Dunque, siccome mi sono data alla sperimentazione, sono voluta andare a pescare nel sonetto.
Dover scrivere in metrica e rima, un po' ti frena, ma io penso di averci messo tutti i requisiti richiesti (dove più dove meno), ovvero Tempio, Severus e Vestale (parla lei).
Sono 8, quindi andranno conteggiate solo 5, perchè sono tutte poesie medie.
Se pure queste non vanno bene, ho le 4 a metrica sciolta e tanti saluti ad aprile!
Il titolo riprende il significato di "sonetto" che è propriamente "piccolo suono".Titolo: Lievi suoni dal mare
Autore/data: Severus Ikari/ 7-8 aprile 2014
Beta-reader: nessuno
Tipologia: raccolta di poesie medie
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Stasja, Severus Snape
Pairing: vaghi riferimenti all’amore di Stasja per qualcuno
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: il mare sa cullare i pensieri.
Nota: Poesie scritte per il Gioco Creativo “Il Sensuale Tempio dei Bottoncini che Tirano” facente parte della Severus House Cup del Forum “Il Calderone di Severus”.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Lunghezza: 8 sonetti di 14 versi.
Nota2: la raccolta di poesie comprende 8 sonetti, ma per la SHC ne verranno conteggiati soltanto 5, in quanto supererebbero il limite consentito di punti che è 60 per partecipante.
Il sonetto è la forma metrica più diffusa della poesia italiana ed è composto da due quartine e da due terzine di endecasillabi, con rima incrociata per le quartine (ABBA – ABBA) e rima invertita per le terzine (CDE – EDC).
Questa è la composizione della raccolta:
I - Vedrò un raggio di sole sul mare
II - Mentre sul mare il viso piangente
III - Il mare si sveglia assonnato
IV - Passi su passi nel mare, davanti
V - Gocce salate cadevan sul mare
VI - Nel mare avrei voluto morire
VII - Mani bagnate di mare sul seno
VIII - Scendon vetri di mare sulla pelle
Lievi suoni dal mare
Vedrò un raggio di sole sul mareVedrò un raggio di sole sul mare
riflesso nei sussurri della notte
dov’emozioni corrono in flotte
e vele, che non riesco ad osservare
verso un mondo dove non posso stare
senza guardare nient’altro che lotte
sulle mie mani sporche e corrotte
dov’il cuore urla e non può volare.
Ma ho sfiorato il mio Paradiso
tra le candide colonne di pietra
dove la brezza son voci diverse
di lacrime, sulla sabbia riverse,
cancellate dal suono d’una cetra
e d’occhi neri aperti in un sorriso.
---------------------
Mentre sul mare il viso piangenteMentre sul mare il viso piangente
si lasciava cullare dalle onde
e mani nell’acqua, piccole sponde
d’un domani come il sole nascente,
i miei pensieri, futuro morente
andavano lontano, alle alte fronde
dov’il vento fuggiva anime immonde
d’un immenso albero sofferente.
E tra le dita stringevo un fiore
pallido come la luna, ch’è dono
per gli occhi di un oscuro frutto
nel volto che è il sogno di tutto
tra i marmi dove chiede perdono
un cüore dall’immenso valore.
---------------------
Il mare si svegliava assonnatoIl mare si svegliava assonnato
al mutar di notte al primo chiarore
mentre il sole tingeva d’amore
il tempio di colori drappeggiato
e il suo volto era un cuore sospirato
che chiedeva un adorato splendore
perso in quell’ultimo baglïore
nel buio, di un battito vegliato.
E il ricordo d’un futuro amato
ormai lontano dai giorni gioiosi
ch’erano nient’altro che porpora cera
tra le mïe mani, fumo che spera
musiche e canti desiderosi
d’un abbraccio mäi dimenticato.
---------------------
Passi su passi nel mare, davantiPassi su passi nel mare, davanti
ai miei occhi si schiude in petali
azzurri che inghiottono i mali
libranti in aria come dolci canti
tra i veli, colorati pïanti
discïolti in molteplici sali
in lacrime a riempire boccali
di süoni di lontani amanti.
E m’assale il ricordo del giorno
in cui i piedi nudi toccarono
il freddo marmo sfiorato dal sole
e un’anima che come la mia si duole
per il vento d’amori che furono
nel luogo dove non faran ritorno.
---------------------
Gocce salate cadevan sul mareGocce salate cadevan sul mare
mentre il silenzio abbracciava il mio corpo,
scrigno del cuore che credevo morto
annebbiato da lacrime amare
destato dal nero che sospirare
io vidi, tra gl’aromi del verde orto
dove speranza è un fiore risorto
nell’aria dove vüole danzare.
E la pietra bianca come il suo giglio
che il suo sgüardo ancora vede
tra gli oscuri rami della mente
dove il ricordo è lama rovente
di un futuro a cui più non crede
perso in ferro d’un profumo vermiglio.
---------------------
Nel mare avrei voluto morireNel mare avrei voluto morire
tra l’acque come un’appassita mora
persa dal rovo e che più non odora
nel buio dov’è dolce il soffrire
e il silenzio che non mi farà udire
da te, sorridente e nera signora
che il mio animo triste adora
e attende soltanto di partire.
Ma ho ascoltato un lontano dolore
che dagl’occhi non vuole andare via
ma si cela in colonne di natura
ch’allontanano la remota paura
del solitario cuore che si fa mia
tramutandola in un sogno d’amore.
---------------------
Mani bagnate di mare sul senoMani bagnate di mare sul seno
scivolano lente come una lama
riportandomi a quell’antica brama
che nel cuor era soltanto veleno
di cui non potevo farne a meno,
ma ho l’abbraccio di questo panorama
che stringe ciò che il mio animo ama,
a sciogliere quest’ermetico freno.
Che in silenzio il mio sonno culla
assonnando il miei sogni com’in serra,
occhi neri nel volto come orma
che segue le mie dita in ogni forma
e profumi di fiori sulla terra
dove petali cadono nel nulla.
---------------------
Scendon vetri di mare sulla pelleScendon vetri di mare sulla pelle
mentre echeggia il canto di Vesta
tra i marmi tinteggiati di festa
dov’il dolore svanisce imbelle
inghïottito dalle alte stelle
lì, dove divien muta richiesta
di un’anima allegra non più mesta
che del passato è solo ribelle.
E si libra nel cielo un bianco foglio
dov’inchiostro è nient’altro ch’amore
smarrito in quell’ultimo abbraccio,
in un bacio impresso nel ghiaccio,
e una voce si fa intenso colore
di uno sguardo nero non più spoglio.
Edited by Severus Ikari - 14/4/2014, 17:29