Di baci e d'amore
Data: Ida59 – 6/3/2024
Beta-reader: ci mancherebbe altro: sono l’unica responsabile di ciò che segue
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: commedia
Personaggi: Severus e personaggio originale
Pairing: Severus e personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: Un OOC grosso come una casa. O forse no…
Riassunto: Tisana e caffè. Amore e baci. Non ho altro da aggiungere a mia discolpa, Vostro onore.
Battute/parole/pagine: 7589 - 1256 – 16 e 30 immagini
Disclaimer: I personaggi e i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi e i personaggi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà: occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Ringraziamenti: ringrazio l’IA (Intelligenza artificiale) che con le immagini create a mia casuale richiesta ha suggerito l’idea per questa storia. A dire il vero, ringrazio Elly che per prima l’ha fatto aprendo la strada. Tornando all’IA, la ringrazio per le sciocchezze messe nelle immagini (e vi ho risparmiato la spiaggia piena di scarpe!) tipo le tre lune o lo sdoppiamento di Hogwarts. La donna bionda o bruna, invece, non è opera dell’IA ma dipende dalle mie richieste. Ringrazio Elly per aver riportato a un consono numero le dita di mani e piedi in cui l’IA spesso abbonda.
Suggerimento di lettura Inquadrate l'immagine e leggete la didascalia, e così via. Di baci e d'amore
Quel mattino il professor Severus Piton si svegliò straordinariamente riposato rendendosi conto che per la prima volta dopo decenni il suo sonno non era stato tormentato dai consueti incubi.
Possibile fosse l’effetto della nuova tisana che Minerva da giorni insisteva che provasse?
Stranito, ma pieno di energia nel corpo e nell’animo, si preparò un caffè nero e molto forte.
Ovviamente amaro.
Amarissimo.
Come piaceva a un uomo come lui.
Mentre gustava l’aromatica bevanda, scaldandosi le mani con la tazza perché nei sotterranei, a camino spento, faceva sempre giustamente un gran freddo, notò la stranezza del fumo che ne usciva: riflessi iridescenti appena annunciati avvolti in un profumo intenso e sensuale. Eccitante.
Perplesso esaminò la bevanda nera ma il fumo si dissolse non appena cercò di esaminarlo con la bacchetta. Così il professore fece levitare la tazzina portandola alle labbra per sorbire il caffè rimasto: pur amaro come sempre, era diverso.
Difficile definirlo, ma c’era qualcosa che parlava di futuro.
Di quel futuro che per lui non era mai giunto, bloccato nel suo passato di colpe.
Severus sospirò e allungò la mano verso il libro, sfogliando le pagine dense di colpe e rimorsi.
Era lì che ogni volta trovava Lily.
La sua Lily che non era mai stata sua.
La bellissima Lily, la bimba che si era fatta donna sotto i suoi occhi innamorati, la donna che ogni notte vedeva morire nei suoi tremendi incubi.
La donna che lo aveva deriso ma che non aveva mai smesso di amare.
E di desiderare.
Eppure, quel mattino c’era qualcosa di strano nel sotterraneo, una singolarità nell’aria che gli ricordò il fumo iridescente levatosi dalla tazza di caffè.
Chiuse di scatto il libro.
Quel giorno non si sarebbe lasciato irretire dal passato, dal manto ammaliante dei capelli rossi di Lily.
Li allontanò da sé respingendo il fantasma che come ogni giorno cercava di insinuarsi nella sua anima togliendogli la voglia di vivere, rendendolo l’uomo odioso che era.
Il sonno tranquillo della notte lo aveva rafforzato e il caffè gli aveva donato nuove energie.
Decise di lasciare Hogwarts.
Da quando era diventato Preside si era concesso la possibilità di smaterializzarsi nel suo studio. Non ne aveva mai approfittato, ma era giunto il momento di farlo.
Un istante dopo si trovò in riva al mare, le onde blu che si infrangevano spumeggianti sulla spiaggia nera, i piedi nudi immersi nella sabbia e il mantello svolazzante nel vento.
Trasse un lungo respiro, la salsedine che profumava di libertà.
Di futuro.
Camminò adagio sulla sabbia nera, le maniche della camicia arrotolate, lo sguardo volto in lontananza verso un richiamo sottile, che risuonava più nella sua anima che nelle orecchie.
Ma lo attraeva irresistibile.
Cominciò ad avanzare deciso nel vento, la camicia bianca aperta sul petto, senza nemmeno rendersi conto che all’improvviso il mantello nero era diventato un lenzuolo bianco sfilacciato alle sue spalle.
Era il passato con le sue colpe e rimorsi che perdeva consistenza.
In un’altra spiaggia, in un altro mondo, in un’altra vita, una donna correva verso l’amore, felice che l’amato si fosse infine liberato dai vincoli del passato.
Aveva dovuto lavorare a lungo alla tisana rilassante, per non parlare della miscela del caffè, ma finalmente era riuscita nell’intento.
L’amore era vicino: ancora uno sforzo, pochi passi di corsa nell’oro del tramonto e il futuro sarebbe diventato presente.
Un lampo d’oro e l’impossibile divenne realtà.
Severus camminava su un’altra spiaggia, il tramonto dorato alle spalle che sfumava le torri di Hogwarts, la mano stretta in quella di una donna da sogno, abbigliata di sensuali veli rossi, il sorriso che prometteva l’amore e lo sguardo fisso nelle sue iridi nere colme di stupore.
All’improvviso udì una voce nella mente: gli diceva che era impossibile, che quella era una donnaccia, una strega ammaliatrice che voleva distruggerlo. Lo spronava a fuggire via, a rinnegare il pericolo mortale di un sogno che si sarebbe trasformato in incubo.
Severus esitò un istante.
Era molto pratico di incubi, lui.
Poi riconobbe la voce.
Era Lily.
Gelosa marcia.
Occluse la mente e respinse il passato abbandonandosi alla magia d’amore del presente.
La splendida donna che gli stringeva la mano lo amava, ne era certo.
Lo desiderava, glielo leggeva sulle labbra appena dischiuse.
Era bella, bellissima.
Molto più bella di quanto Lily fosse mai stata.
E, soprattutto, lo amava.
La donna in rosso si inginocchiò nella sabbia e Severus si chinò impacciato verso il suo volto, attratto da sorriso, dal profumo di futuro che la avvolgeva.
Lei lo attrasse a sé e Severus posò le labbra sulle labbra rosse, mentre il mondo si sdoppiava alle sue spalle.
Severus non aveva esperienza, non sapeva cosa fare, se non rimirarla e desiderarla, le mani ancora impacciate e l’incredulità nel cuore.
Fu lei a prendere l’iniziativa, decisa, sapendo bene cosa fare e Severus si trovò a stringerla a sé con passione, a baciarla con ardore.
E continuò a baciarla, a baciarla e a baciarla mentre il sole, enorme alle loro spalle, lento si inabissava nel mare.
E venne la notte, con il suo manto scintillante di stelle.
Tra un bacio e l’altro a Severus parve di notare che ci fossero due lune di troppo nel cielo, due mezze lune a far da ali all’enorme luna piena.
Ma era perso nell’ardore dei baci e nemmeno si stranì notando che la sua splendida donna era diventata bionda: forse era l’effetto di luce della triplice luna.
Così continuò a baciarla inginocchiandosi più comodamente con lei sulla spiaggia.
Baci ardenti che consumarono anche le due falci di luna di troppo.
Baci così appassionati che anche il castello di Hogwarts si sdoppiò, forse per vedere meglio.
E continuò a baciarla, con amore e desiderio, mentre i capelli da biondi tornavano castani.
Forse era una metamorfomaga.
Ma non aveva importanza: i suoi baci era deliziosi e il desiderio sempre più difficile da controllare.
E continuarono a baciarsi, a baciarsi, a baciarsi nella luna enorme, mentre la marea si alzava e li raggiungeva.
L’acqua fredda risvegliò la mente di Severus ma non ne raffreddò i bollenti spiriti. La sollevò tra le braccia e la portò in un posto riparato sulla spiaggia: stese il mantello e lanciò un incantesimo respingi sabbia.
Tutto era pronto per la loro lunga notte d’amore appassionato.
L’alba li trovò ancora abbracciati, lei di nuovo bionda e sempre bellissima e innamorata, l’uno avido del sapore dei baci dell’altro che continuavano a scambiarsi, con dolcezza infinita, con passione, con ardore, con un desiderio ancora non pago.
Così continuarono a baciarsi, e a baciarsi, e a baciarsi, il mondo che scompariva alle loro spalle lasciando posto solo ad amore e baci.
E mentre si baciavano il tempo trascorreva, e loro continuarono a baciarsi e a baciarsi e a baciarsi, finché i capelli di Severus non furono più tanto corvini e il vestito di lei si stinse e da rosso divenne bianco.
Ma Severus non si preoccupò e continuò a baciarla.
Ormai era bravissimo a farlo.
Fu lei a notare che i capelli di Severus erano d’argento sulle tempie, un’occhiata veloce mentre prendeva fiato dopo il milionesimo bacio.
Ma era sempre bello, e affascinante, e intrigante…
Le ricordava qualcuno, ma non aveva importanza: la baciava con ardore appassionato.
Così continuarono a baciarsi mentre il mondo cambiava e il bosco invadeva la spiaggia.
Baci a occhi chiusi.
Baci d’amore e di passione.
Avevano cominciato a baciarsi all’inizio della primavera, e stavano ancora baciandosi quando l’autunno dipinse di marrone il bosco senza scalfire il loro amore.
E ancora si baciano, quasi senza respirare, nella magia del loro mondo d’amore e di baci.
Edited by Ida59 - 6/3/2024, 22:02