Il Calderone di Severus

NickySnape - Redenzione, genere: fantasy, romance; rating: per tutti; epoca: 1998-2031 (alcuni flashback prima del 1998); avvertimenti: AU; personaggi principali: Severus Piton, Hermione Granger.

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NickySnape
view post Posted on 26/9/2020, 13:41 by: NickySnape
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2. La rivelazione

Quella notte della seconda guerra dei Maghi è stato il peggior incubo che potessi mai vivere. Fu anche la notte della rivelazione. Il 2 maggio 1998. Noi siamo i superstiti.
Vidi Severus quasi morire davanti ai miei occhi e quelle che mi sembravano lacrime dagli occhi rivelarono un grandissimo segreto. Come capii negli anni Severus non comunicava i sentimenti con le parole. Con le parole era troppo abile, erano lo strumento della sua razionalità e per anni della sua dissimulazione. I silenzi erano il suo codice di comunicazione più autentico.

Quando io, Ron e Harry entrammo nella stanza e Harry provava a fermare con la mano la sua emorragia che sgorgava dalla giugulare, Severus disse a Harry di prendere quel liquido dagli occhi e dalla bocca e di portarlo al Pensatoio.
Con me avevo una fiala vuota, come sempre. Harry raccolse il liquido e Severus cercava il suo sguardo, sussurrando “Guardami…”
Perché voleva guardarlo negli occhi? Capii al volo cosa intendesse. Ma certo, Harry aveva gli occhi di sua madre. Quella frase gliela dicevano tutti a tuo padre, ma Severus guardava Harry con una profondità tale da sembrare attrazione. Dedussi istintivamente che era innamorato di tua nonna Lily. Erano stati a Hogwarts insieme. Mentre lo guardavo morire pensai a tutti in momenti in cui si prendeva cura di Harry e di me e Ron, a tutte quelle cose che non riuscivo a spiegarmi ma che forse essere figlie di un disegno ben più grande. Come un severo maestro ci trattava peggio di tutti gli altri studenti. Noi eravamo diversi.

Sentimmo un fortissimo grido stridulo, poteva essere quello di un rapace. Harry sconvolto si alzò e uscì dalla stanza, Voldemort lo stava chiamando a sé e a tutti noi chiedeva di smettere di combattere. Dovevo approfittare della tregua per trovare il serpente e ucciderlo, ma soprattutto dovevo trovare qualcuno che potesse aiutarmi. Lasciai che Ron uscisse dalla stanza prima di me mentre io mi accovacciavo accanto al corpo di Severus.
“Ron, vai avanti, ci vediamo nella scalinata principale.”

Lui ubbidì ma con un certo disappunto, per fortuna si fidava troppo di me per contraddirmi. Severus non poteva essere morto piangendo senza che questo non avesse significato. Ogni sua azione doveva avere un senso ben preciso per un uomo che credevo freddo e calcolatore. Tirai fuori dalla tasca della giacca una boccetta di Pozione Corroborante, per provare a fargli riprendere i sensi, il dittamo per le ferite e poi mi ricordai che nel libro di pozioni con i suoi appunti aveva inventato l’incantesimo di magia oscura, Sectumsempra. L’incantesimo provocava ferite da taglio e doveva esserci un rimedio alle ferite che sanguinavano. I morsi di Nagini erano profondi e pieni di veleno, ma almeno potevo provare a rimarginare le ferite profonde. Sectum voleva dire taglio e vulnus era ferita. Doveva esserci un contro-incantesimo. Severus, il Principe Mezzosangue, era un grandissimo mago e non poteva non averlo pensato. Provai a concentrarmi e a pensare alla formula latina del contro-incantesimo: provai con curo vulnera, ma nulla, poi sano vulnera, e poi pronunciai con più convinzione le parole Vulnera Sanentur e vidi che il sangue rientrava nel corpo. Sentii Severus tremare. Era vivo, ma incosciente. Avevo in borsa anche una boccetta di Pozione Rimpolpa-sangue e di soluzione e una fiala di antiveleno comune. Da quando i Mangiamorte erano entrati a Hogwarts non ho mai smesso di portare qualsiasi medicamento con me. Ero pronta a tutto. Aspettai che qualcosa facesse effetto. Lui continuava ad avere gli occhi chiusi. Per sicurezza gli feci anche l’incantesimo Ferula, e delle bende avvolsero il suo collo e il suo corpo dilaniato. C’era sangue dappertutto. Posai la mano sul suo petto, il suo cuore aveva ricominciato a battere molto lentamente, gli accarezzai il volto, emozionata e commossa, e gli diedi un bacio sulla fonte fredda e sudata. Ti salverò, Professore. Scoprirò chi sei.

Mi alzai lentamente e pronunciai l’incantesimo Protego Horribilis per evitare che qualcuno potesse trovarlo e ucciderlo. Poi corsi fuori e senza fiato percorsi il passaggio segreto e, sfiorando quel maledetto Salice, entrai dall’ingresso est del castello, urtando contro porte e colonne, fino ad arrivare nell’atrio principale e da lontano vidi Ron, ma nessuna traccia del serpente. Cercavo febbrilmente la McGonagall e nella nebbia della polvere e nella confusione generale non la vidi. Riconobbi la Trelawney lontano, vicino alla porta d’ingresso e accanto a lei la McGonagall e Flitwick. Corsi da loro con affanno.

“Hermione! Cos’hai? Dov’è Harry?”
Mi fermò la Trelawney preoccupata.
“Harry è andato al Pensatoio, ma dovrà raggiungere il Signore Oscuro. Deve farlo!”.
Ansimai concitata, senza rendermi conto che avevo chiamato Voledemort in quel modo. La professoressa di divinazione mi afferrò per un braccio:
“Cos’hai, piccola? Stai piangendo… Tesoro, tranquilla, sta per finire”.
“Sybill, lasciala parlare. È chiaramente sconvolta per tutto questo, ma ci vorrà dire qualcosa”.
La interruppe la Professoressa McGonagall. Ripresi fiato
“Voldemort! Il serpente! Hanno colpito a morte il Professor Piton!”, gridavo ed ero in preda al panico.
La Trelawney, la McGonagall e Flitwick si guardarono con una certa sorpresa. Capii che anche loro non si fidavano di lui ed erano sorpresi che io fossi scioccata da quello che gli era successo. “Presto, dobbiamo andare subito”, continuai “gli ho dato quello che avevo: una pozione cura ferite, pozione Corroborante e gli ho fatto un incantesimo... Ora non sanguina più, ma il suo corpo è avvelenato”.
Vedendo i miei occhi rossi e lucidi pieni di lacrime, la Professoressa McGonagall capì che potevo aver scoperto di più di lui e lanciò uno sguardo di intesa ai colleghi e disse
“Portaci da lui, presto!”.
Flitwick era perplesso.
Nella corsa contro il tempo per salvare Severus gli raccontai di cosa aveva detto a Harry, di ciò che gli aveva chiesto di prendere, e del suo sguardo pieno di amore.
“Harry scoprirà cosa c’è nei suoi pensieri. Harry sopravvivrà. Dobbiamo avere fede in Silente: lui si fidava del Professor Piton e di Harry stesso. La morte di Silente deve essere servita a qualcosa, non può non aver avuto senso”.
Mentre esprimevo a parole i miei pensieri, la McGonagall ci condusse verso la strada più vicina per raggiungere la Stamberga Strillante. Non appena raggiungemmo l’ingresso della Stamberga, si sentiva solo il rumore del vento e un leggero respiro, il suo. Vedendo il corpo steso di Severus bagnato dal suo stesso sangue ormai nero perché rappreso e mescolato al veleno, la McGonagall ebbe un sussulto. La Trelawney si estraniò e sembrava estremamente concentrata. In passato non credevo alla Divinazione e alle profezie, ma la veggente mi fece presto cambiare idea quando frequentavo Hogwarts.
Mi guardò e mi disse: “Hermione, tu sei nel suo destino”.

Non volevo crederle ma in cuor mio sapevo che sarebbe potuto essere vero. Il professore di Incantesimi riconobbe immediatamente che nella stanza era stato lanciato un Protego horribilis e con un contro-incantesimo liberò Severus dalla cupola protettiva in cui lo avevo avvolto. Flitwick avvicinò la sua bacchetta al collo di Severus e pronunciò nuovamente la formula vulnera sanentur sulla sua ferita a – non fui sorpresa che lo conoscesse – da lui avevo imparato l’incantesimo tagliuzzante, il Diffindo. Era un duellante eccezionale, fui felice che mi aveva seguito. Allora come non mai avevo bisogno del supporto di tutti loro e li ringraziai di avermi dato fiducia. Con l’incantesimo Ferula Flitwick rafforzò le bende che si erano inzuppate di sangue. Tentammo il tutto e per tutto per provare a salvarlo, ma il San Mungo era la sola direzione da seguire. Non potevamo rischiare una Materializzazione, Severus sarebbe sicuramente morto. Minerva McGonagall trovò la soluzione. Si era trasformata in gatto e aveva lanciato un lungo miagolio. In quel momento si sentì un grido di uccello, diverso da quello che avevo udito prima. Riconobbi Fierobecco, che irruppe nella stanza rompendo la finestra. La McGonagall ritornò umana e accarezzò Fierobecco, lo tranquillizzò e gli diede ordini. La professoressa si guardò intorno ancora una volta e vide cosa avevo fatto, gli incantesimi, le pozioni curative e mi resi conto che i suoi occhi commossi si riempirono di orgoglio, allora amorevolmente mi guardò e mi disse
“Sei una ragazza eccezionale. Severus forse merita più rispetto di quello che gli abbiamo dato e sicuramente ha qualcosa di più da dirci, come tu credi. Albus si fidava ciecamente di lui e la cosa era reciproca. Chi lo conosceva lo sapeva. Io, Sybill e Filius restiamo qui, tu vai con Fierobecco e porta Severus al San Mungo.”

La Trelawney ci disse che Severus doveva essere assolutamente salvato, senza darci un motivo razionale. Era come se inconsapevolmente avesse letto nella mente di Severus e nel cielo avesse visto i nostri piani futuri.
La McGonagall mi abbracciò e mi disse
“Vorrei che tu lo aiutassi a capire chi realmente è e a perdonare se stesso”.
In quel momento un urlo straziante ruppe il silenzio. Era Voldemort e Severus era ancora privo di coscienza tra le mie braccia.

Edited by NickySnape - 20/11/2021, 08:00
 
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