Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 2/7/2015, 09:44
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I ♥ Severus


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Ricordo le nuove regole di questo gioco, ormai decorso "l'anno dei sorrisi".


CITAZIONE (Ida59 @ 17/4/2014, 10:17) 
Nonostante l'anno dei sorrisi sia ormai terminato, è sempre possibile inserire nuovi sorrisi, sia sotto forma FF sia FA, con l'avvertenza che fiction, poesie, haiku e tanka devono essere scritte da voi (ma possono anche non essere inedite) mentre per le FA sono accettate anche quelle altrui, ma ricordate di indicare sempre la fonte da cui le avete prelevate.


Da questo momento, però, valgono le normali regole del forum sulla pubblicazione delle fiction.
Non è più accettato l'inserimento di nuove storie (o poesie con più di 15 versi) che devono essere preventivamente inviate a MSStorie e poi va inserito qui il relativo link.
Potete invece liberamente pubblicare singoli brani delle vostre storie (anche già edite), haiku, tanka e brevi poesie (meno di 15 versi) relativi ai sorrisi di Severus o a lui dedicati... e se sono sorrisi felici è meglio!
 
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view post Posted on 13/7/2015, 09:10
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Ecco il mio sorriso per luglio.

Estratto di Cuore oscuro.


Visione di Alhyssa

E’ arrivato a Hogwarts quattordici anni fa, quando frequentavo il terzo anno.
Dava uno sguardo veloce alla mia pozione e sapeva sempre cosa avevo sbagliato.
- Sei distratta Signorina Keyleen, sempre troppo distratta. Non combinerai mai niente di buono in questo modo.
E mi girava le spalle con quel suo malefico sorrisetto beffardo sulle labbra.
Lo odiavo, odiavo quel sorrisetto con tutte le mie forze. Ed odiavo lui e quelle sue stramaledette lezioni in quel sotterraneo orrendo.
Ma mi serviva un ottimo G.U.F.O in Pozioni se volevo diventare un Auror.
E io lo volevo, con tutte le mie forze.

***


Quelle sue labbra sottili, sempre contratte, perennemente silenziose. Non l’ho mai visto sorridere, salvo quel suo sorrisetto beffardo: quanto lo odio!





Visione di Severus

Come è bella, anche ora che mi sta guardando arrabbiata. Mi piacciono i suoi lunghi capelli castani che volano nel vento, le sue labbra sempre dischiuse in quel sorriso felice.
Anche i suoi freschi occhi verdi sono sempre sorridenti, pieni d’ottimismo e di voglia di vivere.
A volte ho l’impressione, non so, che vorrebbe essermi amica, o forse ben più che amica…

***


Vorrei sorriderti, almeno per una volta.
Ma non ricordo più come si fa.
Troppe tenebre avvolgono ancora il mio cuore, e non posso permettere che la luce del tuo sorriso le dissolva.



 
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view post Posted on 15/7/2015, 09:26
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Strano ma vero ho trovato anch'io un sorriso per Luglio!!!
La storia é ancora nelle in progress, ma é finita, in stato di rilettura e sistemazione e per Settembre verrà inviata a MSS.

Pezzo tratto da Due capitoli della medesima storia. Severus - VI° lettera U


Entrate in un'aula vuota, sigilli la porta in modo che nessuno vi possa sentire né interrompere.
Lei fissa fuori dalla finestra, tu non sai come iniziare a scusarti. Sai che lo devi fare, ma non sai come si fa.
Inizi a parlare piano. Sei più titubante di quello che piace a te ma, mano a mano che parli, le parole escono da sole dalla bocca e dal tuo cuore.
Vorresti dirle che eri spinto dalla gelosia, ma ti sei trattenuto.
Quando ti fermi lei si volta.
Sorride.
E quel sorriso ti sembra il più bello del mondo.
Si avvicina a te, pochi passi, ma ti sembra che ci metta un secolo a percorrerli.
Resti fermo ed immobile. Disarmato da lei. Da quel suo sorriso. Da quel suo sguardo, e non osi neppure sperare che ci sia un po' di amore.
Amore per te.
- Non sono arrabbiata. - dice lei con un filo di voce – Ero solo... confusa... ma ora ho capito. Non voglio che tu sia diverso, Severus.
Il tuo nome suona dolce sulle sue labbra. Nessuno ha mai pronunciato il tuo nome in quel modo, con quella dolcezza.
Ti appoggia una mano sul petto, all'altezza del cuore. Quel cuore che ora batte così forte che quasi ti mette in imbarazzo.
Ma vuoi che lei veda tutto.
Le sorridi e copri la sua piccola mano con la tua. Più grande, più ruvida, più vecchia.
Eppure non ti sembra che stonino quando sono vicine. Anzi sembrano fatte apposta per accarezzarsi, stringersi, amarsi.
Restate in silenzio in quell'aula vuota a fissarvi negli occhi, le mani unite insieme a sentire i battiti del tuo cuore.


Edited by ellyson - 17/7/2015, 09:54
 
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view post Posted on 15/7/2015, 09:53
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Uno dei brani più dolci e perfetti di quella raccolta. Te lo dissi alla prima lettura, Elly, e lo ripeto ora.
Quelle due mani sul cuore sono un sogno, una favola, e insieme sono vere e sembra di intravederle. Mi commuove e mi addolcisce questa scena.
Grazie, Ellyna. :wub:
 
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view post Posted on 15/8/2015, 18:49
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Ecco il mio sorriso per agosto, tratto da Only for your eyes, una breve fic cui sono molto affezionata, scritta nel lontano 2003.


Alhyssa era di nuovo tra le sue braccia e gli sorrideva debolmente:
- Non sono riusciti ad estorcermi nulla… sai, in nessun modo! - mormorò con orgoglio.
La guardava, guardava quel dolce viso, quel viso che, lentamente, contro la sua volontà, aveva cominciato ad amare.
C’era ancora il terrore nei suoi occhi, il terrore del ricordo di ciò che le avevano fatto. Ma c’era anche tanto orgoglio. Era coraggiosa la sua piccola Alhyssa, e forte, molto forte.
Le sorrise con tutta la dolcezza del suo cuore addolorato:
- Non ne avevo mai dubitato: lo so che sei in gamba. Non lavorerei con te, se non fosse così. Lo sai.
- Non dovevi venire qua e rischiare la tua vita per me.
Severus socchiuse gli occhi per un istante e deglutì a fatica: rischiare la sua vita?
Avrebbe dato qualsiasi cosa per essere stato al posto suo mentre qui maledetti la torturavano.
- Io non ho rischiato nulla: sono solo venuto a riprendermi il mio compagno di lavoro. – disse bruscamente.
Bene, tutto stava tornando alla normalità: quello sì che era il solito antipatico Severus. Il viso di Alhyssa si distese in un sorriso e la ferita sul suo labbro si riaprì.
Severus guardava il sangue uscire lentamente, osservava tutte le ferite sul volto della donna che amava. E desiderava baciare delicatamente quella bocca, e tutti quei graffi e quei tagli, uno per uno, con infinita dolcezza, con tutto il suo amore.
Invece sospirò silenziosamente e passò la mano sul volto di Alhyssa, sfiorando con delicata lentezza ogni ferita. Al suo passaggio la pelle si rimarginava istantaneamente.
- Grazie. – mormorò la giovane Auror.
Severus sorrise appena, sempre silenzioso, e le sfiorò ancora una volta il viso, in una tenera e tremante carezza, senza alcuno scopo curativo, questa volta.
Alhyssa lo guardava e non riusciva più a capire cosa stesse accadendo.
Lui continuava a sorriderle e sembrava tremendamente in pena per lei. Ma, soprattutto, non l’aveva ancora sgridata per essersi cacciata nei guai, da sola.

***


- Se vuoi, posso farti un Oblivion, - le sussurrò dolcemente - e tutto svanirà.
Alhyssa lo guardò a lungo.
Severus era un mago veramente straordinario e sembrava capace di fare qualsiasi cosa. Ma, soprattutto, aveva appena scoperto quanto sapeva essere dolce come uomo. L’Oblivion le avrebbe sicuramente permesso di dimenticare tutto quello che era successo in quei due terribili giorni, ma avrebbe cancellato anche la dolcezza infinita di quell’incredibile abbraccio di sogno.
No, era troppo importante per lei, non poteva proprio permetterlo. A costo di dover ricordare anche il resto.
Scosse la testa, silenziosamente, e gli sorrise. Lui la ricambiò con un sorriso pieno d’amore e la strinse nuovamente a sé.
Un sogno, poteva essere solo un sogno. Era tra le braccia di Severus e lui la stava nuovamente cullando.
Chiuse gli occhi ed assaporò quel sogno meraviglioso che la stava lentamente riportando alla vita.

Edited by Ida59 - 1/9/2015, 10:04
 
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view post Posted on 1/9/2015, 09:04
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Ecco il sorriso per settembre, tratto da Solo amicizia (fic del 2003).

Così ora si trovava a dover “scortare” Lupin che, squattrinato com’era, aveva dovuto prendere l’Espresso per Londra, insieme a tutti gli altri studenti che tornavano a casa per le vacanze estive.
Certamente non si poteva lasciare un Mannaro vicino ai ragazzi: quale perversa e sottile mente, se non quella di Silente, avrebbe potuto pensare di mettere un ex-Mangiamorte a difesa degli studenti ed a guardia di un Lupo Mannaro?!
Un sorriso triste, senza alcuna luce, attraversò il viso del Professore di Pozioni che, per un istante, alzò i profondi occhi scuri per guardare il mago seduto di fronte a lui.
Remus dormiva: aveva la coscienza pulita lui! Ma aveva l’aria più stanca del solito. Anche se, sul suo viso, aleggiava l’ombra di un sorriso.
Già… un sorriso.
Era la sua specialità: un sorriso riusciva sempre a tirarlo fuori. Un sorriso con la luce dentro. Quella luce che, invece, in lui se n’era andata da troppo tempo, ormai.
Eppure durante quell’ultimo anno di scuola aveva creduto, aveva sperato che…
Ma, come sempre, alla fine era riuscito a distruggere tutto, anche la luce ed il calore di un’amicizia appena nata.

***



Ma non c’era mai stato disprezzo negli occhi di Remus, mai!
Neppure ora, dopo quello che aveva detto di lui! Né disprezzo né odio, solo tristezza. Perché, invece, non lo odiava?! Lui era preparato all’odio, lo sapeva affrontare bene. Invece, quel sorriso infelice, era così disarmante!
Era stato quel sorriso la causa di tutto, quel sorriso triste e rassegnato alla sofferenza che gli aveva visto sul volto quella sera, tanti mesi prima. Quel sorriso che lo ringraziava, come se lui gli stesse regalando una nuova possibilità di vita, pur nel dolore.
 
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view post Posted on 18/9/2015, 10:48
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Nuova veste grafica per il Gioco.



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view post Posted on 2/10/2015, 14:33
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Il sorriso per ottobre è ancora tratto da Solo amicizia (fic del 2003).

I loro occhi s’incrociarono nello stesso, preciso istante.
Gli occhi neri di Severus, profondi come la sua immensa tristezza e pieni di rammarico per un’amicizia che riteneva ormai irrimediabilmente perduta, e solo per causa sua.
Gli occhi grigi di Remus, pieni di timore ma, nonostante tutto, pervasi da un’incrollabile speranza.
Fu uno sguardo interminabile, intenso, che penetrò in profondità le loro anime.
Poi, Remus abbozzò un timido sorriso.
Severus sospirò, era come se tutta la tensione, d’improvviso, fosse uscita dal suo corpo.
- So che non potrai mai perdonarmi Remus, ma io devo… è giusto che io…
Dannazione, non aveva mai chiesto scusa in vita sua, prima di allora.
- Insomma, voglio chiederti scusa per aver detto… quello che ho detto. – terminò bruscamente Severus.
Remus continuava a sorridergli. Allora, allora forse…
- Ma io non ho nulla da perdonarti, Severus. Hai solo fatto ciò che reputavi giusto. Sono io l’imbecille che si è dimenticato di prendere la pozione, sono io che rappresento un pericolo per gli studenti. E’ giusto che debba andarmene! – terminò dolcemente Lupin.
- NO! – ruggì Piton – Io non voglio perdere la tua amicizia! – terminò in un sussurro.
Il sorriso di Lupin divenne semplicemente radioso.
- Neppure io Severus. E’ troppo importante per me.
 
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view post Posted on 2/10/2015, 15:35
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Che sorriso impagabilmente stupendo, non un sorriso d'amore, ma di amicizia. Bellissimo. :) :wub:
 
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view post Posted on 2/10/2015, 21:35
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view post Posted on 2/11/2015, 12:07
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Anche il sorriso di novembre è sempre tratto da Solo amicizia (fic del 2003).


Gli occhi grigi di Lupin riflettevano la luce della luna… e la sua paura.
- Sì, era quello che volevo. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto per me. Nondimeno… ho paura. Non possiedo la tua forza ed il tuo coraggio, Severus. L’ho sempre desiderato, è vero, ma come si desidera una chimera, che tu ora hai improvvisamente trasformato in realtà. – Lupin sorrise, dolcemente, tristemente – Ed io non mi sento pronto, io non voglio andarmene, io ho ancora bisogno di te!
Piton rimase immobile, silenzioso.
Guardava l’uomo davanti a sé, l’uomo che aveva saputo rendere libero, l’amico che aveva temuto di perdere.
Guardava la luce del suo sorriso. Aveva voglia di abbracciarlo di nuovo, di dirgli quanto avesse bisogno di lui… di non andare via!
Ma continuava a rimanere immobile e silenzioso. Pallido sotto la luce della luna.
Lupin continuava a sorridergli e si stava nuovamente avvicinando a lui, scrollando lievemente la testa:
- E tu hai bisogno di un amico, Severus. Cosa credevi, che ti avrei voltato le spalle, lasciandoti nuovamente nella tua dolorosa solitudine? Ora che, finalmente, posso essere io a fare qualcosa per te? E’ questa la paura che riempie di fuoco i tuoi occhi?
Un sorriso, solo un sorriso. Un sorriso con la luce dentro, finalmente. Un sorriso come quello di Remus.
Lo vedeva riflesso negli occhi grigi dell’altro, il suo sorriso, finalmente felice.
Le parole erano inutili: finalmente non era più solo.
 
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view post Posted on 13/12/2015, 11:24
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Per il sorriso di dicembre inauguro Ritorno alla vita, mia fic del lontano marzo 2004.
Ecco un estratto dal Capitolo 6 - Pensieri.


Ed ora, da quando l’Oscuro Signore è tornato, i miei incubi si sono fatti più vividi ed è sempre più rosso e reale il sangue che scorre tra le mie mani, notte dopo notte. Il mio presente è tornato a riempirsi di morte e le mie mani si sono di nuovo sporcate di sangue. No, non è più il sangue innocente che un tempo versavo ai piedi dell’Oscuro come macabro tributo, ma sono sempre assordanti le urla delle vittime che rimbombano nelle mie orecchie, nel silenzio buio della notte. E’ nei miei occhi che si riflette il cupo terrore che li attanaglia nel momento in cui la morte li sorprende. E’ il mio cuore che sprofonda ogni volta di più in quel baratro infinito di sofferenza. E’ la mia anima che si perde completamente nelle tenebre della disperazione.
Poi, un giorno sei comparsa tu, Alhyssa, col tuo meraviglioso sorriso, unico raggio di luce che risplende nell’oscurità del mio cuore.
Un cuore che ti ama immensamente.
Ma tu sei la luce ed io l’oscurità, tu sei l’amore ed io l’odio, tu sei il sorriso ed io il pianto: non potremo mai incontrarci. Rischierei solo di distruggere la tua anima se non addirittura la tua vita. Ti amo Alhyssa, senza alcuna speranza.
Ma non riesco a fare a meno di amarti. Non riesco ad impedirmi di amarti, perché io, con tutto me stesso, non desidero null’altro che amarti.
Ho bisogno di amarti, perché tu sei la luce ed il calore, ed il tuo sorriso è la mia unica speranza, la mia vita.
 
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view post Posted on 20/1/2016, 09:46
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Per il sorriso di gennaio continuo con Ritorno alla vita, mia fic del lontano marzo 2004.
Ecco un estratto dal Capitolo 9 - Illusione e realtà, amore e desiderio.


Alhyssa era china su di lui e non voleva che capisse, neppure un gemito sarebbe dovuto sfuggirgli, neppure un sospiro. Sapeva benissimo che lei conosceva l’effetto di quella pozione, ma non voleva che vedesse ancora il dolore sul suo volto.
Alhyssa riaprì infine gli occhi e si costrinse a guardarlo: le sue labbra sottili, lievemente dischiuse, tremavano appena; i suoi profondi occhi neri erano socchiusi, ma ogni tanto li spalancava per un istante, ed erano colmi di sofferenza.
Ma neppure il più piccolo lamento sfuggiva dalle sue labbra.
Si chinò a prendergli la mano, stringendola, soffrendo con lui. Severus le strinse la mano e le regalò un piccolo ed incerto sorriso.
Alhyssa sentiva l’amore crescere sempre più verso quell’uomo incredibile.
Sapeva benissimo quale dolore stava sopportando, eppure era lì, con quel sorriso sulle labbra tremanti, affinché lei non si preoccupasse troppo.
Ricambiò il sorriso, senza riuscire a trattenere una lacrima: in quel momento desiderò intensamente d’essere una fatata Fenice.


E' un caso, un assoluto e dannatissimo caso che questo fosse il brano da pubblicare questo mese (ovviamente vado in ordine cronologico). Rileggendolo, però, mi si è stretto il cuore perchè ho pensato ad... Alan... e credo che Rima (e tutti noi) avrebbe tanto desiderato di potere essere una fenice e guarirlo con le proprie lacrime... :cry: E sono altrettanto certa che lui, invece, le sorrideva e la rincuorava. :)
 
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view post Posted on 23/1/2016, 15:33
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Un sorriso (di Severus) per Minerva .... e per tutti quelli che lo amano :lovelove:


Chissà perché, ma stasera ho bisogno di sfogarmi.
Io, Minerva McGranitt, Preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, con la fama di donna tutta d’un pezzo, inflessibile e austera, ho bisogno di essere ascoltata, invece che di ascoltare.
Ma sono sola.
Quando mi volto verso il tuo ritratto, Albus, anche tu mi tradisci. Dormi o fingi di dormire.
L’ufficio è pieno dei tuoi oggettini luccicanti, tintinnano e mi osservano, ma anch’io osservo i loro movimenti, i sussulti e, a volte, li sfioro, li accarezzo, gioco con loro per ricordare e per ricordarti.
Sei sempre stato appassionato da queste piccole meraviglie semoventi che incantavano tutti quelli che entravano, o meglio dire quasi tutti… Severus direbbe che li ha sempre considerati un’inutile paccottiglia.
Mi guardo intorno e non posso fare a meno di pensare che amo questa stanza, come amo il castello.
Sono nata qui come insegnante e come donna.
Se devo essere sincera avrei voluto sostare altrove, mi sarebbe piaciuto trascorrere vita e giorni tra le braccia di un uomo che mi amasse, ma non è stato così, o per lo meno è durato poco tempo.
Troppo poco tempo.
Se ci fossi tu, Albus, potremmo prendere il tè e lasciarci andare ai pettegolezzi e alle memorie.
Potremmo ridere e ricordare il passato, ma sono rimasta da sola e rievocare mi fa solo male, senza il conforto delle tue risate e della tua leggerezza.
Senza le tue caramelle al limone.
Tu sei ormai lontano, anche se spesso mi parli dalla tela e mi illudo che tu sia vivo. Lo vorrei tanto, in sere come queste, ma so che non è così.
Non ho mai avuto molti amici, a parte te. Mi ero abituata alla tua presenza, al tuo sorriso e ai tuoi silenzi, anche se non avevo capito che spesso tacevi perché, anche tu, così perfetto, ti sentivi colpevole, incapace di offrire il meglio a chi amavi.
Eri costretto a far soffrire chi non lo meritava.
Ne valeva la pena, Albus?
Ne è valsa davvero la pena?
Con la tua sicura presenza tutto sarebbe più facile.
Adesso sono qui, seduta al tuo scrittoio e, sinceramente, non ne posso più delle scartoffie del Ministero, non so come tu facessi a tollerarle.
Le tue stanze private sono rimaste intonse, ci sono ancora le tue cose e i tuoi libri, i tuoi abiti e le tue scarpe: un mausoleo vivente ad un morto.
Devo ripetermelo: tu sei morto.
Anche Voldemort è morto.
Ma noi, noi, siamo vivi.
Siamo qui.
Anche se non riusciamo a staccarci dal passato.
Albus, il passato sei anche tu con tutto quello che questa guerra ha significato: il bene ed il male, il coraggio, ma anche la miseria di certi individui.
E poi c’è l’amore. Sai, quella cosa, quell’emozione, quel forte sentimento che hai predicato per tutta la vita: sì, ora c’è anche quello.
Quando lo vedo nascere tra due persone provo invidia e gioia insieme. Invidia perché per me è durato poco, ma anche gioia, perché l’amore è gioia e confusione e rinascita e speranza.
Qualcuno ha detto che l’amore è un fiore che appassisce e l’amicizia un bamboo che si piega e non si spezza mai. Non so se avesse ragione, ma penso che la forza di quel sentimento che fa girare questo stupido mondo è veramente potente se è riuscito a smuovere la roccia Severus, l’ha sgretolata e l’ha costretta a sciogliersi nel vulcano della passione.
Il nostro ragazzo!
Albus ti ricordi, quando lo chiamavamo così?
Io continuo a chiamarlo così.
Lui è il figlio che avrei voluto consolare, l’uomo che avrei abbracciato, il redento, il buono, il saggio. Lui è quello razionale.
La solitudine e il dolore personificate: questo è Severus.
Se non l’avesse salvato la tua Fenice, ora marcirebbe sotto terra, dopo una vita di sacrifici ed espiazione, senza mai ricevere ringraziamenti o essere amato come meritava: per me è sempre stato come un figlio, Albus!
Il mio ragazzo.
Solo mio, ora che tu non ci sei più.
Posso abbracciarlo con la fantasia e immaginarlo mio.
Ma devo farlo con cautela e sobrietà, senza esagerare con il sentimento, perché lui se ne avvedrebbe, non è abituato a subire l’affetto.
Stasera penso che Severus verrà a trovarmi, lo fa spesso da qualche tempo. Viene da me, dopo cena o quando trova una scusa plausibile per incontrarmi, ed io lo aspetto, a volte fingo di leggere o di sfogliare una rivista, perché so che ha bisogno di me. Severus ha bisogno di una madre, almeno quanto io ho bisogno di lui: il figlio che non ho mai avuto. Io, per lui, ci sono e ci sarò sempre, finché avrò vita.
Sospiro, perché spesso devo accontentarmi di uno sguardo e di un saluto.
Severus è fatto così, devi intuire quando e se ha voglia di parlare, ma forse è anche per questo che gli voglio bene.
Io gli sorrido.
Sempre.
Qualche volta, quando mi augura la buonanotte, prima di uscire dalla stanza, anche i suoi occhi si illuminano ed è allora che mi regala il dono più bello e raro per me: il suo affettuoso sorriso.
 
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view post Posted on 23/1/2016, 16:17
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I ♥ Severus


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Un brano intenso e commovente, forse ancora di più estraniato dal suo contesto. Anche molto intimo, nella parte dediucata a severus, credo, e proprio per questo ancora più bello.
Grazie, chiara, per avercelo regalato di nuovo. :)
 
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