Oggi ho lavorato per te, ma non sono riuscita a cavare un ragno dal buco!
Mi sono riletta anche un paio di racconti brevi di Poe che mi ricordavo potessero aver a che fare con boschi stregati, ma parlavano solo di cimiteri e sepolti vivi!
In compenso ho trovato un paio di poesie, molto belle, che ora vado a postare nel "Laboratorio poetico", sempre di Poe, che si adattano a Severus.
SoloFanciullo, io già non ero
come gli altri erano, nè vedevo
come gli altri vedevano. Mai
derivai da una comune fonte
le mie passioni - nè mai,
da quella stessa, i miei aspri affanni.
Nè il tripudio al mio cuore
io ridestavo in accordo con altri.
Tutto quello che amai, io l'amai da solo.
Allora - in quell'età - nell'alba
d'una procellosa vita - fu derivato
da ogni più oscuro abisso di bene e male
il mistero che ancora m'avvince -
dai torrenti e dalle sorgenti -
dalla rossa roccia dei monti -
dal sole che d'intorno mi ruotava
nelle sue dorate tinte autunnali -
dal celeste baleno
che daccano mi guizzava -
dal tuono e dalla tempesta -
e dalla nuvola che forma assumeva
(mentre era azzurro tutto l' altro cielo)
d'un demone alla mia vista –
SilenzioVi sono qualità, incorporee essenze,
cui e' data come una duplice vita, che e' poi
emblema della doppia entità che sempre scocca
da materia e luce, in solida forma e in ombra.
Vi e' un silenzio che e' duplice - mare e riva -
corpo e anima. Abita l' uno in solitari luoghi,
ricoperti d' erba recente: qualche solenne grazia,
umane memorie e una lacrimata sapienza
gli han tolto ogni terrore. Il suo nome e' Mai piu'.
E' quello il silenzio corporeo: non devi paventarlo!
Non ha potere in se stesso di nuocere.
Ma se mai un incalzante fato (intempestiva
sorte!) ti portasse a incontrare la sua ombra,
(un elfo e', senza nome e frequenta solighe plaghe,
mai calpestate dal piede di un uomo),
oh, allora, raccomandati a Dio!