Titolo: I due guardiani
Autore: Ellyson
Tipologia: racconto breve
Rating: Per tutti
Genere: triste
Personaggi: Severus Piton, Minerva McGranitt
Pairing: nessuno
Epoca: 7 anno
Avvertimenti: preparate i fazzoletti...
Riassunto:
C'é un messaggio per Minerva nel nascondiglio dietro il quadro di Silente
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
I due guardiani
- C'è qualcosa per te, Minerva.
Silente parla dal quadro.
È triste anche lui, è solo un’immagine, ma è triste e lei non riesce a bloccare l’onda di rabbia che la investe.
- Perché non dirmelo, Albus?- sibila con astio, seduta su una sedia vicino alla scrivania.
Le hanno dato la carica da Preside, ma lei non la vuole, non così, non con quel senso di fallimento e tradimento che sente sotto pelle.
- Perché era giusto così.
Fatica a non imprecare. Stringe i braccioli della sedia fino a farsi male le mani, vorrebbe prendere il quadro e lanciarlo fuori dalla finestra e sa che Albus – anche se solo dipinto – l’avrebbe capita.
Stringe la labbra così tanto da farsi male, ma si alza e si avvicina al dipinto.
Con una mano lo sposta rivelando il nascondiglio segreto dietro la tela, sapeva che c’era un buco nel muro, Potter l’aveva rivelato a tutti, ma non aveva controllato.
Troppo presa dalla ricostruzione della scuola, troppo impegnata a nascondere la vergogna e il senso di colpa.
C’era un rotolo di pergamena legato da un cordino di velluto verde.
Lo afferra e riposiziona il quadro.
Torna a sedersi.
Il sottile nastro cade a terra senza rumore.
Con mani tremanti srotola la pergamena e i suoi occhi stanchi incontrano una scrittura piccola e spigolosa.
Conosce quella grafia, trattiene un respiro, ma sente gli occhi inumidirsi.
Deduco che io sia morto, Minerva. Non riesce a reprimere un sorriso leggero. Aveva previsto la propria morte, ma non quella dell’amica che nell’ultimo anno gli aveva voltato le spalle.
Non piangere per me. Era giusto così.Le stesse parole di Albus.
Quanto quei due erano simili e lei non l’aveva mai capito fino in fondo?
I miei libri li liscio alla scuola, forse qualche testa di legno li troverà utili.
Il resto buttalo. Sono ricordi di una vita che non ho mai vissuto. - Oh Severus…
Chiedo che il mio corpo venga bruciato e le ceneri sparse nel Lago Nero. Hogwarts è la mia casa. Non c’è altro posto dove voglio stare.
Non voglio discorsi strappalacrime.
Imbavaglia Potter, se necessario. Si portò una mano alla bocca, un gemito strozzato le scappò dalla gola serrata, un misto tra un singhiozzio e una lieve risata.
Aveva smesso di lottare contro le lacrime che le rigavano il viso stanco.
Non ti ho mai odiato, Minerva. * * * *
Aveva seguito le sue ultime volontà.
I libri erano finiti nella biblioteca della scuola.
I suoi effetti personali erano stati gettati, ma aveva tenuto qualche fotografia che aveva recuperato da un vecchio baule.
Le era sembrato il modo migliore per ricordalo.
Il suo corpo era stato cremato, le ceneri sparse nel Lago Nero con una cerimonia molto semplice, raccolta e intima.
L’avevano salutato discretamente, senza discorsi lacrimosi, come da lui richiesto.
Camminava sulle rive del lago, seguendo un sentiero che ben conosceva.
La lapide bianca era lì al solito posto, vicino al grande albero, ma non più solitaria.
I due guardiani. Così avevano ribattezzato le lapidi i ragazzi e lei non poteva essere più d’accordo.
Edited by ellyson - 7/5/2024, 09:51