Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 15/5/2013, 20:01

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Calma.
Respiro.

Uno. Due. Tre.

Weeeeeee! :ola:

No, non è certo riferito a Severus, ci mancherebbe.
Ma al fatto che avevo azzeccato in buona parte lo svolgimento della storia.
Avrei giurato che Severus osasse confessare la sua... colpa, che non è quella di aver ucciso, ma di non essere riuscito a salvare.

Gaudio a parte per aver indovinato, rimane tutta l'immane sofferenza di Severus che si ostina ad allontanare da sè qualsiasi minima fonte di sollievo quale può essere un sorriso riconoscente d'un innocente.
E benedico Melusine di aver provato a ragionare, di aver ben pensato e ponderato ogni minimo dettaglio, di aver compreso, infine.

Non ho idea di quale finale attenderà Severus. Ne ho in mente solo uno, terribile e non so se potrebbe coincidere con la tua idea di "meno peggio".
Rimane il fatto che mi viene voglia di entrare nella storia ed abbracciare quest'uomo stretto stretto. E al diavolo la sua ritrosia, me lo abbraccerei anche se mi volesse schiantare.
 
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view post Posted on 15/5/2013, 20:30
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Ho visto che martedì 21 è libero, posso prenotarmi? ^_^
 
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Molto volentieri, Anastasia, eccoti subito aggiunta.

Prenotazioni per la 19a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì 15: Leonora/Ida (19)
Giovedì 16: Leonora/Ida (19)
Venerdì 17: Monica (18)
Sabato 18: kià
Domenica 19: Elly (15)
Lunedì 20: Ida (Haiku)
Martedì 21: Anastasia


Prenotazioni per la 20a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì 22: Leonora/Ida (20)
Giovedì 23: Leonora/Ida (20)
Venerdì 24: Chiara
Sabato 25:
Domenica 26:
Lunedì 27:
Martedì 28:



Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:21
 
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Very well! :D
 
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Autore/data: Ida59 – 3 marzo 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: romantico, introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Confusione, paura e incertezze. Ma il sorriso di un angelo non può venarsi di tristezza… È il seguito di “Confusione”.
Parole/pagine: 611/2.



Elyn



La mano di Elyn era lì, vicina alla sua, sopra le candide lenzuola.
La Guaritrice conosceva il suo passato, con tutte le sue colpe: lo aveva scoperto nella sua mente i primi giorni dopo il ricovero al San Mungo, quando lottava tra la vita e la morte contro il veleno di Nagini che impediva alla ferita di cicatrizzarsi e continuava a rubargli preziose stille di vita.
Elyn conosceva tutti i suoi errori e le sue scelte sbagliate, e nonostante tutto lo amava. Lo amava e gli aveva concesso l’agognato perdono. Il perdono che gli schiudeva una nuova e vera possibilità di esistenza.
La mano era così vicina da sentirne il tepore, le dita che quasi si sfioravano.
Elyn lo amava, ma credeva che lui ancora amasse Lily, come aveva visto nei suoi pensieri; come l’intero mondo magico lo credeva da quando il giovane Potter l’aveva rivelato davanti a tutti nello scontro finale con l’Oscuro Signore.
Severus sapeva che la maga da alcuni giorni si era accorta che l’accesso alla sua mente era attentamente sorvegliato; non aveva cercato di forzarlo: al contrario, si era subito ritirata, ma il suo sorriso si era venato della tristezza del rifiuto.
Non voleva respingerla, ma non aveva potuto fare altro. Aveva paura dei suoi stessi pensieri, dei desideri che nascevano, spesso all’improvviso, del tutto incontrollati e come tali non mascherabili a priori: se Elyn vi fosse entrata, non avrebbe più trovato Lily, ma solo se stessa, avvolta da un sentimento colmo di timori ed incertezze, e da sensuali fantasie; avrebbe trovato la fragilità di un sogno che a fatica nasceva tra i rimorsi delle colpe, alimentato dal perdono ricevuto e incoraggiato dall’amore che brillava nel sorriso della maga.
Elyn aveva abbassato lo sguardo ed aveva sospirato piano premendo le labbra tra i denti.
Ma aveva lasciato lì la mano, vicinissima alla sua.
Il cuore gli batteva forte serrandogli il respiro in gola in un doloroso spasmo: Severus allungò appena le dita, le allargò un poco fino a sfiorare quelle di Elyn che spalancò gli occhi di nuovo tornando a fissarlo.
Avanzò ancora con la mano fino a sovrapporre con delicatezza la punta delle proprie dita su quelle della maga: ora aveva tutta la sua più totale ed emozionata attenzione.
Rimase incantato a rimirarla, illuminata alle spalle dal sole del meriggio inoltrato, i lunghi e morbidi riccioli castani luminosi e dorati a contornarle il viso come un’aureola.
Era bella come un angelo.
L’angelo del perdono.
Era bella come un sogno.
Il suo sogno d’amore.
Un sogno vivo e reale che sorrideva davanti ai suoi occhi.
Era bella, le labbra rosse dischiuse nel turbamento della sorpresa.
Era bella e lo amava.
Severus deglutì a fatica, con il consueto dolore.
Doveva farlo, anche se aveva paura di ciò che sarebbe poi accaduto.
Una paura dannata.
Sapeva di poterlo fare: lo aveva provato più volte nel silenzio della notte.
Dischiuse le labbra in un accenno di sorriso, poi un sussurro roco, sofferto, colmo di timore:
- Elyn…
Il sorriso della maga le illuminò il viso, raggiante più del sole alle sue spalle.
- Severus! Oh…. Severus!
Il suo nome, ancora, colmo d’amore, da quelle dolci labbra che avevano elargito il perdono; e lacrime di felicità ad illuminare gli occhi di Elyn mentre con la mano ricambiava la sua stretta delicata.
Severus sorrise, con dolce passione.
Sorrise ad Elyn.
Con amore.
Con tutto l’amore che Lily non aveva mai voluto e per anni era rimasto congelato nel suo cuore, lama tagliente del rimorso.
- Elyn…
Socchiuse gli occhi, solo per un istante, poi li riaprì, nero cristallo scintillante colmo d’amore, scevro da ogni protezione.
Elyn doveva sapere la verità.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:21
 
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view post Posted on 16/5/2013, 17:58
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CITAZIONE (pingui79 @ 15/5/2013, 21:01) 
Ok.
Calma.
Respiro.

Uno. Due. Tre.

Weeeeeee! :ola:

No, non è certo riferito a Severus, ci mancherebbe.
Ma al fatto che avevo azzeccato in buona parte lo svolgimento della storia.
Avrei giurato che Severus osasse confessare la sua... colpa, che non è quella di aver ucciso, ma di non essere riuscito a salvare.

Gaudio a parte per aver indovinato, rimane tutta l'immane sofferenza di Severus che si ostina ad allontanare da sè qualsiasi minima fonte di sollievo quale può essere un sorriso riconoscente d'un innocente.
E benedico Melusine di aver provato a ragionare, di aver ben pensato e ponderato ogni minimo dettaglio, di aver compreso, infine.

Non ho idea di quale finale attenderà Severus. Ne ho in mente solo uno, terribile e non so se potrebbe coincidere con la tua idea di "meno peggio".
Rimane il fatto che mi viene voglia di entrare nella storia ed abbracciare quest'uomo stretto stretto. E al diavolo la sua ritrosia, me lo abbraccerei anche se mi volesse schiantare.

Felice che tu sia felice di aver messo insieme i pezzi del puzzle!
Ti ringrazio tantissimo, Kià, per le tue parole. Sul finale ovviamente non mi pronuncio (sono ancora in ballottaggio tra due e può darsi che posti in contemporanea i due finali alternativi), anche se temo che potrebbe coincidere con la tua idea. Puoi sempre sperare che alla fine Judoth o Melusine riescano a rompere il muro dell'ostinazione.
 
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view post Posted on 17/5/2013, 13:14

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CITAZIONE (Ida59 @ 16/5/2013, 13:16) 

Elyn


La prima parola di Severus non poteva che essere questa: il nome della donna che ha imparato ad amare poco alla volta.
Mi è piaciuto tantissimo il gioco in punta di dita, letteralmente. Mentre leggevo mi sembrava di vederle davanti ai miei occhi, quelle dita affusolate che lentamente e con fatica si avvicinavano per poter toccare il suo angelo del perdono.
Perchè, come nella realtà più vera, il tocco è qualcosa di estremamente intimo e immediato, è un vero e proprio passo importantissimo nel legame tra due persone e poco importa se sia una carezza sulla guancia o uno sfiorarsi di mani: importa che qui sia Severus ad osare, segno tangibile di un nuovo presente che vuole vivere.

Forza Severus e forza Elyn, faccio il tifo per voi.
 
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view post Posted on 17/5/2013, 13:19
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CITAZIONE (pingui79 @ 17/5/2013, 14:14) 
CITAZIONE (Ida59 @ 16/5/2013, 13:16) 

Elyn


La prima parola di Severus non poteva che essere questa: il nome della donna che ha imparato ad amare poco alla volta.
Mi è piaciuto tantissimo il gioco in punta di dita, letteralmente. Mentre leggevo mi sembrava di vederle davanti ai miei occhi, quelle dita affusolate che lentamente e con fatica si avvicinavano per poter toccare il suo angelo del perdono.
Perchè, come nella realtà più vera, il tocco è qualcosa di estremamente intimo e immediato, è un vero e proprio passo importantissimo nel legame tra due persone e poco importa se sia una carezza sulla guancia o uno sfiorarsi di mani: importa che qui sia Severus ad osare, segno tangibile di un nuovo presente che vuole vivere.

Forza Severus e forza Elyn, faccio il tifo per voi.

Uhm... vedo che è piaciuto anche a te quel suo sfiorare appena le dita di Elyn.
Sì, è un atto importante e ancor di più lo è perchè è stato Severus a compierlo; anche se, a dire il vero, Elyn lo ha più e più volte compiuto, sfiornadogli il sorriso (cioè le labbra) ade sempio.
Ma è Severus a compierlo, questa volta, anche se finge con se stesso di voler solo attirare l'attenzione di Elyn. Ma noi sappiamo che non è questa la verità, giusto? ;)


Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:22
 
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view post Posted on 17/5/2013, 13:48

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Esatto.
E' il fatto che sia Severus a fare quel passo che dà un vero tocco che sa di punto di svolta.
E sì, sappiamo anche che non è un semplice attirare l'attenzione, ma qualcosa di mooolto di più. :wub:
 
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kijoka
view post Posted on 17/5/2013, 21:04




nr.18

Autore/data: Kijoka – 10 maggio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Ricordi dolorosi
Parole/pagine: 780/2.




Disincanto

Ti guardavo mentre ti allontanavi, con passo fermo.
Era successo dopo una delle nostre prime discussioni sui miei nuovi compagni.
Non ti piacevano affatto e me lo avevi più volte esternato, senza timore alcuno.
Ora so quanto avevi ragione, ma allora...
Non posso mentire a me stesso: allora in alcuni momenti ti invidiavo.
Per la tua fiducia incrollabile negli altri e per la confidenza assoluta in ciò in cui credevi.
Guardando i tuoi lunghi capelli rosso scuro ondeggiare al tuo incedere sicuro, avevo in un attimo realizzato quanto il mio cuore palpitasse vicino al tuo e quanto, nel momento stesso nel quasi sei sparita dietro l'angolo del cortile, già mi mancassi.
Quel pomeriggio mi avevi detto chiaro quanto non amassi le persone che frequentavo, i miei compagni di Serpeverde, ma anche per me era lo stesso: non avevo affatto simpatia per tutti i Grifondoro che dividevano il tempo con te.
Era brutto da pensare già allora, ma mi ero accorto quasi subito che in qualche modo ci stavamo allontanando. Non era una certezza conscia, era qualcosa che avvertivo in fondo allo stomaco, dolorosamente.
Tu con le tue certezze e io con le mie domande.
Avevi risposte pronte per tutto e mai un tentennamento.
Credo derivasse dalla tua infanzia felice, trascorsa nell'armonia della casa e circondata dall'amore incondizionato dei tuoi cari.
Non era lo stesso per me.
Io dubitavo.
Cercavo ragioni per le cose più semplici, quasi che dentro ogni vassoio del pranzo ci potesse essere un mostro nascosto.
Non era paura, anche se era qualcosa che conoscevo bene avendo trascorso molte notti vestito di tutto punto in attesa che colui in cui avevo riposto la mia fiducia tornasse a casa ubriaco e dovessi difendermi da lui, magari scappando in strada.
Non era quel sentimento strisciante e subdolo che ti stringe lo stomaco e non ti fa più ragionare, no, era qualcosa di diverso.
Era la presa di coscienza che in questo mondo non potevo fidarmi di nessuno.
Ero come una vecchia tartaruga che ha abitato in mille cortili diversi e sta guardinga per evitare di farsi travolgere nell'ultimo dall'auto del proprio padrone.
Non ero in grado nemmeno di immaginare se sarei mai riuscito a vivere tutta la vita così...
Ora so che ce l'ho fatta.
Eppure avevo già abbassato la guardia con te, candido giglio nato in un brullo cortile.
Eppure sapevo di dover trovare la mia strada, prima o poi. Forse l'avrei fatto dopo di te che avevi così chiaro nella mente quale fosse la tua.
Avevo bisogno di capire e di conoscere, necessitavo spiegazioni, ma ero affascinato dagli enigmi.
C'erano ancora così tante cose che non conoscevo eppure tu sembravi essere sempre salda nelle tue decisioni. La tua sicurezza faceva a botte con il mio bisogno di pormi domande.
Come facevamo a rimanere vicini?
Le mie motivazioni le conoscevo bene, fin troppo!
Il mio difetto è di cercare sempre al di là del mio orizzonte e, forse, ho puntato troppo in alto per le mie capacità.
Sapevo di non essere famoso tra i compagni e le mie uniche, assodate capacità non erano né palesi, né incontrovertibili.
Quel Potter...
Eppure eri ancora mia amica.
La mia curiosità mi avrebbe portato dei guai, presto. Me l'aveva sempre detto mia madre. Avrei dovuto darle retta.
Tu continuavi ancora a dirmelo, eppure non riuscivo a farne a meno!
Era più forte di me!
Quella stessa notte... quella notte avrei avuto ciò che io pensavo fosse il modo di diventare famoso, stanando quell'amichetto di Potter e dimostrando a tutti che avevo ragione!
Continuando a fissare l'angolo dov'eri sparita il mio sorriso non era più dedicato a te, ma era di soddisfazione per essere riuscito a comprendere prima di tutti gli altri la verità!
Quella notte l'avrei mostrata al mondo e ti avrei resa fiera di me.
Anche tutte le angherie cui mi avevano sottoposto quei quattro sarebbero state solo un lontano ricordo!
Ero giovane. Ero indifeso e solo.
Quella notte avrei sperimentato solo il terrore e un' umiliazione così cocente che resterà impressa nella mia anima per sempre.
Avrei provato sentimenti che mi avrebbero portato a scelte ben più tragiche, a reazioni ancor meno controllate.
Ho gli occhi chiusi, ma, per quanto io possa stringerli, una lacrima è sfuggita al mio controllo.
Mi percorre la guancia e le braccia non hanno la forza di alzarsi per asciugarla.
Scivola lenta verso il basso, solcando la pelle come una goccia d'acido e andando a morire tra i capelli, sul cuscino.
Quella notte sarebbe stato il primo scalino della mia discesa verso ciò che avrebbe distrutto la mia vita, facendomi diventare l'uomo che ero... l'uomo che non avrei mai voluto diventare... l'uomo che non sarò mai più.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:22
 
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view post Posted on 17/5/2013, 22:26

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CITAZIONE (kijoka @ 17/5/2013, 22:04) 
Disincanto

Intensa, commovente, coinvolgente.
Hai uno stile narrativo talmente bello che è più che facile essere in empatia con Severus, ritrovarsi a provare quel che ha provato lui.
Attendere un minimo cenno della ragazza amata, un qualsiasi cosa che lo faccia sentire importante agli occhi di lei. E' in fondo quel che molti vorrebbero quando desiderano essere notati da una persona a cui tengono, poter fare qualcosa, qualsiasi cosa pur di essere presi in considerazione, pur di vedersi riconosciuti.

Ma questi non sono ricordi luminosi, tutt'altro.
Pur nella loro giovanile speranza, sono velati di malinconia, hanno già in sè il germe di un rimorso futuro. L'amore tenero di un ragazzo per una sua coetanea si tinge di una luce così fredda che fa rabbrividire.

Eppure, non so perchè, io leggo l'ultima frase come un'ancora di speranza, un barlume di luce. Severus sa cosa ha fatto, sa quale è stato il proprio errore e non ha un briciolo di esitazione nel proclamare che l'uomo che ha sbagliato non è più - non sarà più - non commetterà mai più il medesimo sbaglio.
Il Severus del passato è morto.

O almeno, io lo leggo così. :)
 
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view post Posted on 18/5/2013, 14:59

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E con questa storia inauguro una nuova serie. :D
Non so ancora cosa ne verrà fuori, ho un sacco di idee in testa in merito.


Autore/data: pingui79 – 10/14 maggio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Tipologia: Generale, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: pre-Malandrini
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Anche per Severus esiste un giorno in cui tutto è più bello.
Parole/pagine: 542/2

Nota: storia n. 1 che fa parte della serie "Tutti i grandi sono stati bambini".


Speranze




L'odore pungente della cartella di cuoio solletica le narici. Non è fastidioso ed è smorzato appena da quello fresco di una pioggia battente cessata da poco che ha reso l’aria più limpida e piacevole.
Tutto è più bello oggi, anche la grande ciminiera in fondo alla strada da cui esce un filo di fumo sottile e plumbeo. Qua e là, qualche goccia scende ancora dai tetti delle case ed il ticchettio è una melodia di trasparenti note variegate che s’infrangono sull’acciottolato. Grigi nuvoloni si rincorrono nel cielo settembrino e lasciano intravedere ogni tanto qualche sprazzo d'azzurro intenso che spicca tra sbuffi cinerini ancora carichi d'acqua.
Il bambino smette di camminare con il naso all’insù ed accelera l'andatura, temendo un nuovo scroscio che rovinerebbe ogni cosa.
Contro il suo fianco, in perfetta sintonia con ogni passo, batte ritmicamente tutto il suo piccolo mondo di sogni. È racchiuso in una borsa marrone chiaro insieme a due quaderni, due penne ed una matita.
La mano scende ad accarezzare quel tesoro inestimabile, come per metterlo ancora più al sicuro, come per accertarsi ancora una volta che è tutto vero. Il bambino può sbattere le palpebre senza paura che tutto finisca, può sentirsi felice senza un perché.
Ne ha tutto il diritto.
L’acqua scura e tremolante di una larga pozzanghera riflette un mondo rovesciato, nel quale il cielo è un tappeto di nubi su cui camminare. A quello specchio liquido s’affaccia un visino su cui spiccano due profondi occhi neri colmi d’innocenti speranze. Nessuno le ha ancora mandate in frantumi, esse sono integre e pulite, così diverse dalle schegge affilate che in futuro feriranno quel cuore senza alcuna pietà. Sono fragili attese ancora intatte, vivide e stillanti infantili progetti.
Un ultimo sguardo al proprio riflesso e poi via, quasi di corsa, facendo attenzione a non inciampare e a non sciuparsi i vestiti quasi nuovi.
Non si può fare tardi proprio il primo giorno di scuola.
Eccola lì, in mattoni color terra bruciata, con un minuscolo fazzoletto di prato al suo fianco, un salice piangente nell’angolo più interno ed il cortile di ghiaia. Uno, due, tre... il bambino conta otto gradini che conducono alla porta d'ingresso spalancata su un nuovo mondo.

Li dentro sarà bello, si dice.

Imparerà moltissime cose, sa che ne sarà capace. Sarà bravo e la sua mamma gli sorriderà orgogliosa, proprio come aveva fatto quella stessa mattina, quando aveva insistito per aiutarlo a vestirsi con la divisa scolastica. Il bambino ricorda le proprie inutili proteste zittite da mani affettuose che non avevano smesso di sistemargli i capelli, di abbottonargli la camicia ed infine di allacciargli le scarpe, come se lui non ne fosse già in grado.
Sarà bello – si ripete – ed intanto attraversa il cancello dipinto di rosso scuro, la ghiaia che scricchiola sotto i suoi passi.

Vero che sarà bello?

Altri bambini sciamano nel cortile, si chiamano per nome, si riconoscono, si salutano.
Sono amici.
A lui piacerebbe tanto averne almeno uno, per non sentirsi più così solo.

Forse lì dentro sarà possibile, perché non dovrebbe esserlo?

Il bambino dagli occhi d’onice e dai capelli corvini s’incammina lungo un corridoio dalle pareti verde acqua.
Tenendo stretta a sé la speranza di un sereno futuro, osa lasciarsi andare ad un timido sorriso al presente.
 
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view post Posted on 18/5/2013, 17:21
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Speranze di Kià

il quadro introduttivo è perfetto.
Il lettore è lì e sente il vento fresco che odora di pioggia, vede le nuvole che corrono nell'azzurro, ma soprattutto vive e ascolta i pensieri di Severus. I pensieri sono pieni di speranza e il profumo di cuoio della cartella nuova mette allegra, le mani della mamma curano i particolari. Quanto è terribile il pensiero di ciò che accadrà in futuro e Kià non si trattiene dal ricordarlo.
Ma oggi Severus può ancora sorridere e sperare di non essere più solo, sa già di essere capace e che vuole essere il migliore...
C'è già in nuce il carattere del grande e coraggioso mago che diventerà, ma a quale prezzo!
Ora aspettiamo il seguito. :stupore:
 
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view post Posted on 18/5/2013, 19:25

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CITAZIONE (chiara53 @ 18/5/2013, 18:21) 
Speranze di Kià

il quadro introduttivo è perfetto.
Il lettore è lì e sente il vento fresco che odora di pioggia, vede le nuvole che corrono nell'azzurro, ma soprattutto vive e ascolta i pensieri di Severus. I pensieri sono pieni di speranza e il profumo di cuoio della cartella nuova mette allegra, le mani della mamma curano i particolari. Quanto è terribile il pensiero di ciò che accadrà in futuro e Kià non si trattiene dal ricordarlo.
Ma oggi Severus può ancora sorridere e sperare di non essere più solo, sa già di essere capace e che vuole essere il migliore...
C'è già in nuce il carattere del grande e coraggioso mago che diventerà, ma a quale prezzo!
Ora aspettiamo il seguito. :stupore:

Ma grazie! :D
Eh, un Severus senza briciolo di dolorimetro è come Linus senza la sua copertina. Non posso dividerli, nemmeno nei momenti felici come questo.
Ma posso mettere l'intensità al minimo, sì sì. ^_^

Il seguito arriverà, con caaaaalma, moooolta calma!

***


Prenotazioni per la 19a settimana di Sorrisi per Severus:

Domenica 19: Elly (15)
Lunedì 20: Ida (Haiku)
Martedì 21: Anastasia


Prenotazioni per la 20a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì 22: Leonora/Ida (20)
Giovedì 23: Leonora/Ida (20)
Venerdì 24: Chiara
Sabato 25:
Domenica 26:
Lunedì 27:
Martedì 28:

 
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kijoka
view post Posted on 19/5/2013, 16:04




Ciao, per sabato 25.05 mi prenoterei io. Grazie! Ki

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:22
 
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