Die Hard (Duri a morire) 1988

Che taglio fotografico suggestivo

Ah però! 😍

Davvero

Ah però! 😍😍😍

E buonanotte...

MARATONA RICKMAN 2022 (lo so...non sono del tutto sana)

ovvero : critica cinematografica semiseria delle interpretazioni di Alan sul grande schermo

Beato fu il concorso ordinario scolastico, indetto quest'anno dal ministero dell'Istruzione!
Che c'entra? Direte voi...C'entra perchè per rilassarmi, la sera dopo cena, con la famiglia, ci siamo rivisti l'intera saga potteriana...e si sa, quando si dice Potter, ritorna fuori la smania per Alan.
Stavolta mi sono decisa: intraprendo l'intera filmografia non stop e condivido con voi i miei pensieri


Inizio con ciò da cui tutto è iniziato:

DIE HARD

Il film diede il via alla carriera di Alan nello star system hollywoodiano, anche se fu scelto, a suo dire, soprattutto perchè costava poco " I was very cheap" (lo ricorderà in molte interviste negli anni futuri) e lo ricorderà con un velo di ironia nei confronti di ogni intervistatore, quasi come a dire : mi hanno preso perchè ero economico, e alla fine ci hanno guadagnato due volte perchè ero anche bravo...(nella puntata di Una notte con Alan Rickman - Life In Picture questo suggerisce infatti l'intervistatore...e lui non nega.)Si schermisce, non dice più del dovuto, ma si capisce bene come abbia dovuto ingoiare il rospo amaro della notorietà parziale.
All'epoca la star di richiamo era Willis che la produzione aveva pagato 5 milioni di dollari...per cui il budget a disposizione per Rickman era limitato..
Premetto che personalmente (e colpevolmente) ho visto il film molto tempo dopo la sua uscita nelle sale, e unicamente per una cultura personale sul lavoro di Rickman, per cui, posso solo immaginare la sensazione che lo spettatore (amante dei film d'azione) può aver provato all'uscita della sala.
Si entra per vedere Willis protagonista e se ne esce con un'altro volto ben impresso nella testa.
Questo tipo di film non è chiaramente un film "corale", prevede, in genere, un solo protagonista, il resto fa contorno (vd. 007 recenti, Saga di Mission Impossible etc..) il fatto che un attore semisconosciuto entri nel giro di un'ora e mezza nella testa dello spettatore senza alcun aiuto dalla regia (che ha in mente tutt'altro) non può voler dire che il carisma innato di quell'attore gioca la sua parte.
Anni più tardi Hollywood ripeterà "l'errore" con l'altro villain di Alan. Se qui Bruce viene relegato a ruolo di coprotagonista, risultando essere alla fine il comprimario più pagato nella storia del cinema recente, Kevin Costner verrà adombrato dalla figura dello Sceriffo (in maniera ancora peggiore, direi, dato che, a paragone, le battute dello sceriffo erano in misura minore rispetto a quelle di Hans Gruber).

Alan quindi inizia a girare: il primo giorno di ripresa, al primo ciak ha un infortunio sul set; reciterà alcune scene con un tutore infilato nei pantaloni, pur di non essere sostituito (come dichiarerà nell'intervista di Jimmy Fellon)
La sua recitazione inoltre, non è banale. Alan ha studiato il personaggio e si vede. Ha preteso di conoscerne il background per entrare nei suoi panni.
Gli sceneggiatori gli dànno qualche informazione e lui allora richiede costumi più adatti al suo personaggio (si capisce da un dialogo che non è un malvivente senza cultura, per cui, i vestiti smessi e clichè cinematografici per i costumi dei comuni malviventi non lo convincevano affatto): si noti infatti come ci sia una battuta chiave sul vestito di Mr. Takagi (ne possiedo uno anche io) - nell'ascensore fischietta il motivetto dell'inno alla gioia di Beethoven - fa citazioni riguardo il pensiero di Alessandro Magno. Tutto questo ci fa pensare ad una certa formazione che mal si sarebbe potuta sposare ad un tipo di criminale standard, come i complici di Hans.
Una parola infine sulla recitazione:
Qui per la prima volta abbiamo modo di vedere Alan recitare con le sue labbra (non mi svenite!)

Prendo in esame la scena più famosa "I'm going to count to three"

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Alan ha appena sorriso a Mr. Takagi

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....ride dicendo "Who say that we are terroris?"

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...e dopo l'omicidio eccolo tornare così:

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Nell'audio si sentono chiaramente le lettere scandite :ogni frase ha una pausa al suo interno, per dare il senso di tensione (Now......(pausa lunga) the Code..) Alan si sofferma spessissimo sulle consonanti finali e le fa risuanare in bocca (specialmente le t e le d, arricciando le labbra e lasciandole così in sospeso.

Chiudo con l'immagine più volte raccontata da Alan nelle sue interviste, dove compie il famoso volo da 40 ft (12 metri circa) e dove l'espressione facciale parla da sola. Alan ha inoltre dichiarato che questa è stata l'ultima scena girata poichè per girarla avrebbe dovuto fare un certo movimento con le braccia (aprire le braccia a stella durante la caduta per evitare che la testa lo trascinasse all'indietro mettendo a rischio il collo)...la frase esatta dell'assistente di scena è stata:
"Remember to open your arms like star shape, because if you don't, your head go behind and you kill yourself"...si è dato anche di stupido, nell'intervista, trent'anni dopo...buonanotte a tutte!

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