Il Calderone di Severus

Il club dell'Acciughino

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phobera
view post Posted on 25/2/2009, 13:38




Grazie! son contenta di essermela cavata senza troppi spruzzi di sangue(il mio !), quanto alla filosofia delle goccioline,mi sa che per me è un pò troppo intima e riservata, è quel... senza che lui sappia di noi....che mi sconcerta ,devo essere sincera io son più materica, perciò saluto le goccioline con affetto e me ne vado :) :wub:
 
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Astry
view post Posted on 25/2/2009, 13:49




CITAZIONE (phobera @ 25/2/2009, 13:38)
è quel... senza che lui sappia di noi....che mi sconcerta ,devo essere sincera io son più materica,

Si, questo l'avevo capito. E in effetti non sono solo i chili che distinguono il Severus del Tempio da quello del Bagno.
A me lascia altrettanto sconcertata un Piton che se ne sta sul suo trono ad accettare le coccole delle vestali, che ci vuoi fare?

 
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stefi
view post Posted on 25/2/2009, 14:42




Perfetto. Mando un corvo.
 
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Nykyo
view post Posted on 25/2/2009, 15:08




Allora, fatemi sapere tutte se questo avatar va bene (GRAUR Ale) così posso inserirvelo nel profilo se volete.

PS: Phobera... eheheh, quel Severus, tra le altre cose, è troppo muscoloso per essere un acciughino :lol:
 
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view post Posted on 25/2/2009, 15:37
Avatar

Pozionista con esperienza

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Harry Potter Fan
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7,048

Status:


Per me Ok!

E brava Ale! ;)
 
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Sage.
view post Posted on 25/2/2009, 16:31




Che bello!
Brava Ale! :lol:
 
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Mixky
view post Posted on 25/2/2009, 16:42




A me piace moltissimo. :)

 
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Astry
view post Posted on 25/2/2009, 17:07




Avataruccio approvato e anche collaudato grazie all'afficienza leonina.
Ora serve solo un amminnistratore di buon cuore che lo inserisca come Avatar ufficiale delle Goccioline.
 
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Nykyo
view post Posted on 25/2/2009, 21:34




Nuovo avatar inserito :)

Edited by Nykyo - 25/2/2009, 22:01
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 25/2/2009, 23:01




Veramente l'avatar del gruppo ora è sparito...

Io ho inserito gli avatar a stefi e ad Astry, e si vedono. Non capisco
 
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Nykyo
view post Posted on 26/2/2009, 08:23




Molto strano. Forse dipende dal sito di image hosting che ho usato. Ale, per favore, metti l'avatar su un sito che consideri sicuro e ben funzionante e dammi il link che ci riproviamo.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 26/2/2009, 13:14





L'host di immagini è Tinypic e non mi ha mai dato problemi. (mica è ImmageShack)
Probabilmente hai semplicemente sbagliato ad inserire il codice immagine. Capita.

Ecco qui quello giusto.

CODICE
http://i40.tinypic.com/34xevqf.gif



 
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Nykyo
view post Posted on 26/2/2009, 14:06




Ok, ora è a posto :)
 
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Astry
view post Posted on 21/5/2009, 12:34




E’ tanto tempo che nel nostro bagno non si vedono goccioline. Qualcuno è passato con la spugna ad asciugare? Mmmm! <_< Dev’essere stata mia mamma, non può vedere le gocce sul lavandino.
Ma qui direi che acqua, lacrime, fango, pioggia non devono assolutamente mancare, quindi vi lascio un po’ di citazioni umide da un paio di mie ff. E invito le goccioline e postare i loro brani zuppi d’acqua, o a scriverne di nuovi da dedicare al nostro principe bagnato. :wub:



Da “Traditore” cap. 7: Lacrime

(...)
Si Materializzò ai margini della Foresta Proibita e da lì raggiunse le sponde del Lago Nero.
La pioggia lo aveva aggredito non appena comparso all’aperto infradiciando i suoi abiti.
Oltre il lago, la scuola era completamente avvolta dalla nebbia.
Severus aveva l’impressione che il castello avesse deciso di negarsi ai suoi occhi.
Probabilmente se così non fosse stato, non avrebbe osato alzare lo sguardo su quelle mura.
La Torre di Astronomia era fra le più alte del castello, le sue luci sarebbero state ben visibili anche a quella distanza.
Non voleva rivederla, avrebbe solo sporcato ulteriormente quei bastioni con il suo sguardo.
Gli stessi occhi che ogni giorno erano costretti a vedere le cose più atroci, non meritavano di posarsi su Hogwarts.
Seguitò a camminare curvo, con gli occhi fissi sul fiume di fanghiglia che serpeggiava tra le rocce. Il percorso era in salita e la terra ormai impregnata di pioggia si muoveva scivolandogli incontro e trascinando con sé ciottoli e pietrisco.
Le sue gambe sembravano diventare più pesanti ad ogni passo. Il mantello bagnato e infangato si tendeva dietro le sue spalle, risucchiato in quel fiume di melma, tanto che la stoffa fradicia pareva doversi strappare da un momento all'altro.
Per contrastare il peso che lo trascinava all’indietro, il mago si curvò maggiormente.
I lunghi capelli neri davanti al viso erano divisi in ciocche tra le quali l’acqua si lasciava guidare nel suo percorso sulle guance scavate per poi scivolare sul mento e sul collo.
Severus socchiuse le labbra, il sapore dolce e fresco della pioggia gli riempì la bocca. Era piacevole e ne sentiva il bisogno.
Gli sembrava di avere un fuoco in gola e, forse, era così.
(...)
Il suo piede scivolò ingoiato dalla melma e Severus cadde in ginocchio. Le mani, che erano corse a frenare la caduta, ora affondavano nel fango fino al polso.
Rimase in quella scomoda posizione per diversi minuti, mentre le dita si stringevano rabbiosamente sul terreno molle.
Ormai era arrivato alla sua destinazione. Poco più avanti, nascosta alla sua vista ormai solo da alcuni alberi, c’era la sua tomba.
Silente era lì vicino. Avrebbe solo dovuto alzarsi dal fango e fare ancora qualche passo, ma sembrava che qualcosa lo trattenesse.
Non si era mai spinto così vicino al suo sepolcro: non ne aveva mai avuto la possibilità, almeno era quello che continuava a ripetersi.
C’era una guerra, avrebbero potuto vederlo, si diceva, ma il vero motivo ora si stava mostrando in tutta la sua cruda realtà: lui non ne aveva il coraggio.
Ora che si trovava così vicino a quel candido marmo, le sue gambe si rifiutavano di proseguire. Cosa sarebbe successo se si fosse alzato, se avesse superato la piccola salita e gli arbusti che pietosamente gli impedivano di vedere quel monumento alla sua colpa?
Sapeva esserci una pianura di fronte a lui, un vasto prato nel quale era stata collocata la tomba di marmo bianco, eppure aveva l’impressione che lì ci fosse solo un pauroso precipizio.
Una sensazione di vertigini lo assalì. Le mani affondarono ancora di più nella melma, tentando inutilmente di trovare un appiglio sicuro.
No, non sarebbe mai riuscito ad avvicinarsi più di così. Sentiva già di precipitare in quel baratro. Strinse gli occhi cercando di contrastare la nausea.
Forse non avrebbe dovuto nemmeno arrivare tra quegli alberi. Era stato stupido ed inutile trascinarsi fin lì.
In quel prato non c’era niente, solo una fredda pietra, nulla di più.
Posare gli occhi su quel marmo significava solo rivedere ciò che gli incubi gli mostravano ogni notte.
Allora perché si trovava lì, inginocchiato nel fango, sotto una pioggia scrosciante?
Severus non sapeva darsi una spiegazione, non sapeva cosa lo aveva spinto.
Aveva solo sentito il bisogno improvviso di recarsi sulla quella riva, come se Silente stesso lo avesse chiamato.
Era stata la disperazione ad obbligarlo a cercare il conforto della sua vittima?
Forse, aveva solo bisogno di posare le mani sulla sua tomba, toccarla, magari sfogare tutta la sua rabbia su quella maledetta pietra. Aveva bisogno di rendere solido il suo incubo per poterlo affrontare o esserne sopraffatto definitivamente.
(...)
Severus chinò il capo, fissando il proprio volto deformato nella pozzanghera che si era formata intorno a lui. Nonostante fosse notte e la luna fosse completamente oscurata dalle nuvole, un riflesso luminoso rischiarava il suo viso abbastanza perché questo potesse specchiarsi nell’acqua.
La luce proveniva dalla tomba dietro gli alberi.
Sulla sommità del monumento, infatti, era stata collocata una lanterna magica, un fuoco che nemmeno tutta quella pioggia era stata in grado di spegnere.
Il temporale si stava allontanando, il mago si passò la mano sul viso portandosi i capelli indietro, mentre continuava a guardare il proprio riflesso.
Le ultime lacrime di quel cielo nero lo facevano ondeggiare e luccicare, mentre si tuffavano nel piccolo avvallamento che il mago aveva scavato col peso del suo corpo.
Impossibile riconoscere il viso di un uomo tra quei lampi colorati.
Impossibile distinguere il suo pianto da quello della natura.
Severus sollevò lo sguardo vuoto verso la luce che filtrava tra l’intreccio nero dei rami.
“Perché mi hai lasciato solo?” la sua voce era appena un rauco sussurro, senza alcuna inflessione. Era fredda quanto il suo volto era una maschera inespressiva.
(...)


Da “Incatenato alla morte” cap. 2: Amara verità



(...) Sollevò il braccio sinistro, fissandolo con un’espressione mista di orrore e disgusto.
La manica della tunica arrivava fino al polso, ma lui sapeva cosa avrebbe visto sotto la stoffa. Era una sensazione fin troppo familiare, qualcosa che credeva di essere riuscito a dimenticare.
Ripiegò lentamente il tessuto arrotolandolo su se stesso, e poi, con altrettanta lentezza, prese a sbottonare i polsini della camicia. La mano tremava, e il cuore sembrava volergli sfondare il petto.
Sollevò la stoffa candida e lo vide: l’orribile serpente, il simbolo della sua antica schiavitù, era tornato, come se avesse attraversato la barriera della morte per raggiungerlo e farlo precipitare di nuovo nell’inferno del suo passato.
Si piegò in avanti colto da un conato di vomito, e rimase chino, con gli occhi chiusi, cercando di riprendere il controllo. Avrebbe voluto solo urlare in quel momento, ma si portò una mano alla bocca e appoggiò l’altra al muro. Affidandosi a quelle amate pietre come avrebbe fatto un cieco, si trascinò curvo fino alla sua camera.
Giunto nel suo appartamento, chiuse la porta con la magia ed entrò in bagno. Aprì il rubinetto e prese a lavarsi il viso con l’acqua gelida, come se ciò servisse a svegliarlo da quello che sperava potesse essere solo un incubo.
Non riusciva a capacitarsene, non poteva essere reale.
Solo il ritorno di Voldemort avrebbe potuto risvegliare il Marchio, ma l’unico modo per tornare dal mondo dei morti era attraversare il Velo, ed ora che lui l’aveva distrutto, il passaggio era stato sigillato per sempre.
Forse esisteva un altro Horcrux? Il mago scosse il capo. No, non era possibile. Ammesso che Voldemort avesse creato un ottavo Horcrux, non avrebbe di certo aspettato vent’anni per tornare.
Era tutto così assurdo. Sollevò di nuovo la manica e guardò il Marchio. Non stava sognando, l’emblema del suo antico padrone era vivo e pulsante e, anche se sembrava una cosa impossibile, non poteva negare la realtà.
Magari stava solo impazzendo? Forse era un effetto collaterale del Velo? In fondo nessuno lo aveva mai attraversato prima.
Ecco, forse, dipendeva da lui, doveva essere un’allucinazione.
Un’allucinazione fin troppo dolorosa, pensò, mentre una nuova fitta lo costringeva ad appoggiarsi al lavandino e un lamento soffocato sfuggiva dalle labbra serrate.
Sollevò il viso; dallo specchio un uomo giovane gli restituì il suo sguardo.
Aveva i capelli ben curati e l’acqua scivolava sui lineamenti spigolosi formando una rete di rivoli sottili. Il volto era quello di un uomo preoccupato, gli occhi leggermente arrossati, probabilmente per la febbre. Il Marchio infiammandosi provocava anche questa conseguenza. Era come una ferita infetta.
Ciò nonostante, il Severus che aveva di fronte era molto diverso dall’uomo morto vent’anni prima. Sembrava persino più giovane.
La vita tranquilla aveva di sicuro giovato al suo fisico.
Quello appena trascorso era stato un anno sereno, il primo dopo tanto tempo.
(...)
 
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Astry
view post Posted on 24/5/2009, 19:51




Sarcastry apprezza sempre il buon sangue, sono una vampira buongustaia.
Bellino il ragazzo, non riesco ad immaginare come tu possa averlo tirato fuori da un'orrenda fanart.
Buffo, che sia lei capovolta e lui bianco e diritto. Eheheh!
Dev'essere il mondo capovolto che vedono le snapine.
Ora, se trovi qualcosa di bagnato e goccioloso, puoi contribuire anche tu alla raccolta di chicche umide.
Bisogna bagnare un po' questo bagno, o Severus morirà disidratato.
 
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474 replies since 18/10/2007, 14:27   6072 views
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