CITAZIONE (Ida59 @ 4/4/2017, 21:54)
E' da un pezzo che ho letto la storia, ma solo ora - mea culpa - riesco a inserire un breve commento.
Vraiment pas des soucis! Io sono ben più manchevole dal punto di vista dei commenti.
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Come ti ho già detto, mi è piaciuta molto, in generale più della storia originale lunga di cui è la costola, forse perchè, causa il limite di parole, la trama risulta più compressa e, quindi, di maggiore impatto.
E' sicuramente più "facile" trasmettere un maggiore impatto in un racconto breve che non in un romanzo di moltissime pagine. Considerando poi la mia inabilità ad iniziare "bene", mi sembra più che naturale che ti sia piaciuto di più della storia lunga.
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Come prima cosa ho trovato molto affascinante il richiamo ad elementi del tuo mondo originale: ad esempio la Festa per la fine della Menzogna, che aveva intrappolato la Custode delle Lacrime; oppure i fantasiosi nomi da te inventati per i vari personaggi, luoghi e dei.
In realtà avevo iniziato anche un racconto che narrava della Custode delle Lacrime e della fine della Menzogna, ma al momento è incompiuta... potrei comunque proporla altrove in un altro momento. I primi due capitoli sono già scritti e si situa sempre nelle vicende della famiglia de Mainen.
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Bello l'amore di Nanthilde che, con tutta evidenza dalle tue descrizioni, per lei è un grande amore!
Alla fine del primo capitolo avevo già una convinzione: se anche le illusioni d'amore di Nanthilde dovessero crolare, sono sicura che la regina si immolerebbe per il re, offrendosi di orire al posto suo. Col senno di poi, non ero così lontana dalla verità, nella sostanza dei fatti.
In una prima stesura il finale era completamente diverso e più vicino a quello che tu credevi in principio.
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Il personaggio del re, invece, è molto controverso: attira le mie simpatie ma, allo stesso tempo, le respinge. Questa era la mia considerazione all'inizio del 2° capitolo, poi è cominciata la deriva su Severus, giovane Mangiamorte (che in un certo qual senso mi ricorda il re) che uccide, eppure al contempo ama Lily di imperituro e generoso amore. Anche se ho timore che il primo gesto di clemenza del re possa essere l'inizio della fine per lui. Quando poi a Mélisande sembra di intuire il riflesso di un'anima torturata negli occhi del re... e l'amore per Nanthilde (lily) che mantiene il re ancorato all'umanità... Ok, mi sono giocata la mia obiettività di lettore!
Luitgard è un tipico rappresentante della famiglia de Mainen... o almeno l'altro che ho creato, che però si situa in un ipotetico sequel del romanzo principale, è forse ancora più controverso del suo avo.
Nello scriverlo non avevo affatto in mente Severus (ma io sono una scrittrice molto poco istintiva e molto celebrale) e all'inizio doveva essere tutto giocato sull'autoinganno di Nanthilde che non si avvedeva mai della reale "crudeltà" di Luitgard, poi mi sono resa conto che banalizzava molto il tema di partenza e quindi la trama è cambiata sensibilmente.
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Nella storia crei, molto bene, un'ansia crescente nel lettore cira la possibilità che le illusioni della regina sul re possano da un momento all'altro naufragare: eppure, allo stesso tempo, sottolinei la forza di quell'amore. Molto bello.
Poi, però, la regina sembra accorgersi all'improvviso della propria cecità (rivelazioni di de Rowel): ma nooooo, non proprio ora che lui sta cercando di cambiare!!!
D'altra parte io sono una scrittrice sadica, non potevo di certo evitare qualcosa del genere. E ti assicuro che nella versione in cui Nanthilde rimaneva cieca di fronte alla verità la maltrattavo anche di più.
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Poi, inattesa, la rivelazione del re alla sua amata regina: sì, anche Severus non avrebbe negato le sue colpe e avrebbe rivelato l'intera e tremenda verità, a costro di perdere l'amore. Si capisce che, ormai, il re ha tutta la mia simpatia, nonostante le sue orribili colpe? Di sicuro la tensione è molto elevata a questo punto della storia, e la speranza è flebile... ma credo in Nanthilde .
E ho ragione di credere nell'amore della regina, che alimenta quello del re, colpevole, proprio come Severus, e che non intende sfuggire alle sue colpe.
I due personaggi si stanno sovrapponendo nella mia immaginazione. E questo è sicuramente un bene per la storia, almeno dal mio punto di vista, che assisto col cuore in gola alla tremenda ma completa e sincera confessione del re-Severus.
Ammetto che scrivere il dialogo tra Luitgard e Nanthilde è stato difficilissimo. Il problema era riuscire a renderlo il più naturale possibile e considerando il tema del dialogo ho temuto di non essere in grado di ottenere l'effetto voluto. Quindi le tue parole mi tranquillizzano.
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E che fa, Nanthilde? Stupendamente gli chiede perchè il re non le ha mai confidato il suo tormento e si chiede (incolpandosi) perchè lei non ha mai voluto vedere la sofferenza dell'uomo che tanto ama: waaaaaaaaaaaaaoooo! Bellissimo! Come bellissime sono le parole di perdono della regina che non riesce a vedere nel re un uomo davvero crudele, visto che riesce ad ammettere le sue orribili colpe. Un re sempre più Severus, per me, che ha ormai conquistato del tutto il mio cuore. E un applauso a scena aperta a Nanthilde quando afferma che ogni volta che il re ha vinto se stesso ha dimostrato di non essere un mostro... che lei non avrebbe mai potuto amarlo se l'avesse creduto tale. Ma che tale non è. Doppio waaaaaoooo! L'amore della regina si rivela sempre più profondo e bello
Sono ancora di più tranquillizzata da queste parole! Avevo molti timori circa il modo in cui aveva reso la reazione di Nanthilde.
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Il terzo capitolo comincia con un'aria... che mi fa prevedere il peggio e temo che accada qualcosa di irreparabile in quel non facile pellegrinaggio del re in cerca del perdono. E davanti ai rosei pensieri di futuro di Nanthilde la vedo sempre più male (conosco bene la sadicissima autrice!
)
Diciamo che la sadica autrice ha amato scrivere questa parte (altrimenti che autrice sadica sarei
)
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Bellissima la sensazione di unione della regina verso il re, dopo la caduta del segreto che li divideva.
Ma l'avere contro il Consiglio dei Pari mi fa prevedere il peggio...
Il consiglio dei Pari è composto da persone decisamente inaffidabili. Quindi la tua sensazione era quanto mai giusta.
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poi, improvviso e inatteso, il dolore lancinante della regina e, visto il tema della sfida e conoscendo l'autrice, mi attendo un tragico e doloroso finale, purtroppo.
E dopo poche righe vengo accontentata.
Però, non concordo con la generale attesa della corte: io credo che il ricordo di un amore perenne (sì, proprio come quello di Severus) possa essere il pungolo per un definitivo cambiamento del re... ammesso che l'autrice lo lasci sopravvivere (potrebbe essere, visto il sadico istinto, che decida di tenerlo vivo per farlo soffrire per il perduto amore di cui, sicuramente, si sentirà colpevole!
)
Il sadico istinto non mi ha mai sfiorato, nella stesura della trama, nemmeno nella prima versione in cui il re non cambiava affatto.
In definitiva era
sempre stato previsto che morissero entrambi. E che le due morti avvenissero nel medesimo istante.
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E' una bella storia avvincente, che mi ha progressivamnete coinvolto sempre più, mentre il personaggio del re sbaragliava le mie difese emotive presentandosi come un alter-ego di Severus. Adesso, sorpesa dall'inattesa (e inspiegabile) morte di Nanthilde, sono davvero curiosa di scoprire il finale!
Sono cupi i pensieri di Mélisande e colorano delle stesse tinte anche la bella descrizione del castello silenzioso e buio.
La morte di Nanthilde è tipicamente wagneriana. Un vero e proprio Leibestod.
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Quando Roland fa riferimento al volere del re, il velo del mistero si lacera ai miei occhi e intuisco ciò che è avvenuto (e che mi tengo per me per non rovonare la sorpresa al lettore), del tutto tragico e in tema con la mia conoscenza dell'autrice: sì, in effetti avrei anche potuto intuire l'accaduto dall'inspiegabile agonia di Nanthilde. davvero da brividi. Bello e intenso, triste e tragico. Come piace a me, se proprio non posso ottenere il lieto fine.
Felicissima che ti sia piaciuto il finale. La storia è stata costruita intorno al finale, se devo essere sincera.
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Commovente l'epilogo, con la diagnosi del medico, quasi da nodo alla gola.
E molto gradite le parole di speranza finali...
Sulla speranze finali, mi taccio... a dire il vero gli eventi di questa storia portano al déclancement (come si dice in italiano?) di una guerra, che tiene i legittimi sovrani di Mainen in esilio nel Regno di Toivo per alcune generazioni.
