Titolo: Dolce sogno
Autore: Giorgy
Data: Giugno 2021
Beta: Xe, Arwen68 i miei due angeli custodi❤️
Tipologia: One-shot
Raiting: Per tutti
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: Nessuno
Riassunto: Un bosco che fa da cornice ad un dolce sogno.
Nota: Racconto scritto per la sfida Originali n. 3 “I sussurri del bosco” del forum "Il Calderone di Severus".
*citazione tratta dalla canzone di Marco Masini “Che giorno è”.
Ringraziamenti: Dedico questo breve racconto a due persone speciali❤️
Xe83 Arwen68 , grazie per supportarmi e sopportarmi nei miei deliri giornalieri!
Disclaimer: Questa storia è di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Dolce sognoJohn William Waterhouse "Windflower" (1902) Una luce accecante fa schiudere i miei occhi ancora assonnati. Mi accorgo di essere sdraiata sopra ad un morbido manto d’erba verde, mi alzo gradualmente e mi guardo intorno. Avverto un’insolita sensazione: il luogo mi è familiare ma non lo ricordo e soprattutto non capisco come ho fatto ad arrivarci: la sera precedente mi sono addormentata imperturbabile nel mio comodo giaciglio.
Il vento mi fa rabbrividire. Indosso una candida camicia da notte di seta, davanti a me ho uno spettacolo da ammirare: mi trovo lungo una pista erbosa invisibile fiancheggiata da fitti boschi, alcuni alberi sono folti e giovani, molti cespugli sono sparsi nella vasta radura colorata.
Prendo coraggio e mi incammino senza avere una meta precisa. Inaspettatamente una dolce voce soave mi fa sobbalzare:
“Benvenuta mia cara avventuriera.”
“Chi sei? E dove mi trovo?” domando preoccupata.
Una giovane donna, dai lunghi capelli castani, mi appare all’improvviso e si avvicina a me con un’andatura leggiadra. I suoi occhi, di un colore indescrivibile, vanno dal marrone chiaro al verde bottiglia. Ha un sottile abito bianco. La brezza le si insinua sotto la veste e le accarezza il corpo snello.
È stupenda.
“Stai sognando: non preoccuparti, quando ti risveglierai ti ritroverai nel tuo appartamento.” mi sorride dolce.
“Mi sento così sola: avevo bisogno di compagnia... a dir la verità cercavo proprio te.”
“
Me?” sgrano gli occhi sempre più confusa. Ora sono a pochi centimetri dal suo giovane volto.
“Credo di conoscerti ma in questo istante non... non riesco a focalizzarti.” sussurro e mi accomodo su un grande masso grigiastro senza più forze.
La fanciulla ridacchia compiaciuta e si inginocchia davanti a me, mi prende il viso con le sue mani fredde dalle dita affusolate.
“Certo che mi conosci, sono sempre nei tuoi pensieri in ogni istante della tua esistenza.” si interrompe per poi proseguire con fermezza.
“Lasciami andare, non preoccuparti per me: in qualche modo me la caverò. Non vivere nel rimpianto, assapora e goditi la vita, concediti la pace che tanto cerchi.”
I suoi occhi sono lucidi e una lacrima solitaria solca la sua guancia.
La guardo allibita e all’improvviso la stringo forte a me: la sua pelle profuma di muschio e fiori freschi.
“Non posso prometterti nulla in questo momento, però posso dirti che ci proverò. Amare è anche libertà, no? Il mio cervello ti dà ragione ma il cuore è terribilmente dilaniato.” le sussurro questi confusi pensieri all’orecchio.
Sono rimasta ancorata a lei, incapace di staccarmi come un naufrago che ha perso l’orientamento e sta combattendo per uscire indenne da una burrasca.
La fanciulla si allontana da me delicatamente e con un cenno del capo mi saluta.
“Addio, giovane avventuriera, tra poco ti risveglierai: ricorderai ben poco ma ti rimarrà questa consapevolezza.” asserisce e scompare nel nulla.
Cerco di riprendere le poche forze che mi rimangono: mi rialzo ma l’oscurità mi circonda e perdo i sensi.
Mi sveglio nella mia camera, mi siedo sul bordo del letto e sorridendo impercettibilmente scruto con meraviglia l’orizzonte dalla finestra.
Un pensiero inedito fa capolino nella mia anima:
Devo “
smettere di smetterla”*.