Il Calderone di Severus

Prova 51 - L'accordo tra Silente e Piton

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Ida59
view post Posted on 26/4/2007, 14:15 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Deduzione #590 fornita da Salvatore - Difesa

A mio avviso, ci sono numerose prove del fatto che esiste un "piano premeditato" tra il Preside ed il prof. Piton. Il prof. Silente sapeva di essere in procinto di morire; questo appare chiaro. Ha ben tenuto testa a Voldemort nel Ministero alla fine del 5° libro, ma ne è uscito provato, senza contare le ferite riportate al braccio destro per la distruzione dell'Horcrux. Il Preside, inoltre, si rende conto che tutto quello che poteva dare per la causa della guerra contro Voldemort è già stato dato;
1.ha protetto e vegliato Harry per 16 anni;
2.ha protetto Hogwarts fin da quando Voldemort ha fatto domanda per insegnare;
3.ha ricostituito e riorganizzato l'Ordine della Fenice;
4.ha scoperto come Voldemort ha guadagnato l'immortalità e quindi come distruggerlo;
oltre ad aver, appunto, istruito Harry su come fare a sconfiggerlo. Ma non può più fare altro, la sua vita e le sue forze stanno giungendo al termine. Sa però che per identificare gli Horcruxes rimasti e dove sono nascosti occorre stare vicini alla sola persona che sa dove sono: Lord Voldemort! Ed una delle persone a lui più vicine è senz’altro il prof. Piton. Il Preside, inoltre, sa che è ora che il prof. Piton faccia qualcosa di eclatante per fugare i dubbi da tutti i Mangiamorte e convincere definitivamente Voldemort. In questo modo l'Ordine avrà un suo "uomo" come braccio destro di Voldemort, il quale potrà cercare di scoprire dove si trovano gli altri Horcruxes e comunicarlo in qualche modo a Harry. Altrimenti come potrebbe Harry, senza alcun aiuto, scoprire dove sono e così sconfiggere definitivamente l’Oscuro Signore?

Vorrei portare poi alla vostra attenzione il Voto Infrangibile, stipulato fra il prof. Piton e Narcissa Malfoy (Prova 42, imputazione 4, LETTERA B: “Severus, vuoi tu vegliare su mio figlio Draco, nel suo tentativo di adempiere i voleri del Signore Oscuro?”. “Lo voglio,” rispose Piton. Una lingua sottile di fiamma scivolò dalla bacchetta e si avvolse intorno alle loro mani come un filo incandescente. “E vuoi tu, al massimo delle tue capacità, proteggerlo da ogni pericolo?”. “Lo voglio.” disse Piton. Una seconda lingua di fiamma scaturì dalla bacchetta e si intrecciò alla prima, formando una sottile catena ardente. “E, se dovesse rendersi necessario… se Draco dovesse fallire…” sussurrò Narcissa (la mano di Piton si mosse nella sua, ma lui non la ritrasse), “Vuoi tu portare a compimento l’impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco di eseguire?”Ci fu un attimo di silenzio. Bellatrix li guardava, la bacchetta sopra le loro mani intrecciate, gli occhio spalancati. “Lo voglio” disse Piton).

L’accusa basa l’aggravante della premeditazione nell’omicidio di Silente sul solo fatto che, in base a sue personalissime considerazioni e non supportate da fatti oggettivi, il Preside ed il prof. Piton non potrebbero essersi messi d’accordo su tale evento poiché, temporalmente, ha prima stretto il Voto Infrangibile con Narcissa Malfoy e poi ha litigato con Silente sull’omicidio. Questo mero dato temporale, a mio avviso, non significa niente. Sembra per lo meno improbabile che Silente e Piton abbiano discusso dei loro piani e dell’omicidio in una sola occasione, durante il litigio nella foresta. È un piano troppo articolato, non solo per la mera organizzazione dell’evento, ma anche per analizzare le possibili alternative e tutti gli effetti che ne sarebbero conseguiti, per poterne discutere, litigando peraltro, in una sola notte. Non dimentichiamo che sia il Preside che il prof. Piton sono persone molto meticolose e che dal loro operato, buono o cattivo che sia, possono derivare conseguenze per l’intero mondo dei maghi. Da una non perfetta organizzazione potrebbe derivare la vittoria di Lord Voldemort e la conquista, da parte sua, del potere sul mondo. Non è quindi plausibile che si siano organizzati alla svelta, in una notte, ma che l’omicidio di Silente sia stato organizzato da tempo.

L’elemento che dovrebbe poi farci sospettare una lunga organizzazione del piano è innanzitutto l’apparente ritorno del prof. Piton fra i Mangiamorte avvenuto molto tempo fa. Ritorno che, risulta evidente, serve a permettergli di spiare meglio Lord Voldemort per conto dell’Ordine della Fenice, ruolo che, giova ribadirlo, ha già svolto in passato e per cui è stato assolto dall’accusa di essere un Mangiamorte.

Vi sono, poi, le dichiarazioni di Silente in merito alla sua visione della morte. Da ciò che dice, si può desumere il fatto che non tema la morte, soprattutto se può servire a contribuire a salvare la vita di Harry Potter, l'unico che può uccidere Lord Voldemort in base alla ben nota profezia di Sibilla Cooman, ed a dare maggiore copertura al ruolo di spia all’interno dei Mangiamorte a Piton, l’unico, fra l’altro, in grado di scoprire le mosse dei Mangiamorte con un certo anticipo ed a potersi, quindi, regolare di conseguenza per salvarlo.

Inoltre, il Voto Infrangibile, che obbliga Piton a uccidere Silente nel caso che Draco fallisca, spiegherebbe bene la scelta di Silente di morire per mano di Piton. Infatti se Piton non agisse così, morirebbe comunque per colpa del vincolo contratto con tale voto . E Silente non è tipo da lasciar morire la gente che lavora per lui, ma soprattutto con la morte di Piton verrebbe meno la spia insospettabile che Voldemort ha accanto e che potrebbe, appunto, risultare vitale per la salvezza di Harry. È vero, infatti, che è difficile immaginare che chi sta dalla parte di Silente lo aiuti... ammazzandolo! Però se Piton non avesse scagliato l'Avada Kedavra contro Silente:a) Silente sarebbe morto comunque, per mano di Amycus, Alecto oppure - più probabilmente – Grayback
b) E anche Piton sarebbe morto! Infatti, chi non adempie al Voto Infrangibile muore: Severus si era impegnato a portare a termine la missione di Draco, se questi non ci fosse riuscito, missione che consiste appunto nell'uccidere Silente (Prova 42, imputazione 4, LETTERA A: “"Sì, sono sicuro" rispose Harry. "Perché, cosa vuol dire?""Bè, non si può infrangere un Voto Infrangibile...""Che strano, ci ero arrivato da solo. Ma allora che cosa succede se lo infrangi?""Muori").
Dunque l'alternativa era o la morte di entrambi (Silente e Piton) oppure la morte solamente di Silente...Se voi foste stati nei panni del Preside di Hogwarts, cosa avreste preferito? Almeno così Piton è vivo e ha una possibilità di aiutare Harry nello scontro con Voldemort (e poco importa che Harry creda a Piton oppure no, ci sono anche altri modi per aiutarlo!!!).

Inoltre, a sostegno del fatto che vi sia un piano preordinato fra il Preside ed il prof. Piton, vi sono ulteriori prove a dimostrazione di ciò. Innanzitutto, questo litigio, o discussione, è stato l’ultimo di una lunga serie, stante la riluttanza del prof. Piton ad uccidere quello che, probabilmente, è il suo migliore amico nonché mentore. C’è stata, infatti, un’altra discussione fra i professori Piton e Silente, avvenuto durante il quarto anno, quando ormai risulta evidente il ritorno di Lord Voldemort (‘Severus’ disse Silente rivolto a Piton, ‘sai che cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto... se sei in grado...”Lo sono’ disse Piton. Era un po' più pallido del solito e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio. ‘Allora, buona fortuna’ disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente. Passarono parecchi minuti prima che Silente parlasse di nuovo. Prova 92, imputazione 4 LETTERA D Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag 606). Nel quarto libro, il Preside chiede al prof. Piton, che accetta, anche se a malincuore, di fare qualcosa per lui. Ma cosa? Pensiamo, poi, al litigio fra loro due nella foresta, due anni più tardi (“Non lo so, Harry, non dovevo nemmeno sentirla, quella roba lì! Io… bè, veramente litigavano. Non volevo attirare l’attenzione, allora mi sono nascosto e ho provato a non ascoltare, ma non era mica tanto facile… Era una… bè, una discussione di quelle toste”.“Allora?” lo incalzò Harry, mentre Hagrid scalpicciava, imbarazzato.
“Allora… ho solo sentito Piton che diceva che Silente dà tutto per scontato e che forse lui – Piton – non voleva farlo più…”“Fare cosa?”. “Non lo so, Harry, era come se Piton era un po’ stanchino, ecco… comunque Silente ci ha detto chiaro e tondo che aveva accettato di farlo e basta. È stato molto deciso. E poi ha detto qualcosa di Piton che doveva fare delle indagini nella sua casa, Serpeverde. Bè non c’e mica niente di strano in questo” aggiunse in fretta, quando Harry e Hermione si scambiarono sguardi eloquenti. “Tutti i direttori delle Case hanno dovuto indagare sulla storia della collana…”.
Prova 75, imputazione 4 Harry Potter e il Principe Mezzosangue" - pagg. 372-373).
Cos’è che il prof. Piton aveva già accettato di fare in Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma poi non ha più intenzione di eseguire? Vorrei portare alla vostra attenzione il fatto che, nel primo scambio di battute, il prof. Silente non specifica nella maniera più assoluta cosa il prof. Piton debba fare e che quest’ultimo non ha bisogno di alcuna delucidazione in merito: comprende al volo e va via, dando inizio al piano, evidentemente precedentemente messo a punto. Alla luce degli eventi che hanno portato alla morte di Silente, è possibile ritenere che Piton si stesse rifiutando di uccidere il Preside, qualora ciò fosse risultato necessario, secondo il piano prestabilito con Albus.
In quest’ultimo brano, in cui Hagrid ci riferisce solo una minima parte della conversazione fra i due, il prof. Silente appare molto duro, sembra quasi arrabbiato, e il prof. Piton parla di una cosa che non sapeva se sarebbe riuscito a fare. Alla luce di quanto detto finora, appare estremamente plausibile che il prof. Silente stia sottolineando al prof. Piton l’importanza della morte del Preside, così importante per l'obiettivo comune.

Analizziamo, poi, la prova n°51 dell’imputazione 4. Nel suo lungo dialogo con Silente sulla Torre di Astronomia («Qualcuno è morto» rispose Malfoy, e la sua voce salì di un'ottava. «Uno dei suoi... non so chi, era buio... Ho scavalcato il corpo... Dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa... ». « Sì, hanno questa abitudine». Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 535 LETTERA G), Draco Malfoy ci dice una cosa molto importante: Fanny, la fenice del Preside, quella notte era a Hogwarts ed è intervenuta nella battaglia (“Dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa”). Anche Silente dice una cosa importante: «Sì, hanno questa abitudine». Dunque le fenici hanno l'abitudine di intervenire in caso di pericolo per il loro padrone. Del resto, la fenice di Silente intervenne perfino al Ministero a salvare il Preside proprio da un anatema che uccide: l'Avada Kedavra scagliato da Voldemort in persona. Un maleficio presumibilmente più potente di quello lanciato da Piton, che Fanny assorbe come se nulla fosse ("Attento!" gridò Harry, ma non aveva ancora finito di urlare che dalla bacchetta di Voldemort uscì un altro getto di luce verde contro Silente, e il serpente scattò...Fanny calò davanti a Silente, spalancò il becco e inghiottì lo zampillo verde: esplose in fiamme e cadde a terra, implume e raggrinzita. Harry Potter e l’ordine della Fenice, pag. 755, LETTERA D). Sappiamo poi che, dopo aver rallentato Draco, Fanny non si è allontanata da Hogwarts. Eccola, infatti, poco dopo, intenta a cantare nel parco ("Sono arrivati altri Mangiamorte... e poi Piton... È stato Piton. Con l'Avada Kedavra". Harry non riuscì a continuare. Madama Chips scoppiò in lacrime. Nessuno le fece caso a parte Ginny che sussurrò: "Ssst! Ascoltate!". Madama Chips deglutì, si premette le dita sulla bocca, gli occhi dilatati. Da qualche parte, fuori nella notte, una fenice cantava in modo che Harry non aveva mai sentito prima: un doloroso lamento di terribile bellezza. Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 555 LETTERA H). Dunque, Fanny interviene per bloccare Malfoy, ma non si fa viva, appena qualche minuto dopo, per fermare l'Avada Kedavra di Piton. Perchè un comportamento tanto illogico? Forse perchè Silente voleva sì fermare Draco, ma non anche Piton. Perché, forse, con Piton era già un accordo in tal senso. Per questo, Fanny interviene rispetto al vero pericolo (Draco), ma non fa assolutamente nulla per ostacolare il prof. Piton, che verosimilmente sta portando a compimento il piano concordato fra il Preside ed il prof. Piton. Draco Malfoy confessa poi di aver teso una trappola a Silente e si vanta con quest'ultimo del fatto che il suo piano ha funzionato ("Abbiamo deciso di mettere il Marchio Nero sopra la Torre e di costringerla a tornare subito per scoprire chi era stato ucciso" ribattè Malfoy. "E ha funzionato!"«Bè... sì e no... » replicò Silente. «Ma devo dunque dedurre che non è stato assassinato nessuno? » Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 534-535 LETTERA F). La risposta di Silente, per quanto criptica, è emblematica: “Bè... si e no...”. Dunque, il piano di Draco Malfoy non ha funzionato del tutto. Non sappiamo cosa esattamente volesse dire il Preside, ma di sicuro non era stupito di quel che stava accadendo, né eccessivamente preoccupato e non riteneva di essere caduto in trappola. Abbiamo, dunque, un ulteriore indizio non solo del fatto che fra Silente e Piton vi fosse un preventivo accordo su come affrontare la situazione, ma anche del fatto che il prof. Silente fosse stato preventivamente avvisato del piano di Draco. Da chi potrebbe aver avuto tale informazione? La risposta, a mio avviso, appare scontata: il prof Piton. Abbiamo, dunque, un ulteriore indizio della fedeltà di quest’ultimo alla causa dell’Ordine della Fenice e che stia svolgendo il ruolo di spia per conto di Silente all’interno dei Mangiamorte.





Deduzione #596 fornita da Salvatore e Ida - Difesa

Perché Silente dovrebbe implorare Piton di non ucciderlo, come afferma l'accusa?
Perché Silente che, fino all'ultimo istante, anche con Draco (ma prima che arrivino gli altri Mangiamorte), continua a professare la sua totale fiducia in Piton (si vedano le innumerevoli Lettere della Prova 92), e lo vuole a tutti i costi vicino a sé chiedendo più volte a Harry di andare a chiamare Severus (attenzione, non il “Professor Piton”, bensì Severus, l’amico nel quale Silente ha la più profonda fiducia – Lettere M e N), quando poi Severus finalmente arriva, il Preside dovrebbe averne improvvisamente paura a tal punto da implorarlo di non essere ucciso?
Solo perché un Mangiamorte si rivolge a Piton come se fosse uno dei loro? Ma per Silente tutto ciò è normale: Piton è la sua spia presso Voldemort, quindi i Mangiamorte devono forzatamente pensare che lui sia un Mangiamorte, per cui questa dichiarazione certo non può né stupire né spaventare per niente Silente.
E’ più che evidente che il Preside vuole a tutti i costi che Piton arrivi in tempo sulla torre, tanto è vero che la tira in lungo all'infinito con Draco (Silente arriva perfino a definirla “piacevole chiacchierata” Lettera H Prova 76), poi saluta l’arrivo dei Mangiamorte come se stesse “dando il benvenuto a una festa” (HP6 pag 537).
Silente non sembra affatto preoccupato, né di Draco, né degli altri Mangiamorte. L’unico suo chiaro ed evidente scopo è guadagnare tempo in attesa che Piton arrivi.
Ma perché Silente è così ansioso che Piton arrivi in tempo? Per fare cosa?

Quando Piton finalmente arriva, non fa e non dice assolutamente nulla, salvo guardarsi attentamente intorno (certo anche lui avrà notato che ci sono due scope: l’ha notato subito perfino Draco – HP6 pag 529 – figuriamoci se non se ne accorge uno come Piton che fa la spia -doppiogiochista) e mettere Draco dietro a se stesso: passano solo pochi istanti e Silente non ha certo alcun motivo di cambiare idea su quello che crede essere il suo fedelissimo Piton e pensare che voglia invece fargli del male.
Perché, allora, Silente dovrebbe illogicamente implorare Piton di NON ucciderlo?

Ci sono moltissimi elementi che fanno ragionevolmente presupporre che tra Silente e Piton possa esistere un accordo circa la necessità di uccidere il Preside se non si fossero presentate vie alternative (e più salutari) percorribili.
Innanzitutto, come dimostrato dalle varie lettere della prova 18 e 19, Silente dimostra chiaramente e più volte di non temere assolutamente la morte e di essere disposto a sacrificare la sua vita per un bene superiore sia con le parole che con i fatti, fino al punto di bere con tranquilla rassegnazione tutta la pozione nella caverna (lettera I), un veleno mortale, con la particolarità di non agire immediatamente. Anzi, presumendo che la pozione stessa “Potrebbe paralizzarmi, farmi dimenticare perché sono qui, farmi impazzire di dolore, o mettermi fuori gioco in un altro modo. Se così fosse, Harry, sarà tuo compito assicurarti che io continui a bere, anche se tu dovessi obbligarmi con la forza. Hai capito?».
Infine, tutti voi ricordate bene che Silente ha una mano bruciata che non ne vuol sapere di guarire, vero? Chissà, forse da quella ferita non si poteva proprio guarire (lo dice Hermione che ci sono antiche maledizioni che procurano ferite inguaribili – Lettera O). Silente sa quindi di avere il tempo contato.
Inoltre, sappiamo con certezza che Piton è a conoscenza di tutto quello che riguarda gli Horcrux e, nella sua qualità di spia di Silente presso Voldemort, è anche la persona che si trova nella condizione migliore per scoprire qual è l’Horcrux ancora sconosciuto e dove si trovano tutti gli altri.
Però, sappiamo anche che Voldemort non si fida affatto di Piton (lo fa spiare da Codaliscia e non gli racconta le cose importanti, tipo quando ha attirato Harry in trappola all'Ufficio Misteri al Ministero, o quando ha mandato i Mangiamorte ad aiutare Draco per uccidere Silente), quindi lui deve riuscire a riguadagnarsi la completa fiducia di Voldemort per poter svolgere adeguatamente il suo compito di individuare gli Horcrux.
Silente sa inoltre di avere il tempo contato a causa della maledizione dell’Anello ed ha ormai passato a Harry tutte le informazioni di cui disponeva sugli Horcrux: il suo compito è ormai esaurito.
E’ rimasta una sola persona che può ancora aiutare veramente Harry a scoprire le informazioni mancanti sugli Horcrux, e questa persona, innegabilmente, è Piton.
Però Piton ha stretto quel pericoloso Voto con Narcissa e Silente lo sa, già prima dell’inizio dell’anno, così come sa qual è la missione di Draco (come lui setsso rivela a Draco),
Silente è convinto che Draco è fondamentalmente “buono” e che non lo ucciderà mai, e questo risulta da ciò che Silente, a posteriori, dice a Draco stesso (Lettere F, G e H della prova 76), che sono le parole di un uomo che ha perfettamente sotto controllo la situazione e sta cercando, con tutte le sue forze, di mantenere pura l’anima di Draco, convincendolo a passare dalla sua parte abbandonando Voldemort e a desistere dalla missione affidatagli.
Nel corso dell’anno scolastico, però, vedendo i disperati tentativi di Draco, Silente può anche aver dubitato o temuto che il ragazzo, terrorizzato dalla possibilità che Voldemort uccidesse lui e la sua famiglia se falliva, potesse veramente, spinto dalla disperazione, cercare di ucciderlo direttamente.
Certo un uomo come Silente non può permettere che un ragazzo, ancora così giovane, possa perdere l’innocenza spinto dal terrore di Voldemort; inoltre è evidente che, in uno scontro diretto con Silente, Draco ne sarebbe uscito perdente facendo così scattare Il Voto Infrangibile che pendeva sul capo di Piton.
Ma Piton è troppo essenziale per la ricerca degli Horcrux, quindi occorreva trovare un modo per garantirgli la sopravvivenza, o aggirando il Voto Infrangibile, o addirittura permettendogli di uccidere Silente stesso (a questo punto meno importante di Piton) che, come sopra dimostrato, è un uomo disposto a sacrificare la sua vita per il bene della causa; vita che, tra l’altro, ha i giorni contati.
Da quanto è stato finora spiegato e abbondantemente motivato, Piton è fedele a Silente, a partire dal fatto che non ha nessuna intenzione di ucciderlo, anzi gli ha appena salvato la vita (Lettera C), gli ha immediatamente rivelato la missione di Draco e di aver fatto il Voto, mentre non ha rivelato nulla a Voldemort del fatto che Silente sta cercando e distruggendo i suoi Horcrux (altrimenti ora Voldemort li starebbe proteggendo, cosa che non fa perchè, come Silente spiega a Harry, Voldemort non è in grado di accorgersi che vengono distrutti)
Piton litiga nella Foresta con Silente perché si rifiuta di ucciderlo, cosa che il Preside gli ricorda che ha già accettato di fare (tramite il Voto) e che Silente vuole assolutamente che Piton faccia se non si presentassero loro altre alternative percorribili: ma resta il fatto che litigano perché Piton dice che non vuole uccidere il Preside.
E' già stata evidenziata la perfetta somiglianza tra le parole che Silente rivolge a Piton durante il litigio nella Foresta, nonché la sua estrema insistenza e durezza, con le parole e la durezza con cui Silente si rivolge proprio a Harry (Lettere B-C-D-E Prova 75) quando gli chiede una totale obbedienza e, successivamente, quando gli ricorda che gli aveva promesso di obbedirgli a qualunque costo.
Il fatto che Piton non volesse assolutamente uccidere il preside, e che lo fa solo per obbedire ai suoi ordini, è dimostrato dal DOLORE, un dolore immenso (come quello del cane rinchiuso nella capanna che brucia - Lettera D Prova 71 Imp. 2) che c’è sul volto di Piton quando Harry gli da del vigliacco per aver ucciso Silente. Piton, infatti, soffre terribilmente perché è stato costretto, per il bene superiore e per obbedire agli ordini del preside, ad uccidere Silente, suo unico amico e mentore.Un altro ulteriore elemento, se ancora ce ne fosse bisogno, che prova, sempre con un preciso parallelo proprio con Harry, che Piton non voleva uccidere Silente, è l’espressione di “odio e disgusto” che appare sul suo volto al momento dell’assassinio, esattamente la stessa espressione che c’è sul volto di Harry quando, per obbedire agli ordini di Silente, gli sta facendo trangugiare a forza il veleno nella caverna.
Come già prima chiaramente spiegato, sia Harry che Piton stanno obbedendo agli ordini di Silente ed entrambi lo stanno uccidendo (anche se l’effetto del veleno della caverna non è immediato, come spiega lo stesso Silente): sul loro volto c’è quindi la stessa espressione di “odio e disgusto” ed è evidente che quell’odio è rivolto solo verso loro stessi, così come il disgusto è legato alla cosa terribile che si stanno imponendo di fare per obbedire a Silente.

A questo punto, tenuto conto che Silente:
• ha esaurito il suo compito, avendo ormai fornito a Harry tutte le importanti informazioni sugli Horcrux che aveva scoperto;
• sa bene che Piton è informato degli Horcrux;
• sa che solo una persona molto vicina a Voldemort, e che gode della sua piena fiducia, ha la possibilità reale di scoprire l’Horcrux mancante e l’ubicazione esatta degli altri;
• sa che Piton è in ottima posizione presso Voldemort, ma ancora non gode della sua piena fiducia;
• sa di avere il tempo contato a causa della maledizione dell’Anello dei Gaunt ed in ogni caso è disposto a sacrificare la propria vita;
• sa fin dall’inizio qual è la missione di Draco e che Piton ha stretto con Narcissa il Voto Infrangibile;
• ha piena fiducia in Piton;

è più che ragionevole ritenere che un uomo saggio come lui giunga alla ovvia, ma lucida conclusione, che, per la vittoria finale contro Voldemort, se non ci saranno altre alternative praticabili sarà necessario sacrificare la propria vita per permettere a Piton, che ora è diventato più importante di lui nella lotta contro Voldemort, di sopravvivere ed aiutare Harry nello scontro finale.

Cosa potrebbe succedere, infatti, se Piton non dovesse uccidere Silente?


1) Piton sarebbe morto subito perché aveva infranto il Voto in quanto Draco aveva dimostrato la sua incapacità di uccidere Silente (fallimento) senza tuttavia aver volontariamente deciso di non obbedire all’ordine di Voldemort (unico modo per aggirare il Voto come spiegato nel precedente Punto F).
2) Almeno uno dei 4 Mangiamorte sarebbe molto probabilmente riuscito ad uccidere Silente: teniamo presente che aveva bevuto il veleno nella caverna e diventava sempre più debole.
3) Harry sarebbe stato libero dal Petrificus, ma con 4 Mangiamorte davanti poteva anche ragionevolmente rimetterci la vita.
4) I 4 mangiamorte sarebbero scesi a dar man forte agli altri e avrebbero definitivamente sconfitto quelli dell'Ordine
(la Tonks racconta a Harry che quando Piton è sceso dalla torre e si è trascinato dietro i Mangiamorte che stavano combattendo, loro -quelli dell'Ordine- stavano per essere sconfitti - Lettera C e D Prova 164 Imputazione 2), li avrebbero uccisi e poi sarebbero dilagati per la scuola seminando morte e distruzione (ricordiamoci che c’era un Lupo Mannaro fra loro, Grayback, che non aveva bisogno della luna piena per azzannare i ragazzini!).

Uno scenario veramente da apocalisse!

Invece Piton ha ucciso Silente (su precisa richiesta del Preside: Severus, per favore, fa quello che mi hai promesso, salva te stesso e Draco e porta via questi Mangiamorte dalla scuola salvando anche gli altri studenti) e poi:

1) ha portato via i Mangiamorte dalla scuola incitandoli più volte a fuggire ogni qual volta si fermavano;
2) ha impedito che un Mangiamorte cruciasse Harry, con la scusa che Voldemort voleva ucciderlo di persona. Ma la Cruciatus non uccide, infligge solo dolore e se Piton avesse odiato veramente così tanto Harry l’avrebbe certo lasciato soffrire almeno qualche minuto;
3) ha sempre respinto gli incantesimi di Harry senza mai fargli veramente del male: l’unica reazione dura l’ha avuta quando Harry gli ha dato del codardo per aver ucciso Silente. Ma a Piton, invece, quel terribile gesto è costato tutto il suo coraggio, visto che significava uccidere l’unica persona che si fidava di lui e che, probabilmente, gli voleva anche bene. Infatti sul volto di Piton in quel momento c’è solo DOLORE, un dolore immenso (come quello del cane rinchiuso nella capanna che brucia). Piton soffre enormemente, in quel momento, perché è stato costretto, per il bene superiore, ad uccidere Silente, suo amico e mentore;
4) avendo ucciso Silente ora Voldemort si fiderà completamente di Piton che potrà così scoprire più agevolmente le preziose informazioni sugli Horcrux, che poi passerà a Lupin che conosce come sono andate veramente le cose.

Ora è solo necessario stabilire un piano, cercando, se è possibile, di aggirare il Voto Infrangibile, salvando quindi sia la vita di Piton che la propria, e recuperando altresì Draco dalla propria parte, evitando che diventi un potenziale assassino e Mangiamorte.
Se le cose, invece, dovessero presentarsi in modo del tutto negativo, occorrerà procurare un “amico” per Piton, che possa tenere i contatti con l’Ordine della Fenice una volta che Piton si sarà bruciato tutti i ponti uccidendo il Preside.
Silente ha un intero anno di tempo per preparare il suo piano, con le varie alternative a seconda di come si presenteranno le condizioni effettive e, certamente, uno dei suoi obiettivi più importanti, è quello di “salvare” l’anima di Draco, mantenendo integra la sua innocenza.
Ecco perché, nel momento decisivo, Silente è così tranquillo e dimostra di avere tutto sotto controllo.
Una sola cosa preoccupa Silente in quel momento: l’assenza di Piton, senza la cui presenza il piano prestabilito non può funzionare.

Ecco perché prima Silente cerca in tutti i modi di mandare Harry a chiamare Piton e poi tira incredibilmente in lungo le cose con Draco: sta aspettando che Piton arrivi.

E’ vero, il grande Silente è morto, ma la scuola ed i suoi occupanti sono salvi e Piton gode ora della completa fiducia di Voldemort e potrà più facilmente scoprire vitali informazioni sugli Horcrux.

Piton non è un Mangiamorte, né un traditore o un assassino: Piton ha solo dolorosamente obbedito a Silente e ha coraggiosamente compiuto il suo dovere, scegliendo ciò che è giusto, e non ciò che è facile, come sempre Silente aveva insegnato.
 
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