Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 8/4/2013, 21:18
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (frc_coazze @ 8/4/2013, 22:03) 
Scusate, domanda veloce: ma, per caso, si possono usare anche le foto dei fuoriscena?

Sì.
E le foto si possono anche elaborare e fare montaggi per riuscire a farlo sorridere come si deve.
Anche perchè di Severus sorridenti in giro non è che ce ne sono molti... e il lavoro dei grafici è quindi improbo!


Edited by Ida59 - 18/8/2015, 21:39
 
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view post Posted on 8/4/2013, 21:25

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Ecco dal regolamento, Fede:

"Nelle elaborazioni grafiche (comprese gif animate e video) si possono usare solo immagini del Severus del film (Alan Rickman), comprese le immagini promozionali, fuori scena e dietro le quinte. Non si possono usare immagini di Alan Rickman non truccato/vestito da Severus."

Ops, scusa, Ida, abbiamo risposto in sincrono. :D
 
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frc_coazze
view post Posted on 8/4/2013, 21:29




Ottimo ^_^
Perchè volevo fare qualcosa di allegro, ma con le immagini dei film era un po' complicato. Anche perchè a modificare le immagini non sono capace. Mi vengon fuori certi sgorbi... :sick:
 
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view post Posted on 8/4/2013, 21:34
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CITAZIONE (pingui79 @ 8/4/2013, 22:25) 
Ops, scusa, Ida, abbiamo risposto in sincrono. :D

Per fortuna abbiamo detto la stessa cosa ;) : io però sono andata a memoria mentre tu sei stata molto più precisa e utile.

Edited by Ida59 - 18/8/2015, 21:40
 
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view post Posted on 8/4/2013, 21:42

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Evvai col buonumore, Fede! :)
Quando ti senti pronta, dimmi in che giorno vorresti essere prenotata. :D

CITAZIONE (Ida59 @ 8/4/2013, 22:34) 
Per fortuna abbiamo detto la stessa cosa ;) : io però sono andata a memoria mentre tu sei stata molto più precisa e utile.

Io invece di memoria non ne avevo, per questo l'ho riletto. :D

*************




Come da iniziale previsione del regolamento della Sfida "Sette giorni per un sorriso" anche i sorrisi settimanali rientrano a pieno titolo anche qui nel Gioco Creativo.
Quando una delle quattro sfidanti inserirà la sua storia settimanale nella Sfida, la inserirà poi anche qui nel Gioco Creativo nel primo giorno libero, ovviamente evitando di inserire due "sorrisi" nello stesso giorno e sfruttando quindi l'elenco delle prenotazioni.

Prenotazioni per la 13a settimana di Sorrisi per Severus:


Martedì 9: Monica


Prenotazioni per la 14a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì 10: Ida o Leonora
Giovedì 11: Ida o Leonora
Venerdì 12: Kià
Sabato 13: Sara-Yuki
Domenica 14:
Lunedì 15:
Martedì 16:


Aprile dolce dormire?
Naaa!
Aprile dolce far sorridere Severus!
Accorrete!



Edited by Ida59 - 18/8/2015, 21:40
 
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view post Posted on 9/4/2013, 20:06
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Inserisco la storia n. 12 di Monica della Sfida FF "Sette giorni per un sorriso".

Autore/data: Kijoka – 7 Aprile 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Pre-malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Un incontro speciale.
Parole/pagine: 550/2.

Il gufo



Gli occhi sono gialli e immobili.
Come le zampe, aggrappate alla staccionata.
Le piume sono di un rosso ferroso, ma tanto lucide da sembrare pietre preziose.
Il possente becco trattiene una busta quadrata, vergata con una calligrafia tremolante e obliqua.
Ti guarda fisso, sembra minaccioso, e tu non riesci a staccare gli occhi dal suo sguardo.
E' un animale fiero che sembra non aver paura di nulla. La sfida del suo sguardo giallo ti trapassa l'anima.
Cosa stai provando? Hai paura?
No, almeno non dell'animale, forse di quello che tiene nel becco.
La verità è che, forse, temi perfino il significato del suo essere lì, impassibile, senza scappare, senza volare via al tuo arrivo.
Allunghi il braccio e la mano trema mentre si avvicina alla busta di pergamena. L'animale si ritrae, quasi ciò che tiene nel becco non ti appartenga.
Tu pensi per un attimo che forse dovrebbe essere tua madre a ricevere quel tipo di posta, ma poi leggi fugacemente il tuo nome sulla busta.
Di colpo il petto s'infiamma e il cuore balza in gola.
All'improvviso una nuova e potente consapevolezza ti spinge avanti e la mano non trema più.
Il gufo lascia la presa e la lettera è tua!
L'emozione ritorna in tutta la sua forza e sembra che tutte le sensazioni del mondo scoppino dentro di te.
Mamma non ha mai mentito!
La lettera è arrivata e il futuro comincia adesso!

Per quanti giorni e quante notti hai tenuto stretto al petto quel sottile foglio?
La tua nuova vita era tutta in quelle righe...
La strana consapevolezza che solo quel rumoroso e inconsistente pezzo di carta potesse aprirti le porte di una diversa esistenza.
Ci sarebbe stato un modo più reale, consapevole e produttivo di passare le ore e le giornate. Si trattava davvero di qualcosa che poteva riscattare la tua sofferenza, subita e non cercata, che aveva occupato buona parte della tua infanzia.
E' stato allora che hai provato per la prima volta la sensazione di poter fare del mondo ciò che volevi? E' stato in quel momento che l'errore ha preso radici dentro?
Quella sicurezza in te stesso che non avevi mai avuto ti ha plagiato, ti ha ingannato.
Eppure è stato uno dei momenti più belli della tua vita, quella prima notte.
Steso nel tuo solitario letto, con gli occhi spalancati nel buio, un sorriso frastornato sulle labbra e la lettera spiegata sul petto.
La parte scritta appoggiata a te.
Come se quel contatto avesse potuto restituirti tutte le ingiustizie subite, come se le parole scritte da una mano sconosciuta potessero avere il potere di un abbraccio.
E così era stato.
Tu ti sentivi finalmente sicuro, compreso ed amato.
Ora tutti i tasselli sarebbero tornati al loro posto.
Da quel momento i sacrifici avrebbero avuto un senso e tu potevi finalmente dimostrare il tuo vero valore, senza timore alcuno!
Quanti sogni quella notte!
Sogni non solo ad occhi aperti, ma magnifici e pieni di orgogliosa consapevolezza.
Tutte le speranze avevano avuto un fine, tutta la caparbietà aveva avuto un significato.
Ora potevi finalmente uscire dalla gabbia e volare, come aveva fatto quel gufo dopo che ti aveva lasciato la lettera.
Spiegare le ali, alzarsi sopra le miserie e le delusioni, librarsi nel vento senza guardare indietro, assaporando la tua nuova vita.

Edited by Ida59 - 18/8/2015, 21:40
 
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view post Posted on 9/4/2013, 23:04
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Wow che piccolo, raro momento prezioso hai scelto di raccontare: la prima vera felicità di Severus undicenne, la lettera di convocazione da Hogwarts. :wub: Favoloso. Quanta emozione condensata in poche righe, e il suo sorriso finalmente grato alla vita, che fino a questo momento gli ha sempre lesinato quelle gioie che dovrebbero andare di diritto ad un bimbo, riscalda il cuore! La tua sorprendente capacità descrittiva e la delicatezza con la quale sai esprimerla vanno sempre a colpire nel segno con precisione ed efficacia, Monica. Grazie, perchè anche stavolta hai saputo regalarci un pezzetto importante della vita di Severus con sensibilità e profondità di sentimento fuori dal comune.
 
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view post Posted on 10/4/2013, 20:02
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Autore/data: Alaide – 2-3 marzo 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: Drammatico, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: E gli pareva che la pioggia fosse tinta del colore del sangue.
E che all’interno di quelle gocce scarlatte rilucesse il sorriso della bambina.
Nota: La storia è il continuo di Un dono
Parole: 869

Tetralogia

3. Prima Giornata. Atto II, scena 2. Stille di pioggia


La borsetta quasi cadde dalle mani di Melusine, quando notò che la bambina stava sorridendo. Era la prima volta che la vedeva sorridere. Un sorriso che non riusciva a decifrare, rivolto ad un uomo che Judith non poteva aver mai incontrato prima.
Poi, improvvisamente, così com’era nato il sorriso scomparve.
Sembrò che quel fatto, apparentemente semplice, riportasse tutti alla realtà.
«Che tipi di libri avete?» domandò Severus, ogni parola una dolorosa fitta.
Avrebbe potuto scrivere, ma il sorriso di quell’orfana aveva prodotto qualcosa in lui, qualcosa che lo aveva, per qualche attimo, disorientato.
«La collezione è decisamente variegata. Da quel che so, il padre della signora Honeychurch era un collezionista e così suo genero. Entrambi dotati di gusti eclettici. Esiste un inventario all’istituto, signor Piton. Se vuole, potrei portarglielo, così lei potrebbe scegliere i titoli che preferisce.» disse Melusine, cercando di non interrogarsi circa lo strano sorriso di Judith.
Quella volta l’uomo scrisse, sotto lo sguardo attento della bambina che pareva non volerne perdere un solo movimento. Judith sembrava essere affascinata da chi aveva ricevuto il suo disegno.
Eppure non seguì le parole di Melusine, né gli accordi che vennero presi. Fu soltanto quando sentì pronunciare il suo nome che si fece attenta.
O forse fu soltanto quando comprese che stavano per lasciare la stanza.
In quel momento si rese conto che doveva dire qualcosa, qualcosa di utile, perché era certa che l’uomo avrebbe capito.
«Non dovrebbe stare seduto con le spalle alla porta, signore. Chiunque può entrare e lei non se ne accorgerebbe subito e dopo sarebbe troppo tardi.»
Le parole della bambina parvero rimanere sospese nell’aria, prima di piombare su Severus e Melusine. La donna cercò gli occhi dell’uomo, ma questi stava fissando la finestra e la pioggia che cadeva violenta, ticchettando furiosamente contro il vetro.
Quelle poche frasi ghiacciarono il sangue nelle vene di Severus. Poteva immaginare fin troppo bene da dove provenissero parole del genere. Quali orrori doveva aver visto Judith. Quella bambina si trovava in un orfanotrofio per il motivo peggiore.
Qualcuno aveva ucciso i suoi genitori.
Ed in quel momento, non riusciva a far altro che a sovrapporre alle ignote figure di due anonimi Babbani, i volti di chi non era riuscito a salvare. Sicuramente alcuni di loro erano genitori ed i loro figli erano soli al mondo.
Orfani per causa sua.
«Signori Piton,» mormorò Melusine, che non aveva staccato gli occhi dall’uomo. Per qualche strano motivo, era certa che avesse perfettamente compreso cosa potesse celarsi dietro le parole di Judith, che pareva, in quel momento, terribilmente a disagio. «spero che…» si interruppe di colpo, lanciando un’occhiata rapida alla bambina. «Spero che la nostra visita non l’abbia disturbata. Judith ci teneva molto ad incontrarla. Il disegno che le ho portato tempo fa è suo.» la donna fece una pausa, abbozzando un lieve sorriso. L’uomo non disse nulla, né fece l’atto di prendere in mano il quaderno. «Arrivederci.»
Severus osservò la donna e la bambina andarsene, facendo piombare la stanza nel silenzio.
Sentiva in bocca un sapore amaro ed aspro.
Il sapore del rimorso e della colpa.
La donna era palesemente a disagio dopo le parole di Judith, così come lo era la bambina stessa. Era certo che, prima di interrompersi, la giovane volesse in qualche modo scusarsi per quelle frasi o spiegargli qualcosa.
Una spiegazione inutile.
Era già presente nel disegno.
Allungò una mano e prese il foglio. La luce fredda della morte illuminava un uomo ed una donna, all’ombra di spogli alberi invernali.
I genitori della bambina.
Uccisi.
Rimase ad osservare il disegno a lungo, accompagnato dal rumore della pioggia che picchiava sui vetri.
Gli pareva che la pioggia gridasse al mondo che egli era un assassino.
Non era importante che egli non avesse la ben che minima responsabilità nella morte dei genitori di Judith.
Aveva ucciso altri genitori per mantenere la sua copertura. Ed aveva ucciso prima di rendersi conto dell’errore che aveva commesso, vendendo la sua anima al Signore Oscuro.
E gli pareva che la pioggia fosse tinta del colore del sangue.
E che all’interno di quelle gocce scarlatte rilucesse il sorriso della bambina.
Un sorriso inquietante nella sua illogicità.
Era in quelle gocce di pioggia.
Era di fronte a lui.
Era sul volto delle sue vittime.
Chiuse per un istante gli occhi, come per scacciare quelle immagini evocate dagli abissi della sua mente colpevole.
Ma intorno a lui parevano danzare, con un sorriso sulle labbra, i cadaveri di chi aveva ucciso.
Lo stesso sorriso sollevato della bambina.
Un sorriso beffardo e carico d’odio.
Il solo sorriso che gli poteva essere rivolto.
Perché chi, come lui, aveva le mani macchiate di sangue, meritava unicamente l’odio.
Nient’altro.
Né un sorriso, né il perdono.
Riaprì gli occhi, quando udì dei passi varcare la soglia della stanza.
Ma il sorriso della bambina pareva essere ovunque.
Sulle pareti giallastre. Tra le gocce di pioggia. Sul volto dell’infermiera che stava posando il vassoio con la cena sul tavolo.
Un sorriso che ogni volta si trasformava e da sollevato si faceva beffardo. E da beffardo si caricava dell’odio e del disgusto che meritava.
Fuori continuava a piovere.
Ogni goccia rigava il vetro come una stilla di sangue.
Ed il cibo aveva il sapore amaro della colpa.
 
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view post Posted on 10/4/2013, 20:14

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Humm... mi sto facendo un sacco di ipotesi sull'idea della morte dei genitori della bambina.
A dire la verità l'ipotesi è sempre e soltanto una, in molte sfaccettature. Dopo questo capitolo però sono profondamente turbata, davvero.
La frase della bambina è qualcosa di terribile, soprattutto in bocca ad un'innocente creatura.
 
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view post Posted on 11/4/2013, 12:36
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Autore/data: Ida59 – 21/22 gennaio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, drammatico, romantico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Conoscere per capire. Perdonare per amare. È il seguito di “Bella”.
Parole/pagine: 590/2.



Angelo del perdono



Severus sapeva benissimo di dover togliere al più presto il blocco d’accesso ai pensieri nella sua mente, altrimenti non avrebbe più potuto “parlare” con Elyn in quel loro strano modo di comprendersi, visto che ancora la ferita impediva alla sua voce di uscire dalla gola.
Ma non poteva farlo finché quel particolare pensiero continuava a sovrastare tutti gli altri.
Bella.
Elyn lo fissava immobile, il labbro inferiore lievemente premuto tra i denti. Era diventata all’improvviso serissima, gli occhi nocciola ancor più grandi del solito nel bel volto illuminato dai raggi del sole, schermati appena dalle tende leggere che oscillavano nella tiepida brezza estiva.
Dannatamente bella.
Elyn sospirò appena, senza mai distogliere lo sguardo dal volto del mago che, tornato all’usuale pallore, ora attendeva, sospeso, conscio che qualcosa di importante stava per accadere.
Da oltre due mesi Severus Piton giaceva immobile in quel letto del San Mungo e la Guaritrice si era presa cura esclusivamente di lui, violando gli espressi ordini del suo capo, Ippocrate Smethwyck, Guaritore Responsabile del Reparto Dai 'Pernicioso' Llewellyn per morsi gravi da creature magiche. Elyn, che svolgeva anche funzioni di ricercatrice, era riuscita a distillare una pozione molto particolare, seguendo anche i suoi consigli d’esperto pozionista, e finalmente la ferita avvelenata del morso di Nagini aveva cominciato a cicatrizzarsi permettendogli una reale possibilità di guarigione.
Elyn era sempre rimasta al capezzale, a combattere per la sua vita, e avevo assistito ai suoi lunghi deliri febbrili quando, con gli occhi neri sbarrati nel nulla, il mago sprofondava inesorabilmente nel tormento delle colpe del passato.
- Nella tua mente… - un nuovo sospiro tremulo ad intrappolare parole pesanti, troppo difficili da dire, - … ho scoperto tante cose di te…
La voce di Elyn si trasformò in un sofferto sussurro:
- Cose che nessuno conosce, che nessuno avrebbe mai immaginato…
Severus chiuse gli occhi e deglutì dolorosamente il suo passato.
- Ho visto la tua infinita sofferenza, Severus, i tuoi strazianti rimorsi, il tormento infinito dei tuoi rimpianti…
La voce di Elyn tremò e si fece cupa:
- Ho visto anche le tue colpe…
Severus rabbrividì.
No, nessuno sconosciuto piacere, questa volta, solo il fin troppo conosciuto passato che tornava a ghermirlo nelle spire spietate di lontane scelte sbagliate e di imperdonabili colpe, sprofondandolo ancora nell’abisso dell’oscurità, di nuovo uccidendo ogni speranza di futuro.
S’impose di riaprire gli occhi e di affrontare con il suo ultimo coraggio la condanna di un sorriso per sempre perduto.
Elyn lo fissava con intensità, muta, le labbra tremanti ed un solo pensiero che riempiva la sua mente.
E ho imparato ad amarti, Severus!
Il mago spalancò gli occhi, senza fiato, il cuore che sembrava volergli uscire dal petto mentre le piccole labbra rosse di Elyn si aprivano in un delizioso sorriso.
Amore.
Un sorriso d’amore.
Amore per il Mangiamorte assassino.
Amore per l’acido, intrattabile e sgradevole professore.
Amore per lui, che credeva di non averne più alcun diritto.
- Basta soffrire, Severus, concediti infine il perdono che meriti!
Perdono.
Un sorriso colmo di perdono.
Perdono per le sue orribili colpe.
Perdono per l’uomo che aveva ucciso l’Amore e l’Amicizia.
Perdono per lui, che non riteneva di meritarlo.
Un sorriso d’amore e di perdono.
Splendeva sulle labbra di Elyn come il primo raggio di sole di un nuovo avvenire.
Per lui.
Amore e perdono.

Severus tremò, mentre una lacrima scendeva piano sul suo volto pallido.
Pallido quanto mai era stato prima.
E felice.
Infinitamente felice, illuminato dal sorriso di Elyn che aveva saputo donargli ciò che il mago si era sempre inflessibilmente negato.

Edited by Ida59 - 18/8/2015, 21:41
 
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view post Posted on 11/4/2013, 18:03

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Come da iniziale previsione del regolamento della Sfida "Sette giorni per un sorriso" anche i sorrisi settimanali rientrano a pieno titolo anche qui nel Gioco Creativo.
Quando una delle quattro sfidanti inserirà la sua storia settimanale nella Sfida, la inserirà poi anche qui nel Gioco Creativo nel primo giorno libero, ovviamente evitando di inserire due "sorrisi" nello stesso giorno e sfruttando quindi l'elenco delle prenotazioni.


Prenotazioni per la 14a settimana di Sorrisi per Severus:

Venerdì 12: Kià
Sabato 13: Sara-Yuki
Domenica 14:
Lunedì 15:
Martedì 16:


Aprile dolce dormire?
Naaa!
Aprile dolce far sorridere Severus!
Accorrete!

 
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view post Posted on 12/4/2013, 08:55
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Come da iniziale previsione del regolamento della Sfida "Sette giorni per un sorriso" anche i sorrisi settimanali rientrano a pieno titolo anche qui nel Gioco Creativo.
Quando una delle quattro sfidanti inserirà la sua storia settimanale nella Sfida, la inserirà poi anche qui nel Gioco Creativo nel primo giorno libero, ovviamente evitando di inserire due "sorrisi" nello stesso giorno e sfruttando quindi l'elenco delle prenotazioni.


Prenotazioni per la 14a settimana di Sorrisi per Severus:

Venerdì 12: Kià
Sabato 13: Sara-Yuki
Domenica 14: Elly (n.7)
Lunedì 15: Elly (n.8)
Martedì 16:

Prenotazioni per la 14a settimana di Sorrisi per Severus:
Mercoledì: 17 Ida/Leonora
Giovedì: 18 Ida/Leonora
Venerdì 19:
Sabato 20:
Domenica 21:
Lunedì 22:
Martedì 23:


C'è un buco libero per martedì 16: chi vuole riempirlo?

 
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view post Posted on 12/4/2013, 10:32

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Hem... volete che mi sposto per inserire (una del)le storie di Elly?
Per me è uguale.
Attendo conferme.
 
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view post Posted on 12/4/2013, 10:40
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Per me Domenica e Lunedì vanno bene.
 
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CITAZIONE (ellyson @ 12/4/2013, 11:40) 
Per me Domenica e Lunedì vanno bene.

Ok. :)
 
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