Grimmauld Place
Estratto da HP5
Le voci soffocate degli altri infondevano in Harry un tetro presagio: era come se fossero appena entrati nella casa di un morente. Udì un sibilo basso e poi vecchie lampade a gas tornarono in vita sputacchiando lungo le pareti, gettando una luce tremolante e inconsistente sulla tappezzeria scollata e sulla moquette lisa di un lungo, cupo corridoio, dove un candelabro coperto di ragnatele brillava sopra di loro e ritratti anneriti dal tempo affollavano i muri. Harry udì qualcosa zampettare dietro lo zoccolo della parete. Sia il candelabro appeso al soffitto che quelli posati su un tavolino traballante lì vicino avevano la forma di serpenti.
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Premendosi un dito sulle labbra, passò in punta di piedi accanto a una coppia di tende lunghe e tarmate, oltre la quale Harry suppose ci dovesse essere un'altra porta, e dopo aver evitato un grande portaombrelli che sembrava fatto con una zampa amputata di troll presero a salire le scale buie, passando sotto una fila di teste vizze montate su targhe lungo la parete. Un'occhiata più da vicino svelò a Harry che le teste appartenevano a elfi domestici. Avevano tutti lo stesso naso simile a un grugno.
La meraviglia di Harry cresceva a ogni gradino. Che cosa diavolo ci facevano in una casa che sembrava appartenere al più Oscuro dei maghi?
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Harry attraversò il lugubre pianerottolo, girò la maniglia a forma di testa di serpente e aprì la porta.
Colse un rapido scorcio di una tetra stanza con il soffitto alto e due letti gemelli;
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Si mangia giù in cucina» sussurrò la signora Weasley, raggiungendoli alla base delle scale. «Harry, caro, se attraversi l'ingresso in punta di piedi, è oltre quella porta là...»
Crash.
«TONKS!» urlò la signora Weasley esasperata, voltandosi per guardare alle proprie spalle.
«Mi dispiace!» ululò Tonks, che giaceva a terra lunga distesa. «È quello stupido portaombrelli, è la seconda volta che ci inciampo...»
Ma il resto delle sue parole fu soffocato da un terribile stridio, da spaccare i timpani e inacidire il sangue.
Le tende di velluto tarlate davanti alle quali Harry era passato prima si erano dischiuse, ma non c'era nessuna porta dietro. Per un istante, Harry credette di guardare attraverso una finestra oltre la quale una vecchia con una cuffia nera urlava e urlava come sotto tortura. Poi capì che era solo un ritratto in grandezza naturale, ma il più realistico e il più sgradevole che avesse mai visto.
La vecchia sbavava, i suoi occhi roteavano, la pelle ingiallita del suo volto si tendeva; e lungo tutto il corridoio gli altri ritratti si ridestarono e presero anch'essi a urlare. Harry strizzò gli occhi e si premette le mani sulle orecchie.
Lupin e la signora Weasley scattarono in avanti e tentarono di chiudere a strattoni le tende sulla vecchia, ma quelle non si spostarono, e la donna gridò più forte che mai, tendendo le mani unghiute come per graffiare i loro volti.
«Sozzura! Feccia! Sottoprodotti di sudiciume e abiezione! Ibridi, mutanti, mostri, via da questo luogo! Come osate insudiciare la casa dei miei padri...»
Tonks si scusò più e più volte, trascinando l'enorme, pesante zampa di troll al suo posto; la signora Weasley abbandonò il tentativo di chiudere le tende e corse su e giù per l'ingresso, Schiantando tutti gli altri ritratti con la bacchetta; un uomo con lunghi capelli neri corse fuori da una porta di fronte a Harry.
«Taci, orrida vecchia strega, TACI!» ringhiò, afferrando la tenda abbandonata dalla signora Weasley.
La vecchia impallidì.
«Tuuuuu!» ululò, gli occhi fuori dalle orbite. «Traditore del tuo sangue, abominio, vergogna della mia carne!»
«Ho... detto... TACI!» ruggì l'uomo, e con uno sforzo formida¬bile lui e Lupin riuscirono a richiudere le tende.
Gli strilli della vecchia si spensero ed echeggiarono nel silenzio.
Edited by Ida59 - 24/7/2020, 10:25