Il Calderone di Severus

L'affascinante e misterioso giardino di Severus!

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view post Posted on 8/5/2017, 20:21
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I ♥ Severus


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Tra non molto inserirò la prima delle tre parti della mia nuova, breve storia.
Ma voi, nel frattempo, non scrivete?
Severus vi attende, nel suo affascinante giardino... non vorrete mica lasciarlo solo... :lovelove:
 
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view post Posted on 9/5/2017, 16:52
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CITAZIONE (chiara53 @ 22/4/2017, 19:41) 
Wow, rimando il commento, ma non la lettura.
Nero contro colori vivaci.
Tristezza e morte contro gioia e vita: Ida, è davvero una storia stupenda. :wub:

Come promesso eccomi, ho riletto l'ultimo capitoletto e mi sono lasciata coinvolgere da questo Severus profumiere, immaginando fragranze e colori.
Sinceramente non me lo aspettavo!
Ma che gradito regalo scoprirlo.
Mi è piaciuto assaporare la pienezza della serenità che Severus prova, che solo il contatto con la terra e lo sbocciare dei fiori offre.
Lui, così oscuro in passato, gode finalmente della luce dei colori e per contrappasso li intensifica li rende più luminosi, più vividi.
Grazie, Ida per questo bel regalo a Severus e a me che tanto amo lui e coltivare piante e fiori.
Se il titolo non fosse stato orizzonti avrebbe potuto essere fiducia, speranza e amore.

Una storia bella, bella, bella!
 
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view post Posted on 11/5/2017, 14:31
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CITAZIONE (chiara53 @ 22/4/2017, 19:41) 
Wow, rimando il commento, ma non la lettura.
Nero contro colori vivaci.
Tristezza e morte contro gioia e vita: Ida, è davvero una storia stupenda. :wub:

Una storia per esercitarsi bene con i contrasti! ;) :P

CITAZIONE (chiara53 @ 9/5/2017, 17:52) 
Come promesso eccomi, ho riletto l'ultimo capitoletto e mi sono lasciata coinvolgere da questo Severus profumiere, immaginando fragranze e colori.
Sinceramente non me lo aspettavo!
Ma che gradito regalo scoprirlo.

Non ti immaginavi Severus profumiere? Eppure, un pozionista tra i fiori di un giardino, che mai potrebbe fare se non ricavarne le più pregiate essenze?
CITAZIONE
Mi è piaciuto assaporare la pienezza della serenità che Severus prova, che solo il contatto con la terra e lo sbocciare dei fiori offre.
Lui, così oscuro in passato, gode finalmente della luce dei colori e per contrappasso li intensifica li rende più luminosi, più vividi.

Hai colto alla perfezione il messaggio della storia: dalla gelida oscurità di un sotterraneo, privo di una vita "vera", alla serenità di luci, colori e profumi, in un tripudio di vita.
E, sì, verissimo anche l'ultimo contrappasso, cui non avevo pensato mentre scrivevo: lui, l'uomo del nero assoluto ora rende i colori ancori più vividi! :)

CITAZIONE
Grazie, Ida per questo bel regalo a Severus e a me che tanto amo lui e coltivare piante e fiori.

Eddai, Chiara, scrivi qualcosa anche tu sul suo giardino!

CITAZIONE
Se il titolo non fosse stato orizzonti avrebbe potuto essere fiducia, speranza e amore.

Naaa… come è scritto nella storia: Orizzonti di colori profumanti. Orizzonti di libertà e di futuro. Orizzonti di felicità e di amore.
CITAZIONE
Una storia bella, bella, bella!

Grazie, grazie, grazie!
 
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view post Posted on 14/5/2017, 20:20
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Sì, lo so che avevo annunciato che avrei inserito la prima parte della mia nuova storia sul giardino di Severus, ma mi sono incasinata nella ricerca del nome della mia lei, che avesse a che fare con i fiori e avesse un significato congruo con la storia. Un'impresa quasi impossibile! :D
Vabbe', preannuncio il titolo, per ora: Giardino segreto, in tre brevi capitoli. Il titolo dei primi due sarà, rispettivamente, Bianco e Nero. Sul terzo ho ancora un'incertezza, ma avrà di sicuro a che fare con il Rosso.
 
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view post Posted on 17/5/2017, 21:44
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Sono in super ritardo, lo so... e non ho mantenuto la mia promessa, ma questa settimana il lavoro mi ha risucchiato. La mia ricerca su fiori/nome è completamente ferma... :(
 
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view post Posted on 18/5/2017, 16:40
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Eccomi, finalmente ci sono... e ho trovato il nome per la mia protagonista.
Le prime due brevi parti della storia sono pronte, mentre la terza è ancora da scrivere e spero arrivi presto.



Titolo: Giardino segreto
Autore/data: Ida59 – idea del 21/8/16 poi sviluppata a partire dal 28 aprile 2017
Beta-reader: nessuno
Tipologia: racconto in 3 brevi parti
Rating:per tutti
Genere: introspettivo, romantico, drammatico
Personaggi: Severus, Lily, Silente, personaggio originale
Pairing: Severus/ personaggio originale
Epoca:  da post Malandrini a post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: La storia di un giardino segreto, dei suoi fiori e dei suoi dolori. Un ricordo nascosto nel giardino del presente, dove tutto, infine, è mutato e i colori inneggiano all'amore.

Nota 1: la storia è stata scritta per l’iniziativa “L'affascinante e misterioso giardino di Severus!” del Forum “Il Calderone di Severus”. In molti punti ho fatto riferimento al linguaggio dei fiori; trovando su internet e in alcune pubblicazioni delle informazioni molto contrastanti tra loro, ho deciso di far mio il significato che più mi piaceva per la scrittura della storia, aggiungendo un tocco di magia per modificare i colori quando mi serviva e conferendo al rosso un particolare valore.
Nota 2: dopo la positive esperienza di "Orizzonti", anche in questo caso ho deciso di usare lo stile in 2a persona, reputandolo il modo migliore  per gestire una storia introspettiva al 99% senza renderla troppo noiosa e rischiare di perdere l'immedesimazione dei lettori.
Disclaimer:I personaggi e luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
 



Giardino segreto

Bianco
Nero
Dipinto di rosso





Giardino segreto

Bianco

 
 
Un giglio bianco, candido, immacolato.
Lunghi, turgidi e aggraziati petali bianchi, rigogliosa pienezza che si affaccia alla vita e anela all'amore.
Purezza d'innocenza stroncata nel fiore dell'esistenza dalla tua orrida colpa. Imperdonabile. Indimenticabile.
All'interno del candido fiore vibrano orgogliosi stami rossi, come lunghi capelli carezzati dal vento... e affogati nel sangue di parole lontane, sfuggite a labbra che inseguivano un vindice riscattomai raggiunto.
Tutto attorno a te, solo il verde sorriso delle foglie, riflesso d'uno sguardo amato e troppo presto spento per sempre. Solo per colpa tua.
Il delicato giglio bianco é mantenuto in vita solo dalla tua magia. Un tempo é stata magia d'amore, poi tormento di rimorso.
Ora é solo l'amaro rammarico di un uomo che ha dolorosamente compreso ed espiato i propri errori a tenere vivo il fiore, ricordo d'un amore mai vissuto.
C'è stato un tempo, tanti anni fa, in cui coltivavi solo gigli bianchi nel tuo giardino segreto, celato agli occhi di tutti dalla potente magia delle tue mani, in un'isolata radura nel folto della Foresta Proibita.
Li coltivavi con instancabile cura e profonda dedizione nel lento e monotono trascorrere di tutto l'anno, innaffiandoli con le tue lacrime d'amore e di rimorso.
Poi, il 31 ottobre, ne raccoglievi un mazzo enorme, tutti quelli che le tue braccia potevano contenere, e li portavi sulla tomba di Lily nel silenzio pietoso della notte. Con le tue stupide lacrime e il tuo inutile rimorso.
Quando tornavi dalla penosa visita al cimitero, gli occhi neri aridi di pianto, nella notte magica e maledetta di quel 31 ottobre, accendevi un orribile rogo e li bruciavi, i gigli bianchi, li bruciavi tutti.
Dovevano morire tutti con lei, anno dopo anno, a rinnovare la perdita.
Tu rimanevi in silenzio, immobile, la pelle arroventata dal calore, a osservare le fiamme che li uccidevano, lentamente, senza pietà. Senza speranza. Li vedevi accartocciarsi e sfrigolare sprizzando nugoli di scintille; li guardavi sciogliersi piano nel fuoco, in lacrime d'innocenza perduta; sentivi il lamento accorato del loro dolore, della vita per sempre perduta. Li guardavi con gli occhi neri spalancati, senza più lacrime, illuminato solo dal riflesso della tua sofferenza.
Li bruciavi tutti, ogni anno.
Tutti meno uno. Il più bello, preservato dalla tua magia in mezzo a quel mare di fuoco.
Il giglio più bello era per lei, per la dolce cerva d'argento, tua unica consolazione; nata dai tuoi sospiri, nutrita dalle tue lacrime d'amore, apparsa la prima volta nella solitudine della notte di San Valentino di tanti anni prima, in un'altra vita.
Il ricordo è ancora incredibilmente vivido, nonostante tutti gli anni trascorsi. Doloroso e dolce al tempo stesso.
 
La neve ammanta di bianco il tuo giardino segreto, innocenza scesa dal cielo a coprire il rogo infernale delle tue colpe. Sotto la protettiva coltre, la vita ancora lotta, inseguendo un perdono irraggiungibile lungo un impervio sentiero di redenzione. Con le sue braci ardenti di colpa, il rogo infernale, che per la prima volta il 31 ottobre aveva distrutto tutto, ora nutre la terra e il candido giglio rimasto è stretto tra le tue mani, protetto dal freddo dell'inverno grazie al tuo amore che, insieme alla magia, lo tiene in vita.
La notte è fredda, senza luna: solo le stelle trapuntano d'argento il cielo nero, lontane, irraggiungibili. Come lei. Perduta per sempre.
Amari sospiri dischiudono appena le tue labbra sottili, nuvole di dolore che si cristallizzano nell'aria nera della notte, mentre stringi delicato il gambo tra le dita, quasi scaldandolo.
Poi un sospiro più forte, più amaro, più colmo di sofferenza. Un gemito straziato dal tuo cuore e la lacrima nasce dal nero profondo dei tuoi occhi, tracima dall'argine delle ciglia e scende sulla gota pallida e fredda, argenteo cristallo di dolore.
Non vuoi piangere, non più, non ancora. Ma altre lacrime nascono, irrefrenabili, stelle d'argento riflesse sul niveo pallore del tuo volto di giovane uomo che ha perduto tutto.
Le tue dita le scacciano dalla pelle fredda, quasi con stizza: ti sembra di vederle volare nell'aria nera della notte, lambiscono i petali del giglio e aleggiano in alto, immobili tra la terra e il cielo, piccole perle argentee sospese nel nulla di un istante infinito.
All'improvviso ricordi: lei, la tua piccola Lily, bellissima, capelli rossi nel vento e occhi verdi pieni di lacrime. Uno sciocco litigio con l'invidiosa Tunia. Ma tu, piccolo Severus ancora innocente, non vuoi vederla piangere, non puoi permettere che le lacrime spengano il suo sorriso.
Così fai la tua magia, sforzandoti all'inverosimile, mordendoti il labbro per riuscirci.
E ci riesci.
Le lacrime volano via dagli occhi di Lily e dal suo visetto, come piccole farfalle di cristallo danzano leggiadre davanti a lei. E Lily sorride, sorride a te: e tu, piccolo Severus, sei così orgoglioso di te e della tua magia; così sicuro che il mondo, un giorno, sarà tuo. Così felice che gli occhi verdi di Lily siano tornati a sorridere felici: è tuo il merito, è tuo l'incanto, è solo tuo il premio del suo sorriso…
Torni al presente e anche tu, incredibilmente, sorridi, perso nella dolcezza infinita del ricordo di un bimbo che non c'è più. Sorridi, le labbra sottili dischiuse appena nella notte, aggrappato a un sogno. Un sogno di lacrime e di sorrisi.
Un sogno d'argento che appare sfolgorante a illuminare la notte, nato dalla magia del tuo amore e nutrito dalle lacrime del tuo dolore.
E' lei, la cerva d'argento; è solo per lei il giglio più bello del tuo giardino segreto.

Edited by Ida59 - 1/6/2017, 12:03
 
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view post Posted on 24/5/2017, 21:10
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Ecco la seconda parte, o secondo prologo, a dire meglio. Il pezzo forte (terza parte) è finito ma devo rileggerlo.


Giardino segreto

Nero




Una rosa nera.
Petali di velluto, nero e profondo come le tue colpe.
Petali neri come la notte, come l'oscurità in cui la tua vita si era immersa ed era stata sommersa.
Ogni petalo, intensamente nero, è una colpa, un rimorso, un rimpianto. Un orribile ricordo.
Le rose nascono cariche di fin troppi petali nel tuo giardino, così come la tua vita era stata affollata da troppe colpe. Un fardello quasi impossibile da affrontare.
Per ogni persona che hai ucciso, una rosa nera è nata nel tuo giardino a tutti celato, nel folto della Foresta Proibita, irrorata e nutrita dalle lacrime cocenti del tuo rimorso.
Per ogni persona che non hai potuto salvare, una rosa nera è sbocciata dalle lacrime della tua impotente sofferenza.
Per ogni persona alla quale sei stato costretto a donare una morte pietosa, una rosa nera è fiorita nel tormento dei tuoi silenziosi singhiozzi.
Ci sono state troppe rose nere nel tuo giardino segreto, troppi morti, troppe colpe. Troppi rimpianti e rimorsi. Troppi struggenti ricordi.
Le guardavi in un silenzio raggelato e immobile, Severus, tutte le tue rose, oscurare con i loro petali neri il verde scuro delle foglie.
Ti sembrava che fossero dovunque, una marea inarrestabile di colpa.
Odiavi quelle rose, il velluto nero che morbido carezzava le tue dite e le spine che le straziavano.
Eppure le amavi, le rose nere della tua colpa.
Come quell'ultima, stupenda, indimenticabile rosa.
La più bella, quella più ricca di petali, quella più intensamente nera.
Nata la notte in cui hai obbedito al terribile ordine del tuo unico amico.
È la rosa più bella, nera come i tuoi occhi gonfi di doloroso dovere.
É la rosa dai più turgidi e vellutati petali neri.
La rosa con il profumo più tremendamente amaro.
L'unica rosa nera che hai deciso di conservare.
Per ricordare il sorriso azzurro di Albus spegnersi sulla torre, nella notte nera straziata dalle tue verdi parole di morte.
Per ricordare il tuo nome, tagliente e severo, aleggiare con dolcezza sulle labbra di un padre che non hai avuto.
Per ricordare tutto ciò che hai perduto per compiere il tuo dovere, per seguire la scelta giusta, quella più difficile, quella della solitudine e del disprezzo.
 
Ormai i petali neri sono quasi del tutto secchi, eppure ancora profondamente vivi, grondanti colpe, rimorsi e sofferenza.
Il complesso procedimento, potente magia e delicata ed esatta arte delle pozioni, é arrivato alla fase finale.
Tra pochi istanti, la rosa nera sarà pronta per essere conservata nella teca del Passato, insieme al giglio bianco.
Innocenza e colpa.
Quella era stata la tua vita.
Rimorso, rimpianto e redenzione.
Quello era stato il tuo passato.
 
Ma ora c'è solo il presente nei tuoi occhi neri.
È nel presente che vivi, adesso.
In un nuovo giardino, illuminato dal sole
E c'è lei.
 
 







 
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view post Posted on 25/5/2017, 17:32
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Bianco

Un brano poetico e straziante, ogni singola parola serve a delineare sentimenti ed eventi, pur fragili nella loro disperata ripetitività, ma comunque ordinati in un crescendo che porta il lettore per mano di fronte alla distruzione di ogni speranza insieme ad ogni singolo fiore.

Pur avendo scelto il fiore più ovvio per Severus hai saputo trovare un modo originale per raccontarlo, per spiegare l’impossibile amore di Severus e la sua fine, rappresentata tanto violentemente, con vivida metafora del dolore che intride l’anima del mago.
I colori balenano davanti ai miei occhi, sono costretti a fiorire dalle parole che esprimono con ampia e coinvolgente dovizia le emozioni e lo strazio. Strazio che si trasferisce in chi legge e non ha bisogno di usare l’immaginazione perché si sente parte della scena.

Io ero lì con Severus e la sua pena a guardare il fiato che si fa nebbia nell’inverno reale e del cuore.
Il breve, ma emozionante racconto del piccolo mago Severus, quello mi ha commosso e alla fine anch’io ho pianto pensando alle piccole farfalle di cristallo create con amore e fanciullesca ingenuità.
Molto bello quello che hai scritto, davvero sei arrivata ad un livello di stile e variazioni lessicali che ti permettono di esprimerti e raccontare come direbbe Severus qualsiasi cosa… Sempre
 
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view post Posted on 25/5/2017, 20:55
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Ooooh... waoooo, ma che bellissime parole! Grazie! :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 26/5/2017, 16:54
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CITAZIONE (chiara53 @ 25/5/2017, 18:32) 
Bianco
Un brano poetico e straziante, ogni singola parola serve a delineare sentimenti ed eventi, pur fragili nella loro disperata ripetitività, ma comunque ordinati in un crescendo che porta il lettore per mano di fronte alla distruzione di ogni speranza insieme ad ogni singolo fiore.

Difficile fare qualcosa di più triste, eh? Aah, povero Severus amore mio, alla fine, gira e rigira, lo faccio ancora soffrire, non fosse altro che nei ricordi… Però, la scena dei fiori che bruciano si è accesa nella mia mente all'improvviso, in modo incredibilmente vivido, da sentirne il rumore e il calore... e non ho potuto far altro che scriverlo.

CITAZIONE
Pur avendo scelto il fiore più ovvio per Severus hai saputo trovare un modo originale per raccontarlo, per spiegare l’impossibile amore di Severus e la sua fine, rappresentata tanto violentemente, con vivida metafora del dolore che intride l’anima del mago.

Visto che il fiore era più che banalmente ovvio, ho cercato almeno di non rendere banale il racconto e spero di esserci riuscita.

CITAZIONE
I colori balenano davanti ai miei occhi, sono costretti a fiorire dalle parole che esprimono con ampia e coinvolgente dovizia le emozioni e lo strazio. Strazio che si trasferisce in chi legge e non ha bisogno di usare l’immaginazione perché si sente parte della scena.

Grazie, sono sempre molto felice se riesco a coinvolgere e far immedesimare il lettore… anche se qui c'è solo l'infinita tragedia di Severus…

CITAZIONE
Io ero lì con Severus e la sua pena a guardare il fiato che si fa nebbia nell’inverno reale e del cuore.

Bellissime le tue parole in sè, però, che meritano un applauso a parte.

CITAZIONE
Il breve, ma emozionante racconto del piccolo mago Severus, quello mi ha commosso e alla fine anch’io ho pianto pensando alle piccole farfalle di cristallo create con amore e fanciullesca ingenuità.

Grazie, è un piccolo cammeo, un ricordo dolce e felice del nostro povero Severus… almeno quello…

CITAZIONE
Molto bello quello che hai scritto, davvero sei arrivata ad un livello di stile e variazioni lessicali che ti permettono di esprimerti e raccontare come direbbe Severus qualsiasi cosa… Sempre

Waaaoo, complimento bellissimo, che mi inorgoglisce molto, grazie!

E dopo il Bianco, ti attendo sul Nero, prima di portare in scena il colore dell'amore!
 
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view post Posted on 27/5/2017, 18:41
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Nero.

Questa storia fatta di simbolismi e metafore si sviluppa con l’andamento ritmato della poesia.
Specialmente in questo brano la prosa diventa lirica ed emozione, parola e musica nella rappresentazione del fiore che riproduce con maggiore intensità la vita passata di Severus.
Una rosa con tanti petali da sfogliare per punirsi, per non perdonarsi mai, anzi hai immaginato un intero roseto immobile, raggelante, ricco di troppi boccioli che sembrano aprirsi sotto gli occhi di chi legge e del Mago che li osserva quasi annichilito da tanto male e da tanto rimorso e pena.

La scelta del colore anche qui è ovvia, ma non è affatto banale la descrizione del giardino, odioso e oscuro, fino a far scegliere a Severus (pover'uomo) tra tutti il fiore più bello, quello che è metafora e simbolo del dolore più grande.
L'unica rosa nera che ha deciso di conservare.
CITAZIONE
Per ricordare il sorriso azzurro di Albus spegnersi sulla torre, nella notte nera straziata dalle tue verdi parole di morte.


Nell’oscurità dell’anima di Severus hai saputo dipingere pennellate di colori che non illuminano la scena nella memoria, ma la rendono soltanto più vivida e dolorosa nel rimpianto e nello strazio non sopito dal tempo.

Alla fine intravedo la luce, la vita e la speranza.
Bianco e nero restano sospesi nella teca di cristallo della memoria e poi… aspetto il seguito.
Bravissima.
 
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view post Posted on 27/5/2017, 21:45
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CITAZIONE (chiara53 @ 27/5/2017, 19:41) 
Nero.

Questa storia fatta di simbolismi e metafore si sviluppa con l’andamento ritmato della poesia.
Specialmente in questo brano la prosa diventa lirica ed emozione, parola e musica nella rappresentazione del fiore che riproduce con maggiore intensità la vita passata di Severus.
Una rosa con tanti petali da sfogliare per punirsi, per non perdonarsi mai, anzi hai immaginato un intero roseto immobile, raggelante, ricco di troppi boccioli che sembrano aprirsi sotto gli occhi di chi legge e del Mago che li osserva quasi annichilito da tanto male e da tanto rimorso e pena.

La scelta del colore anche qui è ovvia, ma non è affatto banale la descrizione del giardino, odioso e oscuro, fino a far scegliere a Severus (pover'uomo) tra tutti il fiore più bello, quello che è metafora e simbolo del dolore più grande.
L'unica rosa nera che ha deciso di conservare.
CITAZIONE
Per ricordare il sorriso azzurro di Albus spegnersi sulla torre, nella notte nera straziata dalle tue verdi parole di morte.


Nell’oscurità dell’anima di Severus hai saputo dipingere pennellate di colori che non illuminano la scena nella memoria, ma la rendono soltanto più vivida e dolorosa nel rimpianto e nello strazio non sopito dal tempo.

Alla fine intravedo la luce, la vita e la speranza.
Bianco e nero restano sospesi nella teca di cristallo della memoria e poi… aspetto il seguito.
Bravissima.

Waaaaoooo! Sei sempre più lirica nei tuoi commenti! Grazie!!! :wub:
Ora vada a riprendermi la stampa della storia che avevo dato giorni fa a Rossana e rileggo l'ultimo capitolo, così lo inserisco.
 
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view post Posted on 28/5/2017, 16:39
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Una bella storia merita un commento appropriato, non è difficile leggendoti :D :wub:
 
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view post Posted on 31/5/2017, 20:49
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CITAZIONE (chiara53 @ 27/5/2017, 19:41) 
Nero.

Questa storia fatta di simbolismi e metafore si sviluppa con l’andamento ritmato della poesia.
Specialmente in questo brano la prosa diventa lirica ed emozione, parola e musica nella rappresentazione del fiore che riproduce con maggiore intensità la vita passata di Severus.

Grazie. Davvero grazie. Sono parole bellissime le tue, che ripagano di ogni fatica e sforzo. E spingono a fare sempre di più. Grazie. :wub:

CITAZIONE
Una rosa con tanti petali da sfogliare per punirsi, per non perdonarsi mai, anzi hai immaginato un intero roseto immobile, raggelante, ricco di troppi boccioli che sembrano aprirsi sotto gli occhi di chi legge e del Mago che li osserva quasi annichilito da tanto male e da tanto rimorso e pena.

Raggelante. Hai ragione: è un aggettivo che non ho usato ma che sarebbe stato perfetto, tra l'altro in totale contrapposizione con il rogo del capitolo precedente. Rogo d'amore perduto, gelo di morte inflitta. Giusto per continuare con le metafore…
Rose strapiene di petali, troppi petali, in effetti. Soffocanti.

CITAZIONE
La scelta del colore anche qui è ovvia, ma non è affatto banale la descrizione del giardino, odioso e oscuro, fino a far scegliere a Severus (pover'uomo) tra tutti il fiore più bello, quello che è metafora e simbolo del dolore più grande.

Vuoi ridere? Solo dopo aver scelto i due colori… mi sono resa conto che erano i due NON colori per eccellenza. Perfetti per il contrasto col capitolo successivo.

CITAZIONE
L'unica rosa nera che ha deciso di conservare.
CITAZIONE
Per ricordare il sorriso azzurro di Albus spegnersi sulla torre, nella notte nera straziata dalle tue verdi parole di morte.

Per Albus… ci vuole la rosa nera più bella, più profumata, più gonfia di petali… e di lancinante dolore.

CITAZIONE
Nell’oscurità dell’anima di Severus hai saputo dipingere pennellate di colori che non illuminano la scena nella memoria, ma la rendono soltanto più vivida e dolorosa nel rimpianto e nello strazio non sopito dal tempo.

Lo sai, vero, che questa frase è stupenda nella sua liricità? Grazie! :wub:

CITAZIONE
Alla fine intravedo la luce, la vita e la speranza.
Bianco e nero restano sospesi nella teca di cristallo della memoria e poi… aspetto il seguito.
Bravissima.

Ancora grazie, ovvio! :) Sì, intravedi bene, anche perché ormai mi conosci molto bene. La "teca di cristallo della memoria" (follia, mi ricorda il cartone di Biancaneve: pelle bianca, capelli neri e labbra rosse...) è un'immagine dalla forza evocativa enorme: se mi fosse venuta in mente mentre scrivevo…
 
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view post Posted on 1/6/2017, 10:59
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Ecco qui, finalmente ce l'ho fatta e anche l'ultimo capitolo - che sarebbe poi la storia vera e propria dopo i due brevi prologhi - di "Giardino segreto" è pronto.

Giardino segreto

Dipinto di rosso



Sì, ora c'è lei nel tuo presente, la tua Antheia, il tuo stupendo fiore.
La tua amata Antheia, bellissima ai tuoi occhi innamorati.
Lei, il fiore più splendido del tuo giardino. Un giardino svelato al sole e alla vista, un giardino pieno di luci, di colori e di profumi. Un giardino dipinto di rosso.
Per lei!
Sospiri e indirizzi il capo all'indietro, per un fugace sguardo al passato.
Poi fai un respiro profondo e sorridi al presente levando il volto verso il sole che sfolgora all'orizzonte e illumina i tuoi occhi neri, luminosi di felicità e d'amore.
Per lei!
Volgi lo sguardo intorno, nel rosso che soverchia ogni altro colore, il rosso che la tua Antheia tanto ama. Il rosso che ha cancellato il bianco e nero del tuo passato e di cui hai dipinto il tuo giardino.
Solo per lei!
Per l'amore ardente che riempie i tuoi occhi, il tuo cuore e la tua mente. E il tuo corpo.
Quasi rabbrividisci al ricordo che ti assale, inaspettato.
 
Quel tuo povero corpo che giace immoto tra le candide lenzuola del San Mungo, indifferente a ogni parola, insensibile agli stimoli e a qualsiasi tentativo dei Guaritori.
Il profumo è il tuo primo ricordo, quando ancora non vedi e non senti nulla, immerso nell'interminabile dormiveglia in cui la tua vita affoga tra i ricordi del passato e ti sembra di sprofondare sempre più, senza alcuna speranza.
Un profumo delicato e gradevole, molto particolare. Dolce come i tuoi primi ricordi di bimbo. Una delle poche cose che tua madre faceva con la magia, quando tuo padre era al lavoro nella fabbrica sotto la ciminiera, e più tardi al pub a bersi i pochi spiccioli guadagnati con il lavoro saltuario trovato dopo la chiusura della tessitura.
La mamma nel piccolo calderone ammaccato distillava essenza di calendula, dal caratteristico aroma. Per rimarginare le tue ginocchia sbucciate. E i tagli inferti alle labbra, alle guance e alle braccia di tua madre, mentre lei ti difendeva dalla paterna ira ubriaca.
Vorresti dimenticare, ma l'intenso aroma ravviva il ricordo: ti sembra di sentire lo schiocco dei colpi, le grida, le implorazioni, il dolore al collo…
No, questo è reale. Non è un ricordo. E' proprio da lì, dal tuo collo, che viene il profumo di calendula, fresco e pulito, a cancellare l'odore acre del sangue che da settimane esce dalla ferita avvelenata che il maledetto serpente ti ha inferto, ammorbando l'aria intorno al tuo letto e facendo storcere il naso ai Medimaghi che ti accudiscono.
Una compressa di garza imbevuta con generosità di calendula, delicatamente posata sullo squarcio nella tua gola, così come la mamma la metteva sul tuo ginocchio. Un vecchio rimedio usato anche dai Babbani[1]: i Guaritori devono aver finalmente rinunciato a combattere il veleno, pensi.
Invece no. Ma lo hai scoperto solo diversi giorni dopo.
Una giovane Guaritrice, specializzanda in lesioni da creature magiche, aveva eluso la sorveglianza posta intorno al tuo letto.
Antheia. Lei.
Eppure, quella compressa di garza imbevuta di essenza di calendula, e di lacrime d'amore, ha funzionato. O, forse, hanno infine avuto effetto tutti gli altri intrugli magici che ti hanno somministrato fino a quel momento. Nessuno lo saprà mai e, del resto, a te non interessa saperlo.
Tu ricordi, e vuoi ricordare, solo il profumo antico della calendula. E poi i fiori nel vaso sul comodino, appariscenti, di un giallo intenso che vira nell'arancio. Profumati. Li distingui solo a tratti, quando i tuoi occhi neri non sono appannati dal veleno e dalla sofferenza che brucia il tuo corpo. E la sua voce gentile e insistente che giunge nelle profondità della tua semi incoscienza.
So che soffri, ti sono vicino.
Hai impiegato lunghi giorni, interminabili settimane di dolore per comprendere il messaggio portato dalla calendula. Ma lei sapeva che un raffinato pozionista come te avrebbe compreso anche il linguaggio dei fiori.
- So quanto soffri, Severus, ma io ti sono vicino, non ti lascerò mai.
Alla fine hai compreso il messaggio della calendula, portato dal suo profumo e dai tuoi ricordi.
E la calendula è riuscita a guarirti.
O, forse, sei tu che vuoi guarire. Che vuoi riaprire gli occhi alla vita e guardarla. Guardare la donna che ha compreso fino in fondo la tua sofferenza.
La donna che già ami, senza neppure sapere quanto ha scoperto di te, della tua vera essenza. Antheia ha conosciuto il delirio della tua sofferenza, ha letto il dolore della tua vita nel nero profondo dei tuoi occhi, mentre era accanto al tuo letto, giorno e notte, cambiando la compressa di garza imbevuta di calendula e ridando vita ai fiori nel vaso.
So che soffri, ti sono vicino.
E ti perdono.
Brividi intensi alle sue parole. Percorrono la tua pelle e accarezzano il tuo cuore. Una vita intera consacrata a cercare la redenzione, ed infine è là, nel profumo dolce di calendula, nel suo luminoso sorriso, nel ricordo della protezione di tua madre.
Poi, un giorno, quando la ferita ha ormai smesso di sanguinare e la compressa impregnata di calendula non serve più, sono arrivati i bucaneve.
Bianchi come la tua innocenza perduta.
Consolazione e solidarietà.E' sempre quello il messaggio dei fiori, anche se il profumo è cambiato. Sì, un pozionista conosce anche il linguaggio dei fiori, talvolta è utile. Incoraggiamento e speranza per una nuova vita.Anthea ti sorride, muta e bellissima ai tuoi occhi che sono tornati a vedere la vita.
Qualche giorno dopo i papaveri fanno il loro ingresso trionfale nella tua camera al San Mungo, con il loro segreto messaggio.
Rossi e leggiadri, leggeri come la consolazione che lei ti porta, l'oblio dal passato che ti dona.
Ormai sei ritornato a vivere, anche se ancora non hai imparato a sorridere.
Ma Antheia ti avrebbe insegnato anche quello, con il tempo.
Papaveri per un sentimento forte, ben lontano dall'effimero delle tante streghe che ti scrivono irritanti lettere profumate. Ancora la tua voce non è tornata, per insultarle. Così ti limiti a incenerire le lettere con il tuo sguardo nero. E lei ride, ride, mentre tu ancora non hai imparato a sorridere; ci vuole tempo per insegnare a labbra sottili, sempre contratte in una linea severa, a piegarsi alla felicità.
Papaveri rossi, come l'amore che spira nell'aria calda d'agosto.
Poi il giallo del tarassaco, messaggio di fiducia verso la vita. Quella vita che ti ha sempre deluso e fatto soffrire. Oggi, mentre il tuo Guaritore personale è in vacanza e il controllo allentato, Antheia ha riempito la tua stanza con i petali gialli del tarassaco, speranza di rinnovamento di un uomo che non è morto. Che non vuole più morire.
E che ha imparato a sorridere.
Quasi.
Un accenno di sorriso incurva appena le tue labbra sottili, dischiudendole un poco, morbide nel pallore ancora intenso del tuo viso.
Una lacrima brilla nelle iridi nocciola della tua salvatrice, illuminandole. Facendola ancora più bella ai tuoi occhi ormai non più imparziali.
E la tua voce rinasce piano in quella piccola parola roca, graffiandoti la gola. Ma il dolore non ti ha mai fermato.
- Grazie.
Antheia spalanca di colpo gli occhi, sopraffatta dalla felicità. Perché di nuovo riesci a parlare? Perché l'hai ringraziata? Non t'importa saperlo. Vuoi solo annegare nella sua felicità.
Socchiudi gli occhi, solo per un istante, sopraffatto dalle emozioni e, quando li riapri, il giallo del tarassaco si è mutato nel rosso dell'azalea. Gioia inaspettata, gridano gli occhi di Antheia, messaggio di speranza, fanno eco i piccoli petali rossi dell'azalea. E tu ti abbeveri al suo sorriso, cercando di carpirne il segreto.
Parlare ti è ancora difficile, ma con lei i fiori sono un linguaggio perfetto. Del resto, Antheia significa fiore, in greco, finalmente ci sei arrivato.
Sei un mago potente, Severus, e il veleno di Nagini ha infine abbandonato il tuo corpo.
Non lo avresti mai e poi mai immaginato, ma oggi dalle tue mani lunghe e sottili nascono dei piccoli e teneri lillà ad esprimere un nuovo amore, un'emozione che cresce in te e che ancora non sei capace di esprimere a parole, anche se fossi in grado di parlare senza tanto sforzo e dolore.
 
Hai impiegato giorni, settimane, per sorridere con le labbra e con gli occhi. Mesi per dirle che l'amavi. Ma poi non hai più smesso.
Quando lasciasti la tua stanza al San Mungo, la Medimaga che ti accudiva aveva le braccia piene di fiori: ne aveva conservato uno per ogni tipo e c'era un arcobaleno tra le sue mani paffute.
Hai sorriso, mentre stringevi a te Antheia, e dal vostro abbraccio è nato un fiordaliso, delicata espressione di un primo amore, finalmente ricambiato. Glielo avete donato, per completare i riflessi dell'iride, e felici e spensierati ve ne siete andati, mano nella mano e occhi negli occhi.
Un uomo straziato e infelice era entrato in quell'ospedale, quattro mesi prima, desideroso solo di morire. Un altro uomo, del tutto diverso, irriconoscibile quasi, ne era uscito, immensamente felice e pieno di voglia di vivere. E di amare, finalmente riamato.
 
Torni al presente, al tuo giardino dipinto del rosso sfolgorante del vostro amore.
E sorridi.
Sì, alla fine hai imparato anche tu a sorridere. E ti piace, perfino, cosa che mai avresti immaginato, un tempo. Ma è stata Antheia a insegnartelo. E faresti qualsiasi cosa per lei…
Ti guardi intorno e accarezzi con lo sguardo ogni fiore nato dalle tue mani attente, dalle tue dita innamorate, dall'emozione intensa del tuo cuore.
Ripercorri con il pensiero lo sbocciare dei fiori nel tempo, col loro intrinseco significato. Guardi dietro di te, a est, nella prima parte del giardino che è stata abitata dal vostro amore.
Dalie rigogliose, di colore rosso-arancio, simbolo della tua profonda riconoscenza per la gioia che ogni giorno Antheia ti dona; circondate dalla corte di giallo solare dell'ambrosia, amore invano cercato per tutta la vita, e infine corrisposto. Nel cerchio esterno, sempre a est, brilla il rosso dei gerani, l'affetto solido e sicuro che vi lega, circondato dall'aiuola dei tulipani.
Ricordi bene il primo tulipano sbocciato, turgido e perfetto, rosso e intenso come il tuo amore. Lo hai colto per lei, con mani frementi, e glielo hai offerto nella tua muta dichiarazione d'amore. Tu, triste mago nero, ancora incapace di vivere nella luce dell'amore, quasi tremavi mentre le porgevi il vellutato fiore, cuore rosso che brillava sul nero intenso del tuo abito severo, retaggio di un passato che ancora non eri riuscito del tutto ad abbandonare. Amore vero e perfetto, gridavano i petali rossi; attrazione e amore passionale, rispondevano i tuoi scintillanti occhi neri.
- Ti amo, Antheia. E ti amerò per sempre. - furono le tue intense parole.
E nessun per sempre vale quanto il tuo.
La tua prima vita l'hai dedicata a Lily, densa di rimorsi, rimpianti e sofferenza. Questa nuova vita, che la sorte ti ha donato, è per lei, solo per lei, per la tua Antheia, il tuo meraviglioso fiore.
E dopo i tulipani rossi vennero le zagare, sfavillanti nel loro bianco accecante, a illuminare il nero dei tuoi occhi, dei tuoi capelli e dei tuoi abiti. Il nero del tuo mantello la avvolgeva ardente e possessivo, talamo della vostra notte d'amore e inizio della vita di coppia che ogni giorno ti dona felicità e amore immenso, trapuntato dal bianco dalle margherite del vostro amore fedele e dalla felicità infine trovata insieme e coronata dai mughetti.
Volgi rapido lo sguardo a sud e a ovest, i lunghi capelli neri che come un'onda sinuosa seguono il tuo volto. La passione delle buganvillee rosse esplode da un lato mentre le fiamme appassionate delle camelie rosse erompono dal tuo cuore; l'iris giallo arde della tua intensa passione dall'altro lato, insieme al legame forte e inattaccabile dei garofani rossi e all'ardente passione fisica degli ibiscus, rossi come il sangue che saresti pronto a versare per l'affascinante bellezza della tua Antheia.
Oltre, vi è tutto un fiorire di rose di ogni rossa sfumatura d'amore: rosso arancio, rosso carminio, rosso scarlatto, rosso amaranto, rosso vermiglio, rosso cresimi, rosso corallo, rosso porpora. Rosso. Come il tuo cuore. Come il tuo amore. Un'infinita marea di velluto rosso per scordare l'amaro velluto nero del dolore e del dovere.
Poco discoste, le carnali orchidee celebrano il vostro amore appassionato e sensuale, puro, sincero e completo, ombreggiate appena dalle cascate rigonfie dell'affetto tenero e profondo del glicine, mentre qua è là occhieggia il profumato e intenso desiderio del gelsomino e la promessa d'amore eterno e fedeltà perpetua del piccolo non ti scordar di me.
La corona esterna che racchiude a ovest il giardino, piena di mille fiori dai colori diversi, esalta in ogni petalo delle gerbere la vittoria dell'amore, mentre i fiori di pesco cantano l'amore immortale e l'edera racchiude e protegge tutto, nella fedeltà del suo amore esclusivo.
Il tuo amore.
Il vostro amore.
Nato dalla lunga sofferenza di un'altra vita. Alimentato dalla comprensione e dal perdono.
Sorridi.
Di nuovo e ancora.
Hai imparato bene a farlo, alla fine.
 
- Severus!
La voce di Antheia risuona nel sole che tramonta e ti riscuote dai dolci ricordi della nascita del vostro amore.
- Severus, amore, dove sei?
Quasi un velo di timore, nella sua voce, una dolce insistenza. Teme ancora i tuoi silenzi, i momenti in cui il tuo sguardo nero si perde nel doloroso vuoto del passato.
Sei in ritardo, molto in ritardo, lo sai. Ancora una volta ti sei perso nei tuoi ricordi.
Ma lei è incredibilmente paziente.
Ti volti verso la casa e la vedi sul terrazzo, veli verdi tinti d'argento a ombreggiare la vostra cena.
Le sorridi e fai cenno che stai arrivando, quindi allunghi il passo mentre ti riempi gli occhi di lei: sai che le sue iridi nocciola sfolgorano nel sole e non vuoi altro che perderti in quel dolce sogno d'amore appassionato. I lunghi capelli castani ondeggiano nel vento della sera, screziati d'oro dalla magia: ami accarezzarli, sfiorarli piano con le tue dita delicate, immergere le mani in quella cascata di seta mentre fate l'amore.
Il sole sta tramontando e sotto i suoi raggi obliqui il giardino è tutto un intenso ed eccitante sfolgorio di rosso che inneggia alla melodia d'amore. I fiori traboccano ovunque, sussurrando il loro profumato messaggio d'amore.
Solo l'angolo a nord rimane in silenzio, freddo e triste, là dove il sole non batte mai. Un piccolo recesso segreto, celato alla vista ma non al cuore.
E' spoglio di tutto, senza colore alcuno.
Salvo il giglio bianco e la rosa nera, magia di ricordi del passato, dove il dolore, infine, non ti strazia più il cuore.
Lanci uno sguardo fugace. Un sospiro sospeso.
Tu non dimentichi.
Ma hai imparato a volerti bene, finalmente. E a vivere felice assaporando l'amore.
In un lieve sospiro torni a sorridere nel sole e cogli i fiori. Il tulipano rosso non manca mai per la tua consueta dichiarazione prima della notte d'amore; poi il candido gelsomino del desiderio che quasi scompare nel rosso tripudio dell'ardente passione: rosa, garofano, ibiscus, gerbera, buganvillea e camelia.
Un tempo stringevi tra le braccia solo immacolati gigli messaggeri di morte; ora il rosso dell'amore trionfa tra le tue mani e nel tuo cuore.
Un ultimo sguardo al tuo giardino, dipinto del rosso della tua ardente passione d'amore.
Affretti il passo: Antheia ti aspetta sulla soglia, più bella che mai nel suo ventre appena ingrossato.
La tua donna.
Il tuo amore.
Il tuo presente felice.
Il tuo futuro.
 
 


[1]La calendula ha molte proprietà curative. Tra le altre ci sono quelle: coleretica, colagoga, antinfiammatoria, diuretica, cicatrizzante, anticoagulante, depurativa e di aiuto alla sudorazione. In pratica, tutte funzioni che possono aiutare a espellere i veleni o cicatrizzare ferite.
 
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