Il Calderone di Severus

1.5 La macchina fotografica: Come si inquadra l’immagine

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view post Posted on 29/3/2010, 14:00

Buca-calderoni

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Per inquadrare l’immagine, ovvero scegliere la porzione di immagine da riprendere, si usa il mirino.

Anche in questo caso esistono delle categorie ben definite di mirini, da cui discendono infinite variazioni. Le categorie principali sono:

- Mirino a traguardo
Una semplice cornicetta, qualche volta dotata di una croce centrale, che serve per avere un’idea di cosa verrà fotografato. Molto utilizzata agli albori della fotografia, oggi la si trova ancora nelle macchine subacquee. Semplicissimo nella realizzazione, non è il meglio che si possa desiderare ma funziona!

- Mirino Ottico (Galileiano)
Se al mirino a traguardo aggiungiamo un paio di lenti, et voilà, ecco il mirino ottico. Molto usato ancora oggi, è tra i miei preferiti, sia per l’immediatezza dell’uso (è indipendente dall’accensione/spegnimento della macchina), che per la resa dell’inquadratura. Può essere dotato di cornicette che permettono di “vedere” come sarà l’inquadratura con diversi obiettivi ed al suo interno possono essere riportati i dati di tempi e diaframmi o altre informazioni, ad esempio le segnalazioni dell’esposimetro.

- Mirino Reflex
L’ho chiamato Reflex per semplicità, è il più utilizzato nelle macchine fotografiche di fascia alta. Può essere ottico o elettronico. Nel primo caso l’immagine ripresa dall’obiettivo viene portata direttamente all’occhio del fotografo attraverso un prisma ottico od un sistema di specchi, nel secondo (valido per le sole digitali,) è un piccolo monitor che prende il posto del mirino. Personalmente preferisco il sistema classico, possibilmente con specchio e pentaprisma, molto nitido e brillante in quasi tutte le situazioni. Anche in questi mirini vengono normalmente visualizzate tutte le informazioni necessarie.

- Visore (monitor)
In quasi tutte le macchine fotografiche digitali, è possibile mettere a fuoco utilizzando il visore posto sul retro della stessa. Questo modo di inquadrare ha lo svantaggio di essere soggetto alla luminosità del contesto in cui si fotografa, rendendo in alcuni casi difficoltosa la scelta della scena (in spiaggia con sole alle spalle ad esempio) o illuminandoci come fari nella notte quando la discrezione sarebbe da preferire (in chiesa o a teatro, nel caso sia permesso fotografare). Anche in questo tipo di mirino possono venir visualizzate le informazioni previste negli altri.

Se dovessi fare una personale classifica seguirei questo ordine: reflex ottico, mirino ottico (o galileiano), reflex elettronico, visore e, per ultimo, mirino a traguardo.

In ogni caso ognuno dei mirini sopra descritti è valido, l’importante è abituarsi all’uso del “proprio” mirino (ma questo vale per tutta la macchina fotografica). La composizione in fase di ripresa è essenziale, come vedremo quando parleremo di queste cose, e avere uno strumento che ci faciliti la vita rende più piacevole fotografare.

Una diatriba che scuote il mondo fotografico dall’alba dei tempi è questa: “si usa l’occhio destro o il sinistro per inquadrare l’immagine?”
Bah! Alcuni tengono aperti entrambi gli occhi, altri usano il sinistro, anche se così facendo si appoggia il dorso macchina al viso, altri il destro, insomma, vale la solita regola, ognuno fa come gli pare, basta che sia comodo.
Certo, se utilizzate il visore, allora non c’è scelta, la macchina va tenuta ad una certa distanza dal viso, possibilmente con entrambe le mani.

Un esercizio che anticiperà le lezioni di composizione e che serve per familiarizzarci con l’idea di inquadratura:

Provate a inquadrare più soggetti del vostro quotidiano (mentre andate a scuola od al lavoro, in treno, mentre andate per negozi, insomma quando vi pare) senza scattare, giusto per controllare nel mirino come può variare l’inquadratura. Questo esercizio serve per previsualizzare le immagini cioè prevedere come verranno le foto, risparmiandoci grosse delusioni (frase tipica “Ma che bippa ho fatto a fare questa foto!”).

Ok, ammetto che girare con la macchina fotografica in mano e puntando l’obiettivo in continuazione contro qualsiasi cosa o qualcuno potrebbe crearvi dei problemi, e, giusto per evitare che veniate presi per pazzi, invece della macchina fotografica potreste utilizzare un telaietto per diapositive vuoto. Tenendolo tra indice e pollice e guardandoci attraverso, otterrete lo stesso risultato senza farvi troppo notare...

Non avete nemmeno un telaietto per diapositive? Vanno bene anche le dita, ad esempio messe a “C” (sempre pollice ed indice” magari con l’indice dell’altra mano a fare da quarto lato. State solo attenti che non si tratti di un segno convenzionale in uso nella zona, magari per dire “voglio comprare 14 cavalli” o altro che potrebbe mettervi in imbarazzo!

Visto che vi ho dato anche i compitini, la prossima lezione verrà postata lunedì prossimo e non giovedì. Se avete domande fatele, posso giurare che non mordo! (o perlomeno, non sono velenoso...)

p.s. Le lezioni "tecniche" saranno ancora 2, forse 3, poi si passerà ad altro...

Edited by reoplano - 25/4/2019, 14:34
 
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view post Posted on 30/3/2010, 08:13
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Che bello! Un compito!
E sprezzante del pericolo me ne andrò in giro armata di macchina fotografica per provare le inquadrature... anche per il gusto di vedere che faccia faranno i vicini di casa :P
 
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view post Posted on 30/3/2010, 11:29
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I ♥ Severus


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A parte il visore delle macchine digitali (odiosissimo quando la luce batte contro), che è l'unico che ho "visivamente" compreso, il resto è nebuloso.
Dalle ripetizioni "personali" ottenute ieri sera dall'insegnante, ho capito che il Mirino a Traguardo non riuscivo a "vederlo" semplicemente perchè non lo avevo mai visto nella realtà e quindi era difficile immaginarlo.

Ora che ho capito insersco un'immagine, così potete farvene un'idea.

image


Il mirino ottico/reflex visivamente è quello "normale", che si guarda dentro e si vede l'immagine

image

però non ho capito la differenza "tecnica" che c'è dentro la macchina fotografica.
 
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view post Posted on 2/4/2010, 22:53

Buca-calderoni

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CITAZIONE (Ida59 @ 30/3/2010, 12:29)
però non ho capito la differenza "tecnica" che c'è dentro la macchina fotografica.

Allora...
Il mirino ottico può anche essere indipendente dalla macchina fotografica. Basti pensare per certi tipi di obiettivi, viene addirittura fornito un mirino dedicato. In pratica il mirino ottico è paragonabile ad un piccolissimo cannocchiale che inquadra, e quindi fa vedere, più o meno quello che sarà ripreso dall'obiettivo. Il vantaggio principale è la facilità di realizzazzione, lo svantaggio è, appunto, la necessità di avere un mirino per ogni obiettivo. Nelle macchine ad ottica fissa il problema non si pone, nelle altre viene risolto con cornicette che indicano, all'interno del mirino, il campo inquadrato. Ed ecco spiegato perchè in macchine digitali compatte fornite di ottica zoom (focale variabile), non viene praticamente mai utilizzato un mirino ottico ma, in sua vece, si utilizza il visore.

Il mirino reflex, mostrando quanto realmente ripreso dall'obiettivo, non è soggetto ai problemi sopra citati, ovvero l'immagine inquadrata è direttamente quella che verrà ripresa, indipendentemente dallìobiettivo utilizzato.
Per contro la complessità costruttiva è maggiore, e la luminosità, salvo in apparecchiature di alta classe, può essere inferiore al mirino ottico.

Reoplano
 
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view post Posted on 5/4/2010, 17:51

Buca-calderoni

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Una curiosità, qualcuno ha fatto i compitini?
Mi piacerebbe sapere come è andata

Reoplano
 
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view post Posted on 6/4/2010, 08:07
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Io ho fatto i compitini!
Mi sono dilettata a provare inquadrature gironzolando per le strade di Gif-sur-Yvette ed ho notato che, in effetti, basta spostarsi di pochissimo per aver un'inquadratura diversa e, magari, più efficace di quella che si pensava di utilizzare in un primo momento.
 
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view post Posted on 12/4/2010, 10:28

Buca-calderoni

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CITAZIONE (Alaide @ 6/4/2010, 09:07)
Io ho fatto i compitini!
Mi sono dilettata a provare inquadrature gironzolando per le strade di Gif-sur-Yvette ed ho notato che, in effetti, basta spostarsi di pochissimo per aver un'inquadratura diversa e, magari, più efficace di quella che si pensava di utilizzare in un primo momento.

Questo è un buon esercizio. Senza rendertene conto, hai fatto un'operazione di "critica" della fotografia.
Il fatto stesso di dire che l'inquadratura è più o meno efficace implica una scelta di "stile", basata sui tuoi gusti e sulla tua esperienza.
Dopo la lezione sugli obiettivi (che sarà abbastanza impegnativa) passeremo all'analisi dell'immagine, e svilupperemo meglio i concetti fino ad ora abbozzzati.

Reoplano
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 13/4/2010, 12:11




Allora, seppur in ritardo, ho fatto questo primo compito, prima col visore della macchina digitale e poi con una macchina fotografica più datata (molto datata...).

E' vero, il monitor a livello di resa non è sempre il massimo. In determinati casi da un'idea di luce che poi, a fotografia scattata, risulta diversa. Le maggiori difficoltà le ritrovo negli ambienti chiusi, dove la luce o è scarsa oppure è variabile da zona a zona. Da qui problemi, tipo "flash o non flash?", ecc...

Inquadrando delle persone in ambienti aperti, ho trovato, parecchie volte, la miglior inquadratura cercando un "soggetto" alla fotografia. Faccio un esempio: passeggiata lungo mare. Ci sono 3 vecchietti su una panchina e di fronte l'Antico Castello di Rapallo. L'inquadratura riesce, secondo me, se i vecchietti li tengo sulla sinistra, lasciando centrato il castello al centro, mentre sulla destra si vedono altre persone che arrivano.
Ho fatto un esempio a caso, ma la mia domanda è, anche in un paesaggio, ci deve essere un elemento centrale alla fotografia? Che attiri lo sguardo dello spettatore?

Bene, mi riaggiorno col resto delle lezioni e placco qualche ignaro passante per altre inquadrature/prove XD
 
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view post Posted on 17/4/2010, 00:14

Buca-calderoni

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CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 13/4/2010, 13:11)

Ho fatto un esempio a caso, ma la mia domanda è, anche in un paesaggio, ci deve essere un elemento centrale alla fotografia? Che attiri lo sguardo dello spettatore?

La risposta è SI.
La fotografia è una forma d'arte comunicativa, senza un soggetto cosa puoi comunicare?

Il soggetto non deve essere per forza una persona od un oggetto, ma può essere una "senzazione", come nell'arte astratta. L'importante è che sia riconoscibile come soggetto nella fotografia, indipendentemente dalla sua forma o sostanza.

L'inquadratura ha proprio il compito di definire il soggetto in modo univoco, senza possibilità di errore per chiunque guardi quella fotografia.

Nell'esempio che fai dei tre vecchietti, hai solo messo in pratica (inconsciamente) un vecchio espediente di lettura dell'immagine. Visto che noi occidentali, siamo abituati a leggere da sinistra a destra, ecco che posizionando i tre vecchietti a sx, il castello al centro, e le altre persone a dx (meglio se sfuocate) diamo una chiave di lettura culturalmente riconoscibile a chiunque abbia la stessa formazione.

In più, se i livelli dei soggetti sono diversi (primo, secondo e terzo piano, intesi in senso di profondità), "puntiamo il dito" sul soggetto principale, creando così l'esatto ordine di lettura.

Un esercizio che viene fatto nelle scuole materne, è quello di far mettere in ordine ai bambini delle immagini che, nel loro insieme rappresentano una storia. Ecco, la fotografia deve essere concepita nello stesso modo! Una storia rappresentata da una sola immagine.

Reoplano
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 17/4/2010, 20:45




Ok, tutto chiaro! Grazie delle dritte. ^_^
 
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9 replies since 29/3/2010, 14:00   430 views
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