Il Calderone di Severus

Considerazioni e informazioni varie sulla poesia

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view post Posted on 8/10/2018, 12:50
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I ♥ Severus


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Tratto da "POESIA=MAGIA di PAROLE" Manuale di poesia a cura di Maria Montagono


La poesia è un testo espresso in versi.
Esistono vari generi di poesia: drammatica – epica – lirica – satirica…
Oggi, quando si parla di poesia, si intende quasi sempre poesia lirica.

Ma sapete da dove deriva l'espressione lirica?

Gli antichi greci chiamavano così la poesia espressione soggettiva del poeta, che veniva cantata con l’accompagnamento musicale della lyra, uno strumento a corde (ancora oggi è importante il ritmo e la musicalità).
Possiamo definire la poesia lirica, quindi, come l’espressione di sentimenti o di riflessioni.


La poesia ha spesso comportato innovazioni linguistiche


Non si intende tanto una “invenzione” di nuove parole, quanto uno “spostamento”semantico (cioè di significato) delle parole.
Es. : quando Leopardi dice degli occhi di Silvia che erano “fuggitivi”, non inventa certo una nuova parola, ma la carica di tanti e nuovi significati, che sembra un’espressione nuova.
E quando Ungaretti dice “m’illumino d’immenso”, introduce nella lingua letteraria delle innovazioni espressive, musicali ed ideali, non certo parole nuove.

Questo è lo SPOSTAMENTO SEMANTICO o STRANIAMENTO.
 
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view post Posted on 12/3/2019, 10:45
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Come i poeti definiscono la poesia.


Gabriele D’Annunzio suggeriva che “se la luna che nasce ha qualcosa di divino, solo la parola del poeta può evocarla”.
Se la vita ha qualcosa di magico, ha qualcosa di misterioso che vorremmo capire, solo la poesia può aiutarci in questo (anche la prosa a volte può essere altissima poesia… ”Quel ramo del lago di Como…”) .

Paul Valery diceva che “la poesia è il tentativo di rappresentare, attraverso un linguaggio, quella cosa che oscuramente tentano di esprimere le grida, le lacrime, le carezze, i baci, i sospiri…evitando di nominare direttamente le cose, ne celebra la forza, la prepotente dolcezza”.


Sulla funzione terapeutica della scrittura

Qualcuno dice che rappresentare – anche solo mentalmente – un sentimento, o un’emozione, o una rabbia, o un desiderio, significa… viverlo.
E viverlo significa liberarsene, o sentirsi pienamente soddisfatti, come se lo avessimo vissuto realmente… ecco perché, forse, ha così tanto successo la realtà virtuale.

A detta di molti, infine, la poesia – soprattutto quella lirica – fa diventare più calmi e riflessivi…provare per credere!
 
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view post Posted on 13/4/2019, 11:32
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Cosa affascina della poesia.


Quel che affascina della poesia è che a volte ha delle intuizioni così profonde sul mondo, sull’uomo, sulla vita…
- Oh bella! – direte voi – anche i filosofi hanno delle intuizioni profondissime!
Sì, è vero. Ma un filosofo, a volte, per spiegare un solo concetto, ha bisogno di scrivere libri interi; il poeta, invece, è così conciso che una sola parola vale mille ragionamenti.

Non solo, ma esprime quel concetto in modo così toccante che tu dici… ”è vero!”
E anche se non si è d’accordo sul loro contenuto, di sicuro fanno riflettere, quanto meno, discutere.
Prendiamo come esempio questa poesia dove, secondo un gusto tipico del ‘900, anche il titolo è parte integrante della poetica:

Il male – a volte – è vestito di bene

Quale terribile demone, mai
ha creato i figli di Dio
e i figli di Satana
con la stessa faccia
gli stessi occhi dolci
lo stesso sorriso?
 
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view post Posted on 12/5/2019, 14:23
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Arbitrarietà del segno e differenziazione dei significati



Se noi pronunciamo il suono “libro”, questo suono è collegato a un contenuto, un’idea, un oggetto, un significato. In poesia è affascinante vedere che a volte quella parola, quel suono (che chiamiamo significante) non necessariamente si ricollega al significato comune della parola.

Non solo: il significato di una parola (o di un verso) ci appare più o meno nuovo e affascinante dal modo in cui è disposta in rapporto ad altri segni o parole.
Es.: un conto è dire “Dolce e chiara è la notte e senza vento”, che ci dà una musicalità e una dolcezza pazzesche. Altra cosa sarebbe stato dire : “la notte è dolce e chiara e senza vento”.

Livello fonologico - Molto importante in una poesia è il livello fonologico - cioè i rapporti tra i suoni - perché la poesia deve arrivare alle nostre orecchie con un ritmo e dei suoni particolari.
Es. : G. D’Annunzio, La sera fiesolana

Fresche le mie parole ne la sera
Ti sien come il fruscio che fan le foglie


Il livello fonologico si ottiene attraverso alcuni trucchi :

CHIASMO ALLITTERAZIONE – ONOMATOPEA – ANAFORA – ANNOMINAZIONE – RIMA.

Ecco brevissime definizioni di queste figure retoriche di cui ho inserito qui sopra anche il link alle relative discussioni.


CHIASMO - disposizione delle parole, ordinando in simmetria inversa gli elementi della frase.
Es. : io vivrò la tua vita / la tua vita io vivrò

ALLITTERAZIONE - ripetizione di lettere o sillabe
Es. : “non più sul pioppo picchia il pennato” (Pascoli)

ONOMATOPEA - è la ripetizione di una parola che imita un suono
Es. : tic – tac - ticchettio

ANAFORA - ripetizione di una o più parole
Es. : Per me si va nella città dolente/ per me si va nell’eterno dolore…(Dante)

ANNOMINAZIONE - è la ripetizione della stessa parola in forme diverse
Es. : “amor che a nullo amato amar perdona” (Dante)
 
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view post Posted on 12/8/2019, 09:52
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I segreti del ritmo



La metrica è l’insieme di regole da rispettare per comporre versi e per creare un ritmo (o la musicalità - non dimenticare che alle origini il testo poetico veniva recitato con un accompagnamento musicale). Ancora oggi il testo poetico si distingue dal discorso comune proprio perché ha un ritmo differente.

Il ritmo è l’effetto sonoro, l’energia fonico-musicale della poesia.

Vari possono essere i ritmi: concitato, calmo, lento; o musicalità piana, scorrevole, ecc.

Per realizzare i vari ritmi bisogna operare su:
• numero di sillabe (vedi la lezione metrica e figure metriche)
• distribuzione degli accenti (vedi la lezione Verso, ritmo e accento)
• concatenazione delle rime (vedi la lezione Rime, strofe e componimenti poetici
• punteggiatura
• gli a-capo
• le ripetizioni


Punteggiatura:
Se leggi questa poesia senza le virgole, assume un ritmo affatto diverso:

“Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E’ l’estate,
fredda, dei morti.” (Pascoli)


Gli a-capo

Prova a scrivere questa famosa poesia tutta di seguito:”Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
Così scritta, sembra una normale prosa, quasi la comunicazione di una lettera.
Prova invece adesso a dividerla in due versi:
Si sta come d’autunno
sugli alberi le foglie

Non noti che assume una cadenza quasi squillante?
Spezzandola, invece, nel modo ultimo che ha fatto il poeta, ci regala tutta la tragicità, discontinuità, precarietà e dolore della vita.
“Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie”

Effetto pienamente raggiunto rispetto ad un’altra divisione della sequenza che Ungaretti aveva provato:
Si sta
come d’autunno
….



Enjambement (inarcatura o spezzatura)

Interruzione o sospensione del periodo sintattico ottenuta dall’ a-capo, separando così due elementi contigui ( es. nome e aggettivo).
A volte l’enjambement è realizzato per mettere in rilievo, isolandola all’inizio del verso, la parola: …………..sorridente
grazia………………

Molte volte è usato per realizzare un particolare ritmo:
Es. una serie di enjambements spezza continuamente il ritmo, rendendolo concitato
Es. l’assenza di enjambements (o anche di cesure interne ai versi) rende una musicalità piana e scorrevole.


Ripetizioni

Soprattutto ad inizio di verso, scandiscono un ritmo:

“Piove sulle tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti
piove su i mirti
divini…” (D’Annunzio)



Molte volte, esigenze di ritmo richiedono un altro trucco:

Inversione, cioè l’invertire l’ordine abituale delle parole.

Es. “Sempre caro mi fu quest’ermo colle (Leopardi)
 
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