Club delle Nere Fanwriter

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In seguito a una mia battuta sul Nero Club delle Gotiche Fanwriters (affettuosamente: Gothic Club) Ida mi chiese di scriverne il manifesto.
Cosa che, le dissi subito, non ero in grado di fare. Altre colleghe di Forum, più colte e rigorose di me, saranno in grado di spiegare, analizzare, scandagliare ciò che io riesco solo a sfiorare, con lo sguardo, con le parole, in superficie.
Ciò che avverto come un gioco e insieme come un'inclinazione, qualcosa che, da certe ipnotiche, circolari filastrocche infantili, mi porta fino a Severus.
Perché, inutile dirlo, per me il Gotico in HP è Severus.
Ma si è deciso che il Gothic Club sarebbe stato aperto a tutti i personaggi della saga, e mi sembra giusto. HP come Favola Nera, di Orchi, Mostri, Lupi Mannari.
L'idea mi affascina da sempre.
Pensai allora che avrei potuto scrivere una specie di Filastrocca Nera. Ma neanche quella mi è riuscita, lo dico molto tranquillamente, perché una filastrocca ha certe regole, la musica, le rime.
Questa invece è venuta incerta e tremolante, come la fiammella di una candela nel “suo” sotterraneo.
Prendetelo come un breve racconto, per cominciare il discorso.
Il racconto comincia con un bambino a cui nessuno racconta le favole, ma che i Mostri li conosce bene.
Lui è solo, e conficca le unghie nei palmi delle mani.
Come continua?
Vedremo...
Perché a quel punto arriva un gruppo di audaci signore, decise a riscrivere il canon.
A una, in particolare, io dedico la mia filastrocca imperfetta, e a lei, seduta stante, consegno le complesse, elaborate, “gotiche” chiavi del Gothic Club.
A Ida, la vera madrina del Nero Club delle Gotiche Fanwriter

Ritorno al Nero *

Poiché ho attraversato i mari
della mia e della vostra inquietudine
poiché ho visitato le più oscure stanze
della mia e della vostra coscienza
e so che non esiste
pozione
(o incantesimo
o scienza)
che possa obliare
con parole come erbe amare
ciò che non si può consolare,
che possa corrodere sulla mia pelle
il segno di un unico errore:
Non vi chiedo l'assoluzione
ma solo di ricordare.

Parlate di me
di me tenebrosamente sognate.

Si alzano i Corvi come oscure anime a coprire il Cielo
e io Ritorno al Nero.

Passerà come un'ombra furtiva
il ricordo di un bimbo smarrito
gli occhi neri come gattini
i pugni chiusi e il fiato dentro il maglione.
(Sulla Luna bianca le impronte
di neri gatti in processione)

Passerà come uno spirito alato
il ricordo di un ragazzo perduto
occhi scuri come soldatini
a rovescio il suo cuore, i suoi sguardi.
(Sulla Lune bianca gli squarci
come unghie nei palmi, come spasmi)


Ma nell'ora in cui è più forte il dolore
c'è una donna col capo chino
ne distinguo nell'ombra il profilo
sulla scala indistinta
sul piano inclinato
di foglio bianco su foglio.
In ogni pagina riscrive la storia
con mano instancabile
ogni segno marca il mio cammino.

Il suo cuore sarà il mio giaciglio
le carte come coltre di neve
(la terra protegge il germoglio)
il segno nervoso d'inchiostro
come il sangue dentro le vene.

La mia voce nei suoi sospiri
narrerà di Ombre e di Lune,
con la voce di Lei, la Speranza
di Lei: Redenzione.

E sull'orlo tra l'Alba e la Notte
sulla scia iridescente
che divide la sua candida guancia
dalla curva infinita delle sue ciglia
ingigantito, rifratto
dilatato nello specchio violetto
di una lacrima tersa lucente
attenderò
ancora un momento
che non sia solo un Sogno
prima che ancora si sollevi il Velo:
Poi il Buio

Si alzano i Corvi come oscure anime a coprire il Cielo
e io Ritorno al Nero.

* Grazie, Amy!

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Edited by Ida59 - 2/7/2017, 16:47