Il Calderone di Severus

Albus e Severus: tra dolore e dovere, La "strategia" degli affetti

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Minervina
view post Posted on 28/12/2014, 20:06




Come deciso con Ida, posto qui, in apertura del nuovo topic sul rapporto tra Severus e Silente, la parte, attinente al tema in questione, di un mio intervento che trovate seguendo questo link: Rileggiamo e commentiamo insieme HP 4

*

CITAZIONE (Minervina @ 26/11/2014, 22:09) 
CITAZIONE (Ida59 @ 12/11/2014, 22:22) 

CITAZIONE (Minervina @ 20/9/2014, 18:11) 
Ma ora dai, dai, spezzo una lancia per il povero “vecchiaccio”!
In fondo, che colpa ne ha lui, se ha l’animo dello stratega? :lol:
La vita gli ha servito Severus su un piatto d’argento: un uomo straordinario, capace e saldo nell’amore come nel rimorso e nella colpa, un mago eccezionale… a chi altro avrebbe potuto far fare tutto quel che ha chiesto a lui? Chi poteva prendere per i fondelli Voldemort, se non lui?
Silente sapeva che Severus non avrebbe mai fallito; si era fatto più sicuro e convinto lui della qualità infinita del coraggio, dell’animo e del talento di Severus, di quanto lo fosse Severus stesso o chiunque altro. Certo, lo ha messo anche a rischio, è vero, lo ha esposto (non senza il suo consenso) al pericolo, ma ha contribuito anche a rafforzare, io credo, una corazza che nessun Voldemort, per quanto potente, poteva mai sperare di scalfire: ha nutrito il suo amore, ha accolto e compreso il suo rimorso e il suo senso di colpa, gli ha dato la sua fiducia, completa e incondizionata e questo, soprattutto, unito al suo stesso cuore (nel quale i semi dell’amore e del pentimento hanno comunque trovato il terreno adatto per dare frutto, indipendentemente da Silente) ha reso Severus un uomo inviolabile, direi perfino al di là dell’Occlumanzia, se vogliamo andare oltre l’aspetto più “tecnico” della schermatura che possiede e che attiene anche ad un altro tipo di magia; quella che Voldemort, appunto, non capisce.
Accidenti, più ne scrivo e più mi sconvolge e mi elettrizza ripensare alla perfezione di questo disegno e a questa “strana coppia”, a suo modo un po' tragicomica ma insuperabile.
Devo smettere ora, per conservare intatta la mia salute emotiva, ma che bella, bellissima scena e quanta meraviglia c’è dentro… ne parlerei all'infinito.

Aaaah! il vecchiaccio mi piace, ma solo se sta lontano dal mio amore, cui ne ha fatte di cotte e di crude!
Ok, ok, Silente è stato di aiuto a Severus e gli ha dato la sua fiducia. Probabilmente gli ha anche voluto bene come un padre che,però, vuole che il figlio sia il migliore nel suo campo. Quindi ok l'appoggio in certi modi, prettamente razionali, logici e intellettuali, ma non in quelli più sentimentali ed affettivi. ok, ok, con Severus non era un approccio facile da fare. Ma Silente ci avrà mai provato?
Vero, Silente ha aiutato Severus a rafforzare la sua corazza oltre ogni potere della Legilimanzia, ma siamo sicuri che ha
CITAZIONE
ha nutrito il suo amore, ha accolto e compreso il suo rimorso e il suo senso di colpa

e che non sia vero, invece, l'inverso? Cioè che Silente abbia nutrito il rimorso ed il senso di colpa di Severus perchè erano le leve con cui maggiormente poteva giudarlo? E l'amore per Lily, Silente è mai stato in grado, davvero, di accoglierlo e comprenderlo? Visto lo stupore con cui Silente accoglie l'Always di Severus, qualche dubbio mi viene...
Sono sicura, il "mio" Silente ha voluto bene a Severus (così come ha voluto bene a Harry) ma come stratega non ha avuto alcuna esitazione a sacrificarli entrambi.
Poi, però, penso che Silente-stratega ha sacrificato anche se stesso, e qui entro in un vicolo cieco.
Salvo pensare che Silente non abbia affatto sacrificato se stesso ma, solo, ha razionalmente accettato il proprio errore che, tramite l'anello di Serpeverde, l'ha condannato alla morte. E, morire per morire, almeno ha sfruttato al meglio la sua morte, dando un'opportunità in più a Severus con Voldemort... a prezzo, però, di quel tremendo ordine.
No, con Silente sono ingabbiata in una tremenda e vischiosa ragnatela di amore ed odio...

Ma che spunti succosi!
Ok, ok, andiamo con ordine.
Sì, sono d’accordo, il processo che ho descritto può essere letto anche con questo altro scopo finale: il fatto cioè che Silente abbia incoraggiato, alimentato, l’amore e il senso di colpa di Severus per scopi “strategici”, anziché per affetto, come ho lasciato un po’ sottintendere. E di certo, almeno in un primissimo tempo, deve essere stato così, perché Severus era pur sempre un ex-Mangiamorte del quale occorreva capire quanto fosse consistente e concreto il pentimento. Ma il rapporto fra Severus e Silente, nel corso degli anni, deve essersi trasformato radicalmente, a mio avviso, specie da parte di Silente. Se Severus è andato chiudendosi nell’isolamento, curvo sul proprio dolore e su un desiderio di perdono che per tutta l’esistenza immagina di non poter mai meritare, Silente, al contrario, deve aver visto crescere la luce in lui, proprio e anche a causa di questo suo negarsi ostinatamente alla vita, deve aver visto con sempre maggiore chiarezza, quanto più lui si chiudeva nel buio, la portata effettiva del rimorso di Severus e la conseguente sofferenza irrimediabile per quel giovane mago che stava rinunciando alla vita e a sé stesso.
Il Preside, di fronte a quello che Severus è stato capace di essere e di fare, deve aver del tutto rettificato le sue posizioni iniziali, tanto che non solamente (lo sappiamo per certo) gli ha offerto la sua completa fiducia, ma deve essersi anche affezionato con sincerità al ragazzo, poi divenuto un uomo di così grande e riconoscibile valore. E la cosa non deve essere avvenuta molto tardi, anche su mero piano temporale, perché non dimentichiamoci che Silente offre a Severus un posto da insegnante e nessun Preside sano di mente darebbe un incarico del genere ad una persona che non stima affatto sotto il profilo umano, nonostante fosse necessario tenerlo lì ad Hogwarts per realizzare la ben nota strategia. Nemmeno lo strambo vecchietto delle caramelle al limone e dei sorbetti, potrebbe mettere un ex-Mangiamorte (di cui peraltro diffida) tutti i giorni in aula accanto a dei ragazzini.
Però io penso anche ad un altro aspetto, che ritengo fondamentale considerare al di là della crudezza con cui il Preside è stato capace di manovrare le pedine del gioco nel corso della sua vita (manipolazione a fin di bene, certo, ma che non giustifica comunque lo “sfruttamento” della persona e dei suoi sentimenti); vale a dire il problema delle scelte, fulcro centrale di tutta la storia e non solo della vicenda personale di Severus.
Ora, Silente ha sbagliato in modo grave, durante la giovinezza, sacrificando per la sua sete di potere la propria famiglia, fratello e sorella in modo particolare, portando alla tragica conseguenza della morte di Ariana. Da quel momento in poi, come sappiamo, Silente ha cercato di reindirizzare la sua esistenza, di ridarle un senso modificando in profondità lo scopo del suo agire (se vogliamo semplificare: passando dal perseguimento di un male a quello di un bene) ma non ha mai smesso di pensare “in grande” ed appare evidente a tutti che il costo di questo piano, quando l’obiettivo finale trascende il singolo, non può non richiedere il sacrificio di qualcuno. La domanda è: il sacrificio di chi?
Silente questa volta è più che pronto a sacrificare sé stesso (e ne abbiamo avuta la prova), ma è consapevole di non poterlo fare da solo. Contro Voldemort, ci vuole ben più che una bella tattica e la buona volontà di un solo mago, per quanto potente; lo stesso Preside ce lo rende esplicito, quando cerca di coinvolgere il Ministro della Magia nella battaglia, restando inascoltato. L’anziano Preside, dunque, è ben consapevole che occorre essere uniti e che qualcun altro potrebbe restare vittima di questa strategia (è altamente improbabile che ciò non accada, purtroppo, trattandosi di una guerra), ma la vera differenza, ora che lui si rende conto di voler agire per il bene, secondo me non sta più nell’obiettivo, bensì nella libertà di scelta. La propria e quella degli alleati.
Gli altri non sono più semplicemente “vittime” impreviste e inermi di una smodata sete di potere e dominio, incatenati alla sorte decisa per loro dalle scelte sbagliate altrui. Ora, le “vittime” sacrificali (Harry e Severus in primis) sono consenzienti e coscienti (forse non del tutto all’inizio, ma poi lo diventano sempre di più) dei rischi che dovranno assumersi nella lotta. Ciò non significa, naturalmente, che l’accettazione di questo rischio sia un processo facile o indolore: è proprio qui, infatti, che prende corpo il senso che io do al “nutrire il suo amore”, all’accogliere e comprendere il suo senso di colpa (di Silente nei confronti di Severus).
Secondo me, Silente sa che per Severus (parliamo di lui, più che di Harry, ovviamente) quella di proteggere Potter non è solo una necessità imposta dalla strategia, ma è davvero la sua occasione migliore, il modo più perfetto per riscattarsi, per ritrovarsi, per diventare l’uomo che dovrebbe essere e che (mi rifiuto di pensare altrimenti) Silente sa già essere pronto a crescere dentro quel giovane uomo, alla riscoperta di un germe di splendore già presente in lui e sepolto sotto strati di errori, sensi di colpa, disprezzo e vergogna di sé.
Qui non c’è in ballo soltanto la sconfitta di Voldemort, pure fondamentale in un’ottica globale; qui si gioca anche la partita dell’uomo che Severus sta tornando ad essere, il sé stesso che si sta riprendendo e, per quanto forte e granitico ci appaia il professore, a noi che lo abbiamo conosciuto nella sua parabola ascendente, io credo che nel momento di transizione da Mangiamorte ad alleato di Silente, benché deciso, coraggioso e certo di stare facendo la cosa giusta, riappropriandosi del suo autentico sé, Severus ha avuto bisogno, come tutti gli esseri umani, di un’àncora a cui aggrapparsi, e quell’àncora è stato il Preside. Nel turbinio della sua vita, che in quei mesi, anni cruciali, attraversava una tempesta che avrebbe potuto distruggerlo, il volitivo Severus, che aveva già fatto la sua Scelta, non poteva comunque combattere da solo. Lo avrebbe voluto… oh, quanto lo avrebbe voluto, se fosse dipeso da lui! Ma è incastrato e non può fare altrimenti; non può sbrogliare la matassa dei suoi sbagli da solo. Non, soprattutto, perché nell’immediato c’è Lily in pericolo. È per questo che arriva su quella collina e per questo chiede aiuto. Silente gli offre la sua risposta e lo costringe a ricambiare, lo tiene legato alla Scelta che ha fatto, perché da uomo che ha anche lui sbagliato e che sa quanto è dura percorrere la via del rimorso, sa pure che per Severus, l’intera vita, d’ora in poi, sarà una sofferta e faticosa riconferma della Scelta compiuta sulla collina, per nulla facile da sopportare. Per quanto abile e tenace, Severus è un ventenne solo, non amato, spaventato da quel che ha fatto, da quel “mostro” che ha creduto di essere diventato chiedendo la vita di Lily in cambio di quella di Harry e, in fondo, è un uomo smarrito. È il momento cruciale in cui può perdere o vincere tutto; e in quel momento Silente è accanto a lui.
La promessa fatta lo imprigiona e lo libera al tempo stesso e quell’anything, proprio come il Marchio sul braccio, è insieme una catena che lo lega al giuramento, ma anche il simbolo della sua libertà perché (ed è questo il bello) è una catena che non gli è stata imposta. Lui la vuole con tutto sé stesso e non vorrebbe altrimenti, perché quel vincolo, ora, è un vincolo fatto solo di profonda fiducia e di inesauribile amore.
In altre parole, ecco, non è tanto Albus che lo tira dentro alla “strategia”, quanto Severus stesso che, scegliendo per sé, sceglie anche, di riflesso, di stare dentro al piano. Viene “usato”, è vero, e sappiamo bene che lui stesso lo fa aspramente notare a Silente quando quest’ultimo lo informa che Harry deve morire: si lamenta, certo, e non le manda a dire, ma non si tira mai fuori. È un dato di fatto incontrovertibile che, per quanto ferito, stravolto e, a suo giudizio, immeritevole di perdono, Severus sa che la sua libera Scelta lo ha messo dentro al “piano”; che, sempre quella Scelta, è l’unico modo per ritrovare la parte migliore di sé (anche se non si sente degno di mostrarla, né quasi di viverla); che è l’unico modo per sapere cosa voglia dire vivere per amore, a qualsiasi prezzo. Questo è il responso della sua coscienza, la decisione presa nella pienezza del suo libero arbitrio, quel giorno, lì, sulla collina, nonostante e oltre la sua disperazione. Ed è quel libero arbitrio che Silente “sfrutta” imperdonabilmente, è vero, quasi senza pietà per l’uomo, ma che è anche l’unica strada che Severus vuole percorrere e che si incastra con quella che conduce da Lily ad Harry, da Harry a Silente e, come non mi stanco mai di ribadire, all’intero Mondo Magico. Silente lo sa e, se la vogliamo mettere in una diversa prospettiva, non si oppone a che ciò accada e, anzi, lo favorisce. Ma favorisce, in tal modo, anche Severus.
La chiave di tutto il discorso, io la individuo in quel sospiro e in quella domanda accorata: "Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte migliore di te?"
Qui, secondo me, nel mostrare che dalla sua spia non desidera solo l'apporto tacito e sotterraneo, ma anche (per quanto improbabile) uno svelamento del vero uomo dietro la maschera, Silente indica con chiarezza che non conta solo la caduta di Voldemort, o meglio che non conta se non a determinate condizioni; che la salute dell'anima di Severus ha un peso grande, forse perfino maggiore di quanto si attenda. O meglio, che senza il lucore di quell'anima, niente potrebbe avere senso, nemmeno la sconfitta del mago malvagio.

A voi la parola! ;)
 
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view post Posted on 28/12/2014, 21:34

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è proprio vero. Quando Severus viene a sapere da Silente che Harry deve morire, ne rimane sconvolto. Si sarà di certo chiesto perché tutto questo deve accadere, dopo anni di sacrificio e dopo tutte le menzogne e gli intrighi che ha dovuto mettere in atto, dopo tutte le volte che ha rischiato la vita per salvare quella del ragazzo...E non manca di certo di lamentarsi con Silente, di arrabbiarsi con lui. E io credo che si fosse anche affezionato un po' ad Harry, anche se non lo confesserebbe nemmeno sotto tortura (lo abbiamo allevato come bestia da macello...dice nel libro). Eppure una cosa ammiro di lui: il fatto che pur lamentandosi, non si tira indietro dal piano e continua ad obbedire agli ordini di Silente, e credo lo faccia ancora con maggiore coraggio da questo momento in poi, consapevole che questa è stata la scelta da lui fatta anni prima, quando aveva chiesto al preside di proteggere la vita della donna che amava in cambio della sua totale collaborazione.
 
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view post Posted on 28/12/2014, 21:39
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Ce la possiamo fare ad andare avanti in questa discussione XD

Ogni volta che penso a Severus e Silente mi chiedo: ma Severus quanto realmente bene conosceva Silente? Quanto ne sapeva del passato del vecchio preside?
Domande di difficile risposta, ma faccio dei passi indietro.
Severus e Silente hanno molto in comune, sapendo, noi, quel che sappiamo di loro, non possiamo non confrontarti e scoprire che in realtà sono davvero molto simili.
Silente amava la conoscenza oltre ogni cosa e si cura poco della sua stessa famiglia perché più interessato allo studio, a realizzarsi, ma quando la madre muore per mano della sorella (e il padre stava già ad Azkaban) è costretto a badare a lei insieme al fratello, a stare a casa, a non poter realizzare niente di quello che voleva, si sente svuotato, nulla e senza alcuno scopo, finché incontra Grindelwald e insieme vogliono conquistare il Mondo Magico e regnare sui Babbani.
WOW! Bella roba per Albus Silente!
Assettato di conoscenza com'è (e accecato dall'amore, come rivela poi la Rowling stessa), non si accorge nemmeno della malvagità del suo "compare", ma sta con lui e lo segue, finché...
finché muore Ariana e Aberforth gli spacca il naso.
Una ferita profonda nell'anima di Silente, una ferita che ha il suo culmine quando il “geniale” vecchietto s’infila l’anello dei Gaunt, l’anello con la pietra della Resurrezione, per rivedere sua sorella e magari dirle che le dispiaceva, che era tutta colpa sua.
E questo non fa altro che dimostrare che Albus stesso si portava dentro di sé un dolore così immenso da anni e anni e sfociare in quel desiderio di rivedere nient’altro che un’immagine che non sarebbe mai stata Ariana, il desiderio di chiedere scusa, quelle parole nascoste dentro di sé e che mai aveva potuto dire a nessuno.

Una storia diversa ma che mi ricorda terribilmente quella di qualcun altro.
E la storia di Severus non la devo scrivere, la conosciamo tutti, e Silente la conosceva, la conosceva bene, la conosceva benissimo, e qui mi attacco un attimo alle parole di Ida.

CITAZIONE (Ida59 @ 12/11/2014, 22:22) 

Aaaah! il vecchiaccio mi piace, ma solo se sta lontano dal mio amore, cui ne ha fatte di cotte e di crude!
Ok, ok, Silente è stato di aiuto a Severus e gli ha dato la sua fiducia. Probabilmente gli ha anche voluto bene come un padre che,però, vuole che il figlio sia il migliore nel suo campo. Quindi ok l'appoggio in certi modi, prettamente razionali, logici e intellettuali, ma non in quelli più sentimentali ed affettivi. ok, ok, con Severus non era un approccio facile da fare. Ma Silente ci avrà mai provato?
Vero, Silente ha aiutato Severus a rafforzare la sua corazza oltre ogni potere della Legilimanzia, ma siamo sicuri che ha
CITAZIONE
ha nutrito il suo amore, ha accolto e compreso il suo rimorso e il suo senso di colpa

e che non sia vero, invece, l'inverso? Cioè che Silente abbia nutrito il rimorso ed il senso di colpa di Severus perchè erano le leve con cui maggiormente poteva giudarlo? E l'amore per Lily, Silente è mai stato in grado, davvero, di accoglierlo e comprenderlo? Visto lo stupore con cui Silente accoglie l'Always di Severus, qualche dubbio mi viene...
Sono sicura, il "mio" Silente ha voluto bene a Severus (così come ha voluto bene a Harry) ma come stratega non ha avuto alcuna esitazione a sacrificarli entrambi.
Poi, però, penso che Silente-stratega ha sacrificato anche se stesso, e qui entro in un vicolo cieco.
Salvo pensare che Silente non abbia affatto sacrificato se stesso ma, solo, ha razionalmente accettato il proprio errore che, tramite l'anello di Serpeverde, l'ha condannato alla morte. E, morire per morire, almeno ha sfruttato al meglio la sua morte, dando un'opportunità in più a Severus con Voldemort... a prezzo, però, di quel tremendo ordine.
No, con Silente sono ingabbiata in una tremenda e vischiosa ragnatela di amore ed odio...

Silente ha visto Severus mentre era a scuola, quando stavo con Lily ed era sorridente, l’ha visto essere solo, l’ha visto essere il soggetto degli scherzi di un branco di idioti (ha visto e non ha mai fatto niente, ma va beh, sorvoliamo), l’ha visto essere maledettamente bravo, l’ha visto avvicinarsi alle Arti Oscure e ai futuri Mangiamorte.
L’ha visto sempre più solo mentre Lily ormai era lontana.
L’ha visto Marchiarsi.
L’ha visto inginocchiarsi ai suoi piedi e chiedergli di salvare Lily e gli ha sputato il suo disgusto.
L’ha visto dargli in cambio qualsiasi cosa.
L’ha visto – di sicuro – struggersi alla morte di Lily, disperarsi, morire.
L’ha visto mentre gli prometteva che avrebbe protetto quel figlio che avrebbe voluto fosse suo e si faceva promettere di non rivelare mai a nessuno la parte migliore di sé.
Un esempio banale: Silente quanto è stato a contatto diretto con Ron? Dieci minuti scarsi?
Eppure gli dona il suo Deluminatore perché sapeva che avrebbe vacillato, che si sarebbe allontanato e che ne avrebbe avuto bisogno per ritrovare la strada.
E con Severus?
Dopo tutto quello che c’era stato si stupisce del Patronus e se ne esce con “dopo tutto questo tempo”?

Dimmi, Silente, con quante donne (o uomini) lo hai visto uscire in tutti questi anni che sta sotto la tua ala? Un’ala piuttosto malmessa, oserei dire.
Anzi, quante volte lo hai visto uscire, sorridere, stare con qualcuno solo per il piacere di stare con qualcuno?
Fai finta di dormire, eh, Silente?

Severus ha sbagliato, ha commesso degli errori madornali, errori che sono costati vite e la sua stessa esistenza, ovviamente è un uomo diverso da Silente, ma Silente conosceva il passato del giovane mago, e deve essersi rivisto, perché non può non essersi rivisto, dannazione!
Silente ha dentro di sé il dolore per la morte di Ariana così come Severus ha dentro di sé il dolore per la morte di Lily.
Entrambi hanno scelto strade sbagliate per l’amore della conoscenza.
Ma Silente è il Grande Albus Silente, il mago che ha sconfitto Grindelwald, l’unico mago temuto da Voldemort, il mago che ha fatto grandi, grandissime cose, il mago che sorride, che scherza, che ama il sorbetto al limone, e che sa stare in mezzo alla gente.
Un uomo aperto e solare, pur avendo i suoi demoni e dolori.
Perché conoscendo i demoni e i dolori di Severus, non ha mai cercato di aprirlo al mondo, di permettergli di essere davvero felice anche se per poco, di essere davvero amato e di amare?
Perché gli serviva vuoto, asservito ai sensi di colpa e ai rimorsi in modo da votarsi solo e soltanto al Bene Superiore?

Gli ha voluto bene? Boh, non so, per me c’è differenza tra l’affezionarsi e il volere bene.
Scorgo più “voler bene” in Severus verso Harry, è un sentimento più pulito, più scevro da macchinazioni e altro.
Silente si è affezionato a Severus come ad Harry, ovvio, quando stai così a lungo contatto con qualcuno finisce che ti ci affezioni, ma il bene è diverso.
Non sacrifichi le persone a cui vuoi bene.
Non rinchiudi ancora di più nel buio una persona già buia di per sé.
Ok, Severus non è Silente, non lo vedo da sorbetti o da Gelatine Tuttigusti +1, per dire, ma Severus ha dimostrato di sapere amare, di essere in grado di volere bene, quindi perché non spingerlo ANCHE verso questo?
Perché semplicemente era una pedina, LA pedina fondamentale da giocare.

Silente si è sacrificato?
No, mi spiace, la mia è una stima negativa.
Silente era roso dai sensi di colpa per la morte di Ariana, ha peccato di stupidità mettendosi quell’anello, ma voleva soltanto mettere a tacere il rimorso chiedendo perdono alla sorella, e questo gli è costato una maledizione che lo avrebbe comunque ucciso.
Certo, il vecchio barbuto coglie la palla al balzo, sapendo di Draco, per salvarlo e per mettere Severus in una posizione migliore.
Ma l’anima di Severus?
Ancora WOW! Non aveva scelta, è vero, soltanto lui poteva compiere un’azione del genere, uccidere quel padre e amico, l’unico che si fidava di lui, per il Bene Superiore, infischiandosene di quella sua anima che sarebbe finita in brandelli ai suoi stessi piedi.
Silente si è sacrificato?
Se si fosse fatto uccidere senza essere stato prima maledetto dall’anello, allora sarebbe diverso.

Lo so, sono piuttosto negativa su Silente, me ne rendo conto, lontano da Severus, come per Ida, anche a me piace, ma continuo ad avere un’opinione largamente negativa.

Il resto, però, arriverà… ;D

 
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Minervina
view post Posted on 28/12/2014, 21:47




Ce la faremo, Aniuccia! Vedrai che ce la faremo. :lol:
Se non spunta un qualche "bug" informatico di fine anno, aspetterò il seguito e poi proverò ad esprimere il mio parere su quello e anche sulle cose già interessanti e gustosissime che hai messo finora sul piatto e che meritano davvero una parola!

Di nuovo: complimenti per il post appassionato e meraviglioso! :wub:
 
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view post Posted on 28/12/2014, 21:57
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Ma quanto scrivete! Si fa fatica a starvi dietro! :P
Però vi ho letto e anch'io come Ida e come Ania ho un "rapporto conflittuale" con Silente.
Bella discussione!
 
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view post Posted on 29/12/2014, 13:16

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Eh si, a volte è difficile comprendere il comportamento di Silente; quello che ha verso tutti i personaggi, ma soprattutto quello che tiene verso Severus. Mi sono sempre chiesta come fosse il rapporto tra questi due nel privato. Li vediamo spesso darsi del "tu", apparte davanti agli studenti, quindi significa che il loro era un rapporto molto intimo e di grande fiducia...A volte però mi chiedo se Severus conoscesse davvero il suo mentore, o ignorasse alcuni aspetti della sua personalità. Sapeva del burrascoso passato di Silente, del suo rapporto con Grindelwald, della storia dolorosa di Ariana?. Silente si è mai confidato con lui, o ha sempre fatto come con Harry e ha taciuto ogni cosa?...Non so, dovrei riflettere su questa questione. Aiutatemi!.
 
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view post Posted on 29/12/2014, 17:46
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Ma quanto scriviamo? Tanto per fortuna.
Provo a rispondere, ma è molto difficile unire tutte le anime coinvolte, compresa la mia...
Nadia:
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Silente sapeva che Severus non avrebbe mai fallito; si era fatto più sicuro e convinto lui della qualità infinita del coraggio, dell’animo e del talento di Severus, di quanto lo fosse Severus stesso o chiunque altro. Certo, lo ha messo anche a rischio, è vero, lo ha esposto (non senza il suo consenso) al pericolo, ma ha contribuito anche a rafforzare, io credo, una corazza che nessun Voldemort, per quanto potente, poteva mai sperare di scalfire: ha nutrito il suo amore, ha accolto e compreso il suo rimorso e il suo senso di colpa, gli ha dato la sua fiducia, completa e incondizionata e questo, soprattutto, unito al suo stesso cuore (nel quale i semi dell’amore e del pentimento hanno comunque trovato il terreno adatto per dare frutto, indipendentemente da Silente) ha reso Severus un uomo inviolabile, direi perfino al di là dell’Occlumanzia, se vogliamo andare oltre l’aspetto più “tecnico” della schermatura che possiede e che attiene anche ad un altro tipo di magia; quella che Voldemort, appunto, non capisce.

Credo che il fulcro della valutazione del rapporto Severus/Silente giri intorno al concetto di fiducia.
Severus si è fidato di Silente?
Sì, si è fidato e affidato completamente a Silente.
E Silente?
Nadia:
CITAZIONE
… il fatto cioè che Silente abbia incoraggiato, alimentato, l’amore e il senso di colpa di Severus per scopi “strategici”, anziché per affetto, come ho lasciato un po’ sottintendere. E di certo, almeno in un primissimo tempo, deve essere stato così, perché Severus era pur sempre un ex-Mangiamorte del quale occorreva capire quanto fosse consistente e concreto il pentimento.

Silente vuole una prova, vuole LA prova per dare fiducia; comprensibile e giustificabile all’inizio anche se Severus che gli si consegna senza se e senza ma su quella collina ventosa è la prova più grande che potesse concedere, secondo me.
Non sa quale sarà la scelta di Silente, lui non teme la morte, quel “non mi uccida!” sott’intende – sempre secondo me – una frase del tipo “devo parlarle…" oppure "mi ascolti prima“, perché presentandosi a Silente, Severus – a soli venti anni - sta già rischiando la vita e anche di peggio. Severus non sopportava più “ l’abbraccio” di Voldemort e così la spinta a cambiare vita in modo tanto violento e immediato lo porta a giocarsi tutto se stesso. Quindi, lui sì, si fida, non gli importa se gli toccherà Azkaban, perché è lì il punto, Severus si dà interamente e completamente: meglio la morte o la prigione che restare con Voldemort.
Invece la fiducia che egli ripone in Silente viene tradita dalla morte di Lily… o no? (aveva promesso che l'avrebbe protetta...)


Nadia
CITAZIONE
Ma il rapporto fra Severus e Silente, nel corso degli anni, deve essersi trasformato radicalmente, a mio avviso, specie da parte di Silente. Se Severus è andato chiudendosi nell’isolamento, curvo sul proprio dolore e su un desiderio di perdono che per tutta l’esistenza immagina di non poter mai meritare, Silente, al contrario, deve aver visto crescere la luce in lui, proprio e anche a causa di questo suo negarsi ostinatamente alla vita, deve aver visto con sempre maggiore chiarezza, quanto più lui si chiudeva nel buio, la portata effettiva del rimorso di Severus e la conseguente sofferenza irrimediabile per quel giovane mago che stava rinunciando alla vita e a sé stesso.

E sai qual è il grave? Che Silente, anche se non riesco ad uscire dall’immagine paternalistica e affettuosa che istintivamente mi nasce nel cuore, lo lascia perdersi e soffocare nel mare del dolore.
Qui mi ricollego all’intervento di Anastasia che – da istintiva quale sono - condivido.
Anastasia:
CITAZIONE
Perché conoscendo i demoni e i dolori di Severus, non ha mai cercato di aprirlo al mondo, di permettergli di essere davvero felice anche se per poco, di essere davvero amato e di amare?
Perché gli serviva vuoto, asservito ai sensi di colpa e ai rimorsi in modo da votarsi solo e soltanto al Bene Superiore?
Gli ha voluto bene? Boh, non so, per me c’è differenza tra l’affezionarsi e il volere bene.

Nadia:
CITAZIONE
Il Preside, di fronte a quello che Severus è stato capace di essere e di fare, deve aver del tutto rettificato le sue posizioni iniziali, tanto che non solamente (lo sappiamo per certo) gli ha offerto la sua completa fiducia, ma deve essersi anche affezionato con sincerità al ragazzo, poi divenuto un uomo di così grande e riconoscibile valore.

Anche tu Nadia non parli di amore, ma di affezione...
Nadia:
CITAZIONE
Però io penso anche ad un altro aspetto, che ritengo fondamentale considerare al di là della crudezza con cui il Preside è stato capace di manovrare le pedine del gioco nel corso della sua vita (manipolazione a fin di bene, certo, ma che non giustifica comunque lo “sfruttamento” della persona e dei suoi sentimenti); vale a dire il problema delle scelte, fulcro centrale di tutta la storia e non solo della vicenda personale di Severus.

"Sono le scelte che facciamo che dimostrano quello che siamo veramente, molto più delle nostre capacità” . Dice Silente nel secondo libro.
E chi più di Severus ha scelto?
E chi più di Albus?
Nelle esistenze di Silente e Severus ci sono stati eventi che hanno scosso la loro vita dalle fondamenta. Silente ha visto morire la sorella e Severus ha visto uscire dal calice un fiume quando l’ultima goccia – che chiameremo Lily – è andata a sommarsi a tutto l’insopportabile cumulo di errori commessi e li ha illuminati di una luce drammaticamente limpida.
Entrambi hanno fatto la scelta “giusta”, quella che dimostra chi siano veramente per usare ancora le parole di Nadia:
CITAZIONE
… Silente ha sbagliato in modo grave, durante la giovinezza, sacrificando per la sua sete di potere la propria famiglia, fratello e sorella in modo particolare, portando alla tragica conseguenza della morte di Ariana. Da quel momento in poi, come sappiamo, Silente ha cercato di reindirizzare la sua esistenza, di ridarle un senso modificando in profondità lo scopo del suo agire (se vogliamo semplificare: passando dal perseguimento di un male a quello di un bene) ma non ha mai smesso di pensare “in grande” ed appare evidente a tutti che il costo di questo piano, quando l’obiettivo finale trascende il singolo, non può non richiedere il sacrificio di qualcuno. La domanda è: il sacrificio di chi?

A parte il suo stesso sacrificio, causato - non dimentichiamolo – dall’incoercibile desiderio di incontrarsi con i suoi cari per chiedere perdono (dunque anche lui vive la stessa angoscia di Severus!), chiede il sacrificio della persona che più gli somiglia esistenzialmente parlando: Severus Piton.
Certo chiede molto anche ad Harry, ma sa che il ragazzo probabilmente ne verrà fuori vivo. Tuttavia si guarda bene dal confidarlo a Piton, non lo solleva comunicandogli le sue supposizioni, lo lascia al buio, consapevole di dover essere ambasciatore per Harry della sua morte ineludibile, e con la certezza di dover ancora uccidere e di dover uccidere quello che è stato per lui amico, mentore e forse un padre. Non dimentichiamoci il punto di vista di Severus verso Silente, perché per Severus, Silente è più di un amico, è l’unico con cui si rapporta e si confida è l’àncora di cui poi parlerà Nadia.
Direte che Harry doveva essere certo di dover morire e che non dovevano esserci dubbi in proposito in chi glielo comunicava.
Allora io chiedo, un Occlumante della levatura di Piton non sarebbe stato capace di nascondere quanto sapeva o dubitava? Ma certo che sì!
Ma c’è di più.
La bacchetta di Sambuco doveva appartenere a Piton nelle macchinazioni pre morte di Silente, perché, se Severus nulla sa di questo, Silente sì, eccome. Lo confida a Harry nella stazione nebbiosa dopo l’Avada di Voldemort, “Povero Piton” queste sono le uniche due parole che gli rivolge.
Silente sa che Severus verrà ucciso, ne è certo perché Voldemort scoprirà le proprietà della bacchetta prima o poi.
Ma nella scacchiera di Silente i pezzi sono sacrificabili: Piton è solo un pedone…
Ecco questo non mi riesce con tutto l’affetto possibile di perdonarglielo.

Ancora Nadia (se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti! :wub: ):
CITAZIONE
Qui non c’è in ballo soltanto la sconfitta di Voldemort, pure fondamentale in un’ottica globale; qui si gioca anche la partita dell’uomo che Severus sta tornando ad essere, il sé stesso che si sta riprendendo e, per quanto forte e granitico ci appaia il professore, a noi che lo abbiamo conosciuto nella sua parabola ascendente, io credo che nel momento di transizione da Mangiamorte ad alleato di Silente, benché deciso, coraggioso e certo di stare facendo la cosa giusta, riappropriandosi del suo autentico sé, Severus ha avuto bisogno, come tutti gli esseri umani, di un’àncora a cui aggrapparsi, e quell’àncora è stato il Preside. Nel turbinio della sua vita, che in quei mesi, anni cruciali, attraversava una tempesta che avrebbe potuto distruggerlo, il volitivo Severus, che aveva già fatto la sua Scelta, non poteva comunque combattere da solo. Lo avrebbe voluto… oh, quanto lo avrebbe voluto, se fosse dipeso da lui! Ma è incastrato e non può fare altrimenti; non può sbrogliare la matassa dei suoi sbagli da solo. Non, soprattutto, perché nell’immediato c’è Lily in pericolo. È per questo che arriva su quella collina e per questo chiede aiuto. Silente gli offre la sua risposta e lo costringe a ricambiare, lo tiene legato alla Scelta che ha fatto, perché da uomo che ha anche lui sbagliato e che sa quanto è dura percorrere la via del rimorso, sa pure che per Severus, l’intera vita, d’ora in poi, sarà una sofferta e faticosa riconferma della Scelta compiuta sulla collina, per nulla facile da sopportare. Per quanto abile e tenace, Severus è un ventenne solo, non amato, spaventato da quel che ha fatto, da quel “mostro” che ha creduto di essere diventato chiedendo la vita di Lily in cambio di quella di Harry e, in fondo, è un uomo smarrito. È il momento cruciale in cui può perdere o vincere tutto; e in quel momento Silente è accanto a lui.
La promessa fatta lo imprigiona e lo libera al tempo stesso e quell’anything, proprio come il Marchio sul braccio, è insieme una catena che lo lega al giuramento, ma anche il simbolo della sua libertà perché (ed è questo il bello) è una catena che non gli è stata imposta. Lui la vuole con tutto sé stesso e non vorrebbe altrimenti, perché quel vincolo, ora, è un vincolo fatto solo di profonda fiducia e di inesauribile amore.

Non penso che Severus dovesse essere legato da un altro vincolo.
Quello che sostieni, Nadia è molto razionale e molto ben argomentato, ma se per Silente la via è stata difficile perché è stata una rinuncia al potere e alle insensate idee della gioventù, non dimentico che il Preside Silente, acclamato e amato, cooptato più volte affinchè divenga Ministro, nasconde solo in sé il passato, e mostra la faccia pulita della moneta al mondo.
Severus, invece, paga giorno per giorno, minuto per minuto le sue scelte, quanta forza ci vuole nel sopportare i sussurri, le chiacchiere, gli sguardi e i pregiudizi che lo circondano fino alla morte.
Silente si fida e va bene, ma basta questo? Basterebbe a noi tutti se fossimo al posto di uno dei professori di Hogwarts?
Voglio dire che Severus mostra al mondo la faccia meno pulita, si risolleva dal fango in cui è caduto e ce l’ha ancora addosso, alla vista di tutti, si veste di nero sempre e comunque. E’ il lutto della sua anima, ma anche il segno della sua diversità.
Sono “il cattivo”? Ed eccomi: sono nero, oscuro, aspro e sarcastico.
Dov’è Silente in tutto questo? Come lo aiuta?
E qui torno ad Anastasia irruente e emozionante:
CITAZIONE
L’ha visto – di sicuro – struggersi alla morte di Lily, disperarsi, morire.
L’ha visto mentre gli prometteva che avrebbe protetto quel figlio che avrebbe voluto fosse suo e si faceva promettere di non rivelare mai a nessuno la parte migliore di sé.
Un esempio banale: Silente quanto è stato a contatto diretto con Ron? Dieci minuti scarsi?
Eppure gli dona il suo Deluminatore perché sapeva che avrebbe vacillato, che si sarebbe allontanato e che ne avrebbe avuto bisogno per ritrovare la strada.
E con Severus?
Dopo tutto quello che c’era stato si stupisce del Patronus e se ne esce con “dopo tutto questo tempo”?

Dimmi, Silente, con quante donne (o uomini) lo hai visto uscire in tutti questi anni che sta sotto la tua ala? Un’ala piuttosto malmessa, oserei dire.
Anzi, quante volte lo hai visto uscire, sorridere, stare con qualcuno solo per il piacere di stare con qualcuno?

Infine mi fermo alla prima domanda di Ania perché mi ha colpito profondamente e con lei me lo chiedo anch’io.

CITAZIONE
Ogni volta che penso a Severus e Silente mi chiedo: ma Severus quanto realmente bene conosceva Silente?

Per questa volta basta e avanza. :B):
 
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view post Posted on 29/12/2014, 18:31

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Mamma mia quanto scrivete!!! Dovrò leggere bene tutto! C'è la faró, datemi un paio di giorni per elaborare il tutto!!!:)
 
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view post Posted on 29/12/2014, 18:38
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Anch'io riguardo al rapporto Severus/Silente la penso come Chiara e Ania.
Master, fortuna sì che scrivete così tanto perché è tutto molto interessante e profondo!
 
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view post Posted on 29/12/2014, 19:07
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Ecco, avevo creduto di riuscire a stare al passo e invece ho già mezzo chilometro di arretrati :lol: :orrible:
 
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view post Posted on 29/12/2014, 19:26
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CITAZIONE (Severus Ikari @ 29/12/2014, 19:07) 
Ecco, avevo creduto di riuscire a stare al passo e invece ho già mezzo chilometro di arretrati :lol: :orrible:

:P
 
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Minervina
view post Posted on 29/12/2014, 20:27




CITAZIONE (chiara53 @ 29/12/2014, 19:26) 
CITAZIONE (Severus Ikari @ 29/12/2014, 19:07) 
Ecco, avevo creduto di riuscire a stare al passo e invece ho già mezzo chilometro di arretrati :lol: :orrible:

:P

Adesso li ho anch'io!! :lol:
 
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view post Posted on 29/12/2014, 23:48
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E io sono più in arretrato di tutti!!!
 
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view post Posted on 4/1/2015, 18:58
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Tento di recuperare terreno... :woot:

CITAZIONE (Minervina @ 26/11/2014, 22:09) 
Se Severus è andato chiudendosi nell’isolamento, curvo sul proprio dolore e su un desiderio di perdono che per tutta l’esistenza immagina di non poter mai meritare, Silente, al contrario, deve aver visto crescere la luce in lui, proprio e anche a causa di questo suo negarsi ostinatamente alla vita, deve aver visto con sempre maggiore chiarezza, quanto più lui si chiudeva nel buio, la portata effettiva del rimorso di Severus e la conseguente sofferenza irrimediabile per quel giovane mago che stava rinunciando alla vita e a sé stesso.

Ho ingrassettato queste frasi perché sì, hai ragione, per quello che ho già espresso nel mio intervento precedente, uno come Silente che riusciva ad inquadrare così bene le persone (vedasi sempre esempio di Ron dell’intervento precedente), DEVE per forza aver visto tutto questo.
Anche Silente con la morte di Ariana si è curvato sul proprio dolore, in modo diverso, certo, ma anche lui ha desiderato un perdono che nessuno poteva dargli e che non pensava di meritare, tant’è che si è messo l’anello per chiedere scusa alla sorella.
Lui, però, non si è chiuso in un dannatissimo Sotterraneo, da solo.
Si è costruito una vita, un’esistenza, affetti e amicizie e quant’altro, i dolori non svaniscono, è ovvio, ma ci sono cose che possono distrarti, lui ha distratto le sue sofferenze, ed è andato avanti.
Severus non aveva il carattere di Silente, ovviamente, ma perché diavolo non ha mai cercato di spingere quel giovane mago a farsi una vita come lui aveva fatto?
Perché non l’ha mai spinto a cercarsi degli affetti, delle amicizie e, magari, un nuovo amore?
Forse perché gli serviva SOLO e SOLTANTO per sé e per il Bene Superiore?
Ok, forse parto da presupposti troppo personali, nel senso che la mia visione del loro rapporto è troppo offuscata da quello che per me significa amicizia, affetto, voler bene, ecc., ma c’è sempre qualcosa che mi stona, che non mi quadra.
Se si tiene ad una persona, e questa praticamente non vive, si cerca in qualsiasi modo di portarla fuori dall’oscurità, o almeno ci si prova per quello che è possibile (e per quello che l’altro ti permette).
Certo, si può anche “tenere” ad una persona per il proprio tornaconto, o per motivi che non c’entrano con affetto e sentimenti, ma in questo non parliamo di amicizia né di voler bene.
Silente voleva bene a Severus? Mi chiedo di nuovo.
Per quella che è la mia visione del loro rapporto, risponderei di no, era affezionato a lui, certo, a lungo andare ci si affeziona ad una persona con la quale si è tanto in contatto, ma voler bene è un’altra cosa.
L’amicizia è un’altra cosa.
Silente ha visto, come tu dici, ma è solo rimasto a guardare, a mio avviso.
“Povero Piton…”: queste due parole sono agghiaccianti, a me hanno fatto arrabbiare, queste, come lo stupore del Patronus.
Ha visto Severus che continuava a sprofondare nel buio negandosi ogni calore e luce, ma ha mai visto realmente l’anima di Severus (E la mia anima?, gli dice!)?
Lui che gli ha dato tutto se stesso e anche oltre, e lui “povero Piton…”?
No, il vecchio preside vicino a Severus non mi piace.


CITAZIONE
[…] perché non dimentichiamoci che Silente offre a Severus un posto da insegnante e nessun Preside sano di mente darebbe un incarico del genere ad una persona che non stima affatto sotto il profilo umano, nonostante fosse necessario tenerlo lì ad Hogwarts per realizzare la ben nota strategia. Nemmeno lo strambo vecchietto delle caramelle al limone e dei sorbetti, potrebbe mettere un ex-Mangiamorte (di cui peraltro diffida) tutti i giorni in aula accanto a dei ragazzini.

Questo è vero, Silente avrà comunque e sempre l’incondizionata fiducia nei confronti di Severus, fino alla fine e l’ha urlata e si è arrabbiato con chiunque la metteva in dubbio, ma avere fiducia non sfocia sempre in sentimenti (amicizia, affetto e voler bene).
E poi, diciamocelo chiaramente, Silente mette nella scuola gente ben peggiore di un ex-Mangiamorte, un giovane ex-Mangiamorte.
Nell’ordine abbiamo: Voldemort (ok, non se ne accorge… il grande Albus Silente… va beh…) nel cranio di un essere alquanto insulso, un imbecille che sorride, un lupo mannaro e fa insegnare un Mezzo Gigante che non ha né bacchetta né diploma, un Mangiamorte ben peggiore (ok, non se ne accorge manco qui, va beh) nei panni di Malocchio, una che dovrebbe stare con un masso attaccato al collo in fondo al Lago Nero (va beh, volere del Ministero) e chi più ne ha più ne metta, diciamo che sta scuola fa acqua da parecchie parti.
Quindi direi che Severus, nonostante il Marchio sul braccio, è stato il suo migliore “acquisto”, competente, preparato e appassionato delle materie che insegna, ok, un po’ bastardo e di parte, ma quello capita (non dimentichiamoci Silente che al primo anno “regala” la coppa ai Grifondoro).


L'ultima parte del lungo posto di Nadia (che non posso scindere) avrà risposta dopo cena sempre su questi schermi! :woot: :lol:
 
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view post Posted on 1/2/2015, 15:32
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CITAZIONE (Minervina @ 28/12/2014, 20:06) 
Sì, sono d’accordo, il processo che ho descritto può essere letto anche con questo altro scopo finale: il fatto cioè che Silente abbia incoraggiato, alimentato, l’amore e il senso di colpa di Severus per scopi “strategici”, anziché per affetto, come ho lasciato un po’ sottintendere. E di certo, almeno in un primissimo tempo, deve essere stato così, perché Severus era pur sempre un ex-Mangiamorte del quale occorreva capire quanto fosse consistente e concreto il pentimento. Ma il rapporto fra Severus e Silente, nel corso degli anni, deve essersi trasformato radicalmente, a mio avviso, specie da parte di Silente. Se Severus è andato chiudendosi nell’isolamento, curvo sul proprio dolore e su un desiderio di perdono che per tutta l’esistenza immagina di non poter mai meritare, Silente, al contrario, deve aver visto crescere la luce in lui, proprio e anche a causa di questo suo negarsi ostinatamente alla vita, deve aver visto con sempre maggiore chiarezza, quanto più lui si chiudeva nel buio, la portata effettiva del rimorso di Severus e la conseguente sofferenza irrimediabile per quel giovane mago che stava rinunciando alla vita e a sé stesso.
Il Preside, di fronte a quello che Severus è stato capace di essere e di fare, deve aver del tutto rettificato le sue posizioni iniziali, tanto che non solamente (lo sappiamo per certo) gli ha offerto la sua completa fiducia, ma deve essersi anche affezionato con sincerità al ragazzo, poi divenuto un uomo di così grande e riconoscibile valore. E la cosa non deve essere avvenuta molto tardi, anche su mero piano temporale, perché non dimentichiamoci che Silente offre a Severus un posto da insegnante e nessun Preside sano di mente darebbe un incarico del genere ad una persona che non stima affatto sotto il profilo umano, nonostante fosse necessario tenerlo lì ad Hogwarts per realizzare la ben nota strategia. Nemmeno lo strambo vecchietto delle caramelle al limone e dei sorbetti, potrebbe mettere un ex-Mangiamorte (di cui peraltro diffida) tutti i giorni in aula accanto a dei ragazzini.

Bè…Silente deve essersi fidato di Severus praticamente subito, perché dai conti che ho fatto (dice alla Umbridge che insegna da 14 anni o roba simile, ora non ricordo alla perfezione) io credo che Severus abbia cominciato ad insegnare proprio nel settembre 1991, cioè due mesi prima della morte di Lily, quindi dopo neppure un anno e mezzo dopo la scena della collina, avvenuta circa alle fine maggio/inizio giugno del 1990.
Ad ogni modo, sì, il rapporto tra i due si è certo evoluto con il tempo e la fiducia di Silente è cresciuta sempre più. E concordo anche sul fatto che il cambiamento di pensiero sia di sicuro olto più marcato in Silente, rispetto che in Severus, perché è il preside che deve rendersi conto di chi sia davvero quel ragazzo per il quale, sulla collina, in un primo momento ha addirittura provato un forte disgusto.
Sul fatto che Silente abbia concesso a Severus, oltre alla sua piena fiducia (e questo è fatto incontrovertibile), anche il suo affetto… bè, questo rimane sicuramente una mia credenza (o speranza…) di cui non ho alcuna prova certa.


CITAZIONE (Minervina @ 28/12/2014, 20:06) 
Però io penso anche ad un altro aspetto […] vale a dire il problema delle scelte, fulcro centrale di tutta la storia e non solo della vicenda personale di Severus.
Ora, Silente ha sbagliato in modo grave […] ha cercato di reindirizzare la sua esistenza, di ridarle un senso modificando in profondità lo scopo del suo agire […] ma non ha mai smesso di pensare “in grande” ed appare evidente a tutti che il costo di questo piano, quando l’obiettivo finale trascende il singolo, non può non richiedere il sacrificio di qualcuno. La domanda è: il sacrificio di chi?
[…]
ma la vera differenza, ora che lui si rende conto di voler agire per il bene, secondo me non sta più nell’obiettivo, bensì nella libertà di scelta. La propria e quella degli alleati.
Gli altri non sono più semplicemente “vittime” impreviste e inermi di una smodata sete di potere e dominio, incatenati alla sorte decisa per loro dalle scelte sbagliate altrui. Ora, le “vittime” sacrificali (Harry e Severus in primis) sono consenzienti e coscienti (forse non del tutto all’inizio, ma poi lo diventano sempre di più) dei rischi che dovranno assumersi nella lotta. Ciò non significa, naturalmente, che l’accettazione di questo rischio sia un processo facile o indolore: è proprio qui, infatti, che prende corpo il senso che io do al “nutrire il suo amore”, all’accogliere e comprendere il suo senso di colpa (di Silente nei confronti di Severus).
Secondo me, Silente sa che per Severus (parliamo di lui, più che di Harry, ovviamente) quella di proteggere Potter non è solo una necessità imposta dalla strategia, ma è davvero la sua occasione migliore, il modo più perfetto per riscattarsi, per ritrovarsi, per diventare l’uomo che dovrebbe essere e che (mi rifiuto di pensare altrimenti) Silente sa già essere pronto a crescere dentro quel giovane uomo, alla riscoperta di un germe di splendore già presente in lui e sepolto sotto strati di errori, sensi di colpa, disprezzo e vergogna di sé.+Qui non c’è in ballo soltanto la sconfitta di Voldemort, pure fondamentale in un’ottica globale; qui si gioca anche la partita dell’uomo che Severus sta tornando ad essere, il sé stesso che si sta riprendendo e, per quanto forte e granitico ci appaia il professore, a noi che lo abbiamo conosciuto nella sua parabola ascendente, io credo che nel momento di transizione da Mangiamorte ad alleato di Silente, benché deciso, coraggioso e certo di stare facendo la cosa giusta, riappropriandosi del suo autentico sé, Severus ha avuto bisogno, come tutti gli esseri umani, di un’àncora a cui aggrapparsi, e quell’àncora è stato il Preside.

Sì, sicuramente Severus ha avuto bisogno di quell'àncora, più e più volte, soprattutto i primi tempi, quando poneva le basi della sua nuova vita, ma siamo poi così sicuri che quell'àncora non abbia deviato il flusso del pentimento di Severus dove gli faceva più comodo?
Per poi, magari, stupirsi davvero per il coraggio di Severus nel momento in cui la "Sua Scelta" doveva davvero ribadirla, alla fine del 4° libro con l'incipiente ritorno di Voldemort. E' lì che Silente esce con quella battuta che lascia basito Severus (e me) che forse lo smistamento avviene troppo presto e che se il Cappello avesse visto di quale coraggio Severus è capace (sta andando dritto dritto nelle fauci dell'oscurità di Voldemort) lo avrebbe messo… in Grifondoro!!! Come… come a dire, maledizione, che solo quella è la Casa dei buoni e dei giusti! Qui mi viene da gridare al diavolo la Rowling e i suoi stereotipi preconfezionati!!!

Tornando, invece, sul discorso della libertà di scelta (premesso che non sono mai riuscita a capire come in effetti funzioni il famoso libero arbitrio di cristiana concezione), ecco, io credo che a Harry di libertà di scelta ne sia stata lasciata molto poca all'inizio, e almeno fino alla fine del 5° libro, quando c'è il famoso (e stupendo) discorso contro la tirannia che si conclude con la fatidica questione se scendere o meno nell'arena. E, a dire il vero, e come Harry capisce molto bene, a quel punto di libertà di scelta Harry non ne ha più neppure un filo, perché se non combatte contro Voldemort può solo passare il resto della sua vita a fuggire, ma sa perfettamente che non andrà mai molto lontano…
Sulla libertà di scelta di Severus, invece, ci torno più avanti.


CITAZIONE (Minervina @ 28/12/2014, 20:06) 
Silente gli offre la sua risposta e lo costringe a ricambiare, lo tiene legato alla Scelta che ha fatto, perché da uomo che ha anche lui sbagliato e che sa quanto è dura percorrere la via del rimorso, sa pure che per Severus, l’intera vita, d’ora in poi, sarà una sofferta e faticosa riconferma della Scelta compiuta sulla collina, per nulla facile da sopportare. Per quanto abile e tenace, Severus è un ventenne solo, non amato, spaventato da quel che ha fatto, da quel “mostro” che ha creduto di essere diventato chiedendo la vita di Lily in cambio di quella di Harry e, in fondo, è un uomo smarrito. È il momento cruciale in cui può perdere o vincere tutto; e in quel momento Silente è accanto a lui.
La promessa fatta lo imprigiona e lo libera al tempo stesso e quell’anything, proprio come il Marchio sul braccio, è insieme una catena che lo lega al giuramento, ma anche il simbolo della sua libertà perché (ed è questo il bello) è una catena che non gli è stata imposta. Lui la vuole con tutto sé stesso e non vorrebbe altrimenti, perché quel vincolo, ora, è un vincolo fatto solo di profonda fiducia e di inesauribile amore.
In altre parole, ecco, non è tanto Albus che lo tira dentro alla “strategia”, quanto Severus stesso che, scegliendo per sé, sceglie anche, di riflesso, di stare dentro al piano. Viene “usato”, è vero, e sappiamo bene che lui stesso lo fa aspramente notare a Silente quando quest’ultimo lo informa che Harry deve morire: si lamenta, certo, e non le manda a dire,
ma non si tira mai fuori. È un dato di fatto incontrovertibile che, per quanto ferito, stravolto e, a suo giudizio, immeritevole di perdono, Severus sa che la sua libera Scelta lo ha messo dentro al “piano”; che, sempre quella Scelta, è l’unico modo per ritrovare la parte migliore di sé (anche se non si sente degno di mostrarla, né quasi di viverla); che è l’unico modo per sapere cosa voglia dire vivere per amore, a qualsiasi prezzo. Questo è il responso della sua coscienza, la decisione presa nella pienezza del suo libero arbitrio, quel giorno, lì, sulla collina, nonostante e oltre la sua disperazione. Ed è quel libero arbitrio che Silente “sfrutta” imperdonabilmente, è vero, quasi senza pietà per l’uomo, ma che è anche l’unica strada che Severus vuole percorrere e che si incastra con quella che conduce da Lily ad Harry, da Harry a Silente e, come non mi stanco mai di ribadire, all’intero Mondo Magico. Silente lo sa e, se la vogliamo mettere in una diversa prospettiva, non si oppone a che ciò accada e, anzi, lo favorisce. Ma favorisce, in tal modo, anche Severus.
La chiave di tutto il discorso, io la individuo in quel sospiro e in quella domanda accorata: "Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte migliore di te?"
Qui, secondo me, nel mostrare che dalla sua spia non desidera solo l'apporto tacito e sotterraneo, ma anche (per quanto improbabile) uno svelamento del vero uomo dietro la maschera, Silente indica con chiarezza che non conta solo la caduta di Voldemort, o meglio che non conta se non a determinate condizioni; che la salute dell'anima di Severus ha un peso grande, forse perfino maggiore di quanto si attenda. O meglio, che senza il lucore di quell'anima, niente potrebbe avere senso, nemmeno la sconfitta del mago malvagio.

Be', sì, in effetti non è Silente che obbliga Severus a nascondere la verità, è una scelta di Severus, però fatta a caldo, nel momento del dolore più disperato, quando forse la lucidità per pensare non ce l'aveva proprio. Severus avrebbe potuto cambiare idea successivamente, con una decisione più a freddo e ragionata: del resto, ha avuto 10 anni per pensarci prima che Harry arrivasse a Hogwarts. E Silente avrebbe magari potuto provare ad aiutarlo, a spingerlo a liberarsi,aprovaver a vivere, davvero.
Però, ecco, io credo che se anche Silente si fosse ormai affezionato a Severus, lo stratega si era affezionato al suo piano e, sempre più sicuro che Voldemort avesse pianificato il modo per ritornare, ecco, la sua spia gli serviva eccome, gli era assolutamente necessaria. E spingerla a dichiarare pubblicamente il motivo per il quale aveva "tradito" Voldemort… ecco, questo configgeva del tutto con i suoi piani strategici; cosicché, alla fine, andava benissimo l'iniziale scelta di un giovane disperato che gli aveva posto su un piatto d'argento il sacrificio della propria vita.
Poi, chissà, magari Silente ha invece cercato mille volte di far cambiare idea a Severus, ma quello, ostinato, o forse ancora incapace di esternare sentimenti che nessuno mai gli aveva insegnato a provare, non ha voluto recedere dalla sua prima (e fatale) decisione di mantenere celata la sua parte migliore, quella luce di amore che illuminava la sua anima.
Però, alla fine tendo a propendere per il fatto che Silente, in fin dei conti, abbia approfittato di Severus e, pur volendogli bene, non ha mai cercato di fargli capire che c'era anche un'altra possibilità di vivere, vivere davvero la vita, sganciato da quel tremendo rimorso. E non lo ha mai aiutato a comprenderlo perché, in fondo, a Silente quella scelta di totale sacrificio faceva comodo, eccome se gli faceva comodo! Coronava in modo perfetto la sua strategia!!!
 
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33 replies since 28/12/2014, 20:06   1438 views
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