Sono due.
Tra i migliori amici dell’uomo.
Fedeli, sempre presenti, affidabili.
Basta che ci si prenda cura di loro, ovviamente.
È inverno. Fuori il gelo stringe ogni cosa nella sua morsa di ghiaccio. È bello allora rintanarsi in casa, magari con una buona bevanda fumante tra le mani.
E poi c’è lui, relegato spesso in un angolo, presenza silenziosa. Pronto a regalarci sempre un caldo abbraccio quando i brividi ci assalgono senza pietà.
L’altro invece non conosce stagioni, anche se l’estate è il momento in cui facciamo più affidamento su di lui. Ma in compenso non conosce orari.
Amico delle nostre giornate, ma talvolta anche delle nostre insonnie notturne.
Qualche volta – e sono sicura sia capitato a tutti – lo abbiamo occhieggiato malamente, guardandolo come un micidiale nemico della nostra linea. Ma la colpa non è sua, lui risponde solo ai nostri desideri. E ogni tanto ci appare sconsolato, quando è desolatamente vuoto.
Ebbene sì, credo abbiate capito tutti di chi sto parlando.
Avanti allora con le presentazioni ufficiali, suvvia, bando alle ciance.
Sono lieta di presentarvi
e
Ovvero calorifero e frigorifero.
Usiamo i loro nomi praticamente tutti i giorni. Forse del primo parliamo più durante la stagione fredda, ma non è certo una classifica di importanza quella che desideriamo fare in questa lezione. Il fatto è che, pur essendo oggetti di invenzione spiccatamente contemporanea, sono stati chiamati con termini di chiara derivazione greca e latina. L’inventiva dell’uomo, che ha prodotto cose mirabili ed innovative, al momento di denominare si è affidata alle solide radici di due lingue altamente evocative.
Calorifero, termine nato in Francia, letteralmente significa
“porto caldo” e direi che non c’è termine più azzeccato di questo, vero?
Idem per il beniamino di tutte le diete, il frigorifero, il cui nome – quasi per contrasto con l’amico dei nostri inverni – significa
“porto freddo”.
Essi hanno in comune il medesimo verbo “
portare”. E sapete qual è la cosa curiosa? Che questo verbo è identico in entrambe le lingue antiche, sia per significato, che per pronuncia che per incredibili sfumature di significato possedute. Il passaggio da una lingua all’altra per tale verbo sembra essere stato praticamente indolore e senza cambiamenti.
Phèro (gr.) =
fero (lat.) = porto.
Calor = calore, estate, febbre.
Rìgos/Rigeo (gr.) =
Frigor/frigus (lat.) = freddo, gelo, tremare per il freddo (gr.)
Gli ultimi due sono facilmente comprensibili da chiunque e non credo sarà difficile per alcuno trovare sul dizionario (ma anche a mente) i derivati di cui la lingua italiana è ricca. Ve ne propongo alcuni, se voi ne trovate altri, vi invito ad aggiungerli volentieri:
caloria,
calorimetro,
calura… e poi
rigore, ma non quello calcistico, bensì il sostantivo che indica temperature di difficile sopportazione – guarda caso –
rigide ed infine
refrigerio.
Come potete notare c’è una lieve differenza tra il “
rigos” greco ed il “
frigus” latino: è tutta colpa di una strana lettera greca, chiamata “
digamma” e che aveva originariamente una pronuncia simile alla “
f”, che con il tempo scomparve dalle pronunce dell’Ellade ma fece nuovamente capolino nell’alfabeto latino proprio sotto forma di “
f”.
Quando anche le lettere dell’alfabeto giocano a nascondino sotto il Mantello dell’Invisibilità e fanno comunque percepire la loro presenza.
E sapete un po’ come funzionano calorifero e frigorifero?
Ad
energia, ovvio!
Forza, facciamo un bel salto temporale e linguistico anche qui.
Energia è un termine strettamente greco. È divisibile in due parti e precisamente:
“
en” (significato intensivo) + “
èrgon”/“èrgeia”: attività, efficacia, forza… energia.
Ovviamente l’ambito d’uso nel tempo passato era riferito alla sola sfera umana, ma con il tempo e con l’incontro con la filosofia, prima occidentale e poi con quella orientale si passò ad allargare il tutto ad ogni ambito del mondo e del cosmo intero. Energia allora non è più l’opera umana svolta con efficacia e pertinenza, bensì diventa anche una forza invisibile in grado di tenere unite mente e corpo.
E, con l’avvento della modernità, diventa quella forza invisibile che permette ai nostri oggetti tecnologici di funzionare per il nostro benessere.
(Continua...)
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Bibliografia:
Rocci, Dizionario Greco-Italiano.
Castiglioni-Mariotti, Dizionario Latino-Italiano.
Come potete notare questa lezione è più che aperta alle domande: chiedete e vi sarà spiegato. Qualora i termini chiesti fossero più pertinenti alle altre lezioni di questa sezione, avrò cura di indirizzarvi là e di prendere nota della vostra richiesta, ovviamente.