Il Calderone di Severus

1.1 La macchina fotografica

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view post Posted on 15/3/2010, 10:58

Buca-calderoni

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Sia che utilizziate una moderna macchina digitale o una tradizionale macchina a pellicola, sia che utilizziate un telefonino o una scatola da scarpe opportunamente modificata (si può fare …) vi troverete di fronte sempre allo stesso oggetto: una scatola a tenuta di luce, più o meno larga, più o meno lunga, all’interno della quale troveremo da un lato un qualcosa che servirà a registrare l’immagine (pellicola o sensore) e, dal lato opposto, un foro. Per impedire che la luce entri nella nostra scatola attraverso il foro, ci sarà un “tappo” che potrà essere rimosso per il tempo necessario a registrare l’immagine fotografica.

Si tratta, in realtà, della versione portatile e semplificata della camera oscura utilizzata dai pittori in altre epoche (o forse ancora oggi ... boh), in cui il pittore entrava realmente (da cui il nome “camera”) e che permetteva loro di avere l’immagine di quanto stava davanti al foro riprodotta su uno sfondo, su cui il pittore poteva seguire i contorni con il pennello o la matita, ottenendo così una base per il quadro vero e proprio.

Ancora oggi vengono prodotte ed utilizzate macchine fotografiche dette “a foro stenopeico”, costruite sia in metallo che in legno, e che hanno queste caratteristiche (se lo desiderate, una semplice ricerca in rete vi permetterà di approfondire l’argomento).

“Va be”, direte voi, “e allora le pile, le lucine, le schede o le pellicole e tutti i pulsantini che sono sulla mia macchina fotografiche che ci stanno a fare?”
Servono a rendere la vita più comoda al fotografo, ma, se fossimo presi da un impeto Zen, potremmo tranquillamente tornare al nostro foro stenopeico, realizzando comunque delle fotografie. Ma, visto che non tutti hanno lo spirito di sacrificio che richiede una pratica fotografica di questo tipo, torniamo alle nostre macchine “moderne”.

To be continued...
 
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