con questa metafora. Ho pensato potesse essere il treno su cui viaggiava la sua amata, però non so, attendo delucidazioni. :)

Brava Vale che fai i compiti sul congiuntivo e anche quelli sulle figure retoriche!
Le tue risposte sono tutte giuste, nel senso che hai sempre individuato in modo corretto la metafora nei testi poetici e direi che l'hai anche ben spiegata.
Sul "ferreo sonno" io l'avrei spiegata con un'altra metafora (sonno di piombo, cioè un sonno molto profondo) ma probabilmente è più corretto il significato che hai attribuito tu.

Riguardo alla metafora usata da Pascoli, sì, si tratta proprio del treno, perchè è del ritorno via treno che il poeta parla. (Grazie a Internet si trova tutto)

Notte d'inverno

Il Tempo chiamò dalla torre
lontana... Che strepito! E` un treno
là, se non è il fiume che corre.
O notte! Né prima io l'udiva,
lo strepito rapido, il pieno
fragore di treno che arriva;
sì, quando la voce straniera,
di bronzo, me chiese; sì, quando
mi venne a trovare ov'io era,
squillando squillando
nell'oscurità.
Il treno s'appressa... Già sento
la querula tromba che geme,
là, se non è l'urlo del vento.
E il vento rintrona rimbomba,
rimbomba rintrona, ed insieme
risuona una querula tromba.
E un'altra, ed un'altra. - Non essa
m'annunzia che giunge? - io domando.
- Quest'altra! - Ed il treno s'appressa
tremando tremando
nell'oscurità.
Sei tu che ritorni. Tra poco
ritorni, tu, piccola dama,
sul mostro dagli occhi di fuoco.
Hai freddo? paura? C'è un tetto,
c'è un cuore, c'è il cuore che t'ama
qui! Riameremo. T'aspetto.
Già il treno rallenta, trabalza,
sta... Mia giovinezza, t'attendo!
Già l'ultimo squillo s'inalza
gemendo gemendo
nell'oscurità...
E il Tempo lassù dalla torre
mi grida ch'è giorno. Risento
la tromba e la romba che corre.
Il giorno è coperto di brume.
Quel flebile suono è del vento,
quel labile tuono è del fiume.
E` il fiume ed è il vento, so bene,
che vengono vengono, intendo,
così come all'anima viene,
piangendo piangendo,
ciò che se ne va.




Edited by Ida59 - 6/7/2015, 14:31
 
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