Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 6/1/2014, 11:09
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Il suono della felicità di Angela

Troppo bella questa breve storia. Hai sognato il sogno di noi tutte, Severus trova Lily viva: viva.
Ho in mente la scena del film e qui c'è un riavvolgimento e una sorpresa.
Nessun bambino piange, e lei non è morta.
CITAZIONE
Non ti chiedi come tutto questo possa essere successo, non ti interessa, adesso che finalmente siete insieme, l’uno abbracciato all’altra. Un abbraccio che in fondo desideravate entrambi. Ringrazi chiunque ti abbia fatto quella grazia.
L’alba arrivò in fretta, cogliendovi stretti in un tenero abbraccio.
Il bambino dorme tranquillo nella sua culla.

Brava, sei uscita dal personaggio originale, per addentrarti nel complicato mondo della storia originale, ma cambiando le carte in tavola. :wub:
Stavolta mi hai emozionato, cara tassetta gentile.
 
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view post Posted on 7/1/2014, 15:42
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Prenotazioni per la 52a settimana di Sorrisi per Severus:


Martedì 7: Angela (Yana)
Mercoledì 8: Elly 52

:lovelove: :lovelove: :lovelove: E per ben 365 giorni consecutivi siamo riuscite regalare un sorriso a Severus!
:lovelove: :lovelove: :lovelove:



Edited by Ida59 - 21/8/2015, 21:54
 
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yana96
view post Posted on 7/1/2014, 19:26




Titolo: La storia si ripete
Autore/data:Yana96
Beta-reader:Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: generale, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: Severus/Lily
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: what if?
parole:1.232
Riassunto: Un dèjà vu per il professor Piton.


La storia si ripete



Un massiccio gruppo di ragazzi forse del quinto anno- a giudicare dall’altezza- erano accalcati ai margini del cortile di Hogwarts in un Sabato pomeriggio rendendo difficile vedere cosa stesse succedendo. Mossa da curiosità cercai di farmi spazio e riuscii a scavalcare un paio di file di ragazzi, che facevano il tifo e ridevano forte. La scena che mi trovai davanti mi gelò il sangue. Un ragazzo robusto dai capelli castani teneva la bacchetta puntata contro un bambino del primo anno, che zampettava grottescamente colpito da un incantesimo. Dopo qualche istante mi resi conto di conoscere quel ragazzino, era nella mia stessa casata. Si chiamava Aaron Dixon e, da quando era arrivato, aveva sempre l’aria impaurita. Ci eravamo conosciuti sull’espresso per venire a scuola qualche mese prima, entrambi ci eravamo presi in simpatia e da allora gli davo spesso consigli per migliorare velocemente. Era un ragazzino fragile, dalla corporatura minuta, i lineamenti delicati ed i capelli color miele che spesso coprivano i grandi occhi grigi.
In quel momento, con mio grande disgusto un secondo ragazzo si affiancò con aria beffarda al castano e scagliò un incantesimo su Aaron che si riempì di brufoli scatenando una sonora risata. Il bambino era disteso sulla schiena, le mani sul viso e le gambe che non smettevano di muoversi. I due ragazzi si unirono alla risata degli spettatori. Non potevo sopportare che si prendessero gioco di un Tassorosso in quel modo, ma non volevo mettermi contro due ragazzi che sembravano molto minacciosi. Estrassi la bacchetta in attesa di una loro mossa. Aaron si agitava ancora a terra e puntò la bacchetta contro i due bulli ma l’incantesimo che pronunciò non ebbe successo forse a causa di un foruncolo troppo vicino alla bocca. Il secondo ragazzo, aveva i capelli neri cortissimi irti sulla nuca ed un accenno di pizzetto, fece un passo avanti e si rivolse al ragazzo castano
«Hei Brandon, hai visto? Il piccoletto vuole ribellarsi»
La voce del ragazzo col pizzetto era aspra e piena di scherno, Brandon rise forte e rispose al suo compagno
«Oh si, sai mi ha spaventato, non sono sicuro di voler continuare» la voce di quest’ultimo era forzatamente sottile quasi per imitare quella di Aaron che cercava ancora di scagliare un incantesimo contro i due bulli. Brandon alzò minaccioso la bacchetta
«Levicor..»
«Conjunctivitus» Sussurrai l’incantesimo più velocemente del ragazzo che barcollò indietro sbattendo furiosamente le palpebre, ma l’incantesimo non era molto efficace sugli umani, infatti dopo poco si rimise in posizione per attaccare di nuovo. Lanciai un incantesimo scudo sul ragazzino ma uno studente corpulento dietro di me tuonò:
«Ragazzina ci sai togliendo tutto il divertimento!»
Non ebbi nemmeno il tempo di ribattere che mi ritrovai nel cortile a poca distanza da Aaron e, in quello stesso momento altri ragazzi si avvicinarono ai due bulli. Bè ormai ti sei ficcata in questo guaio Anne, finisci quello che hai iniziato. Raccolsi il poco coraggio su cui poter contare e parlai ai due ragazzi, alti poco più di me.
«Lasciatelo in pace! Non vi vergognate a prendervela con uno più piccolo di voi?» in quel momento avrei tanto voluto avere la voce di un omone possente per intimidire i due ragazzi, anche se alle mie parole avevo dato tanta determinazione sembrava non bastare, così gonfiai il petto come avevo visto fare ai professori quando volevano incutere terrore «Dovreste prendervela con qualcuno della vostra taglia invece di farvi grandi maltrattando uno del primo anno» avevo portato le mani sui fianchi. Brandon, il castano, reprimendo una risata si chinò a destra per vedere Aaron e gli disse a voce troppo alta:
« Di un po’ Dixon, ti fai difendere da una femmina?»
Guardai un istante il bambino e notai con dispiacere che il suo viso era più rosso del dovuto, anche sotto tutti i foruncoli che l’incantesimo gli aveva procurato ed era rimasto muto per tutto il tempo. Ero decisa ad aiutarlo, con il viso accigliato lanciai sguardi di disprezzo ad entrambi i ragazzi che erano di fronte a me, dietro di loro si erano avvicinati altri tre ragazzi molto grossi e minacciosi, colsi l’occasione al volo e dissi con voce calma, il cuore rimbalzava in gola forse la mia idea era buona.
«Mi sembra che voi due abbiate bisogno del supporto dei vostri amici per scambiare due parole con una femmina» gli occhi ormai ridotti a due fessure, non mi sentivo affatto tranquilla con quei tre ragazzoni che si erano schierati dietro i due bulli ma dovevo fare del mio meglio per aiutare il mio compagno di casata.
Il ragazzo dai capelli neri sembrava incollerito e, subito prima di puntarmi la bacchetta contro disse:
«Oh, ma fammi il piacere… EXULCERO!»
«Protego!»
Indietreggiai di qualche passo. Per fortuna pronunciai l’incantesimo in tempo, quello che mi era stato lanciato mi avrebbe provocato delle ustioni e tutti i miei sforzi sarebbero stati vani. Mi guardai velocemente intorno. La folla sembrava essersi arricchita di nuovi spettatori urlanti e, in penombra, una figura scura era appoggiata al muro di un corridoio e si godeva la scena, per un attimo mi sembrò di vede un sorriso disegnarsi sul suo volto. Se il professore stava guardando perché non interveniva, e perché sorrideva?
I bulli attaccarono di nuovo, ma ora che sapevo che il professore stava guardando, mi limitai a pararli senza contrattaccare. Ben presto i loro attacchi erano così vicini l’uno all’altro che cominciavo a pararli a fatica. Il ragazzo coi capelli neri riuscì a mettere a segno un incantesimo che mi immobilizzò le gambe facendomi cadere a terra, mi accorsi che la bacchetta mi era caduta di mano. Mi trascinai per raccoglierla, i due ragazzi incombevano minacciosi con le bacchette levate, pronti a sferrare l’ultimo incantesimo, quello che non avrei potuto deviare.
«Cos’è tutto questo baccano!»
Il professor Piton avanzava verso di noi, simile ad una grande valanga nera. La folla si ammutolì e si apriva al suo passaggio. I due ragazzi indietreggiarono.
«Che cosa succede qui?»
La voce del professore era calma e scandiva ogni parola, i suo occhi saettavano dai due bulli ad Aaron e a me. Il ragazzo castano parlò per primo
«Ci stavamo esercitan…»
«Hanno aggredito Dixon, signore! Senza nessun motivo!» Sovrastai Brandon, ero rimasta a terra e guardavo speranzosa il professor Piton.
« Dixon è vero quello che sta dicendo Mills?»
Aaron annuì vigorosamente, il professore indugiò sul viso del bambino poi si voltò velocemente rivolto ai due ragazzi che intanto protestavano.
«Cinquanta punti in meno a Grifondoro» tuonò per coprire le loro voci che ancora di dichiaravano innocenti «Ciascuno» concluse piano. I due ragazzi sbuffarono sonoramente ma continuarono a contestare la decisione del professore. «E diventeranno cento se non filate subito nel mio uffico» concluse con la voce ridotta quasi ad un sussurro, il comportamento dei ragazzi doveva irritarlo. La folla cominciava a disperdersi dopo che i due bulli lasciarono in cortile. Mi sembrava di aver scorto un lampo di soddisfazione nello sguardo di Piton nell’avere la meglio su quei Grifondoro che seguì con lo sguardo per un po’. Lo vidi estrarre la bacchetta, puntarla contro Aaron e pronunciare «Finite Incantatem» per poi ripetere l’operazione su di me. Avrei giurato che stesse ancora sorridendo mentre indugiava con lo sguardo su di me, i capelli gli nascondevano il volto ed Aaron era troppo impegnato a raccogliere la sua roba per accorgersene. Stavo per ringraziarlo ma lui si voltò e si diresse verso il suo ufficio.
 
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view post Posted on 8/1/2014, 11:10
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n. 52

Titolo: Casa

Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Lastand
Pairing: accenno a Severus / Lily
Epoca: post 7 libro
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Lui non voleva essere compreso. Voleva solo esser lasciato in pace.
Incapace di accettare quella vita era caduto in quella che anche il più inetto degli psicologi babbani avrebbe definito
depressione.
Parole: 2.197

Casa

La vita, a volte, prende una piega inaspettata.
Soprattutto la sua di vita.
Una vita vissuta sempre nella menzogna per salvare gli altri. Una vita passata sul sottile confine tra la vita e la morte. Spia e doppiogiochista. Odiato da tutti. Compatito fin da troppi.
Severus Piton aveva capito che la sua vita era esilarante - mettendoci tutto il suo cinismo - quando si era svegliato al San Mungo dopo il morso di Nagini che, a differenza di quanto si era aspettato, non l’aveva portato al riposo eterno.
E le cose erano peggiorate dopo la sua guarigione.
Dal giorno in cui era uscito dall'ospedale non c’era stato un attimo di pace.
Assillato dai giornalisti avvoltoi della Gazzetta del Profeta, circondato da gente fin troppo servizievole, elogiato da persone ipocrite che, fino a qualche mese prima, l’avrebbero gettato dalla Torre di Astronomia. Gente sorridente che lo vedeva come l’eroe incompreso della guerra.
Lui non voleva essere compreso. Voleva solo esser lasciato in pace.
Incapace di accettare quella vita era caduto in quella che anche il più inetto degli psicologi babbani avrebbe definito depressione.
Si era trasferito in un cottage nel Galles. Isolato dal mondo sia magico che babbano, aveva passato lunghe giornate in silenzio e solitudine. Cercando solo la compagnia dei libri e del calderone. Accettando solo le rare visite di Minerva.
Viveva le sue giornate nella calma e nella routine, si recava al paese più vicino solo una volta a settimana per rifornire la dispensa. Aveva trasformato la cantina in un piccolo laboratorio dove distillava pozioni per una selezionata cerchia di clienti che gli chiedeva dei rimedi tramite gufo. Il giardino sul retro era destinato alla coltivazioni delle piante per le pozioni, mentre quello accanto al basso muricciolo che delineava la sua proprietà era destinato a qualche ortaggio.
Era una vita semplice, pacifica, così diversa da quella che aveva avuto fino a qualche tempo prima.
La sera, comunque, gli incubi tornavano a tormentarlo.
I suoi occhi verdi lo guardavano con astio e fastidio. La vedeva in quella casa, a terra in mezzo ai detriti e giocattoli rotti, con lo sguardo vacuo fisso al soffitto squarciato.
Sentiva le risate di scherno della sua adolescenza e la solitudine schiacciarlo come un macigno.
Dormiva poco la notte e quelle poche ore che riusciva a concedersi erano un’agonia per lo spirito.
Ma era questa la vita che si era scelto. E, tutto sommato, iniziava ad abituarsi a quella nuova esistenza, nonostante gli incubi a cui era, ormai, avvezzo da tempo.
La sua routine cambiò di nuovo un pomeriggio autunnale quando una leggera pioggerella l’aveva colto di sorpresa sulla strada del ritorno dal paese vicino. Era una di quelle pioggerelle sottili, ma così fitte da entrare nelle ossa. Nonostante quel fastidio non aveva smesso di camminare, gli piaceva il paesaggio che lo circondava e non sarebbe stata la pioggia a rovinare quel momento di quiete.
Già stava pregustando il tepore del fuoco sotto il calderone e il vapore di qualche complicata pozione quando, vicino alla soglia di casa, aveva intravisto una grossa sagoma nera.
Sempre con i nervi all’erta e pronto a qualsiasi evenienza aveva estratto la bacchetta e si era disilluso per sorprendere il malvivente.
Quasi nessuno conosceva l’esatta ubicazione della sua casa.
Si avvicinò furtivo, facendo meno rumore possibile. Si bloccò quando mise a fuoco l'intruso.
Era un grande cane nero. Evidentemente aveva cercato riparo dalla pioggia. Quando sciolse l'incantesimo, l'animale sollevò solo il muso e non fece altro.
Restarono fermi ad osservarsi per alcuni minuti, sotto la pioggia, infreddoliti.
Decise di avvicinarsi al cane quando vide del sangue raggrumato sporcargli il corto pelo nero come la notte.
L'animale emise un lamento quando si avvicinò.
- Non voglio farti del male. - aveva sibilato cercando di tranquillizzarlo – Sei ferito. Voglio solo vedere se posso curarti.
Il cane sembrò capire perché non si mosse mentre allungava una mano per vedere meglio le sue condizioni.
Era palesemente un incrocio di varie razze.
Probabilmente un cane utilizzato per le lotte illegali tra cani, aveva evidenti segni di maltrattamento. Severus gli accarezzò il muso.
- Sei nato e cresciuto per combattere. - gli disse – Proprio come me.
L'animale sollevò il muso e solo allora il mago notò una ferita al collo dell'animale. Era il morso di un altro cane.
Era possibile che i padroni l'avessero abbandonato dopo una sconfitta credendolo inutile.
Il mago avvertì, per qualche secondo, prudere le sue cicatrici sul collo.
- Devo curati quelle ferite. - gli disse con dolcezza – Credo che tu sia troppo pesante da portare in braccio e non so quante forze tu abbia per camminare fino al camino. Non devi aver paura, non voglio farti del male.
Non devi aver paura, non voglio farti del male.
Quando era un giovane Mangiamorte pentito, aveva detto quella stessa frase ad una ragazza nata babbana. I suoi compagni l'avevano catturata in un bosco dove aveva tentato di nascondersi, le loro intenzioni erano state chiare fin da subito. Era disgustato da loro e da se stesso.
Era entrato nella piccola cella per portarle qualcosa da magiare.
La giovane strega era in un angolo, piangeva in silenzio senza staccargli gli occhi di dosso, evidentemente terrorizzata.
Le aveva portato il pasto anche il giorno dopo. Non piangeva più, sembrava più calma e determinata.
Gli aveva chiesto di ucciderla prima che i suoi compagni mettessero in atto i loro scopi.
Il giorno dopo le aveva portato ancora una volta il pasto.
Era morta quella stessa notte nel sonno. L'aveva trovata lui e, prima di chiamare gli altri, aveva fatto sparire la fiala di veleno che le aveva passato il giorno prima.
Non poteva fare altro per lei se non evitarle inutili violenze e una morte dolorosa.
Scacciò quel pensiero e prese la bacchetta. Sollevò il cane con un incantesimo e lo portò in casa. L'animale non mosse neppure un muscolo, aveva solo sollevato il muso, più incuriosito che spaventato.
Curargli le ferite era stato abbastanza facile.
Aveva dei graffi su tutto il corpo, una costola incrinata e la ferita al collo.
- Non sono un medimago né un veterinario. - mormorò quando, con un unguento che aveva in dispensa, gli cicatrizzava le ferite – In alcuni punti ti resterà la cicatrice, specialmente sul collo. - si perse un attimo nel suo calmo sguardo nero e, con un dito, spostò il colletto della candida camicia mostrandogli le tonde cicatrici che spiccavano sulla pelle – Ma, come vedi, si può vivere ugualmente.
Curate le ferite andò si concesse una lunga doccia calda. Mentre di dirigeva alla cucina lanciò uno sguardo al camino, il cane era ancora sdraiato davanti alla fiamme. L'unico segno di vita era la coda che si muoveva pigra.
Si preparò la cena e diede all'animale gli avanzi di un arrosto che aveva cucinato qualche giorno prima.
Il cane sembrò gradire la sua cucina, mangiò tutto con voracità, poi si addormentò davanti al camino.
Severus si mise a leggere sulla poltrona, ogni tanto lo fissava indeciso cosa fare, come comportarsi con lui.
Quello che gli avevano fatto era mostruoso, l'avevano usato per poi gettarlo via come un fazzoletto usato.
Un po' come lui.
Chiuse il libro quando si rese conto che era inutile continuare a leggere quando la sua attenzione era rivolta altrove.
Si alzò dalla poltrona, si accucciò davanti al cane pesantemente addormentato, gli accarezzò la testa poi andò a dormire.
C’erano volute due settimane prima che il cane riuscisse a muoversi per tutta casa senza stancarsi troppo. Passava quasi tutta la giornata davanti al camino acceso dormendo; a volte restava fermo ad osservare il fuoco come se stesse elaborando profondi pensieri.
Severus si rendeva conto dell'assurdità dei suoi ragionamenti, ma quella povera bestia era decisamente più intelligente di quanto avesse mai immaginato.
Un pomeriggio assolato, con una temperatura ancora gradevole, aveva aperto la porta di casa e l'aveva guardato.
- Ora sei guarito completamente. Se vuoi puoi andare. – gli aveva detto serio – Non ti costringerò a sopportare la mia silenziosa compagnia.
In risposta il cane si era accucciato vicino alla sua poltrona e l’aveva fissato con i vispi occhi neri, così simili ai suoi.
- Bene. - aveva detto lui chiudendo la porta – A questo punto ritengo necessario che tu abbia un nome. - si sedette sulla poltrona e gli diede una carezza dietro le orecchie – Non sono esperto di nomi di cane. L'unico cane che conoscevo era chiamato da tutti Felpato ma io lo chiamavo Idiota. E tu mi sembri decisamente più intelligente di Sirius.
Il cane lo fissava attento, aveva appoggiato il muso alla sua gamba.
- Siamo due combattenti in fin dei conti e nessuno dei due ha mai mollato, anche quando la morte sembrava la via più semplice. - un'altra grattatina dietro le orecchie e la coda frustò l'aria soddisfatta – Direi che Lastand è un nome che ti si addice.
Il cane abbaiò per la prima volta da quando era in quella casa.
Era iniziata così quella strana convivenza fatta di sguardi silenziosi e lunghe passeggiate.
Il mago di rese conto con il passare dei giorni che Lastand era un cane che amava molto la solitudine. Specialmente la notte.
- Puoi uscire senza graffiarmi la porta. - gli aveva detto una mattina quando, al suo risveglio, aveva trovato quasi metà porta graffiata.
Lastand l'aveva guardato come se fosse impazzito. Riservandogli la più sprezzante occhiata del suo repertorio gli aveva fatto notare come il suo piede potesse attraversare la porta senza aprirla.
- L'ho incantata in modo che possa usarla solo tu e io ovviamente, ma non intendo accucciarmi a terra per entrare in casa.
Il cane aveva annusato la porta e poi aveva provato ad appoggiarci il muso. Aveva passato tutta la giornata ad entrare e uscire di casa.
Una delle visite di Minerva coincise con il primo anniversario di quella inusuale convivenza. Ormai cane e padrone avevano trovato il loro giusto equilibrio.
Severus apprezzava la sua compagnia, era discreto, ma attento, quando avvertiva che i suoi incubi erano più presenti voleva giocare per distrarlo.
Quando era arrabbiato restava davanti al camino e non lo disturbava per evitare di infastidirlo.
Pure lui aveva il suo carattere scorbutico, a volte spariva per giorni per poi tornare sporco di fango, affamato, a volte anche ferito.
La strega lanciò all’animale uno sguardo storto.
- Da quando hai un cane? – gli domandò.
- Da un anno, si chiama Lastand.
- Lastand?
- Sì, come avrei dovuto chiamarlo? Albus?
La donna scosse il capo e si sedette sul divano, Severus prese posto sulla poltrona e Lastand, come di consueto, appoggiò il muso sulla sua gamba.
- E’ un cane intelligente. – disse accarezzandogli un punto preciso dietro l’orecchio destro – Un paio di settimane fa è venuto qui Potter. – un sorriso ironico si formò sulle sue labbra - Ha tentato di morderlo. Tu sai come mi ha trovato Potter, Minerva?
- E’ un Auror ora. – spiegò come se fosse una spiegazione plausibile.
- E sai cosa voleva da me l’Auror Potter?
- Probabilmente voleva darti questo. – risposte agitando la bacchetta e facendo apparire un rotolo di pergamena chiuso da un nastro giallo – L’invito al suo matrimonio.
- Mi chiedo cosa può avergli fatto credere che avrei accettato quell’invito. – mormorò alzandosi dalla poltrona e dirigendosi in cucina a preparare del the.
Lastand seguì Severus con lo sguardo poi si accucciò davanti al fuoco scoppiettante.
Minerva sospirò e lo seguì nella piccola cucina, Severus era restio a parlare del mondo da cui era scappato. Era restio a parlare di tutto a dire il vero.
- Severus, - lo chiamò entrando nella stanza – la mia visita ha un secondo fine a dire il vero. Non sono il messaggero di Potter.
- Perdonami se non sono sorpreso, Minerva. – rispose lui dandole le spalle mentre preparava il the – So quello che vuoi.
- Sono vecchia.
- Anche Albus lo era.
- Non ho la tempra di Albus.
La teiera fu sul fuoco e il mago si voltò.
- No.
- E lasci Hogwarts in mano a qualche burocrate mandato dal Ministero?
- Dalle poche notizie che mi sono arrivate so che Kingsley è un ottimo Ministro.
- Hogwarts non è stata la sua casa. Ma per noi è diverso.
- Hogwarts non è più la mia casa, Minerva. Non lo è più da qualche tempo ormai.
La vecchia strega si avvicinò a Severus e gli mise una mano sulla spalla.
- Hogwarts sarà sempre la nostra casa, Severus. E tu lo sai anche meglio di me.

* * * *


Percorse la strada che separava Hogsmeade da Hogwarts con Lastand accanto che trotterellava allegro, ogni tanto voltando il muso e osservando l’ambiente che lo circondava attirato da un uccellino o da un mago che camminava nella direzione opposta.
Arrivato in cima alla collina si fermò ad osservare il castello in lontananza.
Lo trovava bellissimo anche dopo quasi quattro anni dalla sua partenza verso il Galles.
Era immutato nel tempo, maestoso ed imponente che spiccava all’orizzonte. Baciato dai raggi di sole che lo facevano brillare come un castello delle favole.
Minerva aveva ragione.
Sorrise mentre una mano si posava sulla nuca del cane accarezzandolo dietro l’orecchio destro.
- Siamo a casa Lastand.
Lastand abbaiò e iniziò a correre verso il castello.
 
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view post Posted on 8/1/2014, 13:25
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I ♥ Severus


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Bene, i 365 sorrisi dedicati a Severus in questo lungo anno di festeggiamento del suo compleanno sono terminati.
Chiedo a tutti gli autori, nel limite del possibile, di lasciare qui due parole per Severus, per celebrare la riuscita di questo nostro grande sforzo collettivo.

Non oggi, però, bensì domani, come nuovo augurio per il suo compleanno.



Edited by Ida59 - 25/5/2015, 13:42
 
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view post Posted on 9/1/2014, 14:19
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Professore, ti ho già scritto la lettera che tutti gli anni ti invio in occasione del compleanno.
Non è mai tornata indietro e quindi immagino che tu l’abbia letta.
Ti ho inviato tutte le pagine scritte durante questi 365 giorni, sembrava un obbiettivo incredibile da raggiungere un anno fa, invece…
Non toccherebbe a me scrivere per prima, ma visto che aprii la discussione a suo tempo: eccomi qua.
Molti giorni dell’anno sono stati occupati dalle quattro streghe “settimanali “ che meritano un encomio speciale per la costanza e la laboriosità, peraltro doti tipicamente Tassorosso, casa di cui mi onoro di far parte.
Ti abbiamo costretto a sorridere, e, come dice Elly, (una streghetta molto simpatica Serpeverde) forse ne avrai avute le tue labbra sottili screpolate, ma non fa niente, basta che tu sia stato sereno, o felice o anche soltanto sollevato, almeno una volta al giorno.
Ebbene per venticinque giorni anch’io ho contribuito e non posso ancora crederci.
Io so di chi è la magia che ci ha suggerito racconti e storie: è la magia di Ida, tu la conosci bene, Severus, è quella sempre vestita di rosso che ti ama tanto da trascurare anche il tempo da dedicare a se stessa.
E’ lei che ha trovato le parole per lanciare e far durare questa magia un intero anno. Stringila forte quando la incontri, perché è tutto merito della sua fiducia nelle persone se il miracolo si è compiuto.
Se ti ho annoiato,Severus, perdonami, per favore, ma non togliermi punti, mi servono :P , anche quest’anno ne vedrai delle belle.
Tua Chiara
 
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view post Posted on 9/1/2014, 15:23
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I ♥ Severus


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E perchè non dovrebbe toccare a te, Chiara, aprire la schiera dei commenti? In fondo, sei stata tu la madrina dell'iniziativa, e negli ultimi mesi ti sei sobbarcata anche tutti, tutti, ma proprio tutti i noiosissimi link!
Quindi, a te l'onore, giustamente, dopo averne assolto l'onere. :)

Oooh... Chiara, ma lo sai che mi hai commossa, fino a farmi venire gli occhi lucidi? :wub:
No, la magia non è solo la mia, è la nostra magia, quella di tutti noi, persone che vogliono credere nei sogni e, soprattutto, la sua, quella di Severus che dopo tanti anni ancora continua ad ispirarci storie. :lovelove:

Un tempo lo facevo sempre terribilmente soffrire prima di dargli la meritata felicità nel finale delle mie lunghe storie ed ero la prima a guidare la schiera delle "sadiche fanwriter". Ora non ci riesco più: dopo il settimo libro, e pure peggio l'ottavo film, si è rotto qualcosa dentro ed è scattato un totale rifiuto a farlo soffrire ancora. Vorrei solo renderlo felice, cosa in sè non del tutto facile per un uomo come lui. Così, anche quando riesco a regalargli la possibilità d'essere felice fin dall'inizio, quasi, della storia, poi lo strascico di sofferenze connesso al suo passato rimane sempre un po', proprio come è stato nella raccolta delle 52 storie scritte per la Sfida Settimanale dei Sorrisi. Ma, alla fine credo proprio di essere riuscita a dargli, non solo un futuro felice ma, impresa ancora più eroica, un intenso passato colmo di ricordi felici. Certo, sono dovuta andare avanti fino a fargli imbiancare i capelli, ma ci sono riuscita! :lovelove:


Edited by Ida59 - 21/8/2015, 22:01
 
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view post Posted on 9/1/2014, 18:03
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CITAZIONE (Ida59 @ 9/1/2014, 15:23) 

Oooh... Chiara, ma lo sai che mi hai commossa, fino a farmi venire gli occhi lucidi? :wub:
No, la magia non è solo la mia, è la nostra magia, quella di tutti noi, persone che vogliono crede nei sogni e, soprattutto, la sua, quella di Severus che dopo tanti anni ancora continua ad ispirarci storie. :lovelove:

Un tempo lo facevo sempre terribilmente soffrire prima di dargli la meritata felicità nel finale delle mie lunghe storie ed ero la prima a guidare la schiera delle "sadiche fanwriter". Ora non ci riesco più: dopo il settimo libro, e pure peggio l'ottavo film, si è rotto qualcosa dentro ed è scattato un totale rifiuto a farlo soffrire ancora. Vorrei solo renderlo felice, cosa in sè non del tutto facile per un uomo come lui. Così, anche quando riesco a regalargli la possibilità d'essere felice fin dall'inizio, quasi, della storia, poi lo strascico di sofferenze connesso al suo passato rimane sempre un po', proprio come è stato nella raccolta delle 52 storie scritte per la Sfida Settimanale dei Sorrisi. Ma, alla fine credo proprio di essere riuscita a dargli, non solo un futuro felice ma, impresa ancora più eroica, un intenso passato colmo di ricordi felici. Certo, sono dovuta andare avanti fino a fargli imbiancare i capelli, ma ci sono riuscita! :lovelove:

Ecco che i ringraziamenti s'incrociano. Il compito del moderatore è anche far sì che tutto sia in ordine ed anche quello diventa piacevole se questa casa così bella è anche accogliente per tutti quelli che la frequentano.
Ho già detto di quanto sono stata felice il giorno in cui mi sono accorta che l'iniziativa avrebbe raggiunto davvero il risultato sperato, perchè tutto ciò che va in porto ed è apprezzato, in questo grande castello che è il forum, rende felici tutti quelli che si adoperano per ottenere il risultato.
Che ti abbia commossa sono contenta, perchè tu mi hai aperto le porte di questa "casa"con fiducia, ma vorrei poter ringraziare anche tutti gli altri che si sono impegnati e hanno costruito, anche con un solo racconto o un disegno, la piramide scintillante di storie e giorni.
Un abbraccio per tutti, un grazie sincero per tutti e a te, Leonora, Elly, Monica, Ale e Claudia una carezza leggera e un bacio a stampo.

Nessun forum è bello come questo, perchè lo amiamo.
Auguri Severus, senza di te niente di tutto questo sarebbe stato possibile.

Edited by Ida59 - 25/5/2015, 13:42
 
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view post Posted on 9/1/2014, 18:38
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Caro prof,
ormai sono abituata a rivolgermi a te in questo modo, (che riterrai senz'altro molesto e sconveniente -_- ), perchè sei diventato una parte integrante delle mie giornate, una presenza indispensabile, silenziosa e preziosa che, venuta fuori dalle pagine di un libro, come ho già detto altre volte, è divenuta talmente importante e reale da convincermi che un giorno o l'altro vedrò te, il tuo mantello svolazzante e il tuo cipiglio venirmi incontro dall'altra parte della strada.
Caro prof - dicevo - io come ben sai ti penso tantissimo ma ho così poco tempo da dedicare alle mie passioni che sono riuscita a concretizzare il mio amore per te, dalle "pagine" di questo incredibile forum solo molto, ma molto raramente. :(
Però qualche volta ce l'ho fatta, e spero che anche quella rara volta abbia contribuito ad alleggerirti dalle tante responsabilità e sofferenze che la vita ti ha condannato a subire: a me piace giocare e scherzare, ed è stato spesso anche così che ho preferito dedicarti il mio affetto, divertendomi ad immaginare che, sul tuo volto sempre così serio e pensieroso, a volte possa essere baluginata pure l'ombra di un sorriso grazie alle mie sciocchezze. :P
E quando ci penso, mi sento più contenta anch'io: soddisfatta e orgogliosa di aver contribuito, seppur in minima parte, al tuo riscatto e al riconoscimento della tua grandezza.
Perchè tu sei il più grande di tutti, prof, anzi professor Piton , come Silente aveva sempre voluto con intransigenza che ti si appellasse (ed è una delle poche cose veramente intelligenti che gli riconosco ^_^ ), perchè ben sapeva come tu, più di ogni altro, fossi degno del massimo rispetto e della più alta considerazione!

Guarda che quest'anno mi sono presa l'impegno di capitanare la squadra di Corvonero, anche perchè così sarò costretta ad impegnarmi di più, assieme ad altre fantastiche donnine, nella realizzazione di altri 365 giorni superlativi tutti dedicati ad un uomo unico ed eccezionale (che sei tu, prof, non far finta di non capire ;) :lol:)
Sei fiero di me? :shifty: :P

Ancora tanti e tanti auguri di buon compleanno, mio meraviglioso Severus, e che il 2014 sia un altro anno speciale per te e per tutto il Calderone!


Edited by Ele Snapey - 9/1/2014, 18:39
 
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view post Posted on 9/1/2014, 18:38
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Sono felice di averti aperto con fiducia le porte di questa "casa", Chiara, perché tu quella fiducia l'hai pienamente meritata e ricambiata. In te non ho trovato solo una moderatrice attenta, puntuale e molto presente, ma anche una persona che ama molto Severus e il Forum e quindi non solo svolge il suo lavoro con competenza ma lo fa anche con tanta passione, proprio come me e gli altri admin/mod che da molto più tempo sono sul Forum.
Ma, soprattutto, in te ho trovato una cara e valida amica che, anche grazie alla non più giovanissima età, sa capirmi senza la necessità di troppe spiegazioni e di questo sono io a ringrazianti.
Se questa ambiziosa iniziativa ha avuto successo, molto del merito è tuo (e dell'altra Chiara, anche, ad onor del vero) nonché delle tante persone che hanno collaborato, a partite dalle quattro mitiche sfidanti settimanali e via via tutte le altre che, come te, ringrazio.


Edited by Ida59 - 25/5/2015, 13:42
 
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view post Posted on 9/1/2014, 18:48
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CITAZIONE
Caro prof,
ormai sono abituata a rivolgermi a te in questo modo, (che riterrai senz'altro molesto e sconveniente -_- ), perchè sei diventato una parte integrante delle mie giornate, una presenza indispensabile, silenziosa e preziosa che, venuta fuori dalle pagine di un libro, come ho già detto altre volte, è divenuta talmente importante e reale da convincermi che un giorno o l'altro vedrò te, il tuo mantello svolazzante e il tuo cipiglio venirmi incontro dall'altra parte della strada.

Ele, hai ragione, qualche volta mi guardo intorno circospetta. :lol:
Sono convinta che lui non si fa vedere, ma è lì inquell'angolo scuro dove la luce del lampione non arriva.
Ma quanto amiamo quest'uomo?

CITAZIONE
Guarda che quest'anno mi sono presa l'impegno di capitanare la squadra di Corvonero, anche perchè così sarò costretta ad impegnarmi di più, assieme ad altre fantastiche donnine, nella realizzazione di altri 365 giorni superlativi tutti dedicati ad un uomo unico ed eccezionale (che sei tu, prof, non far finta di non capire ;) :lol:)
Sei fiero di me? :shifty: :P

Ancora tanti e tanti auguri di buon compleanno, mio meraviglioso Severus, e che il 2014 sia un altro anno speciale per te e per tutto il Calderone!

E' vero, una bella responsabilità, ma non solo donnine :lol: ricordiamoci che ci sono anche maschietti quest'anno.
Le donne sono comunque forti e tante e di un capitano come te il Professore sarà contento, speriamo anche di me :sick:
 
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view post Posted on 9/1/2014, 18:56
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Dimenticavo di ringraziare anch'io tutte coloro che, con impegno e costanza, hanno contribuito a rendere più belle le pagine di questo Angolo di Sogno: ho letto un sacco di storie che mi hanno commosso, appassionato, fatto sognare, storie una più bella dell'altra arricchite dalla presenza di disegni e banner pensati e realizzati con maestria e abilità rari! Complimenti a tutte, veramente, perchè il tasso di qualità altissimo, oltre che di cooperazione e armonia, che si respira in questo forum è merito di persone straordinarie e uniche nella loro semplicità.

CITAZIONE (chiara53 @ 9/1/2014, 18:48) 
Sono convinta che lui non si fa vedere, ma è lì inquell'angolo scuro dove la luce del lampione non arriva.
Ma quanto amiamo quest'uomo?

Lo amiamo tanto, Chiara, tanto da essere disposte anche a sfidare la ragione di chi ci sente parlare così, e ci piglia sicuro per pazze :lol: :lol:

CITAZIONE (chiara53 @ 9/1/2014, 18:48) 
E' vero, una bella responsabilità, ma non solo donnine :lol: ricordiamoci che ci sono anche maschietti quest'anno.
Le donne sono comunque forti e tante e di un capitano come te il Professore sarà contento, speriamo anche di me :sick:

E' veroooo, sorry! Come ho potuto dimenticare i maritini, che stimo troppo per altro! Disposti per amore delle loro mogliettine a scendere in campo per onorare il prof... ma quanto vi amano, 'sti uomini? ;) :lol:
E ci mancherebbe che Severus non sia orgoglioso di avere tra le file dei capitani anche una super donnina come te, appartenente per giunta al suo stesso segno zodiacale ;)
 
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yana96
view post Posted on 9/1/2014, 19:26




Caro professor Piton,
sebbene il suo aspetto oscuro e misterioso, che tutti conosciamo e che l’ha reso famoso, sia l’aspetto che più preferisco di lei, vederla sorridere è sempre uno spettacolo per gli occhi.
Dei poeti babbani definivano un cuore nobile e gentile come una pietra preziosa: che colpita dalla luce brilla, anche se è ricoperta dal fango. Ecco, io credo che questo pensiero sia il modo più efficace per descriverla: anche se è stato coperto dal fango di scelte sbagliate e solitudine, il suo cuore in fondo è buono (ma questo rimarrà un segreto, se preferisce) ed in grado di amare, oltre ogni misura.
Anche se i miei tentativi di farla sorridere sono stati rari, e per quanto desideri renderla felice in prima persona, non ho potuto fare a meno di tener conto del suo sconfinato amore per Lily Evans, e della storia che abbiamo appreso da Harry Potter, che mi ha reso ancora più fiera di aver avuto fiducia in lei e nella sua buona fede.
Le auguro altri mille di questi giorni, sperando per lei altri momenti pieni di sorrisi e serenità.

Sempre sua,
Yana96

:wub:
 
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view post Posted on 9/1/2014, 21:16
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (yana96 @ 9/1/2014, 19:26) 
Dei poeti babbani definivano un cuore nobile e gentile come una pietra preziosa: che colpita dalla luce brilla, anche se è ricoperta dal fango. Ecco, io credo che questo pensiero sia il modo più efficace per descriverla: anche se è stato coperto dal fango di scelte sbagliate e solitudine, il suo cuore in fondo è buono (ma questo rimarrà un segreto, se preferisce) ed in grado di amare, oltre ogni misura.

Oooooh... ma è un pensiero bellissimo!
Grazie di aver partecipato, Angela: il professore è fiero di te!
Lo vedi? E' nascosto dietro l'albero, ma nell'ombra un sorriso leggero illumina i suoi occhi neri!


Edited by Ida59 - 25/5/2015, 13:43
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 9/1/2014, 21:57




Va bè, esco dal mio angolino buio...
Il mio contributo è stato piccolo e povero, ma non sono un granchè brava a far sorridere il professore... cioè quella sagoma alta e scura che mi osserva sempre dall'alto con un sopracciglio alzato e spesso e volentieri si ritrova a scuotere la testa, rassegnato e provato da questa frana umano-leonina.
Anzi, spesso e volentieri gli faccio saltare i nervi, il mio alter ego è bravo a cacciarsi nei guai, a sfidare l'autorità e a uscirne abitualmente malconcia (e viva probabilmente solo grazie all'intervento divino del pozionista...) e a dover scontare qualche punizione (i pavimenti dei sotterranei non sono MAI stati così lucidi... e l'infermieria di Hogwarts non è mai stata così piena di gente piena di ematomi sul didietro per gli scivoloni :lol: -_-).
Però, e c'è sempre un però, al di là di disastri e zuffe, in questi anni ho imparato a volergli bene. Ho saltato qualche riga di spiegazioni sul come non cacciarmi nei guai (sono scritte sempre così maledettamente in piccolo! :P) però la lezione sul volere bene e sul mettersi in gioco per le persone che si amano, quella l'ho imparata bene.
Tanti insegnamenti del professore li ho imparati bene e quando è stato il momento di scendere in campo, scacciare la paura, come aveva fatto Severus davanti al suo più grande errore e davanti alla morte di una parte di sè, lui si è levato, fieramente, e ha combattutto e trovato la forza per farlo. Combattendo non solo col cuore ma anche con la testa.
Gli voglio bene per questo, perchè quando sono stanca e mi sento sola lui c'è sempre, la sua voce c'è, i suoi occhi bellissimi, la sua presenza confortante è una cosa che non abbandona mai, anche nei momenti più brutti. Basta chiudere gli occhi, rannicchiarsi a palletta, e rifugiarsi per qualche attimo nei propri sogni, dove l'oscurità non è mai stata così confortante.

Grazie di tutto, Professore, e ancora tanti, sereni, auguri da una grande, piccola frana.
 
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1896 replies since 9/1/2013, 00:04   27901 views
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