Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 14/9/2013, 13:14

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CITAZIONE (kijoka @ 31/8/2013, 21:28)
Il dolore cui sono abituato

Una storia che ho trovato strana, lo ammetto.
Eppure è perfetta, l'ambientazione, le descrizioni, i gesti e le emozioni.
Forse per me è strana per l'interazione tra il giovane Severus ed il Severus che in parte ha vinto la propria battaglia con la sorte e che ora deve solo trovare dentro di sè un altro tipo di forza, quella di andare avanti.


CITAZIONE (kijoka @ 1/9/2013, 21:23) 
Incontro in Sala Grande

Bella, bella, bella. :wub:
Mi piace questo Severus.
L'accostamento degli occhi di Lily con il volto di James è uno strazio per Severus, sappiamo troppo bene, eppure ogni volta leggere sensazioni ed emozioni del Potion Master è qualcosa di unico ed incredibile, perchè riesci a dare pennellate vivide e sensazionali.
Un bellissimo Severus, anche se sono convinta che non gli ci vorrà molto tempo perchè il ragazzo diventi solo Harry e non più colui che ha gli occhi di Lily ed il viso dell'odiato James.

CITAZIONE (Ida59 @ 5/9/2013, 21:24) 

Tra passato e futuro


Ok, lo ammetto, di questa parte preferisco su tutte le descrizioni atmosferiche.
Assolutamente ben fatte, realistiche allo stato puro ed al tempo stesso capaci di trasmettere anche vibranti emozioni, in un'armonia perfetta con il cuore del mago.
Elyn, dolcissima, che veglia su ogni momento, mi ha intenerita non poco. Le mani che si stringono a quelle di Severus sono le sue quanto le nostre, desiderose di donargli solamente calore ed affetto.
Mai più nuvole nere. :wub:

CITAZIONE (kijoka @ 8/9/2013, 21:25) 
Rivelazioni

Con il senno di poi questa storia è straziante.
Severus è basito quanto basta, nonchè preoccupato.
E Silente... è il mio Silente: macchinatore umanissimo, burattinaio e quant'altro, per il Bene Superiore.
Silente sa, o almeno inizia ad intuire, e noi ne sappiamo addirittura di più.
La preoccupazione di Severus è già il mostrare ansia non tanto per Lily quanto per il ragazzo stesso, anche se egli è il primo a non volerlo ammettere. Ma anche qui il lettore sa più del personaggio e a quella non ammissione non può che scuotere la testa con sorridente diniego. :)

CITAZIONE (Alaide @ 9/9/2013, 11:09) 

Klavierstücke
11. Verità


Ok, all'uccisione del padre ci ero arrivata! :woot:
Lo avevo immaginato, ma no, non avrei mai pensato a quel che prima Heloise racconta.
Povera piccola.
Sei stata spietatamente realistica e crudele, ma lo hai fatto con un tatto così tale che tutte le scene passate giungono al lettore quasi ovattate, come in un sogno, come se non potessero più fare del male.
Forse è la presenza di Severus a fare questo o forse sei proprio tu con il tuo modo di scrivere, non so, ma so solo che è splendido.
L'abbraccio del mago alla ragazza è dolcissimo.

Nutro infinite speranze per Heloise, con Severus al suo fianco.
Sulla sorellina piccola, invece, non mi pronuncio perchè conosco fin troppo il tuo sadismo, miseriaccia. :)

CITAZIONE (Alaide @ 11/9/2013, 10:30) 

Sinfonie.
12. Sinfonia in re maggiore op 2, n°3.
Quarto movimento. Disillusione e speranza


Daje con la speranza, Severus!
Scusa l'incitazione poco fine, ma qui ci vuole alla grande. Ma lo ha capito o no il nostro eroe quanto bene gli vuole la piccola Judith?
Sì, lo ha capito, almeno questo, credo.
Il problema è sempre e solo uno, il merito ed a quanto pare non ci siamo schiodati: ad ogni lettera c'è un passettino in avanti ed un altro passo indietro, ormai è un balletto.
Judith sta crescendo molto bene nella storia: si vede anche attraverso le lettere la maturazione della piccola, verosimile in modo incredibile.
Complimentissimi.
:)

CITAZIONE (Ida59 @ 12/9/2013, 12:18) 

Conoscersi


Bellissimo brano, ricco d'introspezione come sempre accurata e ottimamente descritta.
Si sente l'ansia della vigilia, il momento tanto atteso e temuto, quello di un ritorno che non è solo fisico ma anche metaforico, come se finalmente si chiudesse un cerchio. Un ritorno alla vita, sì.
Mi piace come hai trattato il tema della conoscenza reciproca, assolutamente necessaria perchè l'amore con la minuscola passi ad essere con la maiuscola, accompagnato poi da affetto, rispetto e tanto, tantissimo impegno perchè non venga mai meno.
Mi hai però messo una grande curiosità sui difetti di Elyn: quali sono? ce lo svelerai nelle prossime puntate? :D

CITAZIONE (ellyson @ 13/9/2013, 09:29) 
Ecco qui il link al sorriso di oggi.


Rialzarsi

Tenerezza.
Tanta.
Il rialzarsi dopo un lutto, il ritrovare la voglia di vivere non solo per gli altri ma soprattutto per se stessi... hai descritto tutto perfettamente, anche nelle tempistiche che ognuno porta dentro di sé.
Severus è splendido, anche se inizialmente ho faticato parecchio ad immaginarlo parte di un gruppo di ascolto, per non parlare del caffè che si sorbisce, poi. Però anche quello è stato un modo per uscire fuori da un dolore che pretendeva di essere esclusivo, una specie di apertura al mondo, anche se in un modo tutto suo, poichè già l'ascolto degli altri è qualcosa di non passivo, anzi.
Poi arriva Hermione.
Mi è piaciuto davvero come hai gestito la sua storia d'amore con Ron (povero, prima o poi devo scrivere qualcosa su di lui per dargli una rivincita! :lol: ), così come il dolore successivo. Gli episodi del piccolo James e della malattia sono assolutamente spassosi e quel Severus riempie di tenerezza.
Il finale è da sciogliersi come un cubetto di ghiaccio sulla fiamma. :wub:
 
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view post Posted on 14/9/2013, 13:21
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (pingui79 @ 14/9/2013, 14:14) 

Tra passato e futuro


CITAZIONE
Ok, lo ammetto, di questa parte preferisco su tutte le descrizioni atmosferiche.
Assolutamente ben fatte, realistiche allo stato puro ed al tempo stesso capaci di trasmettere anche vibranti emozioni, in un'armonia perfetta con il cuore del mago.

Grazie per i complimenti, ma per buona parte sono da fare a "Il piacere" di D'Annunzio da cui ho tratto ispirazione cercando di adattare le condizioni atmosferiche ai pensieri, emozioni, paure e ricordi di Severus.

CITAZIONE (pingui79 @ 14/9/2013, 14:14) 

Conoscersi


CITAZIONE
Mi piace come hai trattato il tema della conoscenza reciproca, assolutamente necessaria perchè l'amore con la minuscola passi ad essere con la maiuscola, accompagnato poi da affetto, rispetto e tanto, tantissimo impegno perchè non venga mai meno.
Mi hai però messo una grande curiosità sui difetti di Elyn: quali sono? ce lo svelerai nelle prossime puntate? :D

Grazie per la comprensione della necessità di questa profonda introspezione sul loro raporto proprio a questo punto, prima di "andare avanti".
Uhm... mi sa che i difetti li lascerò immaginare a voi, salvo che mi serva renderli espliciti in qualche successivo sorriso. Ad ogni modo, mi pare chiaro che Elyn abbia il suo bel caratterino e che se si mette in testa qualcosa nessuno riesce a smuoverla, neppure Severus!


Ho messo i quote che forse erano saltati.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 15:24
 
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yana96
view post Posted on 14/9/2013, 21:03




vorrei prenotarmi per il primo giorno libero :)
 
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view post Posted on 14/9/2013, 21:27

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Prenotazioni per la 36a settimana di Sorrisi per Severus


Domenica 15: Angela
Lunedì 16: Leonora
Martedì 17: Ellyson


Prenotazioni per la 37a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì 18: Ida/Leonora (37)
Giovedì 19: Ida/Leonora (37)
Venerdì 20: ellyson
Sabato 21: Ale
Domenica 22: Monica (35)
Lunedì 23: Leonora
Martedì 24: kià


Riponete il Dolorimetro e sfoderate un bel sorriso!



Edited by Ale85LeoSign - 15/9/2013, 21:36
 
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yana96
view post Posted on 15/9/2013, 14:40




Titolo: In punizione!
Autore/data: Yana96 /25-06-2013
Beta-reader: pingui79
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, commedia
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/personaggio originale (solo presunto)
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: What if?
Riassunto: «Sei in punizione, Mills»
Parole/pagine: 1.071/3

In punizione!



Il professor Piton mi guardava con freddezza, in piedi davanti al mio banco.
Sembrava arrabbiato.
Avevo la testa china ma potevo sentire il rimprovero che trasmetteva il suo sguardo. L’ultima volta che non avevo portato i compiti si era limitato a togliere solo cinque punti alla mia Casa, i Tassorosso, come incoraggiamento affinché non si ripetesse più. Purtroppo, anche se tentavo di svolgere tutto alla perfezione, a volte ero talmente persa nei miei pensieri, talmente concentrata ad immaginare come sarebbe stato bello stare insieme a lui, se non fossi stata una semplice alunna, ma la donna che era riuscita a catturare il suo cuore, che mi dimenticavo di svolgere i compiti assegnati.
Una vera sbadata, non c’è che dire.
In passato ero riuscita a rimediare all’ultimo momento, ma questa volta no: dovevamo consegnare un tema di almeno sessanta centimetri, descrivendo in breve le pozioni fatte l’anno prima, una sorta di ripasso. Ora ero lì, il professore mi aveva messo in ridicolo davanti a tutti gli altri compagni dicendo che ero troppo occupata a fare scarabocchi per svolgere un semplice compito a casa, inutile dire il boato di risate che quell’affermazione aveva generato. Mi guardai velocemente intorno e vidi che i miei compagni Tassorosso mi lanciavano occhiate irritate ed i Corvonero, che quel giorno facevano lezione insieme a noi, bisbigliavano tra loro e cercavano di trattenere le risate.
Sprofondai nella sedia con le guance in fiamme per la vergogna.
Un sorrisetto cattivo si disegnò sul volto del professore: le labbra erano arricciate in un ghigno soddisfatto, le sopracciglia inarcate e gli occhi socchiusi erano intenti a squadrarmi. Tornò alla sua cattedra e scribacchiò qualcosa sul registro, mentre il resto della classe iniziava a preparare la pozione assegnata.
Al termine della lezione il professore disse con voce calma.
« Mills, vieni qui.»
Mi avvicinai alla cattedra, intimorita. Tutti gli altri alunni sciamarono in fretta fuori dalla classe, un paio di Corvonero mi lanciarono occhiatacce da “così impari”, mentre la mia amica si strinse nelle spalle con fare comprensivo prima di lasciarmi sola in classe.
«Sì, signore.»
La voce uscì flebile, il professore non staccò gli occhi dal registro e disse: «Sai bene che il mancato svolgimento dei compiti è una mancanza che non tollero affatto.»
Non mi piaceva quell’inizio.
«Sì, signore.»
Annuii a testa china.
«Sei in punizione, Mills.»
Si alzò dalla sedia e fece qualche passo, io gli feci spazio spostandomi da un lato.
«Rimarrai in questa classe, a ripulire il disastro che hanno combinato i tuoi compagni.» disse con la solita voce calma, poi continuò stavolta con un pizzico di scherno.
«Non ringraziarmi, sai benissimo che avrei potuto fare di peggio.»
Concluse portando le mani dietro alla schiena. Mi guardò come per chiedersi perché non avessi iniziato con il mio compito, in fondo le lezioni del giorno erano tutte finite. Poggiai la borsa in un angolo, e feci per prendere la bacchetta.
«Ottimo, dammela!» disse il professore avvicinandosi, il suo tono era aspro. Consegnai la bacchetta e, a malincuore, iniziai a riordinare.
L’uomo tornò alla sua cattedra e iniziò a correggere i compiti.
L’aula era scura e fredda. I miei compagni avevano lasciato le sedie in disordine ed i banchi erano impiastrati con delle masse informi di svariate pozioni non riuscite, più quelle che qualcuno aveva sicuramente rovesciato apposta dopo che il professore mi aveva rimproverato, fiutando aria di punizione. Quasi tutti i calderoni erano ricoperti dai residui della pozione del giorno e un buon numero erano incrostati con della poltiglia bruciata.
Non ero mai stata in punizione, ero agitata, anche perché rimanere sola con il professore era un sogno per me. Il suo sguardo vigile ed impassibile scrutava ogni mio movimento aumentando la tensione e facendomi tremare le mani. Più volte rischiai di far cadere delle ampolle da spolverare a terra.
Ad un certo punto incrociai lo sguardo di Piton, dopo che urtai con il ginocchio contro l’angolo di un bancone.
Sembrava incuriosito, forse perché avevo le braccia piene di fiale e ampolle che oscillavano pericolosamente ad ogni mio movimento, tintinnando in modo sinistro. Mi distrassi per un momento ed un’ampolla, la più precaria, cadde rovinosamente a terra rovesciando il suo contenuto verdastro sul pavimento. Mi voltai subito con sguardo colpevole verso il professore, che guardava impassibile me e la pozione riversata sul pavimento.
«Non sei esente dal pulire anche quella, Mills.» disse con calma, poi tornò a correggere la pila di pergamene, aveva capito che quella punizione avrebbe preso molto tempo ed ormai lo avevo capito anch’io.
Passai in quella stanza buona parte del pomeriggio. Mi accorsi che il professore alzava spesso lo sguardo e non cercava nemmeno di nascondersi dietro la cortina di capelli corvini. Probabilmente temeva che avrei potuto rompere un’altra ampolla.
Lavorai sodo e, a volte, lo vedevo con la coda dell’occhio assumere un’espressione insolita: il volto si distendeva, gli occhi si socchiudevano appena e le labbra sottili di schiudevano in un accenno di sorriso. Questo accadeva quando mi impegnavo a far sparire una macchia su un banco nonostante la sua resistenza o quando combattevo con un calderone incrostato, sapevo essere molto tenace a volte e non avrei certo lasciato che un po’ di sporco l’avesse vinta.
Quelle espressioni per me erano dolci e malinconiche allo stesso tempo, come se fosse immerso nei suoi pensieri. Gli occhi nerissimi sembravano talvolta persi nel vuoto. Non mi era mai capitato di vedere quello sguardo sul volto del professore, e questo rese la mia punizione molto più piacevole.
Era pressoché impossibile capire cosa passava per la testa dell’uomo, ma mi dissi che sicuramente il suo comportamento era la conseguenza della mia goffaggine. Quando finii di riordinare la stanza il professore mi disse, come ultimo compito, di sistemare le fiale con le pozioni della lezione su uno scaffale vuoto a fianco all’armadio degli ingredienti. Tornai qualche minuto dopo, mi avvicinai esitante alla cattedra e chiesi:
«Professore, ho finito. Potrei riavere la mia bacchetta?»
Lui non nascose il suo stupore ma subito dopo corrucciò la fronte nella sua abituale espressione indecifrabile e rimase a squadrarmi per qualche lungo istante prima di prendere la mia bacchetta dal cassetto. Forse avevo osato troppo?
Con uno sguardo di rimprovero mi disse.
«Che non si ripeta più, Mills.»
Quale delle due, il chiedere la bacchetta o la punizione? Non lo avrei mai saputo.
«Si, signore.»
Presi la mia borsa e lasciai la stanza.Sentivo ancora lo sguardo del professore su di me, insieme al suo debole sorriso.
 
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Ok, modifico l'elenco prenotazioni qui sopra. :)
 
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Per sabato 21 ci penso io.
 
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CITAZIONE (Alaide @ 9/9/2013, 11:09) 

Klavierstücke
11. Verità


CITAZIONE
Ok, all'uccisione del padre ci ero arrivata! :woot:
Lo avevo immaginato, ma no, non avrei mai pensato a quel che prima Heloise racconta.
Povera piccola.
Sei stata spietatamente realistica e crudele, ma lo hai fatto con un tatto così tale che tutte le scene passate giungono al lettore quasi ovattate, come in un sogno, come se non potessero più fare del male.
Forse è la presenza di Severus a fare questo o forse sei proprio tu con il tuo modo di scrivere, non so, ma so solo che è splendido.
L'abbraccio del mago alla ragazza è dolcissimo.

Nutro infinite speranze per Heloise, con Severus al suo fianco.
Sulla sorellina piccola, invece, non mi pronuncio perchè conosco fin troppo il tuo sadismo, miseriaccia. :)

So di essere stata spietata con Heloïse, ma purtroppo la realtà è davanti al nostro naso ed ammetto che dopo l'esperienza parigina in un programma pedagogico rivolto a ragazzi che il disagio lo vivono ogni giorni, sono diventata ancor più sensibile alla problematica.
Sono felice che sia riuscita a raccontare - o meglio a far raccontare ad Heloïse - quello che le è accaduto con tatto e che il tutto ti sia piaciuto.
Quanto ad Anne, non ti prometto nulla, naturalmente.

CITAZIONE (Alaide @ 11/9/2013, 10:30) 

Sinfonie.
12. Sinfonia in re maggiore op 2, n°3.
Quarto movimento. Disillusione e speranza


CITAZIONE
Daje con la speranza, Severus!
Scusa l'incitazione poco fine, ma qui ci vuole alla grande. Ma lo ha capito o no il nostro eroe quanto bene gli vuole la piccola Judith?
Sì, lo ha capito, almeno questo, credo.
Il problema è sempre e solo uno, il merito ed a quanto pare non ci siamo schiodati: ad ogni lettera c'è un passettino in avanti ed un altro passo indietro, ormai è un balletto.
Judith sta crescendo molto bene nella storia: si vede anche attraverso le lettere la maturazione della piccola, verosimile in modo incredibile.
Complimentissimi.
:)

Sicuramente Severus ha capito che Judith gli vuole bene, ma il problema è proprio quello che dici tu. Quando ci si arriva a convincere di una verità, purtroppo si fa fatica, una fatica terribile a vedere che la realtà è ben diversa. Ed è questo il caso del nostro eroe.
Sono felice che la crescita di Judith sia verosimile e spero di continuare a riuscire nell'intento di essere il più possibile verosimile.
Grazie mille, Kià! :wub:
 
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Autore/data: Alaide 7 - 9 luglio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: Drammatico, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Sorrise sollevata.
Si sentiva nuovamente protetta ed al sicuro, si disse, ed il suo volto si fece più sereno, tranquillo, quasi, così come più sereno si fece il suo sorriso.
Nota: E’ il seguito di Verità
Parole: 905

Klavierstücke
12. Luci e ombre

Parigi, 9 aprile 2000



Heloïse si sentiva decisamente nervosa quella mattina, mentre sedeva sul divano, quello stesso divano, dove era stata seduta la mattina precedente, quando aveva confessato tutto a Monsieur Piton.
Sapeva che il nervosismo non era dato da quello che aveva detto. Al contrario, ripensando a quello che era accaduto poco più di quarantotto ore prima, provava un senso di gratitudine e sollievo che non aveva mai sperimentato prima. Era grata a Severus, perché l’aveva ascoltata, l’aveva compresa e soprattutto l’aveva fatta sentire al sicuro.
Un lieve sorriso le apparve sulle labbra, il sorriso colmo di fiducia per quell’uomo silenzioso che con la sua presenza era riuscito a darle quel senso di sicurezza che non provava da troppo tempo, così tanto tempo che l’aveva dimenticato.
Ma il sorriso svanì rapidamente.
Ciò che la innervosiva era l’assenza dell’uomo che si era recato alla Cité de la Magie. Heloïse sapeva che Monsieur Piton doveva andare al centro di ricerca. Sapeva anche che quella sua assenza poteva risultare benedica per Anne, ma questo non le impediva di essere nervosa. Era come se, senza la presenza di Severus nell’appartamento, lei non si sentisse affatto sicura.
Era un pensiero sciocco, lo sapeva, ma temeva che qualcuno potesse arrivare e portarle via Anne. Qualcosa che non sarebbe mai accaduto se Monsieur Piton fosse stato in casa, non avrebbe mai permesso, perché le aveva promesso che nessuno le avrebbe mai portato via la sorella.
«Heloïse, ti senti male?» domandò la bambina preoccupata.
Le sembrava che la sorella fosse diventata troppo pallida e non voleva che Heloïse stesse male, non ora che lei si sentiva decisamente meglio. Erano diverse notti che non si svegliava più tossendo e sentiva decisamente meno dolore.
«No, Anne. Assolutamente no. Sono semplicemente un po’ stanca.» mormorò Heloïse, abbozzando un sorriso.
L’ultima cosa che voleva era far preoccupare la sorella e far notare il suo nervosismo a Mademoiselle de la Roche che sedeva con loro nella stanza.
Yseult non commentò le parole di Heloïse. Si era resa conto che era preoccupata, ma era certa che non stesse a lei farle domande. Non credeva nemmeno che la ragazza le avrebbe risposto. Quello di cui era certa era che la maggiore delle due sorelle provava completa fiducia nei confronti di Monsieur Piton. L’aveva notato quella mattina, quando era arrivata nell’appartamento, per permettere all’uomo di andare alla Cité de la Magie per un’ora.
C’era qualcosa di diverso nel modo in cui Heloïse si rapportava a Monsieur Piton, rispetto all’ultima volta in cui li aveva visti insieme. La ragazza sembrava maggiormente rilassata, fiduciosa. Aveva un sorriso fiducioso sulle labbra, un sorriso che non le aveva visto prima, un sorriso che Yseult era felice di vedere.
«Monsieur Piton dovrebbe tornare tra pochi minuti.» decise di dire, senza sapere se era veramente la cosa giusta da fare, ma le si stringeva il cuore nell’osservare il nervosismo ed il pallore della ragazza.
Avrebbe voluto non dover parlare con Monsieur Piton, una volta che lui fosse tornato. Eppure non poteva tacergli quello che le aveva detto Mathilde il giorno prima. Avrebbe desiderato non incontrare l’amica il giorno precedente, ma ora che sapeva non poteva ignorare e non poteva evitare di sentirsi preoccupata, ancor più, in quel momento, in cui sembrava che per le due sorelle le cose stessero migliorando. Suo padre le aveva detto che le cure stavano avendo un effetto positivo sulla minore ed Heloïse sembrava essere meno impaurita rispetto alla prima volta che l’aveva vista e così colma di fiducia nei confronti di Monsieur Piton.
«Perché è andato alla Cité de la Magie, Yseult?» domandò Anne, curiosa.
«Ci sono ingredienti per pozioni che non si trovano nei negozi di Ruelle des Apothicaires.» spiegò la giovane, osservando con attenzione Heloïse che le parve rilassarsi decisamente.
Le parole di Mademoiselle de la Roche si rivelarono vere, quando, dopo pochi istanti la porta dell’appartamento si aprì. Heloïse riconobbe il passo di Monsieur Piton. Non si accorse che Yseult si era alzata e si era avvicinata all’uomo, né che i due stavano confabulando a bassa voce. Non sentì nemmeno i passi dei due allontanarsi lungo il corridoio che portava alle camere ed al laboratro.
L’unica cosa che le importava era che Monsieur era tornato, dopo una breve assenza, necessaria per Anne.
Sorrise sollevata.
Si sentiva nuovamente protetta ed al sicuro, si disse, ed il suo volto si fece più sereno, tranquillo, quasi, così come più sereno si fece il suo sorriso.
Un sorriso che non passò inosservato, un sorriso che Severus notò, quando si avvicinò alle due sorelle, dopo aver congedato Mademoiselle de la Roche.
Un sorriso che si sarebbe spezzato, quando avrebbe dovuto parlare con Heloïse. Quello che gli aveva comunicato la figlia del Guaritore lo preoccupava decisamente. Due giorni prima aveva promesso ad Heloïse che nessuno le avrebbe portato via Anne. Sapeva che su quella promessa risiedeva parte della fiducia che la ragazza riponeva in lui. Quella fiducia che emergeva dal sorriso che era apparso sulle labbra di Heloïse.
Temeva che le notizie che gli aveva portato Mademoiselle de la Roche potessero distruggere quella fiducia e sapeva perfettamente che, se la fiducia di Heloïse fosse stata distrutta ancora una volta, la ragazza non sarebbe più riuscita a fidarsi di nessuno.
Ed era qualcosa che egli non poteva permettere.
Doveva trovare il modo il mantenere quella promessa a qualunque costo.
Lo doveva ad Heloïse.
Lo doveva alla ragazza che stava imparando a considerare come una figlia.
 
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DOMANDA: In un lampo di creatività sto creando una specie di fumetto (si va molto di moda in questo periodo XD), roba piccola, 3/4 paginette senza scritte ma con solo immagini.
Ho pensato che porebbero riempire 3 o 4 giorni liberi. Però sforano le dimensioni inserite nel bando. (le classiche 700x500)
Non posso riadattarle perché si sformano toppo.
Visto che di lavori grafici ce ne sono pochi, possiamo fare un'eccezione oppure me ne sto zitta e mi metto scrivere altri sorrisi? :lol:
 
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CITAZIONE (ellyson @ 16/9/2013, 11:18) 
DOMANDA: In un lampo di creatività sto creando una specie di fumetto (si va molto di moda in questo periodo XD), roba piccola, 3/4 paginette senza scritte ma con solo immagini.
Ho pensato che porebbero riempire 3 o 4 giorni liberi. Però sforano le dimensioni inserite nel bando. (le classiche 700x500)
Non posso riadattarle perché si sformano toppo.
Visto che di lavori grafici ce ne sono pochi, possiamo fare un'eccezione oppure me ne sto zitta e mi metto scrivere altri sorrisi? :lol:

Per me si può tranquillamente fare un'eccezione, se nessuno a nulla da ridire.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 15:25
 
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In questo caso direi che approvo gli eccessi, Elly. :D
 
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CITAZIONE (pingui79 @ 16/9/2013, 12:50) 
In questo caso direi che approvo gli eccessi, Elly. :D

;)
Nella speranza che non venga una cavolata!

Comunque, non appena ho tutto pronto, mi penoto per i prim giorni liberi a disposizione.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 16/9/2013, 13:20




CITAZIONE (ellyson @ 16/9/2013, 11:18) 
DOMANDA: In un lampo di creatività sto creando una specie di fumetto (si va molto di moda in questo periodo XD), roba piccola, 3/4 paginette senza scritte ma con solo immagini.
Ho pensato che porebbero riempire 3 o 4 giorni liberi. Però sforano le dimensioni inserite nel bando. (le classiche 700x500)
Non posso riadattarle perché si sformano toppo.
Visto che di lavori grafici ce ne sono pochi, possiamo fare un'eccezione oppure me ne sto zitta e mi metto scrivere altri sorrisi? :lol:

Per me non c'è problema, anzi è una bella idea e ogni post che farai si può considerare un lavoro grafico ;D

Per il formato delle pubblicazioni, basta che non sformi il forum.
Eventualmente puoi caricare le miniature così ognuno ci clicca sopra e si vede in un'altra finestra il formato originale ;)
 
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