Il Calderone di Severus

Rileggiamo e commentiamo insieme HP 4, I brani relativi a Piton in italiano e inglese

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Minervina
view post Posted on 9/7/2014, 21:22 by: Minervina




CITAZIONE (Ida59 @ 9/7/2014, 22:02) 
Finalmente ce l'ho fatta: ho finito la mia storia sulla scena del marchio del 4° libro: pensavo di arrivare giusto sulle 1500 parole e invece ho superato le 7000!!! Ora devo rileggerla con calma...

Ecco, prima di pubblicarla, però, ho bisogno della vostra autorizzazione (...)

Hai anche la mia, senz'altro. ;)

***

CITAZIONE (Ida59 @ 7/7/2014, 13:18) 
Ed eccomi infine al terzo punto essenziale di questa scena grandiosa.
Una domanda, incerta e timorosa, ed una risposta. Granitica. Colma di certezze. La risposta che conferma una promessa fatta tanti anni prima. Anything, proprio come ha sottolineato Nadia, Severus è pronto, a qualunque cosa.
E in quel “Lo sono” risuonano potenti il suo senso del dovere ed il suo coraggio; il suo amore e la sua disperazione. Il suo passato di colpe ed il suo futuro di riscatto si congiungono in questo maestoso istante del presente di lotta e di redenzione, con il Marchio che brucia sul suo braccio, simbolo di errore, condanna e schiavitù ma anche, come ancora Nadia ha detto, il lasciapassare per dimostrare l’uomo nuovo che Severus è diventato, il mezzo per combattere l’oscurità e riportare la luce nell’anima di Severus, la sua unica possibilità per raggiungere l’agognato perdono.
Severus è pronto, ma sono certa che dentro di lui trema: non ha paura di morire, no. Non ha paura della morte in sé, ha paura di fallire e che la sua morte diventi emblema del suo fallimento, della sua redenzione non compiuta. Della sua inesorabile condanna alla mancanza di perdono.
Severus è pronto a tutto, pur di completare il suo cammino di redenzione. E’ pronto a tornare nell’inferno di Voldemort e a rivivere ogni sua più tremenda colpa. È pronto ad affrontare il suo orribile passato con tutto il carico di colpe e di strazianti rimorsi che comporta.
Deve farlo. Ma non solo per la salvezza del mondo magico. Deve farlo anche perse stesso, per dimostrare d’essere un uomo nuovo, l’uomo che ha compiuto la Scelta e sa tenervi fede. A qualsiasi prezzo. E noi sappiamo bene quale tremendo prezzo Severus dovrà pagare, prima con Voldemort, poi sulla torre d’astronomia ed infine nella Stamberga Strillante.
Eppure, allo stesso tempo, sa di non essere pronto, sa che non sarà mai realmente pronto per affrontare il suo passato e tutto ciò che ha perduto. Non solo i rimorsi, ma anche i rimpianti per tutto ciò che non è mai stato, tutto ciò che la sua folle scelta giovanile ha distrutto.
Ed è proprio in questo suo umano timore che sta la sua immensa grandezza, il suo sovrumano coraggio: è in quel pallore estremo e, allo stesso tempo, nello scintillio degli occhi neri.
È il quel Marchio che brucia e deturpa la sua carne, simbolo di caduta ma, allo stesso tempo, di redenzione.
È grazie a quel Marchio che può tornare da Voldemort; è in forza di quel Marchio che può ingannarlo e lottare per la causa; è tramite quel Marchio che può redimersi, espiare le sue colpe ed ambire al perdono. È con quel Marchio che compie il suo dovere. E il primo passo è stato mostrarlo a Caramel e a tutti. Anche a se stesso.


Che piacere trovarsi tutto già scritto senza dover battere un dito sulla tastiera… :wub: perciò mi accodo e commento ancora un po', soltanto per il piacere di continuare a parlarne. ;)

Sì, Severus è pronto. Al timore e alla preoccupazione, tangibili nella voce di Silente, oppone la sua sicurezza. Una sicurezza tutt’altro che perfetta, come hai detto tu Ida; sì, Severus trema. La sua determinazione è solcata da tanti, profondi, comprensibili timori, non per sé stesso ma per gli altri. Una determinazione percorsa dall’umana incertezza, dalla sensazione che i conti con il proprio passato non saranno mai comunque saldati abbastanza, dalla consapevolezza che il proprio fallimento può segnare la fine per tutti.
Lo hai spiegato benissimo e mi trovo d’accordo su tutta la linea.
A questo punto, sempre per continuare ad articolare il discorso, metterei quindi un accento sulla reazione di Silente, sulla straordinaria titubanza mostrata dal Preside quando lo lascia andare sapendo cosa gli sta chiedendo di fare, su quello struggente “buona fortuna”, che pare un augurio leggero e inadeguato, che stride così tanto con il compito che Severus si sta disponendo a portare a compimento e che a me dà i brividi, ripensandoci.
Quello di Silente, io credo, non solo è un gesto commovente di per sé, ma è anche un momento emblematico per i molti significati ad esso sottesi, essendo il primo vero ed esplicito moto di affetto mostrato da Albus, ai presenti e ai lettori, nei confronti di quel giovane uomo che sta andando ad affrontare una prova dolorosa e necessaria, alla quale non può e, soprattutto, non vuole sottrarsi e di cui nessuno immagina la vera portata. Quello sguardo teso e preoccupato e quel successivo silenzio, mentre Silente lo guarda andare via, sembrano una cornice da poco, eppure sono un tributo immenso per un uomo che è allontanato e sospettato da tutti e che ha appena mostrato un orrendo marchio d’infamia; nessuno si sognerebbe mai di chiedersi dove stia andando e perché. Cosa importa quel che gli succederà?
A Silente, invece, sembra importare eccome e forse non più solo per la causa. Impone il silenzio a tutta la stanza, mentre il professore si allontana. Il Preside guarda malinconico Severus che si dirige verso il supplizio (perché è di questo che si tratterà e lo sanno entrambi) da uomo solo come ha sempre vissuto, che non si aspetta più nulla per sé, che dà per scontato che nessuno avrà mai cura di lui, che immagina che nessuno piangerà la sua morte e in quel momento lo ama, secondo me.
Ecco, questo moto di affetto quasi paterno che lo stesso Severus, già voltatosi per andar via, non vede più e crederebbe comunque di non meritare, richiama per me un’altra paternità, forse meno evidente e meno sentita dal protagonista e dai lettori (a parte alcune eccezioni) ma non meno splendida: quella di Severus nei confronti di Harry.
Magari ne parleremo più avanti o in altra sede, ma a me piace sempre collegare, in questa scena, il richiamo di tre sguardi: quello preoccupato del Preside, quello inflessibile, ma in fondo turbato e teso, di Severus e infine quello che Harry rivolge al professore tornato ad Hogwarts e seduto al proprio posto a tavola (indubbiamente retto da una forza di volontà mastodontica), per partecipare al Banchetto d’Addio. Qui Harry indugia per la prima volta sul suo odiato insegnante per un tempo lungo, ben oltre l’attimo che avrebbe richiesto una frecciata di disprezzo reciproco e lo guarda ancora, con interesse, anche dopo che Severus ha distolto gli occhi. Mai, prima d’ora, si erano scambiati uno sguardo così carico di intensità, di dubbio, di voglia di capire; l’unico paragonabile, forse, è solo l’ultimo, nella Stamberga. Sembrava acido e sgradevole come sempre, dice la Rowling riferendosi ad un Severus visto attraverso la pottervisione e chiude così la frase, lasciandoci con un chiarissimo “ma” in sospeso, su cui lo stesso Harry azzarda ipotesi di lodevole pertinenza.
Sono tre sguardi, insomma, in cui passa un intero mondo di emozioni, metaforicamente (ma non poi così tanto) “di padre in figlio”. L’ultimo anello di questa catena, Harry, è il più inconsapevole, ma è come se percepisse, infine, l’enormità di ciò che è accaduto dentro quello sguardo, difficile da interpretare, che Severus incrocia con il suo al Banchetto.
Mi piace pensare, insomma, che quel “lo sono” Severus lo abbia pronunciato per sé (e sono perfettamente in linea con Ida sulle considerazioni fatte) e per quello che sarebbe potuto essere suo figlio: se in passato ne aveva messa a repentaglio la vita e forse quasi lo aveva odiato per aver causato il sacrificio della madre, ora, per proteggerlo, offre il Marchio alla vista di tutti e la sua falsa fedeltà a Voldemort, consacrando sé stesso a “strumento” di salvezza.
Il fuoco che arde dentro Severus, al pensiero di poter andare da Voldemort a difendere il sé stesso ritrovato, quell’amore e quel figlio mai avuto (e con esso l’intero mondo magico) gli dà la forza di sopportare tutto. Anything, appunto. È un modo simbolico (ma non troppo), per indicare quale stupenda evoluzione stia compiendo Severus, passando lentamente dall’amore per Lily a quello per Harry e, poi, a tutti coloro che possono e devono essere salvati.
Quando la minaccia aveva coinvolto e poi condannato Lily, Severus non aveva potuto salvarla, non si era potuto neppure interporre “fisicamente” tra Voldemort e la donna amata, come aveva fatto James: ora può. Ma può in un altro modo, non più, certo, difendendo lei, ma quello per cui lei ha dato la vita, ciò che lei amava e che ora, pur non riuscendo ad ammetterlo, anche lui sta imparando ad amare. Ecco l’enorme balzo di Severus oltre il proprio dolore, oltre tutto quello che lo strazia, oltre il pensiero delle torture di Voldemort e la paura di fallire. Ora può e deve completare il suo cammino di redenzione, perché il suo bene coincide anche con il bene di qualcun altro; il bene di quel figlio che avrebbe potuto essere suo, per esempio, e per ciò che questo figlio rappresenta per il mondo magico (anche se ne sarà cosciente in maniera compiuta solo più avanti). Deve resistere per questo, deve farcela, deve essere pronto. E lo è perché lo vuole, costi quel che costi.
Ora Severus può difendere Harry con tutto sé stesso; con il proprio corpo, con la propria mente e con la propria anima, con lo smisurato talento magico che possiede, l’eccellente preparazione di una vita e la purezza della propria dedizione, offrendosi totalmente al Signore Oscuro, lasciandosi frugare e violentare solo per restare integro, per proteggere il nucleo più potente e inviolabile di sé. È qualcosa che deve all’uomo che si è riscoperto essere, un uomo che è anche padre e che non l’ha mai saputo. Un uomo pronto a tutto per difendere quel figlio che, in quel momento, nell’andare incontro alla prova con Voldemort, ancora deve riconoscere come suo, anche se, paradossalmente, sarà sempre più suo che di chiunque altro.
 
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186 replies since 18/10/2013, 17:17   7723 views
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