15. Folgorazione
Ancora accarezzo questa pergamena, Severus, che mi racconta il tuo imperituro amore. La stringo al cuore e ne ricordo un’altra, terribile, che sconvolse ogni mia sicurezza: in quel luminoso mattino di giugno, la Gazzetta del Profeta a lettere cubitali annunciava l’assassinio di Silente.Albus Silente, stimato Preside di Hogwarts e Stregone Capo del Wizengamot, questa notte è stato barbaramente assassinato dal Mangiamorte e traditore Severus Piton che, proprio nella più rinomata Scuola di Magia e Stregoneria, quest’anno ricopriva, ironia della sorte, la carica di professore di Difesa Contro le Arti Oscure, dopo aver occupato per quindici anni la cattedra di Pozioni.
Ma, evidentemente, non era contro le Arti Oscure che Severus Piton combatteva…Non ce la faccio, non riesco a continuare a leggere queste infamanti accuse.
Non può essere vero: non puoi aver ucciso Silente.
Non tu!Non sei più un Mangiamorte, né sei un traditore: io lo so bene!
Non sei… non volevi più essere… un assassino.
Le parole sulla carta si confondono davanti agli occhi appannati dalle lacrime e il cuore batte così forte da farmi male.
Ho fatto di tutto per dimenticarti e soffocare il mio amore per te, senza riuscirci, e ora… no, non è possibile!
Non tu, non lui!
Vorrei gridare forte l’assurdità di tutto questo.
Sono sicura che gli volessi molto bene: come avresti mai potuto ucciderlo?
Abbasso di nuovo gli occhi sull’articolo e solo ora noto la foto.
Se non fosse per i colori tenui dello sfondo, sembrerebbe in bianco e nero, tanto sono scuri occhi e capelli, bianco il viso e grigie le tue labbra esangui e sottili, strettamente serrate.
Riconosco dietro di te l’aula di Difesa contro le Arti Oscure: si tratta quindi di una foto recente, degli ultimi mesi.
Libero gli occhi dalle lacrime che, insistenti, continuano a formarsi, e torno a osservare il volto pallido che porta scolpita in profondità la sofferenza: le guance, più scavate di quanto ricordassi, rendono il profilo del naso aquilino ancor più imponente, mentre i meravigliosi occhi neri hanno perso il loro fuoco vitale e sono pieni solo d’una angosciata disperazione.
Questo non è il viso di un assassino!
Le mie dita sfiorano lievi le tue labbra, come a cercare di ridarti il calore che manca nel gelo della tua cupa espressione.
Noto che sembra una foto Babbana: l’immagine è immobile, eppure l’angoscia traspare da ogni singola dura linea del tuo amato volto e la mia mano continua ad accarezzare lenta le belle labbra sottili, piegate in una curva di amara rassegnazione.
Adagio strappo la foto dalla pagina: la guardo a lungo prima di ripiegarla con cura e riporla nella veste.
Ma quella è per me per me solo
Io solo ho diritto di parlare a questo ritratto che scolora
A questo ritratto che si cancella
Io lo guardo a volte a lungo un’ora due ore [1]
Appallottolo il giornale e lo getto nel fuoco: non leggerò false accuse contro l’uomo che amo.
Contro l’uomo che mi ama. Che mi ha sempre amato, che non ha mai smesso un istante di amarmi.
Anche quando mi ha allontanato da sé.
Adesso mi è alfine tutto chiaro, so perché hai assunto quell’incomprensibile atteggiamento, perché hai fatto esplodere le mie paure: perché mi amavi e non volevi che soffrissi.
Volevi che ti lasciassi, che mi dimenticassi di te.
Non posso farlo.Ho provato, ma non ci riesco.
Perché ti amo.Le parole di Silente mi tornano alla mente, in tutto il terrificante orrore del loro significato.
Adesso mi è chiaro ciò che allora non compresi.
- Severus Piton è troppo importante in questa guerra, è l’unico che può scoprire dove Voldemort ha nascosto… certe cose. Se mai dovesse essere necessario, se mai si trovasse nella tragica alternativa di dover scegliere tra la mia vita e la sua, Severus sa che dovrà uccidermi! Così mi disse il preside, fissandomi negli occhi: questa era la missione terribile che ti aveva affidato.
Ora che ci ripenso, è così evidente dalle sue parole: come ho potuto non capire!
- Se dovrà farlo, Severus mi ucciderà, proprio perché mi vuole bene. Conosco un’unica persona al mondo che può farlo e poi riuscire ugualmente a continuare a compiere il suo dovere nel migliore dei modi, nonostante il lancinante rimorso. Quella persona è proprio e solo Severus Piton. Per il suo profondissimo senso del dovere, per i rimorsi delle sue colpe passate… perché mi vuole bene e non mi negherà una morte pietosa. Sembra follia, eppure è la sola logica interpretazione, l’unica che può spiegare la profonda sofferenza sul tuo volto nella foto e la decisione di rinunciare a me.
Sapevi cosa avresti dovuto fare e hai temuto che non potessi capire.
Oh Severus! Perché, perché non hai avuto fiducia in me? Io avrei compreso, avrei saputo leggere il dolore nella tua anima.
Dolore.
Sì, avrei sofferto con te.
Ma è proprio questo, invece, che tu non volevi, vero?
Non volevi che io soffrissi e hai creduto che rinunciando a me, spingendomi ad abbandonarti, avrei potuto dimenticarti ed evitare questa sofferenza.
Ti sei sbagliato, amore mio: non sono riuscita a smettere di amarti.
Eri entrato troppo a fondo nel mio cuore e avevi ormai liberato la bimba prigioniera in me: il piccolo essere che sapeva amare con una forza e un’intensità che non credevo possibile.
Come tu, solo tu, hai saputo insegnarmi.
Destar dentro la libertà d'amare
i tuoi sogni e le tue alte avventure,
vagare persa per eteree strade
dai bianchi poggi e remote contrade,
tessere infiniti cammini per te
solcando nubi di tetre tempeste
e trovare ancora e ancora un senso
per disegnare nitido il tuo volto:
il dono d'un amore mai smarrito. [2]
Anche tu non hai mai smesso di amarmi, anche quando ho dubitato del tuo amore perché non sei venuto a cercarmi al mio ritorno dall’Africa.
Che stupida a non capire nulla! A lasciarmi ingannare dalle parole di Silente che cercava solo di tenermi lontana da te.
Eppure, me lo avevi detto, mi avevi giurato il tuo amore eterno, proprio mentre ti lasciavo e ti volgevo le spalle fuggendo sospinta dalle mie paure.
Come mi brucia, ora, la tua sofferta richiesta.
- Ti chiedo solo una cosa, di ricordare queste mie parole. Ti amo, e qualunque cosa accada, continuerò ad amarti: intensamente, profondamente, perdutamente! Qualunque cosa accada, il mio amore per te non verrà mai meno e dovunque mi troverò il mio cuore sarà solo per te, per sempre. Per un attimo chiudesti gli occhi e sospirasti: forse per trattenere le lacrime sapendo che mi stavi perdendo?
- Ti aspetterò Crystal, per tutta la vita, se sarà necessario. Severus, amore mio, perdonami!
Sto piangendo senza ritegno, singhiozzi sconsolati mi scuotono le spalle mentre penso a quanto hai sofferto tutti quei mesi senza di me, con l’orribile dovere da compiere: uccidere il tuo unico amico. Dopo aver perduto anche il mio amore!
Solo, sei rimasto completamente solo ad affrontare un terribile destino.
Solo, come sei sempre stato in tutta la tua vita.
Ed io, io che so leggere nella tua anima… non ho capito nulla!
Severus… Severus… come ho potuto? Perdonami!La tua foto è di nuovo tra le mie mani, bagnata di lacrime: l’unica cosa di te che mi rimane!
Tu, invece, non hai neppure una mia piccola immagine per sostenerti.
Quale assurda follia! Perché hai dovuto ucciderlo? Perché?
Sto urlando, in questa casa deserta, e presto solo le sgraziate grida della vecchia signora Black risponderanno ai miei inutili lamenti.
Non è qui che troverò le mie risposte, non è qui che potrò aiutarti: devo tornare a Hogwarts e scoprire esattamente cosa è avvenuto questa notte… e cosa è avvenuto nei mesi precedenti tra te e Silente.
Ma non temere, mio dolce amore: ora che so che mi ami e continuerai ad amarmi, non demorderò, finchè non potrò essere di nuovo al tuo fianco!
*
Ero terribilmente angosciata, il mattino dopo, eppure la speranza di poter essere presto di nuovo al tuo fianco mi sostenne e mi diede la forza di precipitarmi alla scuola per scoprire la verità, per aiutarti.La disillusione è tremenda: qui al castello c’è solo il più agghiacciante odio per te e le loro parole, traditore, assassino, Mangiamorte sono lancinanti pugnalate che straziano il mio povero cuore.
L’unica mia consolazione è che tu non puoi ascoltarle dalle loro labbra.
Eppure so, immagino, che presto la tua povera anima, lacerata e distrutta, te le ripeterà come un’eco ossessiva, fino a farti impazzire dal dolore.
Non sei un assassino, Severus, non sei un traditore, amore mio, non sei più un Mangiamorte!
Sei solo l’uomo che amo, infinitamente, sei il mago più coraggioso che abbia mai conosciuto, l’uomo che ha saputo rinunciare a tutto, amore e amicizia, per compiere il proprio dovere.
Ascolta solo le mie parole, Severus, afferrati al mio amore! Ti prego, non sprofondare nella disperazione! Sono qui… sono qui… ti amo!
Mi rendo conto che sono io, invece, che sto affogando in me stessa, senza sapere come aiutarti.
Le parole che Silente, serio come mai l’avevo visto prima, mi disse appena dopo Natale, martellano insistenti i miei ricordi.
- Devi continuare a credere fermamente in Severus, qualunque cosa accada, perché nessuno più di lui merita fiducia e amore.
- Promettimi che la tua fiducia in Severus non verrà mai meno. Mai!
- Non posso rivelarti altro, Crystal, dovrai fidarti anche di me, adesso. Per ora posso solo assicurarti che verrà un momento, nel prossimo futuro, in cui solo tu potrai aiutare Severus, e dovrai farlo. Promettimelo!Ecco, il momento è arrivato.
Ho piena fiducia in te, Severus, e ti amo, ma fino ad ora non sono riuscita a trovare il modo per aiutarti, anche se ci ho provato, in ogni modo.
Il tempo passa e tu sei sempre solo, con un nuovo terribile rimorso sul cuore, obbligato a vivere in mezzo all’odio e al sangue, proprio tu che avevi cercato di rifuggirli in tutti i modi.
Povero amore mio, ancora stai pagando le colpe della tua gioventù, dopo averle già mille volte espiate; ancora sei schiavo del tuo passato, che di nuovo ti tormenta oltre ogni sopportabile limite.
Io lo so, comprendo tutto, eppure non riesco a fare nulla per te.
Sono stata anche al Ministero, ma ho subito capito che è la strada sbagliata: ho l’impressione che sia infiltrato da troppi “amici” di Voldemort e raccontare a loro da che parte stai potrebbe essere controproducente.
Ho perorato la tua causa con Moody e poco c’è mancato che mi facesse rinchiudere ad Azkaban: è fuori di sé e sbraita come un pazzo contro Silente che s’è fidato d’un traditore che l’ha ammazzato. Le sue parole su di te sono irripetibili, povero amore mio!
Ora sono di nuovo qui alla scuola per parlare con Minerva: è distrutta dal dolore e ancora non riesce a credere che tu possa aver tradito il suo Albus in questo modo.
- La prego, professoressa McGranitt, deve credermi: queste sono le esatte parole che Silente mi disse un anno fa. “
Severus Piton è troppo importante in questa guerra, è l’unico che può scoprire dove Voldemort ha nascosto… certe cose. Se mai dovesse essere necessario, se mai si trovasse nella tragica alternativa di dover scegliere tra la mia vita e la sua, Severus sa che dovrà uccidermi!”
- Basta, Crystal, lo hai ripetuto decine di volte, ma non ha alcun senso. Come può, Piton, essere più importante di Silente in questa guerra? Era lui il capo dell’Ordine, era da lui che tutto dipendeva.
- Ma Silente ha detto che Severus è l’unico in grado di scoprire dove Voldemort ha nascosto qualcosa d’importante! Forse qualcosa che può aiutarci a distruggerlo!
Minerva mi guarda scotendo il capo: ha gli occhi rossi ma tiene le spalle ritte e il suo sguardo scivola per un attimo sul quadro del preside.
- Benedetta ragazza, non credi che, se così fosse, Albus l’avrebbe detto anche a qualcun altro?
- Sono certa che Potter sa qualcosa. – ribatto decisa. – E’ evidente che ha una missione da compiere per conto di Silente!
- Già, ma se fai il nome di Piton davanti a quel povero ragazzo, otterrai solo un’esplosione di odio. Più che giustificata, oltretutto! Sai bene che se Harry lo trovasse sulla sua strada farebbe di tutto per ucciderlo. - La voce di Minerva diventa solo un sussurro pieno di dolore. – E anch’io… tutti noi lo faremmo.
Sento il cuore stritolato in una morsa. Scrollo la testa e torno all’attacco:
- Severus avrebbe potuto uccidere Harry, mentre fuggiva. Ma non lo ha fatto.
- Temeva arrivassero gli Auror del Ministero.
- Però ha evitato che un altro Mangiamorte torturasse Harry con la Cruciatus. – incalzo ancora.
- E’ un uomo freddo e controllato che esegue alla perfezione gli ordini del suo padrone. – Le labbra di Minerva si stringono in una smorfia di disprezzo e la voce si fa gelida. – Harry ha riferito che è stato Piton stesso a dire di non toccarlo perché lui appartiene al Signore Oscuro ed i suoi Mangiamorte devono lasciarlo stare.
- Nessuno è mai morto per pochi minuti di
Cruciatus. – ribatto con durezza. – Se è vero che Severus odia tanto il ragazzo, come Potter sostiene, come mai è stato così solerte nel proteggerlo? Sono certa che a Voldemort non dispiacerebbe se il suo rivale fosse torturato!
- Stavano fuggendo: non c’era tempo! – grida Minerva con voce stridula.
- No, non è vero! – urlo, più forte di lei. – Severus non è uno stupido: non ci avrebbe messo più di due secondi a schiantare Harry e caricarselo sulle spalle per portarlo quale gradito omaggio al suo Signore!
Minerva mi guarda, ansante, gli occhi spalancati e pieni di lacrime. Approfitto del vantaggio.
- Invece, Severus ha combattuto con Potter senza mai colpirlo e fargli davvero male, senza neppure cercare di catturarlo. Da quello che ha detto il ragazzo, sembra addirittura che abbia approfittato del momento per dargli un’utile lezione sui duelli: occludere la mente e usare incantesimi non verbali!
Ho il fiato corto ma non demordo.
- Quando Harry gli ha dato del codardo per aver ammazzato Silente, perfino il ragazzo si è accorto che Severus soffriva! E’ stato lui stesso a riconoscerlo, alquanto stupito, ma mi ha detto che il suo viso sembrava folle, disumano, e Harry ha avuto l’impressione che provasse tanto dolore quanto Thor, che guaiva rinchiuso nella capanna di Hagrid che stava bruciando.
Avanzo di un passo e Minerva si ritrae, spaventata dal mio ardore. Ribatte, con un filo di voce.
- Forse… Severus un po’ voleva bene ad Albus… dopo tanti anni.
- Un po’? Un po’ di bene? – grido, perdendo il controllo. – Silente era come un padre per Severus, era il suo unico amico, la sola persona che lo conosceva bene e credeva in lui! Nessuno più di me può comprendere quanto Severus stesse soffrendo in quel momento. Aveva appena ucciso la persona alla quale, oltre a me, più teneva al mondo. E l’ha fatto per obbedire a un suo ordine, ne sono certa!
Minerva è bianca da far paura e si preme una mano sulla bocca. Una lacrima brilla sulle sue ciglia e poi, adagio, scivola giù sulla gota mentre si avvicina e mi pone una mano sulla spalla.
- Mi dispiace, Crystal. Capisco che tu ne sia innamorata e lo difenda, ma… Piton aveva fatto un Voto Infrangibile con Narcissa Malfoy giurando di proteggere Draco e, se necessario, di svolgere al posto del ragazzo la missione che il suo Signore gli aveva affidato. – La voce di Minerva trema. – E’ per questo che lo ha ucciso, anche se gli voleva bene. E’ per questo che Severus soffriva.
Un’altra lacrima scende veloce sul viso sciupato di Minerva. La guardo senza comprendere: non so cosa sia un Voto Infrangibile.
- Ma perché… non capisco. Che senso ha? Cos’è un Voto Infrangibile? – chiedo in un sussurro spaventato.
- Chi viola un Voto Infrangibile muore.
La voce soffocata di Minerva ha il fragore di un’esplosione.
– Severus ha ucciso Albus al posto di Draco, perché il ragazzo non era in grado di farlo. Se non lo avesse fatto, avrebbe infranto il Voto e sarebbe morto all’istante!
- No!
- Ecco perché Harry gli ha dato del codardo: Piton ha ucciso il suo migliore amico solo per salvare la propria vita.
Tutto vortica intorno a me e il viso di Minerva mi sembra squarciato da un ghigno orribile.
No, Severus non è un vigliacco!
No, non ci credo, non è così, deve esserci un’altra spiegazione: Severus avrebbe preferito morire piuttosto che uccidere Albus.
Cerco di parlare, di difendere ancora l’uomo che amo, ma le parole s’incastrano in gola: tutto diventa nero e mi accascio a terra.
*
Perdonami, Severus, io sono stata vigliacca, non tu.
Quando mi sono risvegliata, in Infermeria, m’è sembrato che il mondo mi crollasse addosso, che loro avessero ragione ed io torto.
La mia fiducia in te per un attimo, solo un fugace istante, ha vacillato e mi sono lasciata abbattere dalla mia stessa disperazione.*
Ancora una volta sono fuggita, anche da me stessa, e mi sono di nuovo rifugiata qui, nella mia silente Africa, lontana dal mondo cui so bene, ormai, di appartenere.
Lontana, oltre il mare.
Quale mare? Quello delle mie lacrime.
I miei occhi bagnati dal vento amaro
in questa notte d’ombra e di allarmi
sono due stelle sul mare. [3]
Ho trascorso settimane a disperarmi, a piangere, a crogiolarmi nel dolore, pensando a quanto tu dovevi soffrire, solo fra i Mangiamorte, il nuovo tremendo rimorso a soffocare la tua coscienza, ultimo orrendo incubo fra i tuoi incubi.
Fino a questa notte scura, attraversata solo da due saettanti stelle cadenti.
Ho rivisto i tuoi occhi brillare nell’oscurità della mia disperazione e ho distinto appena la tua ombra tenebrosa sulle scale che conducono al tuo sotterraneo.
Due anni.
Ti vidi per la prima volta proprio due anni fa, solo per un breve istante: non sapevo chi fossi, ma nei tuoi profondi occhi di nero cristallo brillava vivida un’intensa luce che sapeva rischiarare anche la notte più profonda.
Un faro acceso nella cupa notte,
stella solinga dei cieli angosciati,
capace solo di splendere per me
là dove tutto si oscura svanendo,
salda rotta verso il porto del cuore. [4]
In un attimo, come su un treno lanciato a folle velocità, dai finestrini della memoria ho visto scorrere le immagini della mia vita: l’amore era lì, davanti a me, e stavo per perderlo.
Come una pazza, mi sono sporta fuori, rischiando di cadere nel baratro, e ho allungato la mano per afferrare la scia della luce incantata dei tuoi occhi.
Poi l’ho stretta forte tra le dita, l’ardente legame che mi vincola a te e illumina il nostro amore.
Così come illumina la tua anima.
Non m’importa di quel maledetto Voto Infrangibile: fin dal primo istante in cui ne sono venuta a conoscenza sono sempre stata convinta che non hai ucciso Silente solo per salvare la tua vita.
No, non lo avresti
mai fatto.
Ti conosco troppo bene e non mi sbaglio.
Ho visto la tua anima andare in frantumi mentre violentavi Jamie e la uccidevi. Per pietà e per dovere, desiderando solo di poter soffrire al posto suo e morire.
Sono certa che ci deve essere un’altra spiegazione.
Non sei un vigliacco.Morire a causa del Voto, per te, sarebbe stato molto più facile.
Per questo mi hai allontanato: eri sicuro di dover morire e non volevi che mi legassi a te, per poi piangere la tua perdita.
Per questo non sei mai venuto a cercarmi a Londra, anche se non hai mai smesso di amarmi.
Silente ti ha ordinato di ucciderlo.
Non so perché, ma è come se me lo avesse detto a chiare lettere quando mi spiegò che tu sapevi che, in mancanza d’altra scelta, avresti dovuto ucciderlo. Che solo a te poteva chiedere una cosa del genere, perché solo tu eri in grado di compiere quel gesto e poi riuscire lo stesso, nonostante il tremendo rimorso, a vivere per compiere il tuo dovere.
Perché solo tu avresti avuto il coraggio di ammazzarlo!
Severus, mio dolce amore, uccidere il tuo più caro amico ti è costato tutto il tuo coraggio: non la scelta più facile, ma quella giusta, anche se, ancora una volta, era la più tremenda per la tua anima.
E lui, proprio lui che sapeva a cosa ti stava condannando, si è accertato che ci fosse qualcuno che capisse, avesse fiducia in te e potesse aiutarti, quando tutti ti credono un traditore.
Me lo ha fatto promettere, un formale giuramento, mentre si appoggiava sul petto la mano avvizzita e bruciata.
La mano!
Cosa diavolo aveva Silente in quella mano?
E da quanto tempo?
La mia mente, febbrile, cerca di ricordare ogni particolare: era già così anche lo scorso luglio, quando mi disse quelle terribili parole. Era ancora tale a Natale, sei mesi dopo. E lo è sempre rimasta, nei mesi successivi, ogni volta che l’ho rivisto quando veniva a Grimmauld Place.
Quella mano non è mai guarita.Perché?
A causa della ferita inguaribile alla mano, Silente poteva morire?
Era questo il motivo per cui proprio tu, Severus, dovevi ucciderlo?
Perché Silente era già condannato a morte certa? Forse anche dolorosa?
E tu, proprio come Silente voleva, non gli hai negato una morte pietosa?
*
Il sole sorge sul nuovo giorno che, infine, mi porterà da te.
Intanto, i ricordi si accavallano ancora negli irrequieti pensieri.*
Eccomi di nuovo a Hogwarts, durante i primi giorni di scuola, a elemosinare i ricordi che il giovane Potter serba della notte in cui il mio povero Severus ha dovuto distruggere la propria anima.
Entrare frettolosa nella mente del ragazzo non è sufficiente: ho bisogno di conoscere ogni più piccolo dettaglio e valutare con calma le preziose informazioni.
Non sarei mai riuscita a convincerlo a darmi i suoi ricordi, se non fosse stato per l’intervento dell’amica, la Granger: una ragazza davvero in gamba!
Questo mi ha spinto, lo ammetto, oltre alla curiosità e al bisogno di capire meglio: per un attimo mi sono affacciata sull’anima della ragazza e ho trovato in lei i miei stessi dubbi, le stesse domande a troppi perché ancora senza una ragionevole risposta.
La giovane maga ha un cervellino niente male e sta giungendo alle mie stesse conclusioni: l’apparenza di Piton assassino e traditore fa a pugni con la logica. E la Granger, con la logica, ci va a nozze!
Era curiosa quanto me di vedere quei ricordi ed io facevo l’indifferente sfruttando il suo interesse.
Ora so tutto: è come se fossi stata sotto il mantello dell’invisibilità, sulla torre.
Povero Severus, amore mio!
Terribile vivere quei momenti, impotente spettatrice mentre mi premevo le mani sulla bocca per non urlare.
Ti ho visto entrare deciso, sbattendo la porta, il volto bianco e tirato da far paura, il respiro trattenuto nelle labbra serrate strette e gli occhi neri di disperazione. Ti sei guardato intorno, con fulminea e minuziosa attenzione: hai contato gli avversari, troppi; hai compreso che Draco non lo avrebbe mai ucciso e hai spinto il ragazzo dietro di te per proteggerlo.
Eri arrivato in tempo! Ho visto il sospiro della tua anima: sollievo e disperazione insieme.
Silente ha sussurrato con dolcezza il tuo nome e, per un brevissimo istante, fiamme di luce nera hanno brillato nei tuoi occhi.
Per l’ultima volta, temo.
Solo odio e disgusto sulle dure linee del tuo viso: ma sono certa che eri te stesso che odiavi, era il disgusto per ciò che dovevi fare che distorceva i tuoi lineamenti.
Non riesco neppure lontanamente a immaginare cosa puoi aver provato tu nell’attimo in cui hai lanciato la maledizione mortale.
Quanto ti deve essere costato! Dove sei riuscito a trovare la forza per farlo?
I tuoi occhi, mio povero amore, erano vuoti di vita mentre immolavi l’anima sull’altare del dovere.
Poi la fuga, attento a trascinarti dietro i Mangiamorte affinché non facessero male a nessuno; il tuo difenderti senza mai attaccare e l’accusa di vigliaccheria: proprio contro di te, che tutto il tuo coraggio l’avevi consumato nelle due orrende parole!
Perfino Potter ha capito: era un tremendo dolore che bruciava il tuo viso illuminato solo dalle fiamme del rogo della capanna di Hagrid.
Non ha compreso perché soffrivi, mentre sprofondavi nell’inferno del dovere dei giorni futuri, condannato a vivere nella disperazione di un rimorso atroce.
Solo.
Senza amici, senza amore.
Disperato!
Infine l’ippogrifo che, con i taglienti artigli, sfregiava il tuo volto.
Severus, amore mio!*
- Non m’importa se non mi credi: m’infiltrerò tra loro e ti porterò le prove che Severus è sempre dalla nostra parte! – urlo di nuovo.
Devo restare calma, altrimenti non otterrò nulla da Moody.
Il mio atteggiamento aggressivo è controproducente con uno tosto come lui: Severus sarebbe freddo e controllato e userebbe l’ironia come arma. Io, invece, avvampo per nulla.
No, non è
nulla, se accusano di tradimento l’uomo che amo!
Questa situazione, in cui non trovo vie d’uscita, mi fa impazzire.
Volto le spalle a Malocchio attizzando il fuoco nel camino: ci ficcherei volentieri dentro la sua testa, così ostinata a non voler capire.
- Le donne innamorate sono pericolose: l’ho sempre detto! – borbotta rivolgendosi a Remus. – L’hai detto tu che era pronta per entrare nell’Ordine: l’avrai presto sulla coscienza, quando si farà ammazzare per difendere quel vigliacco traditore di Piton!
- Severus non ci ha tradito! – grido ancora, inutili lacrime di rabbia a inumidirmi gli occhi. – E non è un vigliacco!
- Smettila, Crystal, calmati! – mi esorta Remus afferrandomi per le braccia. – Non intendo metterti in contatto con i Mangiamorte tramite i Lupi Mannari: come ha fatto notare Moody, non intendo averti sulla coscienza.
- Troverò un altro modo. – ribatto indomita, liberandomi con uno strattone dal suo abbraccio.
Alastor mi guarda di sottecchi, mentre con un pollice si accarezza il mento ispido: sembra valutare un’idea. Poi mormora:
- Lucius Malfoy è evaso oggi pomeriggio: se non ricordo male, - ammicca maligno verso di me, - eravate buoni amici, un tempo.
Lo guardo e gli sorrido sfrontata: per tornare da Severus sono disposta a tutto.
Assolutamente a tutto!1. Guillome Apollinaire – “Poesie a Lou” – Tratto da “XXXVI: Mio Lou mia diletta. Oggi ti invio la prima pervinca…”
2. Earendil.
3. Paul Verlaine – Dalla raccolta “Amore”, tratto da “Un vedovo parla”.
4. Earendil.