Il Calderone di Severus

L'affascinante e misterioso giardino di Severus!

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Ida59
view post Posted on 1/6/2017, 10:59 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Ecco qui, finalmente ce l'ho fatta e anche l'ultimo capitolo - che sarebbe poi la storia vera e propria dopo i due brevi prologhi - di "Giardino segreto" è pronto.

Giardino segreto

Dipinto di rosso



Sì, ora c'è lei nel tuo presente, la tua Antheia, il tuo stupendo fiore.
La tua amata Antheia, bellissima ai tuoi occhi innamorati.
Lei, il fiore più splendido del tuo giardino. Un giardino svelato al sole e alla vista, un giardino pieno di luci, di colori e di profumi. Un giardino dipinto di rosso.
Per lei!
Sospiri e indirizzi il capo all'indietro, per un fugace sguardo al passato.
Poi fai un respiro profondo e sorridi al presente levando il volto verso il sole che sfolgora all'orizzonte e illumina i tuoi occhi neri, luminosi di felicità e d'amore.
Per lei!
Volgi lo sguardo intorno, nel rosso che soverchia ogni altro colore, il rosso che la tua Antheia tanto ama. Il rosso che ha cancellato il bianco e nero del tuo passato e di cui hai dipinto il tuo giardino.
Solo per lei!
Per l'amore ardente che riempie i tuoi occhi, il tuo cuore e la tua mente. E il tuo corpo.
Quasi rabbrividisci al ricordo che ti assale, inaspettato.
 
Quel tuo povero corpo che giace immoto tra le candide lenzuola del San Mungo, indifferente a ogni parola, insensibile agli stimoli e a qualsiasi tentativo dei Guaritori.
Il profumo è il tuo primo ricordo, quando ancora non vedi e non senti nulla, immerso nell'interminabile dormiveglia in cui la tua vita affoga tra i ricordi del passato e ti sembra di sprofondare sempre più, senza alcuna speranza.
Un profumo delicato e gradevole, molto particolare. Dolce come i tuoi primi ricordi di bimbo. Una delle poche cose che tua madre faceva con la magia, quando tuo padre era al lavoro nella fabbrica sotto la ciminiera, e più tardi al pub a bersi i pochi spiccioli guadagnati con il lavoro saltuario trovato dopo la chiusura della tessitura.
La mamma nel piccolo calderone ammaccato distillava essenza di calendula, dal caratteristico aroma. Per rimarginare le tue ginocchia sbucciate. E i tagli inferti alle labbra, alle guance e alle braccia di tua madre, mentre lei ti difendeva dalla paterna ira ubriaca.
Vorresti dimenticare, ma l'intenso aroma ravviva il ricordo: ti sembra di sentire lo schiocco dei colpi, le grida, le implorazioni, il dolore al collo…
No, questo è reale. Non è un ricordo. E' proprio da lì, dal tuo collo, che viene il profumo di calendula, fresco e pulito, a cancellare l'odore acre del sangue che da settimane esce dalla ferita avvelenata che il maledetto serpente ti ha inferto, ammorbando l'aria intorno al tuo letto e facendo storcere il naso ai Medimaghi che ti accudiscono.
Una compressa di garza imbevuta con generosità di calendula, delicatamente posata sullo squarcio nella tua gola, così come la mamma la metteva sul tuo ginocchio. Un vecchio rimedio usato anche dai Babbani[1]: i Guaritori devono aver finalmente rinunciato a combattere il veleno, pensi.
Invece no. Ma lo hai scoperto solo diversi giorni dopo.
Una giovane Guaritrice, specializzanda in lesioni da creature magiche, aveva eluso la sorveglianza posta intorno al tuo letto.
Antheia. Lei.
Eppure, quella compressa di garza imbevuta di essenza di calendula, e di lacrime d'amore, ha funzionato. O, forse, hanno infine avuto effetto tutti gli altri intrugli magici che ti hanno somministrato fino a quel momento. Nessuno lo saprà mai e, del resto, a te non interessa saperlo.
Tu ricordi, e vuoi ricordare, solo il profumo antico della calendula. E poi i fiori nel vaso sul comodino, appariscenti, di un giallo intenso che vira nell'arancio. Profumati. Li distingui solo a tratti, quando i tuoi occhi neri non sono appannati dal veleno e dalla sofferenza che brucia il tuo corpo. E la sua voce gentile e insistente che giunge nelle profondità della tua semi incoscienza.
So che soffri, ti sono vicino.
Hai impiegato lunghi giorni, interminabili settimane di dolore per comprendere il messaggio portato dalla calendula. Ma lei sapeva che un raffinato pozionista come te avrebbe compreso anche il linguaggio dei fiori.
- So quanto soffri, Severus, ma io ti sono vicino, non ti lascerò mai.
Alla fine hai compreso il messaggio della calendula, portato dal suo profumo e dai tuoi ricordi.
E la calendula è riuscita a guarirti.
O, forse, sei tu che vuoi guarire. Che vuoi riaprire gli occhi alla vita e guardarla. Guardare la donna che ha compreso fino in fondo la tua sofferenza.
La donna che già ami, senza neppure sapere quanto ha scoperto di te, della tua vera essenza. Antheia ha conosciuto il delirio della tua sofferenza, ha letto il dolore della tua vita nel nero profondo dei tuoi occhi, mentre era accanto al tuo letto, giorno e notte, cambiando la compressa di garza imbevuta di calendula e ridando vita ai fiori nel vaso.
So che soffri, ti sono vicino.
E ti perdono.
Brividi intensi alle sue parole. Percorrono la tua pelle e accarezzano il tuo cuore. Una vita intera consacrata a cercare la redenzione, ed infine è là, nel profumo dolce di calendula, nel suo luminoso sorriso, nel ricordo della protezione di tua madre.
Poi, un giorno, quando la ferita ha ormai smesso di sanguinare e la compressa impregnata di calendula non serve più, sono arrivati i bucaneve.
Bianchi come la tua innocenza perduta.
Consolazione e solidarietà.E' sempre quello il messaggio dei fiori, anche se il profumo è cambiato. Sì, un pozionista conosce anche il linguaggio dei fiori, talvolta è utile. Incoraggiamento e speranza per una nuova vita.Anthea ti sorride, muta e bellissima ai tuoi occhi che sono tornati a vedere la vita.
Qualche giorno dopo i papaveri fanno il loro ingresso trionfale nella tua camera al San Mungo, con il loro segreto messaggio.
Rossi e leggiadri, leggeri come la consolazione che lei ti porta, l'oblio dal passato che ti dona.
Ormai sei ritornato a vivere, anche se ancora non hai imparato a sorridere.
Ma Antheia ti avrebbe insegnato anche quello, con il tempo.
Papaveri per un sentimento forte, ben lontano dall'effimero delle tante streghe che ti scrivono irritanti lettere profumate. Ancora la tua voce non è tornata, per insultarle. Così ti limiti a incenerire le lettere con il tuo sguardo nero. E lei ride, ride, mentre tu ancora non hai imparato a sorridere; ci vuole tempo per insegnare a labbra sottili, sempre contratte in una linea severa, a piegarsi alla felicità.
Papaveri rossi, come l'amore che spira nell'aria calda d'agosto.
Poi il giallo del tarassaco, messaggio di fiducia verso la vita. Quella vita che ti ha sempre deluso e fatto soffrire. Oggi, mentre il tuo Guaritore personale è in vacanza e il controllo allentato, Antheia ha riempito la tua stanza con i petali gialli del tarassaco, speranza di rinnovamento di un uomo che non è morto. Che non vuole più morire.
E che ha imparato a sorridere.
Quasi.
Un accenno di sorriso incurva appena le tue labbra sottili, dischiudendole un poco, morbide nel pallore ancora intenso del tuo viso.
Una lacrima brilla nelle iridi nocciola della tua salvatrice, illuminandole. Facendola ancora più bella ai tuoi occhi ormai non più imparziali.
E la tua voce rinasce piano in quella piccola parola roca, graffiandoti la gola. Ma il dolore non ti ha mai fermato.
- Grazie.
Antheia spalanca di colpo gli occhi, sopraffatta dalla felicità. Perché di nuovo riesci a parlare? Perché l'hai ringraziata? Non t'importa saperlo. Vuoi solo annegare nella sua felicità.
Socchiudi gli occhi, solo per un istante, sopraffatto dalle emozioni e, quando li riapri, il giallo del tarassaco si è mutato nel rosso dell'azalea. Gioia inaspettata, gridano gli occhi di Antheia, messaggio di speranza, fanno eco i piccoli petali rossi dell'azalea. E tu ti abbeveri al suo sorriso, cercando di carpirne il segreto.
Parlare ti è ancora difficile, ma con lei i fiori sono un linguaggio perfetto. Del resto, Antheia significa fiore, in greco, finalmente ci sei arrivato.
Sei un mago potente, Severus, e il veleno di Nagini ha infine abbandonato il tuo corpo.
Non lo avresti mai e poi mai immaginato, ma oggi dalle tue mani lunghe e sottili nascono dei piccoli e teneri lillà ad esprimere un nuovo amore, un'emozione che cresce in te e che ancora non sei capace di esprimere a parole, anche se fossi in grado di parlare senza tanto sforzo e dolore.
 
Hai impiegato giorni, settimane, per sorridere con le labbra e con gli occhi. Mesi per dirle che l'amavi. Ma poi non hai più smesso.
Quando lasciasti la tua stanza al San Mungo, la Medimaga che ti accudiva aveva le braccia piene di fiori: ne aveva conservato uno per ogni tipo e c'era un arcobaleno tra le sue mani paffute.
Hai sorriso, mentre stringevi a te Antheia, e dal vostro abbraccio è nato un fiordaliso, delicata espressione di un primo amore, finalmente ricambiato. Glielo avete donato, per completare i riflessi dell'iride, e felici e spensierati ve ne siete andati, mano nella mano e occhi negli occhi.
Un uomo straziato e infelice era entrato in quell'ospedale, quattro mesi prima, desideroso solo di morire. Un altro uomo, del tutto diverso, irriconoscibile quasi, ne era uscito, immensamente felice e pieno di voglia di vivere. E di amare, finalmente riamato.
 
Torni al presente, al tuo giardino dipinto del rosso sfolgorante del vostro amore.
E sorridi.
Sì, alla fine hai imparato anche tu a sorridere. E ti piace, perfino, cosa che mai avresti immaginato, un tempo. Ma è stata Antheia a insegnartelo. E faresti qualsiasi cosa per lei…
Ti guardi intorno e accarezzi con lo sguardo ogni fiore nato dalle tue mani attente, dalle tue dita innamorate, dall'emozione intensa del tuo cuore.
Ripercorri con il pensiero lo sbocciare dei fiori nel tempo, col loro intrinseco significato. Guardi dietro di te, a est, nella prima parte del giardino che è stata abitata dal vostro amore.
Dalie rigogliose, di colore rosso-arancio, simbolo della tua profonda riconoscenza per la gioia che ogni giorno Antheia ti dona; circondate dalla corte di giallo solare dell'ambrosia, amore invano cercato per tutta la vita, e infine corrisposto. Nel cerchio esterno, sempre a est, brilla il rosso dei gerani, l'affetto solido e sicuro che vi lega, circondato dall'aiuola dei tulipani.
Ricordi bene il primo tulipano sbocciato, turgido e perfetto, rosso e intenso come il tuo amore. Lo hai colto per lei, con mani frementi, e glielo hai offerto nella tua muta dichiarazione d'amore. Tu, triste mago nero, ancora incapace di vivere nella luce dell'amore, quasi tremavi mentre le porgevi il vellutato fiore, cuore rosso che brillava sul nero intenso del tuo abito severo, retaggio di un passato che ancora non eri riuscito del tutto ad abbandonare. Amore vero e perfetto, gridavano i petali rossi; attrazione e amore passionale, rispondevano i tuoi scintillanti occhi neri.
- Ti amo, Antheia. E ti amerò per sempre. - furono le tue intense parole.
E nessun per sempre vale quanto il tuo.
La tua prima vita l'hai dedicata a Lily, densa di rimorsi, rimpianti e sofferenza. Questa nuova vita, che la sorte ti ha donato, è per lei, solo per lei, per la tua Antheia, il tuo meraviglioso fiore.
E dopo i tulipani rossi vennero le zagare, sfavillanti nel loro bianco accecante, a illuminare il nero dei tuoi occhi, dei tuoi capelli e dei tuoi abiti. Il nero del tuo mantello la avvolgeva ardente e possessivo, talamo della vostra notte d'amore e inizio della vita di coppia che ogni giorno ti dona felicità e amore immenso, trapuntato dal bianco dalle margherite del vostro amore fedele e dalla felicità infine trovata insieme e coronata dai mughetti.
Volgi rapido lo sguardo a sud e a ovest, i lunghi capelli neri che come un'onda sinuosa seguono il tuo volto. La passione delle buganvillee rosse esplode da un lato mentre le fiamme appassionate delle camelie rosse erompono dal tuo cuore; l'iris giallo arde della tua intensa passione dall'altro lato, insieme al legame forte e inattaccabile dei garofani rossi e all'ardente passione fisica degli ibiscus, rossi come il sangue che saresti pronto a versare per l'affascinante bellezza della tua Antheia.
Oltre, vi è tutto un fiorire di rose di ogni rossa sfumatura d'amore: rosso arancio, rosso carminio, rosso scarlatto, rosso amaranto, rosso vermiglio, rosso cresimi, rosso corallo, rosso porpora. Rosso. Come il tuo cuore. Come il tuo amore. Un'infinita marea di velluto rosso per scordare l'amaro velluto nero del dolore e del dovere.
Poco discoste, le carnali orchidee celebrano il vostro amore appassionato e sensuale, puro, sincero e completo, ombreggiate appena dalle cascate rigonfie dell'affetto tenero e profondo del glicine, mentre qua è là occhieggia il profumato e intenso desiderio del gelsomino e la promessa d'amore eterno e fedeltà perpetua del piccolo non ti scordar di me.
La corona esterna che racchiude a ovest il giardino, piena di mille fiori dai colori diversi, esalta in ogni petalo delle gerbere la vittoria dell'amore, mentre i fiori di pesco cantano l'amore immortale e l'edera racchiude e protegge tutto, nella fedeltà del suo amore esclusivo.
Il tuo amore.
Il vostro amore.
Nato dalla lunga sofferenza di un'altra vita. Alimentato dalla comprensione e dal perdono.
Sorridi.
Di nuovo e ancora.
Hai imparato bene a farlo, alla fine.
 
- Severus!
La voce di Antheia risuona nel sole che tramonta e ti riscuote dai dolci ricordi della nascita del vostro amore.
- Severus, amore, dove sei?
Quasi un velo di timore, nella sua voce, una dolce insistenza. Teme ancora i tuoi silenzi, i momenti in cui il tuo sguardo nero si perde nel doloroso vuoto del passato.
Sei in ritardo, molto in ritardo, lo sai. Ancora una volta ti sei perso nei tuoi ricordi.
Ma lei è incredibilmente paziente.
Ti volti verso la casa e la vedi sul terrazzo, veli verdi tinti d'argento a ombreggiare la vostra cena.
Le sorridi e fai cenno che stai arrivando, quindi allunghi il passo mentre ti riempi gli occhi di lei: sai che le sue iridi nocciola sfolgorano nel sole e non vuoi altro che perderti in quel dolce sogno d'amore appassionato. I lunghi capelli castani ondeggiano nel vento della sera, screziati d'oro dalla magia: ami accarezzarli, sfiorarli piano con le tue dita delicate, immergere le mani in quella cascata di seta mentre fate l'amore.
Il sole sta tramontando e sotto i suoi raggi obliqui il giardino è tutto un intenso ed eccitante sfolgorio di rosso che inneggia alla melodia d'amore. I fiori traboccano ovunque, sussurrando il loro profumato messaggio d'amore.
Solo l'angolo a nord rimane in silenzio, freddo e triste, là dove il sole non batte mai. Un piccolo recesso segreto, celato alla vista ma non al cuore.
E' spoglio di tutto, senza colore alcuno.
Salvo il giglio bianco e la rosa nera, magia di ricordi del passato, dove il dolore, infine, non ti strazia più il cuore.
Lanci uno sguardo fugace. Un sospiro sospeso.
Tu non dimentichi.
Ma hai imparato a volerti bene, finalmente. E a vivere felice assaporando l'amore.
In un lieve sospiro torni a sorridere nel sole e cogli i fiori. Il tulipano rosso non manca mai per la tua consueta dichiarazione prima della notte d'amore; poi il candido gelsomino del desiderio che quasi scompare nel rosso tripudio dell'ardente passione: rosa, garofano, ibiscus, gerbera, buganvillea e camelia.
Un tempo stringevi tra le braccia solo immacolati gigli messaggeri di morte; ora il rosso dell'amore trionfa tra le tue mani e nel tuo cuore.
Un ultimo sguardo al tuo giardino, dipinto del rosso della tua ardente passione d'amore.
Affretti il passo: Antheia ti aspetta sulla soglia, più bella che mai nel suo ventre appena ingrossato.
La tua donna.
Il tuo amore.
Il tuo presente felice.
Il tuo futuro.
 
 


[1]La calendula ha molte proprietà curative. Tra le altre ci sono quelle: coleretica, colagoga, antinfiammatoria, diuretica, cicatrizzante, anticoagulante, depurativa e di aiuto alla sudorazione. In pratica, tutte funzioni che possono aiutare a espellere i veleni o cicatrizzare ferite.
 
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