Il Calderone di Severus

NickySnape - Redenzione, genere: fantasy, romance; rating: per tutti; epoca: 1998-2031 (alcuni flashback prima del 1998); avvertimenti: AU; personaggi principali: Severus Piton, Hermione Granger.

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view post Posted on 28/7/2021, 10:23
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14. Gufo da Londra

New York, Tribeca, aprile 2002

Caro Severus,

Perdonami se non ti ho mai risposto. Spero che tu stia meglio, ovunque tu sia, presumo dall’altra parte del mondo. Il gufo che ti consegna la lettera è piuttosto giovane e non dovrebbe metterci troppo. Ti avrei voluto scrivere per il tuo compleanno. A dire il vero, mi sarebbe piaciuto esserci, anche se con il senno di poi credo di aver fatto bene a mancare. Per lo meno la mia salute mentale ci ha guadagnato. Ho sentito che una persona vicina a te è tornata. Nessuno di noi sapeva fino a che punto la tua vita fosse così ‘nascosta’. La tua compagna gode della mia sincera ammirazione, per aver sopportato di vivere i suoi anni migliori in incognita per tutto quel tempo. Sono felice che tu sia sopravvissuto anche grazie a lei, l’ho saputo da Charlie Weasley. Se te lo stai chiedendo, sì, frequento ancora i Weasley e molto da vicino. Mi dispiace di essere stata, se lo sono stata, un motivo di imbarazzo per te. Trascorrere tutto quel tempo accanto a te, senza sapere che fossi legato a qualcuno. Non ho mai smesso di avere fiducia in te e per un po’ ho sognato di avere fiducia in noi. Speravo che ti saresti accorto di me, o forse lo sapevi già. Mi leggevi la mente, sapevi che io ero la sola a sospettare di chi realmente tu fossi, ma facevi di tutto per non lasciarmelo credere. Mi fidavo di te come Hagrid si fidava di Silente. Non sai quanto è stato complicato convincere Fierobecco a fidarsi di noi quella notte! Ma non riesco a perdonarti di una cosa, perché non ti bastava essere semplicemente indifferente con me, Ron e Harry? Forse è anche inutile che tu mi risponda. Per molto tempo non sono riuscita a perdonarti per tutto il male gratuito che potevi evitare di farci.

Sono sfacciata, sono pur sempre una Grifondoro, non dimenticarlo. Non ho paura che l’Auror Amani legga questa lettera, anzi, mi piacerebbe conoscerla un giorno, quindi puoi anche chiederglielo. Lavoro in Ministero, al momento sono all’Ufficio per l’Applicazione della Legge Magica, potrebbe capitare di incontrarci una volta lì. Mi piacerebbe conoscere la madre del figlio del professor Piton. So anche questo, grazie a Charlie: abbiamo un amico in comune io e Artemis.

Per tutto il tempo in cui ti sono stata accanto, senza che tu lo sapessi, ho pensato molto a quello che hai dovuto patire in tutti questi anni, e non può che essere un conforto sapere che c’era qualcuno che ti ha veramente amato, anche quando ti sei sentito solo. Avrei voluto essere in quel lato, triste e solitario, in cui vi era la lista dei tuoi sostenitori, Artemis e Silente, ed essere tra le persone che ti volevano bene incondizionatamente. Purtroppo, il ragionamento e le deduzioni scaturite dai fatti spesso confondono l’istinto e la fiducia cieca di credere in te e di difenderti. Faceva parte del tuo piano farti odiare, non farti conoscere e nasconderti.

Ci incontreremo prima o poi, avremo modo di dirci molte cose che in una lettera non vale la pena di scriversi.

Hermione


Era arrivata senza preavviso dalla finestra del trentacinquesimo piano dell’appartamento di Tribeca. Un gufo era un tuffo al cuore. Un gufo, a qualsiasi ora del giorno o della notte, voleva dire Hogwarts.

“Hai ricevuto una lettera?” mi chiede Artemis entrando nel soggiorno.

“Sì, anche tu sei dotata della facoltà della vista. Vuoi che ti legga il contenuto o preferisci leggerlo direttamente nella mia testa?” Risposi scortese.

“Non c’è bisogno che tu faccia il simpatico. Faresti bene ad esercitarti in Occlumanzia … E pensare che sei stato tu a insegnarmi la Legilimanzia e l’Occlumanzia! Se non ti impegni, non avrai più segreti!” Artemis era seccata.

“Non penso che sia una grande sciagura per te il fatto che ormai io sono un invalido. Ne hai solo da guadagnare.” La provocai in tono insolente.

“Mi mancava il tuo sarcasmo, Severus. Anzi, ora che ci penso, non mi mancava affatto. Pensi che io sia felice di vedere il più grande mago che ho conosciuto ridotto così? Forza, dimmi che è colpa mia! Dimmelo a parole tue, non lasciare che io ti entri nella mente!” Mi rispose stringendo i pugni e alzando il tono della voce.

Iniziai, ghignando malvagio: “vediamo, dopo pochi giorni dal mio arrivo a casa tua, scopro che, dopo la tua dipartita qualche estate fa, te la sei spassata con il signore degli Unicorni, insieme a mio figlio! E io che rischiavo la vita … Asterion, il bel tenebroso dagli occhi blu. I tuoi sensi di colpa mi hanno fatto arrivare scorte di sangue di unicorno. Mi hai tenuto in vita come il Signore Oscuro!”

“Ti ricordo che sei stato tu a insegnarmi che negli antiveleni ci va il corno di unicorno. Il sangue è stata una mia idea, non penso che ti abbia fatto male. Gli unicorni non stati uccisi e non hanno neanche sofferto, erano solo poche gocce”. Mi rispose pazientemente.

“Resto tutto il giorno in casa come un inutile Magonò, e sono quasi tre mesi che siamo qui e non mi hai fatto ancora conoscere mio figlio!” Sbottai perdendo il controllo, ero gonfio di rabbia.

“Nessuno ti impedisce di uscire, di esercitarti nella magia! Non ti impegni abbastanza ogni volta che andiamo sulla costa! Sei pigro, svogliato, sempre depresso. Avanti, dimmi che sono io la causa della tua depressione, del fatto che ti senti un Magonò! Ti manca Hogwarts? Sei libero di tornare, nessuno ti trattiene! Lì sei un eroe!” Tuonò Artemis.

Rimanemmo per un po’ in silenzio.
“Mi piacerebbe solo conoscere mio figlio”, dissi piano, “non mi interessa essere celebrato come un eroe, lo sai benissimo”. Dopo un po’, alzando la voce, continuai: “Tua madre lo custodisce con così tanta cura. A cosa deve essere preparato? È così orribile la vista di suo padre? Preferiva forse l’affascinante signore degli Unicorni? Un padre certamente più allegro e più felice di essere ancora vivo”.

“Sei un ingrato”. Artemis mi guardò torva, mi trafisse con uno sguardo pieno di disprezzo. Si rese conto che non era completamente vero quello che stavo dicendo e che la mia frustrazione derivava dalla mia debolezza.
“Devi avere pazienza e ti devi fidare di me” disse alla fine.

“Fidarmi di te? Mi porti qui, promettendomi una vita da sogno, una felicità che non ho mai chiesto, e ottengo in cambio solo interminabili giornate di noia! Posso sapere perché non posso vedere mio figlio?” In uno scatto di ira rovesciai una sedia per terra.

“È malato, Severus!” mi prese il braccio stringendolo forte.

Il sangue mi si gelò nelle vene. Trattenni il fiato prima di rispondere in tono amaro. “In che senso malato? E perché non dovrei saperlo io, che sono suo padre, fino a prova contraria?”

“Lui non ti può vedere.” Disse Artemis sollevando da terra la sedia che avevo rovesciato.

“Non mi può vedere perché è malato? Malato di cosa? Da quando?”. Ero preoccupato e stanco di essere circondato da segreti.

Artemis si sedette sulla poltrona del soggiorno e fugò ogni mio dubbio: “Severus, Kallistos non vede più. È nato con un grave problema alla vista. Nel primo mese di gravidanza non sapevo di essere incinta. Sai che spesso facevo uso della Pozione Polisucco, motivo per cui la contraccezione non ha funzionato. In quel periodo avevo preso le sembianze di un mago cieco. Kallistos è nato con due occhi di colore diverso. Uno nero e uno celeste ghiaccio, quasi color argento. Da quell’occhio non vede nulla dalla nascita, ma da quello nero sì o, almeno, ci vedeva fino a qualche mese fa. La cecità sta colpendo anche il suo occhio sano. Stava migliorando prima che io partissi per venire da te in Scozia, ma poi è di nuovo peggiorato, l’ho saputo quando eravamo a Londra. Ho ricevuto una lettera da mia madre nell’Hotel in cui eravamo. Ora da quello che mi dice mia madre, che lo sta curando da tre mesi con pozioni e incantesimi, riesce a vedere sfocato, ma l’obiettivo è quello di dargli la possibilità di vederti e di conoscerti davvero. Di vedere quanto vi somigliate. Mi dispiace di averti mentito.”

Mi sedetti anche io. Alla fine, mi restò soltanto quest’ultima domanda: “Perché non mi hai detto la verità?”

“Non volevo darti un ulteriore motivo di sofferenza.”

“Mi sembra di sentire Silente” risi amaro.

“Severus, ascoltami attentamente. Devi riprendere i tuoi poteri, la tristezza e la debolezza, come hai visto, sono in grado di depotenziare o addirittura rimuovere la magia dal tuo sangue. Ho saputo da Charlie che successe anche a Tonks, quando era innamorata di Remus. Tu l’avrai certamente notato in che stato era. Senza energia non c’è potere, non c’è magia. Ma tu ora hai me, siamo di nuovo noi due insieme, Maestro”.

Da quanto tempo non mi chiamava Maestro! Avevo gli occhi umidi. Ciò che sopra ogni cosa ero stato per lei, come Silente per Potter, come il Signore Oscuro per me, il suo Maestro. Nostro figlio è cieco. Cercai di non pensare alla sua vita sofferta, ai colori che non avrebbe visto, alla bellezza che si sarebbe perso, ai volti che si sarebbe dimenticato, il volto di sua madre. Ai volti che non avrebbe mai visto, il volto di suo padre. Ai volti di cui non si sarebbe potuto innamorare. Con la sua tenacia da ragazzina mi aveva chiesto lezioni di Pozioni, di magia oscura, e aveva imparato tutto quello che sapeva da me. Il mio libro di Pozioni per anni è stato il suo. La mia allieva prediletta, a suon di fatica e sudore, di punizioni e compiti in più, di un impegno mai richiesto a nessuno degli studenti di Hogwarts. Non è perché eri una Purosangue che eri così piena di magia, così talentuosa. Eri umile e sei diventata quello che sei grazie al tuo impegno. Non ti facevo mai un complimento, non ti dicevo mai una parola gentile, mai un incoraggiamento. Ero arido, prima di cedere al tuo amore, prima che per me non ci fosse più nulla da fare se non amarti e lasciarmi amare. A Hermione Granger era successo lo stesso, ma io non le ho mai concesso di essere una mia allieva. Mio figlio non può guardarmi.

“Lascia che sia almeno io a guardarlo!” dissi alla fine. “Andiamo noi da lui, se lui non può ancora tornare. Con che mezzo hai viaggiato per l’Arizona?”

“Mezzi Babbani, sono i più sicuri. Kallistos indossa degli occhialini da sole. Porta i capelli lunghi, sono come i tuoi.”

“Qual è il suo nome da Babbano?” chiesi un po’ sconcertato.

“Kevin. Banalissimo. Mi perdonerà un giorno” Sorrise.

Sorrisi anche io.

“Severus, è necessario che tu riprenda i tuoi poteri il prima possibile. Kallistos ha bisogno di suo padre. Ha bisogno di essere protetto. Lui è eccezionale, ha una dote innata per gli incantesimi, anche senza bacchetta, ma ha bisogno di te.” Mi disse calma e mi venne incontro per abbracciarmi. Poi continuò: “Partiamo stasera, hai ragione, sono stata una stupida. Non volevo darti un altro dolore, dopo tutto quello che hai passato, dopo quella foto che hai visto. Ti spiegherò tutto. Ma ora devi conoscere tuo figlio, ne hai tutto il diritto.”

Mi calmai e mi lasciai avvolgere dal suo abbraccio, la cosa più dolce del mondo. Pensai a Hermione Granger e mi venne in mente Tonks. Perché Hermione si è innamorata di me? Per un attimo ripensai alle sue parole “frequento ancora i Weasley, e molto da vicino”. Forse era di nuovo con Ronald Weasley. Provai ad immaginarla felice insieme a lui, ma non ci riuscii. Strinsi ancora più forte Artemis e le sussurrai all’orecchio: “Sposami, Artemis”.
 
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view post Posted on 28/7/2021, 13:50
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Cara Nicky, la tua long ci tiene col fiato sospeso! Forse siamo arrivati in una fase del racconto in cui vengono a stabilirsi nuovi equilibri, si creano occasioni per chiarimenti e per aumentare la comprensione degli eventi (sconvolgenti per me) che ci stai facendo vivere con intensità e scioltezza.
Sei bravissima a creare pathos ed aspettativa; lasci che il lettore giunga alla fine di una frase con gli occhi che già sono saltati sulla successiva per scoprire cosa accadrà, cosa dirà lui o risponderà lei.
No, non ti attribuisco una vena sadica nel non voler svelare tutta e subito la trama e gli eventi futuri! :P :D
Faccio la brava e diventerò paziente... del resto la celeberrima frase di Wilde recita: "L'attesa del piacere è essa stessa piacere" <3
 
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view post Posted on 28/7/2021, 14:18
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CITAZIONE (Lonely_Kate @ 28/7/2021, 14:50) 
Cara Nicky, la tua long ci tiene col fiato sospeso! Forse siamo arrivati in una fase del racconto in cui vengono a stabilirsi nuovi equilibri, si creano occasioni per chiarimenti e per aumentare la comprensione degli eventi (sconvolgenti per me) che ci stai facendo vivere con intensità e scioltezza.
Sei bravissima a creare pathos ed aspettativa; lasci che il lettore giunga alla fine di una frase con gli occhi che già sono saltati sulla successiva per scoprire cosa accadrà, cosa dirà lui o risponderà lei.
No, non ti attribuisco una vena sadica nel non voler svelare tutta e subito la trama e gli eventi futuri! :P :D
Faccio la brava e diventerò paziente... del resto la celeberrima frase di Wilde recita: "L'attesa del piacere è essa stessa piacere" <3

Cara Kate, grazie mille del commento e della tua lettura! Se anche tu fossi la mia sola lettrice andrei avanti per te <3
Pur avendo scritto l'intera trama su un quaderno lo scorso anno, con divisione dei capitoli e bozza di quello che accade, per scrivere ho bisogno di momenti in cui la mia testa possa liberarsi da migliaia di pensieri e di incertezze che sto vivendo ultimamente e che letteralmente mi chiudono la mente.
Come il Severus di cui scrivo, sto vivendo una fase simile alla sua. Pur lavorando tantissimo, forse troppo, mi sento oppressa e allo stesso tempo svuotata e non riesco a gioire praticamente per nulla, figuriamoci per i miei sogni e le mie storie su Severus. Ma ogni volta che ci ritorno, il male passa. Ecco il motivo della mia assenza dal forum, ma ora è come tornare a casa *^^* :lovelove:

A presto, spero prestissimo, con un nuovo capitolo! Un abbraccio! <3 <3 <3
 
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view post Posted on 28/7/2021, 14:49
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Se anche tu fossi la mia sola lettrice andrei avanti per te <3

Grazie 😊! Attenta però, in questo forum mi conoscono come una ‘stalker fanatica e potenzialmente pericolosa’! :woot: :D
Se puoi, anche solo un paio d’ore ogni tanto , stacca un po’: te lo dice una lavoratrice instancabile che ‘vive’ troppo poco. Non è un consiglio per dedicarti al racconto ma a te stessa. A presto ❤️
 
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view post Posted on 28/7/2021, 14:52
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CITAZIONE (Lonely_Kate @ 28/7/2021, 15:49) 
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NickySnape
Se anche tu fossi la mia sola lettrice andrei avanti per te <3

Grazie 😊! Attenta però, in questo forum mi conoscono come una ‘stalker fanatica e potenzialmente pericolosa’! :woot: :D
Se puoi, anche solo un paio d’ore ogni tanto , stacca un po’: te lo dice una lavoratrice instancabile che ‘vive’ troppo poco. Non è un consiglio per dedicarti al racconto ma a te stessa. A presto ❤️

Hai ragione, mi sto ammalando di lavoro e ogni anno è sempre peggio... A presto <3
 
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view post Posted on 28/7/2021, 22:29
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15. Phoenix, AZ

Non avevo mai visto un cielo così grande, uno spazio infinito sulle nostre teste, e noi eravamo minuscoli. Avevamo preso una Passaporta per raggiungere alla Riserva Indiana dove si trovava Amalya, la madre di Artemis. Non era molto distante da Phoenix. Il clima era secco ed era quasi l’ora del tramonto. Ci impiegammo circa mezz’ora di cammino per arrivare alla Riserva. Diverse case di legno e roulotte nel mezzo del deserto. Nessuna pianta, nessun albero, nessuna strada, solo terra, sabbia e cielo. Gli uomini erano il nulla rispetto ai quattro elementi terrestri. Mio figlio era lì da tre mesi senza poter contemplare il cielo cangiante e minaccioso e la sabbia di giorno arida e ardente, di notte fredda come brina. Un tramonto rosso che rendeva il cielo di fuoco e la terra come bruciata. Artemis mi prese per mano.

“Quando entriamo dagli sciamani, dobbiamo farci vedere uniti. Devono percepire quanto siamo legati l’uno con l’altra.” Disse Artemis mentre i nostri passi lasciavano tracce sulla terra.
Mi fermai, le strinsi più forte la mano e la baciai sulle labbra. Avevo paura di vederlo per la prima volta, di conoscerlo, non sapevo come avrei reagito, che emozione avrei provato. Se non gli fossi piaciuto? Se domani si sarà già dimenticato di me? Privato dei suoi primi sei anni con lui, mi avrebbe potuto odiare. Dove sei stato per tutto questo tempo? La mamma parla sempre di te. La mamma ha un amico che mi tiene compagnia. Fui sommerso da tanti pensieri. Avevo bisogno di sentire Artemis davvero presente dentro di me. Kallistos era la prova più concreta del nostro amore, c’era bisogno che io lo sentissi completamente dentro di me. Così il tocco delle sue labbra e il sapore della sua lingua dovevano diventare miei. Se mi fossi avvicinato a Kallistos, avrebbe sentito il profumo di sua madre.

Ci accolse Amalya insieme a sua sorella Soraya e dopo aver abbracciato Artemis fui guardato dalla testa ai piedi e alla fine le due sorelle mi sorrisero. Quella notte ci saremmo sposati. I testimoni c’erano, lo sciamano della Riserva Navajo era anche il loro sacerdote. Magia e religione erano strettamente unite in quella tribù. Ci fecero strada e lo sciamano era all’interno della casa di legno più grande, dove c’era Kallistos.

Era steso su un letto. Il mio cuore si fermò. Magro, una bella carnagione rosea, i capelli alle spalle lisci neri, un viso delicato che accennava un sorriso, le labbra di Artemis. Nelle sue vene scorreva il mio sangue. Tremavo mentre lo guardavo dormire, rilassato, sugli occhi due foglie di una pianta che a distanza non seppi riconoscere. Mi avvicinai e lo sciamano rimosse le foglie dalle palpebre di Kallistos. Indossava una camicia bianca di cotone molto largo. Salutai con un inchino lo sciamano e gli chiesi se potessi accarezzargli la fronte. Mi permise di farlo e si allontanò, lasciando me e Artemis accanto a nostro figlio. Artemis non smetteva di guardarlo con un volto sereno, fiduciosa che sarebbe guarito presto. Amalya e Soraya venivano a farci compagnia. Comprendevo perché Artemis non aveva paura di lasciare Kallistos a sua madre e a sua zia. Non avevo visto nessun bambino così amato, non era qualcosa a cui ero abituato.

Restammo almeno un paio d’ore accanto a lui, fino a quando non decisi che era arrivato il momento di uscire, sotto il cielo stellato e di sposarci. Volevo che mio figlio mi conoscesse come suo legittimo padre, che portasse il mio cognome, che non sentisse mai alcuna paura di non essere stato voluto da suo padre. Non è mai stato abbandonato. Mi resi conto di amarlo più di quanto il mio pensiero si potesse immaginare.

Ci preparammo, Artemis indossava un vestito blu notte con ricami lilla, io avevo un mantello verde smeraldo e una camicia bianca ricamata. Lo sciamano pronunciò una formula davanti al fuoco e ci mise sul capo due corone di fiori. Artemis portava sempre il bracciale di mia madre. Sospettai che per tutti questi anni non l’avesse mai tolto. Mi rilassai, provai a non pensare al passato, ai fantasmi che mi facevano visita, alle insicurezze di non essere stato amato in ogni attimo della sua vita. Che importava? Lei mi rassicurava ogni volta che sentiva la mia paura emergere e in quel momento eravamo lì, aveva scelto me. Eravamo insieme e l’indomani il nostro Kallistos si sarebbe svegliato e avrebbe avuto una mamma e un papà, che si amavano più di quanto non avessero mai fatto con loro stessi. In due erano forti, in due superavano le singole debolezze. In tre trovavano il senso di tutto. Era la prima volta che mi sentivo di avere una famiglia, di appartenere a qualcuno, appartenevo tanto ad Artemis quanto a Kallistos.

Avevo scelto gli anelli a Londra prima di partire per New York, li avevo comperati a Diagon Alley. Erano di oro forgiato dai folletti, dentro c’erano i nostri nomi per esteso, uno accanto all’altro. Lo sciamano si soffermò a guardare la profonda cicatrice sul mio braccio sinistro. Eravamo finalmente uniti sotto la benedizione delle stelle e della nostra galassia, del cielo più grande che avessi mai visto.
Passammo la notte accanto a Kallistos, che dormiva sotto le coperte e spesso si girava sul letto. Io e Artemis ci addormentammo accanto a lui, con gli abiti della cerimonia, macchiati di vino, su un tappeto per terra, abbracciati.

Quando aprii gli occhi, intravidi Kallistos seduto sul letto che sbadigliava. Aprii gli occhi e credetti di non aver visto nulla di più bello prima di allora. Il suo sguardo, anche se assonnato, era magico. Il suo occhio nero era profondo e vivace. Aveva preso gli occhi sorridenti di Artemis. L’occhio di ghiaccio argenteo era fisso ma ipnotizzava. Ero sicuro che ci fosse della magia in quell’occhio e non una maledizione. Lo sciamano non sembrava preoccupato, ma incuriosito da quegli occhi così speciali. Vidi che mi guardò. Non potevo sapere cosa vedesse, ma non smetteva di fissarmi con l’occhio scuro. Chiuse gli occhi e chiamò la mamma. “Mamma, mamma, chi è? Papà? Papà sei tu?” Alla sua voce squillante io e Artemis ci svegliammo. Artemis lo sollevò e lo prese in braccio dandogli un bacio sulla guancia. “Mamma ti ha fatto una sorpresa, amore mio. C’è papà!”

“Papà?” mi chiamò Kallistos.

Mi avvicinai a lui, sorridendogli. “Sì, Kallistos, amore mio. Sono papà”.

Artemis mi guardò e sorrise, come non aveva mai fatto. Non avevo mai detto ‘amore’ a nessuno, neanche a lei, che era l’amore della mia vita. Non riuscivo a chiamarla così, ma con mio figlio fu diverso. Sentii un richiamo profondo venire da dentro, un istinto mai provato. Fu qualcosa di spontaneo, di incontrollabile. Avevo tanta voglia di abbracciarlo stretto, ma come potevo? Lui doveva abituarsi a me. Artemis avvertì la mia gioia, che non era paragonabile a nessun’altra. Mi prese la mano davanti a Kallistos e gli disse: “Questo è il tuo meraviglioso papà, quello che hai visto nelle fotografie.” Mi meravigliai della sua affermazione. Quando mi aveva fatto delle fotografie?

“Quelle del libro che mi hai dato?” chiese Kallistos speranzoso. “Non ti vedo bene, papà, vieni più vicino”. Vidi che provava a mettermi a fuoco ma capivo che non ci riusciva. Iniziò a stropicciarsi l’occhio. “Mamma ha fatto un libro con le tue foto. Sei bello papà!” Mi sentii indifeso davanti a tanto amore. Continuava a stropicciarsi gli occhi. Ero inginocchiato per guardarlo alla stessa altezza e gli presi la mano: “Attento, non farlo. Non ti stropicciare l’occhio. Guardami, Kallistos, figlio mio, bellissimo”. Venne verso di me, senza guardarmi, e mi avvolse con le sue braccia sul mio collo. “Papà” continuava a dire. Non riuscii a trattenere le lacrime. Non riuscii a trattenere neanche i singhiozzi. Non piangevo così dalla morte di Lily. Il pianto di dolore mi consumava fino a farmi voler morire, questo mi riempiva il cuore da farmelo esplodere. “Papà, perché piangi?”. Artemis venne in mio soccorso e prese in braccio il bambino. “Papà piange perché è tanto felice di vederti, papà ti ama tantissimo, amore”.

Mi ci volle qualche ora per riprendermi da quell’emozione. Trascorsi il resto della giornata con lui, a raccontargli storie. Mi ero portato il libro delle Fiabe di Beda il Bardo che mi aveva dato Hermione e che mi avevano fatto compagnia quando ero io malato. Gli raccontai di come sua madre e una mia studentessa molto coraggiosa, in groppa ad un Ippogrifo, mi avevano salvato da una terribile battaglia contro un mago cattivissimo. Vedevo che Kallistos conosceva già la storia, ma voleva ascoltarla ancora una volta da me, non da sua madre, e sentire nuovi dettagli. “Papà, è vero che sai volare? Ma non come la mamma che si trasforma in uccello, tu sai volare senza ali!” Come potevo dirgli che non ero più sicuro? Mi sentivo esattamente come lui, che non sapeva se avrebbe mai ripreso a vedere, e io non sapevo se avrei mai ripreso completamente i miei poteri.

“Sì, Kallistos, so volare e ti insegnerò a farlo.” Gli risposi cercando di darmi coraggio.

“Mi comprerai una bacchetta? Io non voglio una scopa, voglio volare senza, come te e la mamma!” Il suo entusiasmo era contagioso. Passai diversi giorni con lui e Artemis si faceva da parte per lasciarmi giocare con il bambino. Spesso Artemis si allontanava, girava per gli stati confinanti, il Texas, il Colorado, il New Mexico, la California, per scoprire se ci fossero altre comunità, altre piante, altri incantesimi miracolosi per far guarire presto Kallistos. Sembrava non ci fosse magia che bastava per curarlo. L’umore del bambino era alto e rideva e scherzava sempre con me. Era un ruolo in cui non mi ero mai visto, ma alla mia età mi sentivo pronto per essere un vero padre. Avrei voluto vedere mia madre, mi avrebbe abbracciato e sarebbe stata la nonna più felice del mondo. Un balsamo per tutte le sofferenze familiari che patite insieme. Ho il rimpianto di non aver presentato mai Artemis a mia madre. Era con me al suo funerale e sono sicuro che l’avrebbe accolta tra le sue braccia come una figlia.

La quarta notte decisi di fare quello che da tempo mi ero prefissato di fare, la promessa che avevo fatto a Kallistos. Ero un mago, sua madre gli aveva parlato di me come del mago più potente del mondo. Non potevo non volerlo essere davanti ai suoi occhi. Dovevo finalmente mettere alla prova la mia magia. Sentivo dentro di me un’energia diversa, avevo quasi smesso di zoppicare e il braccio sinistro non mi faceva più male. Uscii da solo, lasciai che Artemis dormisse stretta al suo bambino quella notte.

Ero solo, nel deserto, sotto il cielo immenso di un blu intenso, luminoso e stellato. Tirai fuori la bacchetta dal mio mantello nero. Dovevo provare un incantesimo che racchiudeva più di ogni altro le mie emozioni e la mia potenza magica. Dopo anni, era giunto il momento di evocare un Patronus. Chiusi gli occhi, lasciai fluire le emozioni dentro di me e rividi i più bei momenti della mia vita in un istante. Apparve Lily accanto a me sul prato, l’abbraccio consolatorio di Silente, il primo giorno con l’Ordine della Fenice, gli occhi di Artemis, le lezioni con lei nei Sotterranei, le sue vittorie a scuola, il nostro primo bacio sulla Torre, noi nudi e abbracciati a Spinner’s End davanti al camino, la mano bruciata di Silente sulla mia, gli occhi paterni di Silente, gli occhi di Harry quando credevo di morire, il bacio di Hermione, il ritorno di Artemis a Hogwarts, i nostri giorni d’amore a Londra, Kallistos che mi chiama “Papà”, la gioia più grande di tutte. Guarirai, amore mio. I ricordi belli erano molti di più di uno. Sapevo finalmente cosa volesse dire l’amore di cui parlava Silente. Era il momento: Expecto Patronum!

Una scia argentea si librò in cielo e prese una forma nuova, grande, luminosa e molto più potente. Un uccello che conoscevo. Sui cieli di Phoenix si stagliò imponente il mio nuovo Patronus, una Fenice.
“Silente!” esclamò Artemis sorridendo stupefatta, che era alle mie spalle.

Uscirono dalle roulotte e dalle case di legno anche altri maghi della riserva e scoppiò un tumulto di applausi e urla di festa. In cielo si sentì un verso stridulo, che cantava una melodia a me nota. Una Fenice incontrò in cielo il mio nuovo Patronus d’argento e venne verso di me. Non era una Fenice qualunque. Era Fawkes. Era tornata. Sul becco reggeva una bacchetta. La Bacchetta di Sambuco, la Bacchetta di Silente. Capii che arrivava da Harry Potter, era il suo dono, suggerito da Silente. La Bacchetta sarebbe dovuta tornare a me, dall’uomo di Silente all’uomo di Silente. Gli uomini di Silente dovevano continuare a proteggersi a vicenda. Nella città della Fenice ero rinato e avevo un compito, dovevo tornare a completare la missione di Silente. Dovevo tornare a fare quello che sapevo fare meglio, insegnare e amare.


FINE PRIMA PARTE

Edited by NickySnape - 29/7/2021, 16:04
 
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Nda

Nota sul Patronus Fenice

Il significato spirituale della fenice simboleggia la redenzione di se stessi dagli errori, la purificazione dopo un processo di profonda ricerca interiore. La rinascita è solo interiore e indica un cambiamento intimo all'interno del proprio io.
 
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SECONDA PARTE

16. Prima e terza pagina

Ministero della Magia, Londra, settembre 2002

“L’Auror Artemis Amani Piton in visita nel Regno Unito.” Era il titolo della prima pagina de “La Gazzetta del Profeta” del 2 settembre 2002. Una foto dell’Auror riempiva quasi tutta la prima pagina. Una figura snella e slanciata, con un lungo mantello viola, capelli lunghi morbidi, gli occhi vivaci e furtivi e una profonda e recente cicatrice che le segnava il collo e la mascella destra.

L’articolo continuava in tono magniloquente:
“Il capo Auror del MACUSA, naturalizzata inglese ma di origini mediorientali, in veste di delegato del Ministro della Magia del MACUSA sarà in visita nel Regno Unito nella giornata di oggi e domani, per incontrare il Ministro della Magia, Kingsley Shacklebolt, e la Preside di Hogwarts Minerva McGonagall. La scorsa primavera risulta che l’Auror si sia unita in matrimonio segreto con Severus Piton, già Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ed eroe della gloriosa battaglia contro Lord Voldemort, alla quale è sopravvissuto in circostanze miracolose, dopo una lunga degenza in coma. Da quest’anno, Severus Piton è nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure presso la prestigiosa scuola americana di Magia e Stregoneria di Ilvermorny. I Piton vivono a New York City con il loro figlio di quasi sette anni, Kallistos Amani Piton. (Il Professor Piton era stato Direttore della Casa di Serpeverde quando Artemis Amani era Prefetto e Caposcuola di Serpeverde a Hogwarts, ndr). L’incontro con il Ministro verterà sulle misure di sicurezza contro le organizzazioni malavitose di maghi a danno di innocenti Babbani, che minacciano l’equilibrio del mondo magico nei due continenti. A Hogwarts, la Preside Minerva McGonagall ha invitato la celebre Auror a tenere un seminario sulle tecniche di cattura dei maghi oscuri, riservato agli studenti del sesto e settimo anno di Hogwarts. L’Auror Amani Piton, di recente nominata capo della squadra degli Auror negli Stati Uniti, è autrice di oltre 147 catture di Maghi Oscuri in soli sei anni di servizio al MACUSA, dopo il suo tirocinio a Londra con il celebre Auror, Alastor Moody, scomparso in un attentato dei Mangiamorte a danno di Harry Potter nel luglio 1997, e ha guidato con encomiabile perizia la squadra di cattura dei maghi oscuri, composta dall’esperto Magizoologo americano, Asterion Riley, dall’apprendista Auror, Demetra Perkins, e dal Pozionista francese naturalizzato americano, Curtius Mercier.”

Era arrivato il momento di conoscere Artemis Amani. Amani Piton. Non riuscivo ad associare il cognome Piton a nessun altro. Ma Artemis aveva mantenuto il suo cognome da nubile, Amani. La stessa cosa che ho fatto io, Hermione Granger, coniugata Weasley. Ho conservato il mio cognome, e credo che anche io, come ha fatto lei, darò il doppio cognome ai miei figli. Avevo fatto una ricerca, in arabo Amani vuol dire “speranza, desiderio”, ed è anche un nome che si dà alle bambine. Ero in ufficio e Artemis sarebbe arrivata da un momento all’altro. C’era un certo trambusto in Ministero, l’Auror avrebbe dovuto incontrare Kingsley alle 5 del pomeriggio per un tè, e io probabilmente l’avrei potuta incontrare subito dopo, insieme ad altri impiegati del Ministero e ai giornalisti. Lessi il nome di Xenophilius Lovegood nella lista dei partecipanti alla conferenza stampa. Aveva passato quasi un anno ricoverato al San Mungo, per il trauma psicologico che aveva sofferto dopo la cattura di Luna e la distruzione della sua singolarissima casa. Avrei partecipato anche io alla conferenza stampa, Albus Severus. Quel giorno non posso dimenticarlo.

Voltai la pagina, sorseggiando un po’ di tè e masticando un biscotto di zenzero, apparve lui. Una foto di Severus in terza pagina e un breve trafiletto su di lui. Annunciava la sua nomina a Professore di Difesa contro le Arti Oscure a Ilvermorny.

“Severus Piton, dopo il matrimonio in gran segreto con la celebre Auror, Artemis Amani, è stato nominato dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny, Professore di Difesa contro le Arti Oscure. Come ha raccontato sua moglie al nostro inviato in America ‘Severus è il mio maestro, senza nulla togliere al grande Malocchio Moody (sorride), ma devo tutto a lui. Tutto ciò che so delle Arti Oscure, delle Pozioni, degli Incantesimi e della vita lo devo a mio marito. Non ha bisogno di una mia presentazione. Quello che ha fatto per il Mondo Magico è paragonabile a quello che ha fatto Silente e il giovane Harry Potter, che spero di conoscere durante la mia visita a Londra, e a Hermione Granger, senza di lei Severus non sarebbe dov’è. Dobbiamo tutti molto a questi straordinari allievi di Hogwarts, io per prima’. (L’Auror Amani aveva lasciato il Regno Unito anni fa, la notte del ritorno di Lord Voldemort, quando era incinta del figlio di Piton, con cui aveva una relazione segreta e pericolosa, come ci ha raccontato in un’intervista il collega della Amani al MACUSA, Asterion Riley, ndr). Severus Piton è sembrato molto emozionato ed è stato accolto a Ilvermorny con gli onori di un eroe. Queste le sue parole di ringraziamento alla sua nuova Scuola. ‘La mia vita è stata ricca di eventi spiacevoli e scelte sbagliate. Gli errori sono dei maestri spietati. Insegnare era la sola cosa che mi abbia dato le più belle soddisfazioni, anche quando tutto era nero. Le Arti Oscure sono affascinanti ed averle conosciute in prima persona mi ha reso più consapevole del pericolo e del bisogno di insegnare ai ragazzi cosa siano e come difendersi da esse. Albus Silente mi ha concesso una seconda possibilità molti anni fa, spero adesso di non deludere chi me ne sta dando una terza’. Non sono mancate delle proteste da parte di molti genitori degli studenti di Ilvermorny, che accusano la Scuola di aver assunto un criminale pentito. Piton, infatti, è stato un Mangiamorte al servizio di Lord Voldemort per molti anni, e sottolineano il paragone con l’ex Preside di Durmstrang, Igor Karkaroff. Piton sarebbe un insegnante pericoloso, che potrebbe far nascere negli studenti il desiderio di unirsi ai nuovi gruppi fanatici e violenti anti-Babbani. Purtroppo, si dimenticano che Severus Piton è stato per più di vent’anni fedele all’organizzazione segreta del compianto Albus Silente, l’Ordine della Fenice, e la fedeltà a Silente e ai suoi princìpi sarebbe stata provata da alcune indiscrezioni, secondo cui il nuovo Patronus di Severus Piton non sarebbe più una cerva, ma una fenice, e che abbia ricevuto in dono la Bacchetta di Sambuco dal precedente proprietario, ora apprendista Auror, Harry Potter, colui che ha sconfitto Lord Voldemort per sempre. Tutta la redazione de La Gazzetta del Profeta augura al Professor Piton un felice nuovo anno scolastico, nella speranza di riaverlo presto tra noi nella sua Madrepatria.”

Era diverso, aveva un volto più sereno e accennava un timido sorriso, un lungo mantello verde con inserti d’oro e d’argento, molto elegante, i capelli curati, lunghi fino alle spalle, neri lucenti, pettinati in modo diverso, erano più voluminosi. Il colore del suo volto non era più giallastro, sembrava più in salute, roseo, ed era anche più robusto, non era rimasto nulla dell’aspetto malato e spento che aveva avuto negli ultimi anni, soprattutto dopo il ricovero. Aveva un’aria saggia e nei suoi occhi c’era la stessa consapevolezza e malinconia del Preside Silente. Avrei rivisto tuo padre quel giorno. Volevo sapere tutto della Bacchetta di Sambuco e di cosa avesse spinto lui e Silente a fargliene dono. Sospettavo che anche Minerva fosse complice di quella scelta.

Edited by NickySnape - 5/8/2021, 01:31
 
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Giorgy
view post Posted on 1/8/2021, 14:51




Capitolo 1-2
Finalmente sto iniziando a recuperare la tua long cara Nicky❤️ trovo intrigante l’idea di raccontare la storia da un punto di vista esterno, per adesso esclusivamente quello di Hermione, sono curiosa di leggere i pensieri del nostro Severus.
Mi hanno colpito questi due passaggi:

“I poeti dicono che gli amori non ricambiati sono eterni. Aggiungerei anche quelli che hai vissuto e poi hai perso.”

“Vorrei che tu lo aiutassi a capire chi realmente è e a perdonare se stesso”.

Ad Hermione aspetta un’impresa ardua 😂 non è facile far ragionare il caro professore…ma chissà con la giusta dose d’amore e di comprensione. ❤️

Capitoli 3-4

“La vita di Severus era una sopravvivenza, fatta di frustrazioni, sensi di colpa, delusioni, scelte sbagliate, perdite, perdite di cui lui non si capacitava.”

Complimenti Nicky in questo passaggio mi ha fatto commuovere❤️ descrivi alla perfezione il dolore e il senso della perdita…
Adoro il tuo Silente, perché dimostra una grande sensibilità e umanità.
Peccato che Hermione voglia tornare dal suo Ron 😜 Silente aveva compreso tutto quanto.
Ah, questi giovani!

“Lui ha già amato. L’amore è un sentimento in espansione. Abbiamo un solo cuore, ma amore chiama altro amore. È un animale sempre affamato.”

Le perle di saggezza di Minerva sono favolose 😜 mi piace come la stai delineando: una figura materna per Hermione.
Caspita, tre anni di attesa prima del risveglio di Severus, hai descritto con estrema delicatezza e grazia l’ansia e l’attesa della giovane💕

Capitoli dal 5 al 16

“Nonostante le difficoltà, gli anni insieme a lei sono stati i più belli della mia vita e li ho custoditi gelosamente in un angolo della mia mente, dove lei poteva essere protetta”.

Wow! Entra in gioco una seconda donna, o meglio una terza se consideriamo Lily, sono proprio curiosa di conoscere Artemis.
Dalle parole di Severus sembra che sia una ragazza particolarmente intelligente, spigliata e affascinante! Per la “povera” Hermione la strada si fa ancora più ardua…😰
Anche la lettera che riceve dal professore è di un’intensità disarmante.
Ti faccio i miei complimenti cara Nicky per le accurate descrizioni dei tormenti dell’animo umano❤️.

Finalmente nel sesto capitolo abbiamo il privilegio di leggere i pensieri di Severus.

“Tu mi chiedevi “ti amo”. Non te lo so ancora dire, ma lo so fare ancora, credo. Ti ho persa e non ti ho voluta ricordare. Ma io ti ho sentita, non te ne sei mai andata, mi hai lasciato solo con me stesso a chiedermi “perché non ho detto basta?”.

Parole cariche d’amore ❤️ mi intriga sempre di più la figura misteriosa di Artemis!!
Ma che colpo di scena! Severus ha un figlio! Hai scelto un nome originale cara😍 mi piace sempre di più il tuo personaggio originale, la sua figura trasuda una profonda passionalità e amore.
Quanto mi dispiace per la tua Hermione è cosi dilaniata tra il “confortevole” matrimonio con Ron e il suo amore viscerale verso Severus.

“Fammi tornare l’anima pura. Aggiustami il cuore.”

Una frase splendida Nicky ❤️mi hai fatto emozionare.

Quanti colpi di scena! La tua storia ci lascia con il fiato sospeso 💕 e non è facile per una long😘mi dispiace tanto per Kallistos😰 povero Severus non ha un attimo di pace!
È stato un turbinio di emozioni l’incontro tra il piccolo e il professore ❤️ ancora complimenti cara Nicky per la tua maestria nel descrivere questi sentimenti così intensi 💕
Ora non vedo l’ora di leggere, anzi, di gustarmi il fatidico scontro Hermione/Artemis😍😜

Un abbraccio 💕
 
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view post Posted on 1/8/2021, 15:20
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Giorgy, cara, ma che fatica leggere l'intera long?! <3 <3 apprezzo tantissimo il tuo sforzo, ma a quanto pare sembra che ti stia piacendo.

Callisto è un nome che mi è sempre piaciuto (in greco Kallistos, e quindi per coerenza con gli altri, Artemis, Asterion, Agenor, l'ho lasciato così).

C'è tantissimo delle mie esperienze qui: dall'identificazione con Hermione, con Severus, con Artemis.

Ma dal tuo commento, credo che tante di queste esperienze sono condivise. Siamo tutti devastati dall'amore.

Un abbraccio grande a te <3 :]
 
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Giorgy
view post Posted on 1/8/2021, 15:25




CITAZIONE (NickySnape @ 1/8/2021, 16:20) 
Giorgy, cara, ma che fatica leggere l'intera long?! <3 <3 apprezzo tantissimo il tuo sforzo, ma a quanto pare sembra che ti stia piacendo.

Callisto è un nome che mi è sempre piaciuto (in greco Kallistos, e quindi per coerenza con gli altri, Artemis, Asterion, Agenor, l'ho lasciato così).

C'è tantissimo delle mie esperienze qui: dall'identificazione con Hermione, con Severus, con Artemis.

Ma dal tuo commento, credo che tante di queste esperienze sono condivise. Siamo tutti devastati dall'amore.

Un abbraccio grande a te <3 :]

Nessuna fatica❤️ è stato un vero piacere cara!
Ahimè l’amore fa innumerevoli “caduti” questo è l’essere umano.
Un abbraccio 💕
 
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view post Posted on 11/11/2021, 09:51
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CITAZIONE (NickySnape @ 26/9/2020, 13:41) 
Vidi Severus quasi morire davanti ai miei occhi e le sue lacrime rivelarono un grandissimo segreto. Non credevo che le sue lacrime fossero di dolore per il morso del serpente, credo che fossero il suo unico modo di comunicare cosa sentiva.
[...]
Quando io, Ron e Harry entrammo nella stanza e Harry provava a fermare con la mano la sua emorragia che sgorgava dalla giugulare, Severus disse a Harry di prendere quel liquido, le sue lacrime, e di portarle al Pensatoio.
Con me avevo una fiala vuota, come sempre. Harry raccolse le sue lacrime e Severus cercava il suo sguardo, sussurrando “Guardami…”
[...]
Severus non poteva essere morto piangendo senza che questo non avesse significato.
[...]
Nella corsa contro il tempo per salvare Severus gli raccontai di cosa aveva detto a Harry e delle sue lacrime e del suo sguardo pieno di amore.
[...]
Prima di chiudere gli occhi ha pianto e ha chiesto a Harry di raccogliere le sue lacrime e di portarle al Pensatoio e poi gli ha chiesto di guardarlo negli occhi

Attenzione, questo è un OOC sui fatti da correggere. Mi sembra di aver inserito tutte le frasi che parlano di lacrime, ma controlla bene.
Le lacrime ci sono nel film, nel libro Severus consegna i suoi ricordi (fili di fumo scintillante) a Harry.

Attenione anche all'uso dei nomi originali inglesi: se lo fai devi farlo con tutti i personaggi (una volta però hai scritto Sibilla, e anche Aiurra sinistra non è il nome originale).


Edited by Ida59 - 11/11/2021, 10:32
 
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view post Posted on 11/11/2021, 11:33
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CITAZIONE (NickySnape @ 26/9/2020, 14:11) 
Avevo finalmente deciso di portargli il suo mantello e la sua copia di Pozioni Avanzate che, grazie a Ginny, anni fa, avevo recuperato dalla Stanza delle Necessità. to, perché avevi ragione. Non so fare l’eroe. Abbiamo vinto il Signore Oscuro, ma io ho perso. Ho perso me.

Attenzione, altro possibile errore di canone nei fatti.
Il libro è bruciato nel rogo provocato dall'Ardemonio nella Stanza delle Necessità.
Se vuoi mantenere il libro nella tua storia devi anche raccontare come si è salvato dal rogo.
 
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view post Posted on 13/11/2021, 14:50
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CITAZIONE (Ida59 @ 11/11/2021, 09:51) 
CITAZIONE (NickySnape @ 26/9/2020, 13:41) 
Vidi Severus quasi morire davanti ai miei occhi e le sue lacrime rivelarono un grandissimo segreto. Non credevo che le sue lacrime fossero di dolore per il morso del serpente, credo che fossero il suo unico modo di comunicare cosa sentiva.
[...]
Quando io, Ron e Harry entrammo nella stanza e Harry provava a fermare con la mano la sua emorragia che sgorgava dalla giugulare, Severus disse a Harry di prendere quel liquido, le sue lacrime, e di portarle al Pensatoio.
Con me avevo una fiala vuota, come sempre. Harry raccolse le sue lacrime e Severus cercava il suo sguardo, sussurrando “Guardami…”
[...]
Severus non poteva essere morto piangendo senza che questo non avesse significato.
[...]
Nella corsa contro il tempo per salvare Severus gli raccontai di cosa aveva detto a Harry e delle sue lacrime e del suo sguardo pieno di amore.
[...]
Prima di chiudere gli occhi ha pianto e ha chiesto a Harry di raccogliere le sue lacrime e di portarle al Pensatoio e poi gli ha chiesto di guardarlo negli occhi

Attenzione, questo è un OOC sui fatti da correggere. Mi sembra di aver inserito tutte le frasi che parlano di lacrime, ma controlla bene.
Le lacrime ci sono nel film, nel libro Severus consegna i suoi ricordi (fili di fumo scintillante) a Harry.

Attenione anche all'uso dei nomi originali inglesi: se lo fai devi farlo con tutti i personaggi (una volta però hai scritto Sibilla, e anche Aiurra sinistra non è il nome originale).

Grazie per la segnalazione!

CITAZIONE (Ida59 @ 11/11/2021, 11:33) 
CITAZIONE (NickySnape @ 26/9/2020, 14:11) 
Avevo finalmente deciso di portargli il suo mantello e la sua copia di Pozioni Avanzate che, grazie a Ginny, anni fa, avevo recuperato dalla Stanza delle Necessità. to, perché avevi ragione. Non so fare l’eroe. Abbiamo vinto il Signore Oscuro, ma io ho perso. Ho perso me.

Attenzione, altro possibile errore di canone nei fatti.
Il libro è bruciato nel rogo provocato dall'Ardemonio nella Stanza delle Necessità.
Se vuoi mantenere il libro nella tua storia devi anche raccontare come si è salvato dal rogo.

Grazie, verrà spiegato più avanti da Hermione in un momento diverso della storia. Quel libro ritornerà, ai fini della trama è importante. Ma se vuoi scrivo una nota
 
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view post Posted on 13/11/2021, 23:02
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CITAZIONE (NickySnape @ 13/11/2021, 14:50) 
Grazie, verrà spiegato più avanti da Hermione in un momento diverso della storia. Quel libro ritornerà, ai fini della trama è importante. Ma se vuoi scrivo una nota

Non è necessaria alcuna nota, basta che prima o poi sia spiegato perchè il libro non è bruciato. E che la spiegazione sia plausibile.
 
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