Buca-calderoni
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| Per inquadrare l’immagine, ovvero scegliere la porzione di immagine da riprendere, si usa il mirino.
Anche in questo caso esistono delle categorie ben definite di mirini, da cui discendono infinite variazioni. Le categorie principali sono:
- Mirino a traguardo Una semplice cornicetta, qualche volta dotata di una croce centrale, che serve per avere un’idea di cosa verrà fotografato. Molto utilizzata agli albori della fotografia, oggi la si trova ancora nelle macchine subacquee. Semplicissimo nella realizzazione, non è il meglio che si possa desiderare ma funziona!
- Mirino Ottico (Galileiano) Se al mirino a traguardo aggiungiamo un paio di lenti, et voilà, ecco il mirino ottico. Molto usato ancora oggi, è tra i miei preferiti, sia per l’immediatezza dell’uso (è indipendente dall’accensione/spegnimento della macchina), che per la resa dell’inquadratura. Può essere dotato di cornicette che permettono di “vedere” come sarà l’inquadratura con diversi obiettivi ed al suo interno possono essere riportati i dati di tempi e diaframmi o altre informazioni, ad esempio le segnalazioni dell’esposimetro.
- Mirino Reflex L’ho chiamato Reflex per semplicità, è il più utilizzato nelle macchine fotografiche di fascia alta. Può essere ottico o elettronico. Nel primo caso l’immagine ripresa dall’obiettivo viene portata direttamente all’occhio del fotografo attraverso un prisma ottico od un sistema di specchi, nel secondo (valido per le sole digitali,) è un piccolo monitor che prende il posto del mirino. Personalmente preferisco il sistema classico, possibilmente con specchio e pentaprisma, molto nitido e brillante in quasi tutte le situazioni. Anche in questi mirini vengono normalmente visualizzate tutte le informazioni necessarie.
- Visore (monitor) In quasi tutte le macchine fotografiche digitali, è possibile mettere a fuoco utilizzando il visore posto sul retro della stessa. Questo modo di inquadrare ha lo svantaggio di essere soggetto alla luminosità del contesto in cui si fotografa, rendendo in alcuni casi difficoltosa la scelta della scena (in spiaggia con sole alle spalle ad esempio) o illuminandoci come fari nella notte quando la discrezione sarebbe da preferire (in chiesa o a teatro, nel caso sia permesso fotografare). Anche in questo tipo di mirino possono venir visualizzate le informazioni previste negli altri.
Se dovessi fare una personale classifica seguirei questo ordine: reflex ottico, mirino ottico (o galileiano), reflex elettronico, visore e, per ultimo, mirino a traguardo.
In ogni caso ognuno dei mirini sopra descritti è valido, l’importante è abituarsi all’uso del “proprio” mirino (ma questo vale per tutta la macchina fotografica). La composizione in fase di ripresa è essenziale, come vedremo quando parleremo di queste cose, e avere uno strumento che ci faciliti la vita rende più piacevole fotografare.
Una diatriba che scuote il mondo fotografico dall’alba dei tempi è questa: “si usa l’occhio destro o il sinistro per inquadrare l’immagine?” Bah! Alcuni tengono aperti entrambi gli occhi, altri usano il sinistro, anche se così facendo si appoggia il dorso macchina al viso, altri il destro, insomma, vale la solita regola, ognuno fa come gli pare, basta che sia comodo. Certo, se utilizzate il visore, allora non c’è scelta, la macchina va tenuta ad una certa distanza dal viso, possibilmente con entrambe le mani.
Un esercizio che anticiperà le lezioni di composizione e che serve per familiarizzarci con l’idea di inquadratura:
Provate a inquadrare più soggetti del vostro quotidiano (mentre andate a scuola od al lavoro, in treno, mentre andate per negozi, insomma quando vi pare) senza scattare, giusto per controllare nel mirino come può variare l’inquadratura. Questo esercizio serve per previsualizzare le immagini cioè prevedere come verranno le foto, risparmiandoci grosse delusioni (frase tipica “Ma che bippa ho fatto a fare questa foto!”).
Ok, ammetto che girare con la macchina fotografica in mano e puntando l’obiettivo in continuazione contro qualsiasi cosa o qualcuno potrebbe crearvi dei problemi, e, giusto per evitare che veniate presi per pazzi, invece della macchina fotografica potreste utilizzare un telaietto per diapositive vuoto. Tenendolo tra indice e pollice e guardandoci attraverso, otterrete lo stesso risultato senza farvi troppo notare...
Non avete nemmeno un telaietto per diapositive? Vanno bene anche le dita, ad esempio messe a “C” (sempre pollice ed indice” magari con l’indice dell’altra mano a fare da quarto lato. State solo attenti che non si tratti di un segno convenzionale in uso nella zona, magari per dire “voglio comprare 14 cavalli” o altro che potrebbe mettervi in imbarazzo!
Visto che vi ho dato anche i compitini, la prossima lezione verrà postata lunedì prossimo e non giovedì. Se avete domande fatele, posso giurare che non mordo! (o perlomeno, non sono velenoso...)
p.s. Le lezioni "tecniche" saranno ancora 2, forse 3, poi si passerà ad altro...
Edited by reoplano - 25/4/2019, 14:34
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