Care ragazze,
oggi riesco a trovare un momento libero per commentare e rispondere a chi mi ha commentato ulteriormente. E indovinate perché ci riesco? Perché la mia schiena sembra abbia deciso di pugnalarmi per l’ennesima volta (per chi non lo sapesse, ho 5 ernie del disco e l’anno scorso ho passato quasi due mesi a letto con iniezioni di cortisone mattina e sera e dolore, dolore, tanto dolore… e poi mi parlate di quanto soffre Severus??? E io? Non conto niente io?! Vabbè, per questa volta sono magnanima, vi perdono).
Scherzi a parte, inizio rispondendo a
Ida e
Ania, che mi hanno fatto la gentilezza di leggere e recensire la mia storia del bosco. Vi ringrazio e sono felice che il racconto vi abbia divertito. Strapazzare la povera Gabri mi riesce molto facile (risatina diabolica) perché l’incauta si è messa nelle mie mani quando mi ha scelto come beta. Non sapeva a cosa andava incontro, ma adesso lo sa. E si vendica pure! Andate a far del bene agli ingrati…
Poi, passiamo alle storie "vere":
Certe nottiManu, sono rimasta molto colpita da questa storia. Innanzitutto, per la scelta creativa. Secondo poi, per lo stile che mi ha riportato a parecchi racconti di autori americani del genere. Ho sentito svariate assonanze con scrittori anche di storie “gialle” tendenti al mistero di cui sono un’avida lettrice. E poi mi ha ovviamente ricordato la fortunosa serie Twilight Zone, ovvero in italiano “Ai confini della realtà”.
Bellissima storia, molto ben descritta, e con un finale che aspettavo ansiosamente perché il mistero aleggiava in quel bosco e su quella casa, ed ero curiosa di vedere cosa sarebbe capitato a Elettra. Per tutto il racconto hai mantenuto un tono a metà tra il resoconto obiettivo e l’empatia della protagonista verso la giovane che l’aveva accolta in casa. Devo dire che la tua Elettra ha avuto coraggio. Temevo per lei; io avrei passato la notte in macchina, altro che cercare aiuto in una casa sperduta… E sarebbe stata coraggiosa anche Clarissa, se… Ma non dico altro.
Un racconto inaspettato e dolceamaro. Molto piacevole da leggere e con uno stile che mi coinvolta da subito. Complimenti.
Notte nel boscoCiao Ida, è bello rivederti e mandarti un messaggio passando da qui. Troppo tempo che facciamo vita da eremiti e non ci si vede più, grazie anche alla pandemia, il vero mostro acquattato nelle nostre città. E così, per assurdo, sono i boschi a diventare luoghi sicuri; quanto meno, nel bellissimo racconto che hai scritto, il bosco è un posto di amore e di fiducia reciproca.
Il vampiro “buono”, che ha la forza di cambiare la sua natura anche a costo di sacrifici immensi, che si nutre del sangue degli animali senza ucciderli, è una creatura piena di dolore e di passione, colpito da una condanna eterna.
Ciò lo rende particolarmente caro a noi umani, che abbiamo imparato a temere questi esseri ed a raffigurarceli sempre appunto “inumani”, protesi solo alla loro sopravvivenza e definitamente privi di altre emozioni che non siano una sete atavica.
Il tuo vampiro diventa invece una creatura di luce, che ama e sa sacrificarsi, e che riceverà un dono inaspettato. Trovo che nel tuo racconto, nonostante il luogo e il tempo notturno, brillino meravigliosi fili di speranza, descritti con la tua abituale maestria nella scelta delle parole e nelle descrizioni dei luoghi. Brava!
Chi la fa, l’aspettiCara Gabri, hai poco da ridere. Ti ho sguinzagliato addosso alcuni segugi infaticabili, come le rose di Gerico che sopravvivono senz’acqua o i cespugli rotolanti che vedi nei deserti di tutti i film western. Piante a cui si fa poco caso o che si ritengono ormai aride, e invece sono lì… (ghigno diabolico).
Comunque, sono onorata che la mia storia abbia avuto un simile seguito nella tua. Come ti ho detto quando me l’hai mandata, non mi aspettavo una tale prosecuzione (persecuzione?
), ma devo dire che stai diventando brava, e oltretutto sei anche riuscita ad ottenere una tua minimissima parte di soddisfazione (che ovviamente pagherai caramente, ma questo lo sapevi già, vero?)
Seriamente, ti ringrazio per avermi così gentilmente fornito una gita nell’assurdo. La mia vita sempre così alla scappa e fuggi aveva bisogno di uno scossone per sentirsi di nuovo ribollente. Forse, può darsi, chissà, per premiarti in futuro potrei provare ad accontentarti: Più ricci per Severus!*
E adesso, se mi permetti, sarei tentata di rispondere ad alcuni dei commenti alla tua storia che mi chiamano in causa.
Per esempio, a
Giorgy, che si rallegra:
Comunque non posso che dare ragione al nostro Severus ❤️ Tanti lieti fini! se lo meritaHai ragione. Se penso a quante storie ha interpretato quel pover'uomo, mi vengono i capelli dritti...
O a
Ida che dice
“ti meriti un premio, perché so quanto Mep è capace di far soffrire e a lungo Severus. Quindi la tua storia compie una buona azione. Tra l'altro, ancora devo leggere quella storia di Mep.”
Accidenti, hai descritto un mostro! Altro che il tuo vampiro!
Comunque, seriamente, quella storia non è granché, ti sconsiglio di leggerla.
E poi
Chiara, che dimostra di conoscermi benissimo quando dice: Ho ritrovato tutti i brani nella memoria perchè "
Guarire Snape" è una delle storie di Mariaemilia, nel suo stile, bella con Lui che, povero, soffre e come lo fa soffrire Mep... ma a me piace per quello; così mi è venuto troppo da ridere quando per tornare a casa l'ha circondato di gioia, uccellini e baci: no, Mep non lo farebbe mai, nemmeno per uscire dal bosco, o almeno, non così!Eeeeeeeeeh già...
E
Manu, che mi compiange:
Questa volta lasciami dire povera Mep! Che brutto tiro le hai giocato!Ah ah ah ah, risata sardonica. Aspetta, aspetta…
Ele, che non si preoccupa di scrivere:
non sto a dirti come abbia riso al pensiero di Mep al cellulare, nel bosco, mentre puntualizza: “Selfrania Irridens!” si affrettò a correggerla Mep in tono professorale.Mmmh, Ele, le piantine dicono che avrebbero voglia di conoscere anche te…
E infine
Kate, che vorrebbe “appiccicarsi” con noi. Hai trovato una bella espressione (si usa anche qui). Però devi stare attenta. Se il tuo prossimo ospite fosse un cactus?????
Seriamente: ragazze, scusatemi ma non ho resistito. I vostri commenti che mi hanno tirato in causa erano troppo carini per non rispondervi. Mi scuso con Gabri per averle rubato spazio, ma so che mi perdonerà. Infatti, la quercia mi ha già detto che non vede l’ora di ritornare in quello studio così accogliente….
Baci a tutte!
* Per chi si stesse domandando cosa c'entrano i ricci con Severus e se non siano magari un'altra forma di tortura escogitata da me, sappiate che i ricci vengono costantemente invocati da Gabri quando mi accingo a scrivere una storia appunto con Severus, nella speranza che io faccia partecipe il nostro eroe di una attività che, si dice, i ricci pratichino con gran passione...