A Severus, perchè sorrida e sia felice, con amore.
Della serie
"Severus ed Hermione: la coppia perfetta."Autore/data: chiara53 – giugno 2013
Beta-reader: pingui79
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: generale, romantico.
Personaggi: Severus Piton, Hermione Granger, Minerva McGranitt
Pairing: Severus, Hermione.
Epoca: Post settimo anno.
Avvertimenti: AU
Riassunto: Ma perché a Severus tutto liscio non può mai andare?
Parole/pagine: 2310/4
Diciannove settembre
Oggi hai una lezione pomeridiana con le prime classi di Tassorosso e Corvonero: sono alunni tranquilli e maldestri.
Devi essere sincero con te stesso: aspettarli sulla porta, sopracciglio alzato, ghigno e sguardo terrorizzante è un vero divertimento. Il vecchio pipistrello non perde il tocco.
I ragazzi sciamano silenziosi in classe e si siedono, mentre richiudi la porta e con un elegante fluttuare del mantello percorri lo spazio che ti divide dalla cattedra.
Un movimento della bacchetta e la lavagna è coperta dalla tua scrittura, tutto è esposto in modo chiaro, ingredienti e tempi: una pozione facile facile; in fondo è solo l’inizio dell’anno ed oggi ti senti stranamente buono, la Pozione Scacciabrufoli non dovrebbe essere particolarmente devastante per la tua pazienza e per la classe.
Il brusio sommesso deve finire, – adesso! – Pronunci secco.
Bastano uno sguardo ed una parola espressa con tono gelido e piatto ed ottieni il silenzio completo. D’altra parte non hai mai avuto bisogno di alzare la voce in classe per ottenere attenzione:
- Al lavoro, senza discutere. Avete due ore e non dimenticate di mettere il nome sulla fiala prima di consegnarla.
In classe tutti tacciono e il lavoro inizia.
Percorri la stanza controllando le operazioni e la preparazione degli ingredienti, mentre le dita stringono nervose la bacchetta.
I tuoi pensieri stasera sono un po’ indisciplinati e volano già alla fine della lezione ed alla piccola scatola riposta nel cassetto della tua stanza privata, al riparo dalla curiosità di chiunque.
Contiene un oggetto altrettanto piccolo e che solo Merlino sa quanto coraggio e orgoglio ti è costato acquistare in un quartiere Babbano, senza avere la minima competenza in proposito.
Ti sei fatto consigliare, il gioielliere era indisponente e antipatico e tu avresti voluto lanciargli una fattura, ma alla fine hai trovato quello che volevi ed ora ne sei intimamente soddisfatto.
Vuoi consegnarlo stasera e il pensiero del momento in cui lo offrirai alla destinataria ha il potere di metterti a disagio.
Finalmente ci sei arrivato.
Ti sei deciso.
Se Albus fosse presente ti direbbe: era ora!
Riporti l’attenzione sugli studenti, perché sai che di loro non c’è mai da fidarsi, la tua esperienza te lo insegna.
Infatti.
Stai percorrendo il corridoio tra i banchi e in un attimo, una frazione di secondo, vedi con la coda dell’occhio un’azione sbagliata e un ingrediente di troppo finire nella pozione di Davis.
Maledizione!
Troppo tardi.
Spingi il ragazzo di lato e lo proteggi dal calderone che sta fondendo e, mentre un fumo acre si spande nella classe, volti di bambini terrorizzati ti guardano. Riesci solo ad ordinare:
- Uscite tutti. Fuori! Adesso!
Ti obbediscono immediatamente, il tono della voce e la paura fanno il resto.
C’è un fumo denso che non ti fa vedere quasi nulla, con un colpo di bacchetta cerchi di farlo evanescere, mentre lo scalpiccio che si allontana veloce ti dice che i ragazzi sono fuori, al sicuro.
Nemmeno quell’idiota di Davis si è fatto male, visto che l’hai coperto tu, ma per proteggere lui e gli altri hai respirato per primo il fumo, tanto fumo, troppo.
Cerchi di tirare il fiato nell’aula finalmente tornata normale, ma la gola non ne vuol sapere, i polmoni si chiudono, infine cadi in ginocchio e tutto diventa nero.
Con l’ultimo barlume di coscienza riesci solo a pensare:
- Hermione mi ucciderà…
****
Qualcuno tossisce e non la smette più.
Ti svegli con un orribile sapore in bocca e ti accorgi che sei tu che tossisci.
Minerva ti sta chiamando per nome, mentre Chips cerca di infilarti in gola qualcosa di liquido e dolciastro, ma che cos’è?
- Severus, per favore! - Esclama la donna. – E’ la pozione
rigenerante anticostipazione, fidati, l’hai distillata tu! Devi berla, tutta e subito.
Deglutisci, ma la gola fa male quasi come se ti avesse di nuovo morso Nagini.
- Cosa diavolo ci faccio in infermeria? – Sputi fuori con voce roca, ma in un baleno ricordi tutto. - Come stanno i ragazzi? - Pronunci con il poco fiato che riesci a mettere insieme.
- Stanno bene Severus, - dice Minerva. - Davis era in lacrime. E’ lui che è corso a chiamarci e ci ha raccontato che cos’era successo.
- Cinquanta punti in meno a Tassorosso e voglio Davis da me domani sera. - Sussurri socchiudendo gli occhi, no, non riesci a dire più di così con il respiro corto che ti ritrovi.
Maledizione e ancora maledizione, ma Davis la pagherà cara domani per quello che ha combinato e che ti sta facendo passare: proprio stasera, proprio oggi che hai un impegno irrimandabile. Pensi con malevolenza a quanti Vermicoli gli farai sezionare per punizione, mentre lo osserverai disgustarsi nel farlo.
Ti siedi sul letto e cerchi di alzarti.
- Adesso devo andare. – Pronunci con la voce più convincente che riesci a trovare. – Sto meglio, non posso e non voglio restare qui. - Guardi le due donne che ti restituiscono un’occhiata dubbiosa.
Madama Chips ti lancia uno sguardo torvo e piega la testa di lato guardandoti in tralice, mentre ti dice glaciale:
- Professore, hai solo rischiato di morire soffocato, non è poi gran cosa, che ne pensi?- E sbuffa incrociando le braccia.
Se lo sguardo uccidesse a quest’ora quella donna sarebbe morta e stecchita, ma non riesci ancora rispondere a tono, puoi solo guardarla bieco.
Cerchi di alzarti sotto lo sguardo allibito di Minerva e di Poppy, ci riesci a stento e – con tutto l’orgoglio di cui sei capace – ti reggi dignitosamente in piedi, ma la testa gira e ricominci a tossire.
- Madama Chips, voglio andare a riposare nelle mie stanze, non mi serve restare qui. – E cerchi di sottolineare l’affermazione con un sopracciglio alzato, ma hai il fiato corto.
Minerva intercede per te.
- L’accompagno io. – Dice, sorridendo sorniona.
Chips ti porge una fiala di quella pozione orribile -
che hai fatto tu - e con voce seccata ti lascia andare precisando:
- Mi raccomando di riposare e prendere prima di dormire un’altra dose della tua pozione, professore. – Brontola ancora sottovoce, ma non te ne curi.
Esci dalla porta e continui a respirare con difficoltà.
Ma perché proprio stasera doveva accadere questo disastro?
Minerva ti prende sottobraccio quasi di nascosto, ma con una certa soddisfazione. Ti sta ricattando, sei suo ostaggio per il momento.
Non ti sottrai all’aiuto, ma cerchi di farlo con disinvoltura per non dargliela vinta, perché nonostante la determinazione che metti nel tenerti dritto continui a tossire di tanto in tanto e respiri ancora male.
Vi avviate verso i sotterranei e benedici di non dover fare le scale in salita, ma solo di scenderle.
- Testone! – ti sussurra intanto Minerva, - anzi, bugiardo e testone. So che non ti reggi in piedi, potresti almeno ringraziarmi per averti sottratto a Poppy.
- Devo andare a Londra, – sussurri vinto, mentre un altro colpo di tosse stizzosa ti mozza il respiro. - Sai che giorno è oggi, vero?
- Per essere uno che non ha mai festeggiato neanche il Natale mi stupisci. – Dice la maga e si gira verso di te con un sorrisetto soddisfatto, con l’aria di chi vorrebbe dirti
“visto, che ci sei cascato anche tu?”Cerchi di non darlo a vedere, ma in realtà sei disperato.
Ad Hermione non hai fatto neanche gli auguri contando su stasera. Tanto avevi la famosa scatoletta da consegnarle e da accompagnare con una frase.
Anzi, con
la frase.
Hai deciso di fare una proposta importante, molto, troppo importante.
Talmente importante che a volte preferiresti scappare e nasconderti.
Sono giorni che continui a ripeterti che sono poche parole da dire, ma difficili per te, quasi impossibili, è quasi impensabile che saresti arrivato a tanto.
Ma è questo il momento giusto, sono mesi che ci pensi e rimandi, non puoi perderti l’occasione di stasera.
No, non troveresti più il coraggio di chiederle di accettarti come compagno per tutto il resto della vita, vuoi sapere se per davvero vuole prenderselo e tenerlo con sé tutto quello che sei stato e quello che sei ora. Lei ti conosce e sa tutto di te, qualche volta pensi che sia l’unica ad aver visto, in fondo all’abisso nero della tua anima, quel bambino che piange e vuole amore e accettazione da sempre e per sempre.
Per sempre.Due parole importanti, due parole che non avresti mai pensato di dire a una donna.
Ormai è quasi un anno che stai con lei.
E se ti dicesse di no?
E se per colpa di Davis stasera non riuscissi a raggiungerla?
Stai rischiando grosso ed è un rischio che oggi non avevi calcolato.
Stavolta non sei tu a condurre il gioco.
All’improvviso ti fermi e guardi negli occhi Minerva:
- Devo andare da Hermione, Minerva, puoi aiutarmi? Non credo di riuscire a smaterializzarmi in queste condizioni. - Ecco l’hai ammesso, hai gettato la maschera un’altra volta e ora la guardi con rispetto e affetto. Lei è l’unica a cui puoi chiedere aiuto, lei sa, lei immagina, lei capisce, lei è la madre che avresti voluto accanto in un momento come questo.
Non sei bravo con i sentimenti tu, li provi forti e impetuosi, ma non li sai esprimere, non lo fai mai, o se lo fai è in modo goffo e a fatica. Anche Hermione lo sa, ormai ti conosce e ti capisce.
O almeno lo speri.
Ma devi andare a Londra.
Sì, devi andarci.
Oggi.
Adesso.
Minerva ti sorride e spalanca la porta del tuo appartamento privato.
Hermione è lì e ti corre incontro, ti abbraccia e ti rimprovera di voler sempre fare l’eroe.
Questo non te lo aspettavi, ma è lo stesso bellissimo sentire la stretta delle sue braccia e il suo profumo di fresco.
- L’ho avvisata appena ho saputo, Severus e l’ho accompagnata qui, anche se avrebbe voluto venire in infermeria. Impara a non sottovalutare chi ti è vicino e ti vuole bene. - Dice Minerva.
E senti che la voce le trema un po’, ma poi ritrova la sua consueta rigida postura, saluta abbassando la testa, ti fa l’occhiolino di nascosto –
a te? – e chiude la porta.
Resti lì, basito respirando a tratti e ansimando.
- Buon compleanno Hermione. – Riesci a far uscire dalle labbra, ma lei ti bacia e non servono altre parole.
- Possibile che di tanto in tanto tu debba per forza rischiare la pelle? Neanche come insegnante sei capace di sopravvivere? - Parla in fretta, sembra arrabbiata, ti guarda dritto negli occhi e capisci che è preoccupata. - Ma ci pensi a me? – Ti dice abbracciandoti ancora più stretto.
Piano si scioglie dall’abbraccio e si guarda intorno, ora che è più tranquilla sorride e la curiosità prende il sopravvento.
- Professore, sai che non avevo mai visto i tuoi quartieri ad Hogwarts? Devo proprio ringraziare quel ragazzino che ha fatto fondere il calderone, altrimenti chissà quando mi avresti ammesso qui.
Tu continui a guardare questa giovane donna tenace e rigorosa che ha saputo conquistarti, aiutandoti ad andare avanti senza dimenticare il passato - sapete entrambi che è impossibile - ma impedendoti di viverci dentro.
Ti fa sedere in poltrona e tira fuori da non so dove una bottiglia di champagne Babbano.
- Te la senti di festeggiare, professore? – Ti chiede sbarazzina.
Tu hai il cuore in gola e adesso non respiri davvero più, ma il fumo della pozione ora non c’entra. Con un incantesimo silenzioso appelli la piccola scatola che ti vola ubbidiente in mano.
E’ lì nel tuo palmo, non devi far altro che dire poche parole e porgergliela.
Lei ti sta già guardando con gli occhi sbarrati, luminosi e stupefatti. Sembra felice e incredula.
Tu deglutisci a fatica e pensi che non sai cosa dire, proprio tu, ironico, sarcastico, tu a cui non manca mai la battuta ora non riesci a fare il tuo dovere.
Ti alzi di scatto e con aria sconfortata la guardi negli occhi sperando nell’impossibile, no, lei stavolta non può aiutarti a pronunciare la proposta di sposarla e lo sai.
Le porgi la scatoletta blu e mentre la apri per offrirle il tuo dono, il piccolo anello con un diamante nero e prezioso scintilla come i suoi occhi stupiti per il regalo inatteso.
- Questo è per te. - le dici, ma la voce ti esce roca e non per il fumo che hai respirato, bensì per l’emozione di dichiarare quello che senti, quello che provi.
Rabbrividisci per la paura di un rifiuto, di un’altra delusione, di un altro fallimento e allora continui a parlare perché ormai non hai più niente da perdere e bisogna arrivare fino in fondo.
- Hermione… tu sai tutto quello che mi porto dentro, sai vedere dietro lo schermo del mio viso, anche se cerco di sembrare impassibile. Lì c’è un’anima che ti amerà fino alla fine del tempo ed oltre se vuoi, se vorrai…
Esali in un soffio le ultime parole.
Hai aperto il tuo cuore solitario, ti sei spinto là dove mai avresti pensato di arrivare e adesso aspetti, mentre lei, invece di rispondere, prende il gioiello e lo infila sorridendo all’anulare sinistro, lì dove avrebbe dovuto essere da tempo, poi ti guarda negli occhi e dolcemente ti accarezza la guancia.
- Sei incredibile Severus … ti amo. - Mormora. – E’ un dono splendido e il colore mi ricorda i tuoi occhi. Sì, ti amo professore e sarà per sempre.
Adesso le parole non servono più, perché lei ti abbraccia, ti vuole e tu sei nello stesso tempo sollevato e felice, mentre il mondo riprende a girare.
Hai temuto persino che potesse dirti che quel diamante ha il colore della tua anima, ma ormai non conta, la paura se n’è andata: ti resta solo la felicità e un sentimento caldo dentro il petto che non smette di farti sorridere, finché il tuo bacio non toglie anche a lei il respiro.
Con un fluido movimento della bacchetta spegni le luci. Resta acceso a farvi compagnia solo il riverbero del fuoco nel camino.
Edited by chiara53 - 20/8/2013, 08:20