Il Calderone di Severus

L'affascinante e misterioso giardino di Severus!

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Ida59
view post Posted on 14/4/2017, 16:23 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Ecco il secondo brano di Orizzonti

Passato

 
Ti accoccoli tra l'erba; prati e scogliere sono svaniti e vedi solo lo scintillio delle onde.
Chiudi gli occhi e ti distendi: anche l'erba è profumata. Non sai perché, ma ti ricorda Octavia. Forse è l'essenza delle ortensie blu, quella che arriva dal muretto e solletica il tuo olfatto.
Sorridi di nuovo.
Sono le sue preferite, quelle ortensie: amore ardente, profondo e costante; e gratitudine per la comprensione ricevuta. Il tuo amore immenso e appassionato per lei. La sua comprensione dei tuoi silenzi e degli sguardi cupi, a labbra serrate e pugni stretti. Ora non sei più così, lei ti ha cambiato. Ti ha guarito. Adesso non soffri più. Sei felice. Quando Octavia è con te.
Sospiri piano. Ancora poche ore e sarà di nuovo a casa, tra le tue braccia. In questo luogo incantato, perso tra mare e cielo e soffuso di colori e di profumi, che finalmente consideri casa. La tua vera e definitiva casa.
La prima casa, quella della tua infanzia, l'hai voluta dimenticare. Meglio così. Troppo dolore, e urla, e rabbia e delusione. E fiori ed erbe secche nel giardinetto sassoso in cui nulla voleva prendere vita. Anche tu sei venuto su a fatica, pallido e filaccioso come una pianta cresciuta al buio.[1] O senza amore. In fondo, non c'era molta differenza.
Poi c'è stata Hogwarts. Non è mai stata solo una scuola, per te. E sempre stata una casa, fin dal primo giorno. Ma anche in quella casa ci sono state tante, troppe sofferenze, delusioni, rinunce. E dovere, una mole dolorosamente insormontabile di dovere. Anche lì c'era poco sole: non arrivava mai nel tuo sotterraneo, gelida prigione in cui ti eri rinchiuso per punire le tue colpe. Ma i giardini di Hogwarts erano immensi, splendidi e rigogliosi. Anche se tu, forse, conoscevi meglio i pericolosi sentieri impervi della Foresta Proibita, percorsi la notte, il cappuccio del lungo mantello nero calato sul volto ricoperto dalla maschera d'argento, mentre eseguivi il tuo compito di spia.
Eppure, Hogwarts l'hai amata profondamente e a lungo. Sei stato il suo preside per dieci anni. No, l'anno maledetto del preside-Mangiamorte, quello non lo conti. L'anno degli sguardi colmi di odio e disprezzo. Non lo vuoi ricordare. L'hai cancellato. Quasi. Grazie a Octavia e al profumo dei suoi fiori. Dei vostri fiori.
Dieci anni per farne dimenticare uno. Per lavare l'onta dell'uomo che la notte curava e salvava gli studenti vittime dei Carrow, lanciando loro un Oblivion perché il mattino dopo non ricordassero il loro oscuro protettore.
Dopo la notte della Battaglia di Hogwarts, hai ricostruito il castello: torre dopo torre, ogni singola merlatura abbattuta; i vetri delle finestre, gli archi delle bifore e dei portoni. Hai posato la tua mano su ogni singolo muro sbrecciato della tua Hogwarts, e con affetto hai guarito le sue ferite, con l'aiuto di tutti gli altri.  Non erano più carichi di odio i loro sguardi: traboccavano di affetto e riconoscenza per l'uomo che aveva sempre combattuto per loro, che li aveva protetti in silenzio subendone il feroce disprezzo.
Ricordi il sorriso affettuoso di Minerva, a lungo appannato dal senso di colpa per non aver compreso la verità e il tuo lancinante dolore, troppo accecata dalla propria sofferenza per la perdita di Albus.
Non potrai mai dimenticare l'imbarazzo di Harry, che da ragazzo è diventato uomo, e alla fine ha capito. Tutto. L'ha compreso così bene che pretendeva addirittura che tu fossi il padrino dei suoi figli. Naturalmente gli hai detto di no. Però hai conosciuto i suoi figli, e alla fine li hai anche tenuti in braccio. No, non il primo, quello proprio no: l'accoppiata di nomi odiati e i riccioli neri ribelli te lo hanno impedito.
Il secondo, invece, l'hai stretto tra le braccia con delicato imbarazzo. Quello con gli occhi verdi. Quello che porta anche il tuo nome. E poi lei, la piccolina; anche lei con un nome troppo carico di passato. Pessima scelta di nomi in casa Potter-Weasley. La peggiore possibile, probabilmente.
Però la piccola, che mai chiamerai per nome, non somiglia per nulla a Lily. No, Lily è solo nell'innocenza degli occhi verdi di Albus Severus. Povero bambino, condannato a un nome tremendamente solenne… Per fortuna lo chiamano tutti Al. Meglio così.
Per dieci lunghi anni hai diretto scrupolosamente la scuola, con l'aiuto vigile di Minerva; hai visto centinaia di studenti affrontare i G.U.F.O. e i M.A.G.O, l'ombra delle Arti Oscure che ormai non faceva più paura.

 


[1] Harry Potter e l'ordine della fenice, capitolo 28 - Il peggior ricordo di Piton. Si tratta della descrizione del Piton quindicenne visto da Harry nel ricordo del Pensatoio

Edited by Ida59 - 15/4/2017, 22:53
 
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