Visto che Ida mi ha invitata a partecipare alla discussione, mi permetto di aggiungere qualcosina: uno dei tre versi dell'haiku deve SEMPRE contenere il kigo (richiamo alla stagione, diretto o indiretto tramite un elemento che la caratterizza) o il piccolo Kigo (richiamo a una parte della giornata: alba , tramonto, notte, luna, sole, ecc...).
Non bisogna mai abusare della punteggiatura.
Non bisogna mettere preposizioni o congiunzioni a fine verso.
Questi sono i miei su Piton:
Notti infelici -
Ossidiana negli occhi
Cerva nel cuore
(spiego il primo verso: notte è il piccolo kigo; apparentemente è un senario ma la prima parola termina e la seconda inizia per vocale, quindi, per effetto della sinalefe, diventa quinario). La cesura creata dal trattino stacca il secondo e il terzo verso dirigendolo sull'oggetto della composizione (notti infelici è generico, il resto no).
Tristezza fiera
di solitari studi -
Sole negato
Qui il piccolo kigo sta nel terzo verso (sole).
Ancora una regola: attenzione all'ultima parola del verso: se è tronca vale due sillabe, se è piana una sillaba, se è sdrucciola una sillaba in meno.
Naturalmente si applica anche alla poesia in generale, ma nell'haiku occorre tenerne conto perché il conteggio delle sillabe è fondamentale.
Se vi sembra difficile, provate: dopo un po' diventerete bravissime/i e tutto vi verrà molto spontaneo
Edited by Lucciolavagabonda - 4/2/2016, 12:15