Il Calderone di Severus

NickySnape - Redenzione, genere: fantasy, romance; rating: per tutti; epoca: 1998-2031 (alcuni flashback prima del 1998); avvertimenti: AU; personaggi principali: Severus Piton, Hermione Granger.

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NickySnape
view post Posted on 26/9/2020, 14:11 by: NickySnape
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Fondi-calderoni

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5. La tana del serpente

Cadevano le prime foglie e io non stavo più nella pelle al pensiero di quello che avrei fatto. Mi stavo preparando da settimane a incontrarlo e a parlarci. Avevo finalmente deciso di portargli il suo mantello e la sua copia di Pozioni Avanzate che, grazie a Ginny, anni fa, avevo recuperato dalla Stanza delle Necessità, lo stesso anno in cui pregammo Harry di farlo sparire. Sapevo che sarebbe stata una bellissima sorpresa per lui riavere quel volume. Avevo deciso di non vederlo per due settimane, da quando avevo compiuto ventidue anni. Allora lo trovai a letto a riposare, ma fu ugualmente una giornata indimenticabile. Guardarlo dormire era stato per tre anni il gesto più intimo che potesse legarci.

Pensai che alle sette di mattina doveva essere già sveglio e fu così che raggiunsi la porta del Castello all’alba. Argus aveva già aperto il portone principale. Salii lentamente, pensando a quello che gli avrei detto. Mi ero truccata e avevo indossato un vestito lungo color viola e verde. Da tempo acquistavo abiti da strega, che compravo a Hogsmeade. Avevo deciso di abbandonare i miei abiti Babbani. Mi ero innamorata di un mago, era il minimo che potessi fare. La stanza adiacente alla Presidenza, dove riposava Severus, era confortevole e godeva di una meravigliosa vista sul Lago Nero. Sentii delle voci e decisi di non bussare e di aspettare dietro la porta e osservare la scena dallo spioncino. Era ancora troppo presto perché Minerva potesse raggiungermi lì. Severus stava parlando con qualcuno. Rimasi in silenzio per cogliere tutti i rumori, fino a quando non riconobbi la voce di Silente, che parlava dal suo quadro. Minerva doveva averlo spostato davanti al letto di Severus.

“Non riesco ancora a stare in piedi. Ho dolore dappertutto. Ho i ricordi confusi.” Era la sua voce, profonda come sempre, ma velatamente mesta.
“Tornerai ad essere il mago che conoscevo” rispondeva pazientemente Silente.
“E la magia?” incalzava Severus.
“Tornerà anche quella. Dai tempo al tempo.”
“Mi chiedo ancora perché non sono morto. Non riesco a farmene una ragione.”
“Perché qualcuno, a differenza tua, tiene davvero alla tua vita. Mi sono sempre domandato come mai non avessi portato con te un antidoto contro il veleno di Nagini.”
Avvicinai l’orecchio alla porta per ascoltare meglio.
“Non l'ho mai preparato. Avevo messo in conto di morire e non mi sarebbe dispiaciuto. Meritavo di morire ucciso da lui, era la giusta punizione per averlo seguito. Ma sono solo sollevato che Potter sia sopravvissuto. Almeno non è stato tutto vano.”
Mi sorprese ascoltare queste parole su Harry. Il loro incontro doveva essere stato relativamente piacevole.
“Perché mi hai detto che sarebbe dovuto morire? Onestamente, sono stanco della tua riserva mentale, Silente”.
Le sue parole erano piene del suo ben noto sarcasmo.
“Onestamente, non conoscevo la risposta, mio caro Severus.” Gli rispose Silente per le rime.
“Lui sopravvive a tutto.”
Mi resi conto che il lungo sonno gli aveva anche indebolito la magia ma la sua ironia era rimasta intatta.
“Non odiarlo, Severus. È stato qui tante volte, avete parlato e hai visto che la sua idea di te è cambiata. Ti chiedo di provare a volergli bene. Lo so bene che tante volte, a causa mia, siete stati gelosi e invidiosi l’uno dell’altro. Non ne valeva la pena contendersi in quel modo l’amicizia di un vecchio. Tu avevi un altro compito, ben più difficile. Harry, invece, avrebbe dovuto capire gradualmente cosa fare.”
Ci fu silenzio. Gli occhi di Severus erano persi nel vuoto.
Albus riprese.
“Non è stato lui a salvarti. Ti credeva morto. Ma penso che tu possa avere qualche idea su chi possa essere stato.”
Rimasi col fiato sospeso in attesa della sua risposta.
“Granger”. È sveglio il Professore.
“Sì, e Minerva, Filius, Sybilla e Madama Pomfrey, soprattutto. E poi i Guaritori del San Mungo, che conosci bene. Nessuno ti ha voluto dire nulla fino ad ora perché i tuoi riflessi non erano ancora pronti. Hai ripreso da poco a parlare.”
Severus indugiava in un silenzio di indifferenza fissando un punto fisso nel vuoto. Le parole di Silente erano suoni indistinti che non provocavano alcuna reazione in lui. Iniziai a innervosirmi. Perché non parli?
“Hermione è andata subito a chiamare aiuto.” Proseguì Silente. “Ha bloccato la perdita del tuo sangue, ti ha dato un antidoto comune al veleno, ha pronunciato incantesimi di guarigione. Ha lasciato tutto e tutti per portarti al San Mungo. Il resto immagino che tu lo possa intuire. È stata qui tutti i giorni in questi tre anni. Se hai ricominciato subito a parlare forse lo devi a lei. Ti raccontava le sue giornate, i suoi studi, la vita che faceva a Hogsmeade, la sua amicizia con Hagrid”.

Severus distolse lo sguardo dal punto fisso nel vuoto che guardava senza sbattere le palpebre. Rispose con un tono che percepii come annoiato “Non sono mai stato gentile con lei”. Questo almeno te lo ricordi.
“Lo so bene, ma di certo non la odiavi, anzi mi pare di ricordare che avevi un’altissima opinione di lei”. Ribattè Silente.
“È una ragazza eccezionalmente capace, è vero, Albus. In tante cose mi ricorda Lily, ma non è Artemis.”

Ma non è Artemis. Questa frase mi ha perseguitata per anni. Chi è Artemis? Fu il solo pensiero in quel momento. Volevo andar via ma mi trattenne una masochistica curiosità, mentre la sua voce aveva improvvisamente ripreso vigore.
“Qualcuno di voi le ha detto di me e Artemis?”
“No, ma forse Hermione lo scoprirà. Artemis saprà che ti sei svegliato e certamente si farà viva. In America leggono La Gazzetta del Profeta.”
“Perché dovrebbe? Mi ha lasciato la notte in cui il Signore Oscuro ci ha richiamati al suo servizio. Dopo il tuo ordine di andare da lui e di raggiungere gli altri Mangiamorte al cimitero, tornai a casa a Spinner’s End e le comunicai i tuoi piani. Di lei mi fidavo ciecamente. Come me era una straordinaria Legilimens e occlumante. La pregai di entrare nell’Ordine, confidavo nella sua amicizia con Tonks, e di restare al mio fianco. Ma la sua risposta si limitò a un aut aut: o me o questa battaglia. Mi pregò di seguirlo in America, dove avrebbe raggiunto i suoi genitori e avremmo avuto una famiglia. Provai a convincerla dell’importanza di questo compito, ma lei era troppo distante da questa battaglia. Non era inglese, come sai. La sua magia aveva una forza lontana e antica, come in molte famiglie magiche dei popoli del Medioriente. Mi disse che aveva già saputo tutto da te e che il mio coinvolgimento era solo colpa tua. Mi ferì profondamente. Si trasformò in falco e volò via. Non la vedo da allora, ma più volte dalla foresta sentivo il suo verso stridulo. Anche la notte del 2 maggio la riconobbi, e la cercai senza trovarla. Questo posto le ha portato troppo dolore”.

Ad ascoltare il racconto di Severus rimasi pietrificata e mi ricordai di un verso acuto e stridulo che avvertii nella Stamberga Strillante quando Severus fu colpito a morte da Nagini.
“È vero, ma ti amava molto, così tanto da volerti salvare e dimenticare cosa era giusto fare.”
In quelle parole naufragavano le mie speranze di entrare nella vita del mio ex professore.
“Lei voleva una vita diversa per noi. Lo sai bene che sono rimasto perché volevo davvero che il Signore Oscuro cadesse definitivamente, per il bene di tutti”.
“Sì, anche se non me lo hai mai detto esplicitamente. Lo intuivo che non erano solo i tuoi rimorsi e il ricordo di Lily a spingerti… Hermione ha conservato il tuo mantello. La rivedrai presto”.
“E cosa dovrei dirle? Grazie di avermi salvato anche se non volevo? Albus, non ricambio i suoi sentimenti e non la voglio ferire ancora una volta.”
Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Ci sarebbe mai stata una fine alle sue offese?
“Allora non farlo. Prova almeno a non essere ostile.”
“Non è mia intenzione essere ostile.”
“Non disprezzare la vita che ti ha ridato.” Rispose Silente severo. “Non credo che si aspetti amore a prima vista da te, ma neanche indifferenza. La conosci da quando era una bambina”.
“E da quando usciva con Krum e Weasley. È ancora la fidanzata di Weasley?”

Prima che potessi iniziare a singhiozzare, si accese un barlume di speranza. Si ricordava di me al Ballo del Ceppo, e forse aveva notato il mio vestito, i miei capelli perfetti e i miei denti allineati. O forse si ricordava solo i pettegolezzi che circolavano su di me in quel periodo.
“Sei crudele, Severus, se ti permetti di essere persino geloso di chi non desideri. Ma no, temo di no.”
“Lei dovrebbe stare con un ragazzo della sua età, fare carriera. Non dovrebbe più sprecare un secondo in più del suo tempo con me. È troppo simile a Lily, troverà un Potter di turno che le farà passare questa insana passione per me. Credi che non me ne fossi già accorto durante le lezioni?”
Mi morsi le nocche della mia mano quando ascoltai quelle parole deliranti.
“Parole sagge, Severus, ma tu sai meglio di me che non si sceglie chi si ama. Forse anche lei vorrebbe questo per sé. Anche tu avresti voluto una vita diversa. Non avresti voluto vivere una vita normale con Artemis? E poi ci hai rinunciato perché non sei un vigliacco. Non ti sei sottratto al tuo compito e sei letteralmente andato incontro alla morte. Non scegliamo il nostro destino, Severus. Il tuo non era né con Lily né con Artemis, per quanto tu possa averle amate. La tua storia con Artemis mi ha sempre fatto pensare alla mia con Gellert. Ci siamo lasciati perché avevamo un compito diverso da portare avanti nella vita. Non puoi immaginare, Severus, non c’è giorno che io non pensi ancora a lui.”
Mi accorsi che Piton e Silente erano più simili di quanto pensassi. Potevano sembrare uomini fatti solo di ragionamento e calcolo, ma dentro il loro involucro di acciaio c’era un cuore pulsante e sanguinante. Come il mio in quel momento, che stava per arrestarsi e spezzarsi definitivamente.
“A differenza di Grindelwald, Artemis non è diventata una criminale. Sai se fa ancora l’Auror?”
“È capo Auror al MACUSA. Con tutti Eccezionale a GUFO e MAGO di Hogwarts non poteva avere di meno. Era straordinaria, hai ragione. Senza dubbio la strega più potente passata da Hogwarts nell’ultimo secolo. Minerva ci soffriva per questo.”
“È la sola persona che vorrei davvero rivedere.”
Mi sentii rompere dentro e mi coprii la bocca con la mano per non fare sentire i singhiozzi del mio pianto strozzato.
“Eppure quando era tua alunna la trattavi malissimo. Ancora non capisco come tu abbia potuto far innamorare di te giovani donne, molto intelligenti e bellissime. Artemis era l’orgoglio dei Serpeverde. Ti ha fatto vincere per ben sei anni la Coppa delle Case, la Coppa di Quidditch ed è stata il miglior Prefetto di Serpeverde dai tempi di Tom Riddle, e tu la rimproveravi per ogni sciocchezza.”
“Ero preoccupato per lei. Era troppo abile nelle Arti Oscure, più di me alla sua età. Il Signore Oscuro la avrebbe notata subito se fosse stato in Scozia in quel momento. Anche Alastor la teneva d’occhio dal quarto anno... ed ero geloso della sua bravura, della sua bellezza e dei suoi amici. Non potevo immaginare che una tale meraviglia del mondo potesse interessarsi a me”.

Chiusi gli occhi e con la mia schiena appoggiata alla porta mi lasciai scivolare in basso e mi accasciai a terra coprendomi con le mani il volto bagnato dalle lacrime. Sentii il corpo irrigidirsi come in preda a una febbre. Non riuscivo a smettere di piangere mentre tremavo di dolore.
“Carismatica come Gellert. Si fece quasi uccidere per farsi notare da te”.
“L’avevo notata da tempo per la sua bravura”.
“E per la sua bellezza soprattutto. Nessuno di noi era cieco e neanche sordo. Sei stato terribile con lei a scuola. A causa di Lily o a causa mia? Temevi che ti potessi giudicare?”
“Entrambe le cose. Avevo paura del Signore Oscuro, che sarebbe potuto tornare quando lei era ancora a scuola e che potesse reclutarla. O, peggio, temevo che in futuro non avrei mai potuto nascondere un sentimento così forte con l’Occlumanzia e che in uno scatto folle di sadismo il Signore Oscuro avrebbe potuta ucciderla anche solo per divertimento, per rendermi più vulnerabile e sottomesso. Nascondere i ricordi di Lily non è stato difficile, perché non avevamo avuto una storia, a parte quel bacio che le diedi alla fine del terzo anno dopo il ballo di Natale. Per quanto io amassi Lily e non possa smettere di farlo per tutto ciò che rappresenta, Artemis era il mio più grande desiderio e dimidium animae meae. Non dormivo la notte pensando a lei. Il fatto che fosse una Serpeverde non aiutava. Vederla sempre mi turbava e mi angosciava. Ero geloso di chiunque. Al sesto anno era diventato impossibile far lezione nella sua classe. Speravo che ignorandola si sarebbe allontanato il mio desiderio e anche il suo. Ma avvertivo il peso del suo sguardo che non sapevo sostenere. Al settimo anno lei commise quella follia, la peggiore tra tutte le sue imprudenze. Quando seppi che era andata da sola in Romania nella Riserva dei draghi e che ne aveva aizzato uno per farsi uccidere, un Dorsorugoso, credo, capii che il suo sentimento era diventato anche per lei insostenibile. Fu Nymphadora a dirmelo. Sono morto tante volte, Albus.”
“Lei e Nymphadora sapevano amare con la stessa intensità e una buona dose di pazzia. Sono sicuro che se dovesse passare da qui lo sapremo da Aberforth. Mio fratello la venerava e, da buon Serpeverde, ha ammirato il suo istinto di autoconservazione.”
“Nonostante le difficoltà, gli anni insieme a lei sono stati i più belli della mia vita e li ho custoditi gelosamente in un angolo della mia mente, dove lei poteva essere protetta. Anche Spinner’s End mi sembrava più piacevole insieme a lei. Quando è morta mia madre, lei mi è stata accanto e ha reso tutto più sopportabile.”
“Sei stato abile a nascondere i tuoi ricordi di lei ad Harry.”
“Artemis non era condivisibile con nessuno. Nessuno doveva sapere di noi, tranne te.”
“Severus, mi devi perdonare per averti impedito di avere una vita felice, ma ci tenevo che tu facessi la cosa più giusta. Tra le scelte facili e quelle giuste tu hai sempre seguito la via più difficile, che era sempre la più giusta. Ti ho ammirato sempre, amico mio, per il tuo sconfinato coraggio, e perdonami per averti chiesto sempre troppo. Vorrei che tu fossi davvero felice.”
“Senza di lei sarà difficile. Sarei morto per Lily, ma ancora di più per Artemis. Non riesco a perdonarmi di averla lasciata andare.”
“Lei ti ha posto davanti ad una scelta impossibile. Non voleva affrontare Voldemort, temeva di mettere in pericolo la sua millenaria famiglia di maghi. Tornerà, ne sono sicuro, come la tua magia. Ho sempre pensato che il suo fosse un esilio e che non volesse soffrire nel perderti davanti ai suoi occhi senza poter far nulla per salvarti. Il tuo ruolo era troppo pericoloso, riconosco che ti ho affidato una missione suicida. Tornerà in volo, da falco o da umana, ma sicuramente ti verrà a cercare.”
Con me hai chiuso, caro Silente.
“Ricordi quando alla finale di Quidditch del suo sesto anno, colpì con la mazza un bolide in volo senza la scopa? Perdeste il campionato perché fummo costretti a squalificarla.”
A questo ricordo di Silente, Severus non trattenne il sorriso.
“Insieme alle fatture e alle maledizioni che avevo inventato, le insegnai a volare senza la scopa e a fare incantesimi senza la bacchetta, proprio come quelli che facevi tu, Silente.”.
Non avevo parole per giudicare Silente. Mi sembrava surreale quello che gli stava dicendo. Perché incoraggiarmi a frequentare Severus se sapeva benissimo che amava un’altra donna? Un’altra donna che non era morta, ma che era in un altro Paese e sarebbe potuta tornare in Scozia in qualsiasi momento. Quante cose che non sapevo di Piton? Quanti segreti nascondeva quell’uomo che credevo solo e pronto ad accogliere un nuovo amore nella sua vita? Mi sentivo che tutta la gioia che avevo provato a vedere la luce dei suoi occhi e a visitare la sua casa a Spinner’s End se la fosse portata via il vento, insieme alle foglie che spazzava lontano dal nostro castello e annegavano nel Lago Nero.
Accasciata a terra non sentii più le loro voci. Severus aveva smesso di rispondere al quadro di Silente. Attesi alcuni minuti, il tempo di asciugarmi le lacrime e ritornare in me. Mi feci forza e bussai alla porta.
“Avanti” udii la voce calma e serena di Severus.
Entrai in punta di piedi nella sua stanza senza fare rumore, come avevo provato a fare nella sua vita, senza rendermi conto di essere inopportuna. Severus mi sorrise con tenerezza.
“Hermione”. Sentirgli pronunciare il mio nome per la prima volta per un attimo calmò i miei tormenti.
Timidamente mi avvicinai al suo letto: “Le volevo restituire il suo mantello e darle questi suoi libri”.
“Grazie.” Rispose accennando un sorriso.
Appoggiai il mantello sul suo letto, posai i libri sul comodino e mi sedetti accanto a lui sul letto. Mi avvicinai al suo volto e delicatamente lo presi tra le mie mani e lo baciai con passione sulle labbra. La mia lingua si incontrò con la sua e per pochi istanti ci baciammo ardentemente. Vidi che aveva gli occhi chiusi quando delicatamente mi staccai da lui.
Ci guardammo imbarazzati e mi avviai rapidamente verso la porta, spinsi la maniglia e andai fuori senza voltarmi, e per quasi dieci anni non rividi più il mio ex professore di Pozioni e il castello di Hogwarts.
Me ne andai dalla mia scuola senza salutare nessuno, lasciando a Filch questo messaggio da consegnare alla McGonagall, al ritratto di Silente e ad Hagrid:

Cari ‘amici’,

dopo anni trascorsi insieme, non posso più continuare questa recita. Conoscevate tutti la relazione tra Severus e l’Auror di nome Artemis. Non conosco il suo cognome e non ho voglia di informarmi sulla sua identità.
Confidavo nella vostra amicizia. Le ipocrisie, le reticenze e le omissioni dell’età adulta non mi appartengono ancora e spero di non perdere mai l’autenticità della mia giovinezza. Mi sento presa in giro e tradita da tutti voi.
Severus ama ancora questa donna e io non posso che augurargli di ritrovarla e di vivere la vita felice che si merita.
Non cercatemi.

La vostra sincera e ingenua
Hermione



Salutai Fierobecco, il più leale dei miei amici e partii il giorno stesso per Londra con l’Hogwarts Express, dopo aver bruciato i miei nuovi abiti da strega acquistati a Hogsmeade. Il concorso da Funzionario del Ministero della Magia sarebbe stato dopo tre mesi. Avevo ancora tempo per studiare. I miei erano sempre in Australia e ancora non sapevano della mia esistenza, ma la nostra casa in compenso era libera. Mi promisi di chiamare Harry, Ginny e anche Ron, per non restare completamente da sola. Mi sarebbe piaciuto rivedere Ron. Una settimana dopo il mio trasferimento a Londra, sentii un gufo entrare dal camino del mio soggiorno. Con il becco mi pose in mano questa lettera scritta con la piuma d’oca in una calligrafia alta e stretta, dall’aria familiare.

Cara Hermione,

questa piuma leggera è pesante per la mia mano dolorante. Siamo a ottobre, mi dicono tutti, e sono passati quasi quaranta giorni dal mio risveglio.

Ti ringrazio di esserci stata quando non c’era nessuno per me, neanche io stesso. Sarei voluto morire, non te lo nego. Ma ora ti ringrazio per questa vita che mi hai concesso, anche se mi ritrovo ancora senza magia. Grazie di essere stata a casa mia a Spinner’s End e di aver portato qui dei libri a me molto cari. Il mio “Pozioni Avanzate” lo credevo perduto, grazie di averlo ritrovato. Dove era nascosto? “Le fiabe di Beda il Bardo” di Albus Silente me le leggeva mia madre, in rari momenti di quiete. Si tratta della copia che Albus ti ha donato, vero? Conoscevo il contenuto del suo testamento. Ho riletto tutti i racconti, tranne “I tre fratelli”. Forse anche tu hai smesso di leggere quella fiaba. Tutti credevano che i doni fossero solo leggenda. Silente non mi ha mai voluto parlare della loro reale esistenza, immagino che tu possa capire il perché. Certamente anche io avrei infilato al dito l’anello con la pietra nera che ha condannato a morte il nostro Preside, se solo avessi saputo cosa fosse.

Credo di avere diversi ricordi di te, anche se confondo gli anni. C’era un vantaggio a essere un Legilimens e a usare l’Occlumanzia. Vedi la mente degli altri, ma gli altri difficilmente possono vedere la tua. Vorrei che qualcuno mi aiutasse a leggere e a comprendere la mia mente e l’ordine dei miei ricordi. Ma non so se ne valga davvero la pena. Ora non riesco nemmeno a leggere una mente semplice come quella di Filch…

Sei stata sempre un’allieva eccezionale. Dovresti insegnare qui, diventare Preside un giorno o Ministro della Magia. Il tuo sapere cattedratico talvolta rasentava la comicità. A ripensarci, memorizzavi tutto quello che leggevi o ascoltavi e ripetevi come un libro stampato, ma mi hai sempre fatto molta simpatia per questo. Immagino che del mio umorismo coglievi solo il volto più sgradevole. Non potevo che mostrarti quello. Mi hai sempre ricordato me, anche se non c’è molto a parte questo che ci accomuna. Saresti stata un orgoglio per la Casa Serpeverde, ma eri nata Babbana e per te non sarebbe stata facile la convivenza nei Sotterranei. Eri una bambina saputella e saccente, ma curiosa e aperta, sensibile e coraggiosa. Sei ancora così? Ora che sei una donna, ti vedo immersa nei tuoi pensieri e nelle tue paure e avverto in te molta inquietudine. L’ho percepita nel bacio che mi hai dato.
Non ci sono parole per dirti grazie. Il Guaritore Diamond e Albus mi hanno raccontato quello che hai fatto. Ho scritto un biglietto a Minerva, a Sybill, a Filius, che quella notte erano con te, e ad Hagrid, naturalmente. Devo ammettere che non sono rimasto stupito nel sapere quanto fossi stata brava con le pozioni e gli incantesimi. A differenza mia, Diamond era molto colpito per quello che eri riuscita a fare. Hai conseguito i MAGO in Pozioni e Trasfigurazioni, non ricordo come l’ho saputo, ma so che hai avuto ottimi voti. Da tuo ex insegnante non posso non dirti che sono fiero di tutto quello che hai imparato.

Non ricordo tutto di quella notte e ne sono felice. Vorrei provare a non ricordare il passato. Ho una teoria sulla mia memoria frammentata. Le mie menzogne, la mia doppia vita devono aver creato molta confusione nei ricordi e la memoria ha deciso di essere selettiva e di lasciare solo le cose più significative. Tu sei rimasta tra questi frammenti della mia memoria. La mente umana è un mistero, tra maghi e Babbani non c’è molta differenza per quel che riguarda i sentimenti e le capacità intellettive. Noi siamo speciali, certo, ma tu devi essere ancora più speciale, considerato che sei nata Babbana.

Ti sarai fatta molte domande su di me dopo aver parlato con Harry Potter, ma sono sicuro che gran parte di quello che ti ha rivelato tu lo sapevi già. I ricordi che gli ho lasciato mostravano solo una parte della mia vita, quello che avevo parzialmente superato nella mia coscienza fino a quella notte. Il resto non riesce a guarire ancora oggi. La morte, a volte, è l’unica soluzione. Ma non è ancora arrivato il mio momento, grazie a te.

Grazie del bacio che mi hai dato, anche se non lo meritavo. Mi hai fatto sentire vivo ancora una volta. Dovrei chiederti scusa per tante cose, ma soprattutto, vorrei che tu fossi felice con qualcuno in grado di meritarti davvero.
Non lasciare che la passione che provi per me diventi la tua condanna e che le tue speranze cadano come foglie secche dagli alberi.
Ti auguro molte primavere felici e radiose in compagnia di chi vuole essere felice e radioso come tu sai essere.
In ogni caso, sentiti libera di venirmi a trovare quando vuoi. Spero di ritornare presto a Spinner’s End.

Tuo
Severus

Rilessi la sua lettera centinaia di volte. Iniziai a comprendere che dietro la sua indifferenza, la sua apparente crudeltà, si nascondeva sì un animo coraggioso, ma anche profondamente fragile. Ripensai al fatto che Severus era gentile solo con chi non lo turbava, ma aspro e duro con chi lo rendeva vulnerabile. La gentilezza della sua lettera era la prova dell’indifferenza dei suoi sentimenti verso di me. Mi maltrattava nei momenti in cui gli ricordavo l’amata Lily, ma ora che sapeva che io lo ammiravo e mi prendevo cura di lui, mi trattava con garbato distacco. Severus aveva una sua tana interiore, nascosta nel profondo dei suoi abissi, come il Basilisco di Salazar Serpeverde. La tana del serpente era il suo stesso cuore, che custodiva gelosamente e che non sapevo ancora con quale chiave aprire.
Non risposi mai alla sua lettera. Non lo andai mai a trovare. Ci incontrammo anni dopo. Ma questo, mio caro Albus Severus, te lo racconterò un’altra volta.

6. Agnizione

Memorie dal passato di Hogwarts
1 settembre 1984

Sala Grande di Hogwarts


“Sento magia antichissima e molto potente nelle tue mani… padroneggi i quattro elementi. Nel Tirreno e nell’antica Colchide furono i tuoi antenati. Merlino sarebbe fiero del tuo ingresso nella sua Casa: Serpeverde!” Il Cappello Parlante sconvolse tutti i presenti nella Sala Grande.

Artemis, un nome divino. Sorella di Apollo, il padre di Circe, la maga semidea, esiliata dall’Olimpo per aver trasformato la bella Scilla in un mostro. Circe, sorella di Pasifae, la moglie di Minosse e sorella del mago Eete, il padre di Medea. Nel tavolo dei professori si vociferava che quella bambina dal nome greco, Purosangue, proveniente dal Golfo Persico, da cui i genitori erano scappati per una guerra iniziata dai Babbani, chiamata “Guerra del Golfo”, avesse un’origine divina. O era solo suggestione, pensava tra sé il Preside Silente. Che fosse una Purosangue era certo, da generazioni che si perdevano nella memoria dei racconti, ma che fosse di origine divina, era tutto da vedere.

Ci fu silenzio in sala e poi un boato. Il giovane Professore di Pozioni, Severus Piton, Direttore della Casa Serpeverde, dai capelli corvini e naso adunco, applaudì fiero, mentre fissava gli occhi bui della bambina. Neri come i suoi.

9 gennaio 2002

Sala Grande di Hogwarts


Entra Artemis e cala il silenzio in sala. Mi hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa, un’idea di Minerva. Indosso un lungo abito verde scuro e la sciarpa con i colori della mia Casa. Il regalo di Natale dei miei colleghi, stanchi di immaginarmi solo vestito di nero. Artemis, tu guardi la Sala con occhi ridenti e incedi alta e fiera accanto ad un Aberforth insolitamente elegante, ti dirigi verso il nostro tavolo mentre stiamo pranzando e fai tacere l’incessante vociare. Non sembri tu, ma lo sei. La distanza dal 1995 si è annullata. I tuoi capelli sono più lunghi e più chiari. Li porti sempre sciolti. I tuoi occhi sono più vigili – cacciare maghi oscuri stanca, ma i nostri anni insieme ti sono serviti a fare pratica – e ora sembrano più bui, perché il tuo lavoro ti ha immalinconita. Il tuo lungo cappotto di pelle nera non nasconde la tuta rinforzata con inserti in metallo, per proteggerti dagli attacchi. Sei venuta al mio compleanno in abito da lavoro. Non ti smentisci mai. Vieni sempre prima tu. Il mio piatto preferito, tacchino arrosto con mirtilli rossi, ora può aspettare. Lumacorno non ti riconosce e ci guarda spaesato, ma Flitwick e Madame Hooch si alzano in piedi. Mi sento gli occhi addosso di Minerva, mentre Hagrid ti viene incontro per abbracciarti. Noi ti abbiamo ammirata per anni e ora sembriamo così piccoli davanti a te, alla famosa Auror che sei diventata. Hai proprio l’aria di una leader.
Perché sei tornata?
Dal primo giorno che hai attraversato questa sala, da quando ti sei seduta al tavolo della mia Casa, la nostra Casa, i tuoi occhi non sono cambiati. Occhi da bambina che ora incontrano i miei e ritornano innocenti. Amore mio, non so parlarti così e non posso imparare adesso che non ho parole.

Mi ricordo quei giorni caldi di inizio estate, proprio qui dove siamo ora, quando la scuola finiva e si proclamava il vincitore della Coppa delle Case. I tuoi occhi che facevano festa, scuri con la luce della magia dentro. Insieme ai tuoi compagni saltavi con la veste smeraldo e urlavi versi indistinti, il grido di un rapace che afferra la sua preda. Il tuo bottino lo divoravi con gli occhi, la Coppa, gli stendardi verdi e argento che calavano dal soffitto, e me. La tua preda preferita. Il tuo sguardo trionfante e orgoglioso che mi trafiggeva e paralizzava, come adesso. Restavo immobile, una pietra, fissando il vuoto e battevo meccanicamente le mani come un pupazzo. Ti guardavo ma non riuscivo a vederti, ti sentivo senza ascoltarti. C’era solo un battito incessante e profondo del mio cuore che esplodeva. Il solo suono riconoscibile, possibile?
Intorno a me il silenzio e solo l'immagine di te felice, del tuo sorriso luminoso che irradia ancora i miei ricordi di te. Il bacio di mezzanotte, le mie labbra sulle tue, noi insieme sulla torre più alta a guardare il cielo stellato d'inverno. Vorrei portarti di nuovo lassù. Ricordi i pianeti che provavamo a riconoscere? Mi stringevi le mani pallide e prendevo vita. Mi accarezzavi il volto e cancellavi i lividi. Il profumo della tua pelle, il calore di me dentro di te, che ci dava la vita. Nell'amore tu generavi me e io generavo te. Facevamo l'amore per farci rinascere. Non riesco a parlarti così. Tu mi chiedevi “ti amo”. Non te lo so ancora dire, ma lo so fare ancora, credo. Ti ho persa e non ti ho voluta ricordare. Ma io ti ho sentita, non te ne sei mai andata, mi hai lasciato solo con me stesso a chiedermi “perché non ho detto basta?”. Basta guerra, basta Silente, basta rimorsi, basta me!

E ora sei qui davanti. Tu sei tornata da me. Non sono morto, sono risorto. Non sei stata tu a salvarmi, ma solo la speranza di rivederti mi ha tenuto in vita. Dopo gli occhi di Lily, specchio di quelli di suo figlio, nel buio ho visto te. Ti ho sentita urlare quella notte. Il falco eri tu, me lo confermerai. Sei sempre stata con me, anche in quella che credevo morte. Dimmi perché sei qui? Ti sei rifatta una vita? Lo pensano tutti. Non sei più la mia ragazza. Allora, chi ha sposato la mia ragazza? Ti sto aspettando. Vieni da me e parla. Dimmi che sei tornata per stare con me, che non c'è nessuno con te, che mi perdonerai. Io ti ho perdonato, perché avevi ragione. Non so fare l’eroe. Abbiamo vinto il Signore Oscuro, ma io ho perso. Ho perso me.

Edited by NickySnape - 20/11/2021, 08:08
 
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