Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 5/6/2013, 20:57
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CITAZIONE (Alaide @ 4/6/2013, 20:07) 
Grazie mille, Anastasia! Sono felicissima che ti sia piaciuto il tanka (e anche l'utilizzo del francese, ma io non riesco a scrivere poesie in italiano) e che tu abbia apprezzato l'uso delle parole e delle immagini! Ed ègiustissimo, i bambini vedono al di là di tutto. Ancora grazie!

Ammetto di avere un rapporto conflittuale con il francese, ma qui l'ho trovato particolarmente adatto alle parole che hai usato, come quelle cose che nascono per essere in quel modo e in quel modo devono rimanere, così la tua poesia, in italiano rende decisamente meno.
Chissà che con queste tue poesia in francese non torni ad amare questa lingua :lol: :P
 
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view post Posted on 5/6/2013, 23:16
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Ecco, finalmente ci siamo, dopo tanta attesa...

Titolo: Sogno
Autore/data: Ida59 – 24/26 marzo 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: romantico, introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Nella notte d’argento anche i sogni possono tramutarsi in realtà. È il seguito di “Chiaro di luna”.
Parole/pagine: 752/2.



Sogno




Notte d’argento illuminata dal sorriso.
Un sogno.
Poteva essere solo un sogno.
E in quel sogno il cuore di Severus batteva forte, colmo di felicità, mentre il sorriso addolciva il suo volto pallido, contornato dai lunghi capelli neri.
Ma davvero nella notte la luna splendeva luminosa nel cielo, quasi quanto il sorriso adagiato sulle labbra di Elyn, apparsa come d’incanto al suo accorato richiamo, e che ora lo fissava in silenzio, in piedi di fianco al letto.
C’era un’altra ragione, oltre a volergli far godere a pieno della luce del sole, o della luna, se la Guaritrice lo aveva fatto trasferire nell’ala riservata del quinto piano del S. Mungo: anche lei dormiva in una di quelle stanze, magari proprio quella accanto alla sua. Solo in quel momento, vedendola apparire accanto a sé in piena notte, il mago lo aveva realizzato ricordando un brano di conversazione afferrato qualche giorno prima dalla bocca pettegola e maliziosa di una Medimaga invidiosa e scontenta.
Elyn dormiva all’ospedale da quando si era affacciata la prima volta sui suoi pensieri deliranti, i primi giorni del suo ricovero dopo il mortale attacco di Nagini. La Guaritrice aveva vissuto fin nel profondo della sua anima l’intimo orrore dei suoi incubi e il tormento straziante dei suoi rimorsi: era rimasta lì, vicina, per vegliarlo giorno e notte, per strapparlo alla morte ed alle imperdonabile colpe del suo passato.
Sempre sorridendogli, la maga si sedette sul bordo del letto, vicino a lui, la leggera camicia da notte illuminata in pieno dai candidi raggi lunari.
Sembrava un angelo.
Era il suo angelo.
L’Angelo del Perdono che lo aveva riportato in vita insieme alle lacrime di Fanny.
- Vegli sul mio sonno… - sussurrò piano il mago, estasiato, gli occhi neri scintillanti d’argentei riflessi.
Già, da quando Elyn gli aveva regalato il suo perdono colmo d’amore, anche gli spettri del passato che per tanti anni lo avevano torturato senza pietà erano scomparsi lasciandolo infine riposare in un sonno sereno.
Elyn emise un lungo sospiro che le appannò un poco il sorriso:
- Ho a lungo vegliato lo straziante delirio della tua sofferenza, quando tormentosi ricordi ghermivano la tua anima…
Severus tremò un poco.
- Ho pianto le mie lacrime negli atroci incubi del tuo passato…
La voce si incrinò ed Elyn si perse nella luminosa notte degli occhi neri del mago che allungò la mano a sfiorare la sua:
- Le incantate lacrime di fenice regalano la vita, - sussurrò piano, la voce roca non più abituata a parlare, - le tue mi hanno donato ciò che per me era ancora più importante: il perdono…
Gli occhi nocciola di Elyn brillavano come tremule gocce d’ambra nel chiaro di luna mentre un soave sorriso tornava ad addolcire il suo volto.
Le lacrime di Elyn, lacrime di perdono e di amore: questo lo aveva realmente riportato in vita!
- Ora vorrei solo poter vegliare i tuoi sogni, Severus. – mormorò, uno strano tremito nella voce soave.
Il mago sorrise, felice, gli occhi neri splendenti nell’argento della notte.
- Tu sei il mio sogno, Elyn, il mio sogno d’amore… - sussurrò con intensità.
La vide tremare appena, incredula; si avvicinò al suo fianco, nel letto, e le sfiorò il viso con una tenera carezza in punta di dita.
Elyn lo amava.
Lo sapeva da settimane, da quella notte in cui glielo aveva rivelato piangente, disperata, credendolo avvolto nel consueto torpore dell’incoscienza del veleno e ormai condannato a morire dall’insensibile crudeltà umana.
E lui amava Elyn.
Lo sapeva da tanti giorni; si era lentamente innamorato del suo sorriso, dolce e bello, dell’incredibile dolcezza che sapeva infondere al severo suono del suo nome, della profonda comprensione che aveva saputo dargli con il suo perdono.
Amava la donna che aveva saputo amare le sue colpe.
Era arrivato il momento di rivelarle tutta la verità.
Sì avvicinò ancora di più al suo viso, alle labbra che ancora sorridevano, proprio come la prima volta che l’aveva vista uscendo dal delirio della febbre e della colpa.
Rimase lì, vicinissimo, il respiro contratto mente il cuore gli martellava in petto, gli occhi fissi nelle iridi nocciola piene di luce.
Un lunghissimo istante di sogno.
Poi le sfiorò piano le labbra con le sue, tremando, le parole tanto attese che fluivano in un ardente sussurro:
- Ti amo, Elyn, ti amo!
- Severus, amore mio!
L’attirò piano a sé, delicatamente, e avvolse il suo sogno tra le braccia, gli occhi neri sfolgoranti di felicità, il volto pallido illuminato dalla luna e da un meraviglioso sorriso d’amore.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:45
 
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Con un po’ di ritardo mi sono letta una dopo l’altra tutte le ultime storie.
Salvo la breve “ballata” di Chiara che, dopo un inizio piuttosto tragico, chiude con un soffio fresco di vaga speranza, quelle di Anastasia e Leonora sono davvero tremende; quelle di Monica sembrano promettere un futuro positivo (la conosco e so che sarà così) ma mi sa che è ancora lontano; Elly, quando arriva, ci va giù pesante, salvo qualche rara volta in cui “grazia” Severus grazie a Hermione, ma non si può mai sapere a priori né avere alcuna certezza circa “grazie” anche in futuro. Rimane solo Smile, il gattino di Kià, a regalare un briciolo di serenità a Severus, ma è da un pezzo che purtroppo non miagola.
Meno male che ci sono io a regalare dei sorrisi felici a Severus!
Insomma, richiamo tutte quante un attimo allo spirito del Gioco e della Sfida che sono un REGALO DI COMPLEANNO per Severus: gli vogliamo proprio così male da essere in grado di farlo solo soffrire con i nostri sorrisi? Davvero non siamo capaci di regalargli qualcosa di meglio che tragica sofferenza e morte? Sinceramente, non pretendo di vedere Severus saltellare felice, ma almeno non vederlo di nuovo morto o soffrire peggio che all’inferno!!!
Davvero, vi esorto a fare uno sforzo per scrivere storie in cui i sorrisi non siano solo tragici o colmi di dolore!
Altrimenti, come mia personale ritorsione verso storie in cui Severus soffre, mi rifiuterò di commentarle. Magari a voi non ve ne fregherà nulla, ma per lo meno io non sarò più in ritardo con commenti che, in fondo, mi rendono ancora più triste e guadagnerò un po’ di tempo che, al momento, è la cosa che più di manca!


Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:45
 
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Venerdì 7:
Sabato 8:
Domenica 9: kià
Lunedì 10: Ida (Haiku)
Martedì 11:

Un sorriso per Severus al giorno toglie il malumore di torno
.

 
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view post Posted on 6/6/2013, 16:47

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CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 

Sogno


Ok, pronta con il commento della storia del giorno. :)

CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 
Notte d’argento illuminata dal sorriso.

E già qui come apertura mi fai sbriluccicare gli occhi. Splendida e poetica questa frase, ti fa entrare immediatamente nella situazione, regalandoti subito l'atmosfera in cui tutto si svolge.

CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 
C’era un’altra ragione, oltre a volergli far godere a pieno della luce del sole, o della luna, se la Guaritrice lo aveva fatto trasferire nell’ala riservata del quinto piano del S. Mungo: anche lei dormiva in una di quelle stanze, magari proprio quella accanto alla sua. Solo in quel momento, vedendola apparire accanto a sé in piena notte, il mago lo aveva realizzato ricordando un brano di conversazione afferrato qualche giorno prima dalla bocca pettegola e maliziosa di una Medimaga invidiosa e scontenta.
Elyn dormiva all’ospedale da quando si era affacciata la prima volta sui suoi pensieri deliranti, i primi giorni del suo ricovero dopo il mortale attacco di Nagini.

Devo ammettere che alla menzione della Medimaga invidiosa e scontenta mi sono ritrovata a ridacchiare: invidiosa e scontenta perchè? Perchè non era lei ad accudire Severus? :D
(in tale situazione sarei invidiosa e scontenta pure io, al mille per cento :P )
Tornando seria: Elyn fa le cose fatte per bene. Sa che Severus ha ancora bisogno di aiuto costante, o comunque deve ancora essere vegliato. E se a ciò aggiungiamo che si è innamorata di lui, beh, ha fatto più che benissimo.


CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 
- Vegli sul mio sonno… - sussurrò piano il mago, estasiato, gli occhi neri scintillanti d’argentei riflessi.

E qui divento sempre più invidiosa anch'io, Ida! :wub:
Splendida, come solo tu sai fare, la descrizione degli occhi di Severus. Ah... essere guardate così da lui...

CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 
- Ora vorrei solo poter vegliare i tuoi sogni, Severus. – mormorò, uno strano tremito nella voce soave.
Il mago sorrise, felice, gli occhi neri splendenti nell’argento della notte.
- Tu sei il mio sogno, Elyn, il mio sogno d’amore… - sussurrò con intensità.

Romanticismo a palate! Ma che diamine, in una stanza al chiaro di luna, mi pare anche il minimo, dopo quello che entrambi hanno passato. E intanto le mie labbra non smettono di sorridere.


CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 
Amava la donna che aveva saputo amare le sue colpe.

Splendida questa frase, in cui c'è tutto una vita racchiusa. Splendida.
Una sola domanda da parte mia, riguardo alla trama: se lui non avesse saputo nulla dell'amore di Elyn, lo avrebbe dichiarato comunque?
Me ne rimango con questa domanda in mente e proseguo con la lettura.

CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 00:16) 
Poi le sfiorò piano le labbra con le sue, tremando, le parole tanto attese che fluivano in un ardente sussurro:
- Ti amo, Elyn, ti amo!
- Severus, amore mio!
L’attirò piano a sé, delicatamente, e avvolse il suo sogno tra le braccia, gli occhi neri sfolgoranti di felicità, il volto pallido illuminato dalla luna e da un meraviglioso sorriso d’amore.

Ed infine è arrivato il momento tanto atteso... o almeno: uno dei DUE momenti tanto attesi (:lol:). Ricco di romanticismo, soprattutto perchè tutta la storia si svolge tra sussurri che rendono il tutto ancora più poetico, almeno per me.

La prima barriera è stata infranta, l'amore è stato finalmente dichiarato. Non me la sento di dire che ora tutto andrà meglio, ma intanto un sospirone di sollievo lo faccio comunque.

In ultima, bellissimo il titolo: un sogno d'amore che è più reale che mai.
 
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CITAZIONE (pingui79 @ 6/6/2013, 13:38) 
Se nessuno si prenota per domani posto anticipare io, fatemi sapere. :)

Aspetta un attimo: so che Monica dovrebbe avere pronta la sua storia n. 22 e di solito il venerdì riesce a collegarsi, quindi magari subentra lei.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:47
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 21:08) 
CITAZIONE (pingui79 @ 6/6/2013, 13:38) 
Se nessuno si prenota per domani posto anticipare io, fatemi sapere. :)

Aspetta un attimo: so che Monica dovrebbe avere pronta la sua storia n. 22 e di solito il venerdì riesce a collegarsi, quindi magari subentra lei.

Aspetto quanto vuoi, per me non c'è alcun problema. :D

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:47
 
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Ad irae diem ridere, di Severus_Ikari

Macabri sorrisi in macabri rimorsi di colpa. E macabra anche la poesia, che però ho gradito più della prosa (i misteri della mente e dell’emozione!) pur se scritta molto bene e in grado di rendere in modo estremamente evocativo la scena, con grandi pennellate di colore, anche quando sono il nero e il bianco a prevalere, come sempre Anastasia sa fare molto bene.

Ora apro una lunga parentesi, che nulla ha a che fare con la storia.
Finalmente ci sono: ho capito perché il macabro non mi prende (figuriamoci, l’horror, poi!) salvo sia in dosi minime quando si tratta con Severus.
Io riesco ad immedesimarmi bene in lui, nei suoi pensieri, sentimenti ed emozioni, ed è la cosa che voglio fare leggendo. Posso perfino immedesimarmi con intensità nelle sue paure, timori e rimpianti, persino nelle sue colpe e rimorsi. Ma non riesco ad immedesimarmi nella sua immaginazione visiva, in quelle macabre seppure bellissime immagini create dalla sua “coscienza” (chiamiamola così!) perché mi manca il nesso logico e concettuale per farlo, in quanto quelle immagini non sono consone alla mia personale immaginazione di Severus (se non in dosi bassissime). Così ritrovo solo a tratti il personaggi che amo in storie come queste.
Diverso sarebbe, ne sono certa, se non fosse Severus il protagonista della storia, perché riuscirei facilmente a seguire l’immaginazione di uno sconosciuto - per altro resa benissimo dalle parole dell’autrice – se non fossi bloccata dalle mie idee sul personaggio di Severus, che per uno sconosciuto ovviamente non esisterebbero, come già altre volte mi è accaduto (con mio personale gradimento) nelle tue storie di “vampiri”, dove l’immaginazione è del tutto libera di spaziare senza infrangersi su idee personali del personaggio. Anche perché qui, in fondo, siamo solo sul macabro (che ancora trovo accettabile) e non sull’horror, che proprio rifiuto.

A riprova di quanto sopra, ecco che quando la macabra immaginazione di Severus si ferma, torno ad essere coinvolta nella storia, a soffrire con Severus e a pregare che Minerva riesca a convincerlo a perdonarsi.
CITAZIONE
«Hai bruciato per anni tra i vivi, Severus. È il momento di bruciare la vita che hai dentro.»

Bellissime le parole di Minerva in contrapposizione a quelle di Severus!

Sul gesto finale di Severus, rimango incredula anche io, come Minerva, per gli stessi motivi esposti dalla vecchia maga e anche perché non riesco a concepire un Severus che voglia suicidarsi. Soffrire sì, ok, lo concepisco: ma per potere soffrire ed espiare le sue colpe deve per forza vivere!
CITAZIONE
Sorridevano al Severus finalmente libero.
Pianse al Severus finalmente morto.

Tremendo!!!
CITAZIONE
«Perdonami tu, adesso, Severus, perché egoisticamente ti riporto alla vita.»

Grazie al cielo c’è Minerva!
CITAZIONE
Il nero steso sulla pietra marmorea, candida, dove il rosso le dava vita.

Bellissimo gioco di colori essenziali. Il tuo “marchio”, Anastasia!

Riguardo al finale, devo confessare che non ho capito come è finita la storia, se Severus è vivo o morto. E ammetto che la cosa mi infastidisce alquanto.


Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:47
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 12:15) 
[...] Sinceramente, non pretendo di vedere Severus saltellare felice, ma almeno non vederlo di nuovo morto o soffrire peggio che all’inferno!!![...]

Volevo prima di tutti fare una specifica su questo.

Se quel “vederlo di nuovo morto” era riferito alla mia storia, mi sa che c’è qualcosa che non è chiara.
Severus nella mia storia NON muore, viene salvato da Minerva, che gli ridona la vita, soffre, è vero, ma queste tre storie sono una “semplice” allegoria di quello che io ho immaginato come cammino di redenzione per Severus verso l’essere perdonato e verso il perdonarsi. Ed è quello che accade.
Passa per il dolore e la sofferenza, certo, ma un uomo come Severus non credo che avrebbe potuto compiere un passaggio simile nella felicità e nella spensieratezza, ma il finale è un’assoluta luce, non è solo una speranza, ma è una realtà concreta, donatagli dalla scelta di Minerva di salvarlo.
Il resto è tutto lasciato all’immaginazione del lettore (che male non gli fa immaginare, almeno a me piace tanto farlo), ma mi è chiaro che se, sia la fine sia l’allegoria, non sono chiari, avrei dovuto spiegarmi meglio, non lo so.

CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 21:44) 
Riguardo al finale, devo confessare che non ho capito come è finita la storia, se Severus è vivo o morto. E ammetto che la cosa mi infastidisce alquanto.

E ovviamente avevo ragione, per questo ho fatto la specifica di cui sopra.

Sul suicidarsi di Severus non mi dilungo, sono opinioni personali e ok, ma quello che vorrei chiarire è proprio il finale.
Prendendola larga, dopo tutto l'allegoria e quindi il viaggio di redenzione, Severus si sente finalmente perdonato dalle parole di Minerva e si perdona lui stesso, ma ritiene comunque che non c'è niente per lui in questa vita, da qui il gesto estremo, condivisibile o meno.
Minerva lo vede finalmente felice, libero da tutto e si dibatte sul lasciarlo andare per sempre o riportarlo alla vita e permettergli di vivere finalmente quella vita che non ha mai vissuto, tanto è vero che gli dice: "«Perdonami tu, adesso, Severus, perché egoisticamente ti riporto alla vita.»" ed è quello che fa.
"Un incantesimo, una voce persa in un canto crudele.
Il sorriso dell’angelo.
Forse avrebbe davvero trovato la pace.
"
L'angelo sarebbe Minerva che, egoisticamente, con un incantesimo, lo salva e la frase finale è una grossissima speranza, lo salva, quindi è una pace nella vita, non nella morte.

Questa storia è un semplice esempio di gotico, un po' macabro, ma se non ti piace non ti piace, non sindacalizzo su questo, i gusti sono gusti, non c'è niente da fare, se non ti piace ok, se certe immagini non sono consone alla tua personale immaginazione di Severus, ok anche quello.
Come avevo già detto, non si può piacere a tutti :D

Per il resto sono contenta che qualcosa ti sia piaciuto e per i complimenti a quel qualcosa, grazie.


Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:48
 
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Nulla di particolare da dire, oltre quanto già detto poco sopra. La storia è scritta bene, e non mi è dispiaciuta, il tragico inizio controbilanciato in parte dalla vaga speranza finale. Ammetto di averla letta un po' di cprsa, e senza ascoltare la canzone: prometto di recuperare questa mia mancanza al più presto.


Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:48
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 6/6/2013, 22:37) 
The Wild Rover, di Chiara53

Nulla di particolare da dire, oltre quanto già detto poco sopra. La storia è scritta bena, e non mi è dispiaciuta, il tragico inizio controbilanciato in parte dalla vaga speranza finale. Ammetto di averla letta un po' di cprsa, e senza ascolatre la canzone: prometto di recuperare questa mia mancanza al più presto.

Ascoltala quando sei un po' giù vedrai che effetto farà.
Mi è capitato, per mia fortuna, di vivere un momento di gioia collettiva in un pub a Galway, ascoltando questa ed altre ballate irlandesi, preciso: la birra scura non mi piace, ma faceva tanto Severus Piton!
Grazie Ida.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:49
 
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CITAZIONE (pingui79 @ 6/6/2013, 13:38) 
Se nessuno si prenota per domani posto anticipare io, fatemi sapere. :)

Ok, ti inserisco oggi: Monica si prenota per domani.
Se nessuno si inserisce per domenica posso anticipare io, ma poi restano vuoti il lunedì ed anche il martedì.




Prenotazioni per la 22a settimana di Sorrisi per Severus:

Venerdì 7: kià
Sabato 8: Monica (22)
Domenica 9:
Lunedì 10: Ida (Haiku)
Martedì 11:


Prenotazioni per la 23a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì: Leonora/Ida (23)
Giovedì: Leonora/Ida (23)
Venerdì 7:
Sabato 8:
Domenica 9:
Lunedì 10:
Martedì 11:

Avanti, fatevi sotto!



Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:49
 
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Ida, volevi un sorriso felice? Eccoti accontentata.
Se poi però alla fine di queste 1048 parole t'è venuta la carie, non mandare a me la parcella del tuo dentista. -_-
Te la sei voluta. :lol:

Suggerimento tutti: prima di leggere questa storia pigliatevi 'na bella dose massiccia di fluoro. Siete avvisati.

***

Autore/data: pingui79 – maggio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Tipologia: Generale, Introspettivo, Fluff
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originale
Pairing: Severus/Personaggio Originale
Epoca: post HP7
Avvertimenti: AU, What if.
Riassunto: Una grama sconfitta. Oppure no?
Parole/pagine: 1048/3


Fino all’infinito e ritorno



«No!»
Il divieto perentorio risuona secco e deciso, un autentico colpo di frusta schioccato nel silenzio assoluto.
Per tua sfortuna, non è il primo che ti viene indirizzato in questi minuti.
Tieni a freno il riflesso quasi automatico d’inarcare le sopracciglia, lasciando che sul tuo volto traspaia solo la maschera della tranquilla indifferenza.
Deglutisci ed intanto i tuoi pensieri corrono in cerca di una via d’uscita, di un compromesso che possa cambiare il futuro. Alla mente s’affacciano velocemente ipotesi, immagini rapide d’uno scenario che forse puoi rendere possibile, se riesci ad aggirare l’ostacolo.
Da complicata che era, questa situazione si sta facendo sempre più disperata.
Eppure il tuo sguardo non lascia intravedere alcuna inquietudine.
Per anni hai camminato sul filo sottile del doppiogioco, sai perfettamente come fare per non tradirti e per non far affiorare alcuna titubanza.
Non puoi arrenderti, non devi arrenderti.
Fai un altro tentativo, ti giochi fino all’ultima carta possibile. Nel cuore una speranza palpita timida e tremante, consapevole che un nuovo tremendo rifiuto prima sancirebbe la tua sconfitta e poi…
No, non ci sarà spazio per nessun “poi”, se ciò dovesse avvenire. Sarebbe la fine e basta.
Non ti resta che riprovare.
«No-o!»
La sillaba malefica è pronunciata con ancora più foga e con un cipiglio così deciso da esser teneramente buffo. Una piccola ruga – così simile alla tua quando sei immerso in profondi pensieri o quando sei indaffarato attorno al calderone - le solca la fronte, proprio sopra il naso. E quel ricciolo biondo, che non vuole mai stare pettinato come i suoi simili, fa immediatamente capolino e scende leggero a sfiorarle le sopracciglia.
La birbante intanto ti fissa torva arricciando le labbra, infine se le copre con le mani paffutelle per rendere così più chiaro il proprio rifiuto. A nulla sono serviti tutti i tuoi sforzi, da quelli di blandirla con future promesse a quelli accompagnati da sguardi severi e leggermente spazientiti. Ed anche l’indifferenza ha fallito miseramente, la senti dentro di te agitare freneticamente bandiera bianca.
E pensare che la tua salvezza è lì, a pochi centimetri. Hai cercato in tutti i modi di non prenderla in considerazione, di non degnarla della minima occhiata, ma qualcuno questa mattina non è del medesimo parere.
Solo che tu non vuoi. Punto.
Ne va del tuo orgoglio di mago. E soprattutto della tua autorità paterna.
Rilasci un profondo sospiro. In passato ha atterrito decine di ragazzi chini su calderoni ribollenti, generazioni di giovani studenti che osservavano con la pelle d’oca le movenze di un nero mantello che s’aggirava tra i banchi di un sotterraneo. Invece lei continua ad essere irremovibile. Gli occhi grigi ti osservano da sotto in su e le mani sono ancora al medesimo posto di prima, le gambe dondolano penzolando dal seggiolone per l’insistente impazienza. Se ha preso anche solo una briciola del vostro carattere, non cederà.
Merlino, perché dev’essere così complicato dare da mangiare a tua figlia?
Disperato, lanci una rapidissima occhiata – una sola – all’unica alternativa rimasta. È una di quelle occhiate che eri solito lanciare furtivo, quando il tuo ruolo di spia te lo imponeva e che spesso sono state di fondamentale importanza per la riuscita di una missione e per la tua stessa sopravvivenza.
La birbante lancia un soddisfatto gridolino di gioia che quasi ti fa sobbalzare.
Ti ha visto.
Beccato in flagrante da un’infante di nemmeno un anno.
Dire che ci hai perso la mano è un eufemismo fin troppo gentile.
La mano sinistra corre a coprirti gli occhi per la vergogna che sale rapida ed inarrestabile ad incendiarti il volto, mentre un sussurro leggiadro ti attraversa la mente: sono parole di addio quelle che vengono mormorate con amareggiata tristezza. È la tua dignità, Severus, che ha deciso seduta stante di prendere armi e bagagli per abbandonarti. Sperare in un suo ritorno è tanto folle quanto illudersi che da domani il sole sorgerà da nord.
La mano destra invece va alla bacchetta sul ripiano accanto a te e l’incantesimo non verbale si compie in un attimo.
Riesci solo a pensare che non doveva finire così.

*

«Puuù!»
Qualcuno divora con gusto l’ultimo cucchiaino di frutta e proclama felice la propria vittoria, sorridendo e battendo le mani a se stessa, come congratulandosi per una missione impossibile riuscita alla perfezione.
Non si rende conto di aver appena fatto capitolare uno dei più potenti maghi del mondo. Ed è meglio che non se ne renda conto – rifletti – altrimenti puoi ben dire addio a qualsiasi moto di autorevolezza.
Sulla sedia di fronte a lei la osservi con i gomiti sulle ginocchia e le mani intrecciate. La posa per nulla elegante di chi ha compreso d’esser stato sconfitto.
L’oggetto della contesa è ancora lì, sul tavolo, che instancabile si prodiga in capriole e piroette acrobatiche.
Guardatelo, Severus Piton: preziosa spia di Albus Silente, grande Occlumante, Pozionista rinomato ed infine eroe della Grande Guerra Magica, guardatelo!
Merlino… battuto da un portauovo incantato.
Fa male, eh?
L’orgoglio ferito geme senza sosta, piagnucolando parole di stizza.
Tua figlia adesso non smette più di sorridere e di tenderti le braccia dal suo seggiolone, agitandosi per essere presa in braccio. Ti chiama e sillaba quella breve parola che mai nel passato avresti osato anche solo sfiorare con il pensiero come progetto futuro.
L’utensile da cucina continua imperterrito nelle sue acrobazie, ignaro di non essere più al centro dell’attenzione della sua ammiratrice più assidua, che si è letteralmente tuffata nel tuo abbraccio.
Prima che tu possa rendertene conto, a sorpresa ti viene donato uno schioccante ed umidiccio bacio sulla guancia. La guardi stupito e nei tuoi profondi occhi neri vi si riflette un’immagine capace di stringerti il cuore.
Scoppiare di felicità, avresti mai pensato che un giorno sarebbe capitato anche a te, a te che in passato hai visto ogni tipo di orrore e pianto ogni lacrima?
La tua muta risposta si perde circondata da una infantile risata felice. È quella della birbante, che prova a circondarti il collo con le sue piccole braccia, senza riuscirci: sono ancora troppo corte, ma non passerà molto tempo prima che avvenga.
La stringi forte a te, lei, il tuo incanto, capace di farti capitolare come nessun altro al mondo.
E pensi che se le sconfitte fossero tutte come queste, saresti disposto a subirne a decine, da qui fino all’infinto e ritorno.
 
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view post Posted on 7/6/2013, 15:44
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Come non sentirsi solidale con Severus alle prese con le pappe?
Ah il portauovo lo voglio pure io!
 
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view post Posted on 7/6/2013, 15:53

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CITAZIONE (ellyson @ 7/6/2013, 16:44) 
Come non sentirsi solidale con Severus alle prese con le pappe?
Ah il portauovo lo voglio pure io!

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
:wub: :wub: :wub:
 
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