Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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view post Posted on 20/6/2013, 18:09
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Mi sono scambiata con Monica perchè lei per sabato non ce la fa.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:06
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 20/6/2013, 19:09) 
Mi sono scambiata con Monica perchè lei per sabato non ce la fa.

Ok oggi Monica ;)

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:07
 
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Titolo: Il futuro è già incominciato
Autore/data: Ida59 – 15 -16 aprile 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One-shot
Rating: per tutti
Genere: romantico, introspettivo, drammatico
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/ Personaggio originale
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: “Il futuro è qui, Severus, è già incominciato… “. È il seguito di “Sussurri di futuro”.
Parole/pagine: 1111/3.



Il futuro è già incominciato



Gli occhi nocciola di Elyn brillavano della dorata tonalità del sole al tramonto e il sorriso illuminava il suo volto.
Il radioso sorriso dell’amore corrisposto.
Severus riposava ancora, dopo la lunga notte passata a stringerla tra le braccia e a sussurrarle il suo amore con doloroso sforzo e innamorata dedizione.
Dormiva sereno e la Guaritrice osservava l’uomo di cui s’era innamorata conoscendone le tremende colpe e le strazianti sofferenze.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare la tragica realtà in cui Severus Piton aveva condotto la propria vita; solo Elyn sapeva, perché nei ricordi del mago ne aveva rivissuta l’intera esistenza.
Ancora non riusciva a capacitarsene: era stata irrimediabilmente attratta dal nero abisso di dolore che traboccava dagli occhi di Severus, sbarrati nel delirio convulso delle prime ore del suo ricovero al San Mungo, dopo il miracoloso intervento di Fanny quando ormai tutti l’avevano creduto morto.
La Guaritrice si era sporta un attimo in avanti ed era precipitata senza fine nel baratro della sua atroce sofferenza.
Era stata un’esperienza tremenda ma, se all’inizio avrebbe solo voluto fuggire via senza mai voltarsi indietro e dimenticare subito tutto ciò che aveva visto, poi era invece tornata indietro nei pensieri del mago, più e più volte, per cercare di capire meglio, fino in fondo, affascinata dall’eroico coraggio di quell’uomo che giaceva tra la vita e la morte… e voleva solo morire!
Elyn riemerse dai propri pensieri e tornò a guardare il mago, l’uomo che dopo oltre due mesi era infine riuscita a sottrarre alle ombre della morte.
No, non era stata solo la pozione distillata seguendo i suggerimenti offerti dalla brillante mente del mago che gli aveva salvato la vita.
La Guaritrice sapeva che era stato il proprio amore a compiere il miracolo, e la comprensione profonda da cui era nato il perdono.
E il suo sorriso.
Il sorriso che Severus definiva dolce e bello.
Il sorriso colmo d’amore e di perdono.

Ora Elyn sapeva tutto.
Continuò a sorridere dolcemente osservando le palpebre del mago che nel sonno vibravano leggermente.
Stava sognando ed era sereno.
I lunghi capelli neri erano sparsi in disordine sul candido cuscino: una ciocca, nell’ultimo movimento, era rimasta impigliata sul volto pallido a carezzargli la guancia e le labbra; la Guaritrice la spostò con delicatezza lasciandola poi scivolare piano tre le dita.
Il volto magro e spigoloso era abbandonato nel sonno, le rughe sottili attorno agli occhi quasi svanite in quell’incanto di tranquillità. Rimaneva solo la ruga centrale sulla fronte, che scendeva incuneandosi verso il naso prominente. Ma anche quel segno, di solito così profondamente inciso nella pelle nivea, era più leggero in quel momento di dolce abbandono alla serenità.
Sembrava come se la sofferenza, che per tanti anni era stata l’unica compagna della sua solitudine, se ne fosse andata di colpo via, lasciandolo finalmente libero di assaporare di nuovo la vita.
Severus sognava, ed era un bel sogno, Elyn ne era certa.
Le labbra sottili erano appena dischiuse in un sorriso lieve, involontario.
O, magari, il mago davvero sorrideva nel suo sogno felice correndo incontro al domani e all’amore.
Forse sorrideva a lei, alla donna che lo amava.
Alla donna che il mago amava.
Il sorriso di Elyn sfolgorò nel tramonto: Severus la amava.
Nella notte appena passata glielo aveva ripetuto più e più volte, incurante del doloroso sforzo necessario per lasciar fluire dalla gola quell’ardente sussurro d’amore che poi si adagiava tiepido sulle labbra sottili e morbide che cercavano le sue con delicata passione.
Severus la amava.
Era infine riuscito a liberarsi dal suo tragico passato, dalle colpe, dai rimpianti e dagli strazianti rimorsi ed aveva spezzato le catene di un amore fatto solo di sofferenza e rinuncia.
Le sembrava quasi impossibile: un incanto ancor più grande delle lacrime di Fanny.
Perché Elyn, nel tremendo passato del mago, si era più volte immersa e le sue colpe aveva voluto vederle tutte, fino in fondo: aveva bevuto con lui l’amaro calice della perdita e del rimpianto ed aveva assistito impotente all’insostenibile strazio dei suoi rimorsi.
Severus aveva causato la morte della donna che amava e, spietato carnefice di se stesso, s’era condannato a non vivere, imprigionato nelle fredde e solitarie tenebre del suo sotterraneo ad espiare colpe imperdonabili dal mondo perché lui stesso non poteva perdonarsele.
Eppure, in quel passato colmo d’infinita sofferenza, Elyn aveva visto il coraggio dell’uomo che, caduto nella voragine della colpa, aveva avuto la forza di rialzarsi e aveva combattuto, senza mai risparmiarsi, rischiando ogni giorno la vita, senza mai osare chiedere nulla per sé, ma solo odiandosi e disprezzandosi.
Non c’era mai stato il sorriso nella vita di Severus, perché non lo aveva mai voluto vedere: se l’era sempre negato, così come s’era negato il perdono e l’amore, certo di non poterli mai più meritare.
La Guaritrice sfiorò piano la fronte del mago in una delicata carezza: in quei profondi occhi neri, ancora chiusi nel meritato sonno sereno, Elyn sapeva che adesso brillava di nuovo la voglia di vivere.
E l’amore.
Per lei.
Di nuovo la maga sorrise, piena di tenerezza per l’uomo che amava.
Lo avrebbe reso felice.
Immensamente.
Per ogni lacrima non pianta, per ogni sospiro represso, gli avrebbe regalato un meraviglioso sorriso.
Era bellissimo, Severus, quando sorrideva.
I profondi occhi neri scintillavano, abisso notturno colmo di fascino, e le labbra sottili si schiudevano piano, solo un poco, lasciando intravvedere appena i due incisivi superiori, deliziose chicche che la ingolosivano. Poi le labbra si ammorbidivano e la loro piega diventava attraente, invitante, sensuale…
Sì, per tutta la sofferenza sempre patita da Severus nella sua vita, ora Elyn gli avrebbe regalato un’immensa felicità.
Calore e luce al posto delle fredde tenebre del suo sotterraneo.
Compagnia e risate per riempire la sua triste solitudine.
E amore, amore, amore!
Voleva inondarlo di amore, sommergerlo, pervadere tutto il suo cuore. E il suo corpo.
Gli avrebbe dato tutto l’amore che non aveva mai avuto, ma cui sempre aveva invano anelato.
Un amore immenso, infinito, meraviglioso.
Tutto l’amore che Severus meritava.
Il mago adesso si stava svegliando: Elyn lo attese, il sorriso sulle labbra.
Gli occhi si aprirono piano, le palpebre sbatterono una, due volte, poi le iridi nere scintillarono posandosi sul sorriso della Guaritrice:
- Ho fatto un sogno… - disse in un sussurro sottile, lievemente roco, - un bel sogno!
- Non era un sogno, amore mio! – rispose Elyn posandogli un bacio leggero sulla fronte.
- Parlava di futuro, felicità ed amore…
Gli occhi neri sfolgorarono d’amore posandosi sulla sua donna che sorrise felice e si chinò di nuovo a posare le labbra su quelle sottili del mago che l’attendevano dischiuse in un meraviglioso sorriso d’amore, e sussurrò:
- Il futuro è qui, Severus, è già incominciato…

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:07
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 20/6/2013, 19:15) 
CITAZIONE (Ida59 @ 20/6/2013, 19:09) 
Mi sono scambiata con Monica perchè lei per sabato non ce la fa.

Ok oggi Monica ;)


No, oggi io, perchè se non ce la fa per sabato, ancor meno ce la fa per oggi! ;)
Lo scambio è tra sabato e domenica.







Prenotazioni per la 24a settimana di Sorrisi per Severus:

Giovedì 20: Ida (24)
Venerdì 21: Elly (16)
Sabato 22: Ida (poesia)
Domenica 23: Monica (24)
Lunedì 24: Elly (17)
Martedì 25:


Martedì 25 è ancora libero: fatevi sotto, gente! :)



Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:07
 
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view post Posted on 21/6/2013, 08:24
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Ecco il sorriso del giorno.
Ho un problema per Lunedì. Mi ero completamente dimenticata della vaccinazione della piccola bestiacciolina (vedi cosa succede a non segnarlo sul calendario?!?!?), quindi Lunedì sarò presa tra andare, venire, consolare e stare attenta che non le salga la febbre!
Conoscendomi sono certa che me ne dimenticherò, o qualcuno fa un'opera pia e la inserisce al posto mio o slitto a Martedì 25.


n. 16

Titolo: Semplice normalità
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: Generale
Personaggi: Severus Piton, Hermione Granger
Pairing: Severus / Hermione
Epoca: Post 7 libro – Epilogo alternativo
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Lui, Severus Piton, ex Mangiamorte, ex spia, assassino di Silente, Preside di Hogwarts che aveva una discussione del tutto normale con Hermione Granger, ex studentessa, ex Grifondoro, ex di Weasley e avvocato delle Creature Magiche del Ministero.
Parole: 1459
Note: E’ il seguito di Alla luce del sole

Semplice normalità


Il mago stava ascoltando un vecchio disco appartenuto a sua madre; era seduto sul divano dalla stoffa consumata e leggeva distrattamente un libro.
Ogni mezz'ora sollevava lo sguardo scuro e fissava le lancette dell'orologio sulla mensola del camino. Più di una volta si era chiesto se quel maledetto aggeggio non fosse stato incantato per andare più lentamente. Le lancette si muovevano troppo piano per i suoi gusti.
Lei aveva promesso di andarlo a trovare finiti i festeggiamenti, ma, vedendo l'ora, era ormai tropo tardi. Probabilmente aveva cambiato idea.
Era umiliante per il suo orgoglio ammettere che gli mancava.
La solitudine era sempre stata una compagna fidata. Un'amica e complice con cui aveva trascorso la maggior parte della sua vita insignificante. La conosceva, si fidava di lei e dei segreti che sapeva portare.
Ma da quando quel ciclone riccioluto era entrato nella sua vita, tutto era diverso. E la solitudine era diventata una nemica, i suoi silenzi, che solitamente apprezzava, erano troppo pesanti da sopportare.
Chiuse il libro e si alzò piano. Prese la bacchetta dal tavolino e con un leggero colpo spense il grammofono.
Decise di andare a letto, convinto che non sarebbe più venuta.
Mentre si accingeva a salire le scale che portavano al piano superiore sentì la maniglia della porta d’ingresso tremare, si voltò stringendo la bacchetta - un riflesso ormai così automatico che non lo avrebbe mai lasciato – e osservò la maniglia abbassarsi leggermente.
Era già pronto a scagliare una potente fattura quando la porta si aprì quel tanto che bastava per fare entrare Hermione. Era ancora fasciata dal vestito color carta da zucchero che aveva comprato per il matrimonio di Potter, i capelli legati in un'alta coda, truccata in modo leggero e semplice.
Sussultò spaventata quando lo vide sulle scale.
- Sei ancora sveglio? - gli domandò chiudendo l'uscio.
- Avevo del lavoro da finire. - mentì, non poteva assolutamente ammettere che la stava aspettando – Com'é andato il matrimonio?
Hermione sorrise, come solo lei sapeva fare, scaldandogli quello che restava del suo cuore martoriato da due guerre e da un distruttivo amore mai corrisposto.
- Bene. Ginny era bellissima e Harry molto emozionato. Molly ha pianto per tutta la cerimonia, mentre Gerorge e Ron hanno fatto esplodere dei Fuochi d'Artificio con innesto ad acqua. Credo che Ron abbia un gran futuro in quel negozio, non sarà come Fred, ma ha delle buone idee.
A Severus quelle informazioni non interessavano minimamente, ma voleva esser gentile. E voleva, in qualche modo, entrare in quel mondo dove si sentiva sempre di troppo, dove la luminosità dello sguardo di lei era offuscato dall'oscurità del suo animo.
Hermione sollevò un pacchettino che aveva in mano e che prima non aveva notato.
- E' una fetta di torta nuziale. Ginny ha insistito di portartela, le ho detto che non ami i dolci, ma non ho saputo dirle di no. E' buona, al cioccolato.
Severus si rese improvvisamente conto di essere ancora sulle scale, scese gli scalini che lo separavano da lei e la seguì nella piccola cucina dove Hermione stava appoggiando la torta sul tavolo.
Le mise una mano sulla spalla, lei si voltò e gli circondò il collo con le braccia raggiungendo le sue labbra con un delicato bacio. Leggero e profumato di torta al cioccolato.
- Mi sei mancato. - gli sussurrò con un lieve sorriso sulle labbra – E sono distrutta. Tutti i parenti di Ginny volevano ballare con me. Non ho saputo dire di no a tutti, zio Reginald è un pessimo ballerino. Ho i piedi doloranti. - gli sfiorò le labbra con un altro delicato bacio - Avrei voluto ballare con te. Ma, forse, é stato meglio che tu non sia venuto.
Il mago sollevò un sopracciglio fine.
- Così potevi ballare con tutto il clan Wealsey?
Hermione lo sciolse dal suo morbido abbraccio con una risatina che a Severus sembrò un suono celestiale. Gli piaceva come risuonava la risata di Hermione in quella casa che per anni aveva solo raccolto urla di odio e lacrime di dolore.
- C'era la Sketeer. - gli disse appoggiandosi allo schienale di una sedia e iniziando ad armeggiare con i lacci delle scarpe col tacco alto. Severus fece una smorfia disgustato – Per tutta la cerimonia non mi ha tolto gli occhi di dosso e continuava a guardare il giardino della Tana come se si aspettasse di vederti comparire da un momento all'altro. E per quasi tutti i festeggiamenti è andata in giro a chiedere di noi due, ignorando Harry e Ginny. Alla fine Ron le ha sciolto nel vino una pasticca vomitosa. - ridacchiò divertita togliendosi la prima scarpa – Abbiamo scoperto che le pasticche vomitose non devono mai essere mischiate all'alcool.
Quando riuscì a togliersi anche la seconda scarpa, Hermione fece un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi.
- Oh ti ringrazio Morgana... - mormorò lasciandole cadere a terra – mi stavano uccidendo. Posso dormire qui? - gli chiese – Sono troppo stanca per smaterializzarmi fino a casa, non vorrei spaccarmi.
Annuì incantato dalla semplicità di quella scena.
Lui, Severus Piton, ex Mangiamorte, ex spia, assassino di Silente, Preside di Hogwarts che aveva una discussione del tutto normale con Hermione Granger, ex studentessa, ex Grifondoro, ex di Weasley e avvocato delle Creature Magiche del Ministero.
Se glielo avessero detto qualche anno fa sarebbe scoppiato a ridere, anzi avrebbe solo sollevato un sopracciglio scettico.
Invece stava proprio accadendo questo.
In fin dei conti erano una coppia come tutte le altre.
Più o meno.
Hermione sorrise di nuovo e accennò ad una doccia e ad un cambio d'abiti. La seguì con lo sguardo su per gli scalini fino a quando non voltò verso il corridoio. Tornò in salotto accompagnato dai tipici rumori della normalità, passi sul pavimento, una porta che viene aperta, lo scroscio delle doccia, il profumo del bagnoschiuma ai fiori di patchouli – fragranza che all’inizio trovava ridicola, ma che ora amava sentirle sulle pelle e nella sua casa – e la sensazione di calore che sapeva darti solo una famiglia.
Una famiglia felice.
Si ritrovò a sorridere mentre faceva scorrere un dito sui vecchi dischi di sua madre. Prese uno dei vinili e lo mise sul giradischi abbassando la puntina al punto giusto.
Dal grammofono uscì un lieve fruscio, poi la musica soave e lenta riempì la stanza.
Il mago sgranò gli occhi riconoscendo quella canzone. Era la preferita di sua madre.
Un pomeriggio, quando era ancora piccolo, prima di vedere Lily giocare con Petunia al parco giochi per la prima volta, sua madre stava ascoltando quello stesso disco in piedi nel salotto, mentre il sole di Giugno invadeva la casa.
Lui stava giocando sul pavimento.
Suo padre era rientrato prima dal lavoro, era felice. Forse l’unica volta che lo ricordava sul sorriso sulle labbra.
Aveva preso sua madre e avevano iniziato a ballare su quelle lente note, entrambi sorridenti.
Era un ricordo sbiadito nel tempo, vecchio di troppi anni per essere del tutto felice. Quei sorrisi erano stati sostituiti in fretta – troppo in fretta - dalle lacrime e dal dolore. Quelle note dalle urla. E l’immagine dei suoi genitori allegri era stata sostituita da due persone che litigavano per qualsiasi cosa.
- Che bella canzone.
La voce di Hermione lo destò da quel ricordo non del tutto felice, camminava scalza, indossava una sua camicia come faceva ogni volta che dormiva a Spinner’s End, i capelli erano umidi.
Bellissima in quella sua normale semplicità.
- Sì,- confermò – è una bella canzone.
Avrei voluto ballare con te.
Stirando le labbra in un sottile sorriso allungò una mano in un muto invito.
La strega si strinse a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Si muovevano piano, seguendo più il ritmo dei loro cuori e dei loro respiri piuttosto che la musica.
Severus le accarezzò i capelli, annusandone il profumo di pulito, sentendo il corpo di Hermione aderire al proprio.
Così semplice.
Così naturale.
Così normale.
- Sei felice con me, Hermione? - glielo domandò a bruciapelo, senza pensarci, come faceva ogni volta che la paura di non renderla felice come meritava lo assillava.
Lei sollevò la testa dalla sua spalla e lo fissò negl'occhi, amava quello sguardo innamorato. Amava che quello sguardo innamorato fosse rivolto a lui.
E, come ogni volta, attendeva con un sussulto al cuore quelle due parole che erano in grado di farlo sentire in pace con il mondo e con la sua anima oscura.
- Ogni giorno. - gli ripose con un sorriso.
Il mago ricambiò il sorriso e si chinò a baciarla.
Un bacio lungo, lento e profondo che aveva il sapore dell'amore dal retrogusto di cioccolato.
Hermione tornò ad appoggiare la nuca sulla sua spalla con un sospiro felice.
Restarono in silenzio a ballare in uno stretto abbraccio.
La musica riempiva il salotto.
L’amore i loro cuori.
 
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view post Posted on 21/6/2013, 09:12

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Se non ti infastidisce, inserisco io la tua storia, Elly, così almeno per il forum stai tranquilla. :)
 
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view post Posted on 21/6/2013, 09:32
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CITAZIONE (pingui79 @ 21/6/2013, 10:12) 
Se non ti infastidisce, inserisco io la tua storia, Elly, così almeno per il forum stai tranquilla. :)

Ti ringrazio. :wub:
 
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view post Posted on 21/6/2013, 17:08

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CITAZIONE (Ida59 @ 20/6/2013, 19:42) 

Il futuro è già incominciato


La parola che più spesso mi è salita alle labbra mentre leggevo la storia è stata: tenerezza.
Tenerezza di Elyn verso Severus, immensa, grande e dolce.
Splendidi gli sguardi che la Guaritrice lancia ad un Severus dormiente e finalmente sereno, splendidi e colmi d'amore, come più volte fai ripetere alla donna che gli giace accanto in attesa che si risvegli.
E, nuovamente, la realtà questa volta per Severus sarà più bella di qualsiasi sogno. :wub:
 
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view post Posted on 22/6/2013, 20:15

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CITAZIONE (ellyson @ 21/6/2013, 09:24) 
Semplice normalità

Non potevi trovare un titolo più azzeccato per questa splendida storia.
Severus è splendidamente dolce, dolce anche se non lo vuole ammettere - non avadarmi, eh! - e non vuole ammettere a se stesso di stare aspettando Hermione con impazienza.
Mi ha fatto tantissima tenerezza (qui arriva l'Avada... lo sento!).

Ho trovato bellissima questa semplice normalità: una fetta di torta portata a casa, un abbraccio, l'aspettarsi... un ballo in salotto alla musica di un vecchio disco che ha saputo riportare a galla antichi ricordi.
Il tutto condito da particolari narrati con sapienza e maestria: il rimanere di Severus sulle scale, le scarpe - le scarpe! Per noi donne sanno essere un trauma a volte - un vecchio disco...

Brava bravissima, Elly. :)
 
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view post Posted on 22/6/2013, 20:56
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I ♥ Severus


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Poesia pubblicata nella sfida FA dell'Estate e ispirata al banner di Cla.

Estate giungerà

L’anima, imprigionata nella torre
dal riflesso notturno del lampo verde,
guarda lontano, sul mare, e sospira.
Il Passato la insegue e l’opprime,
la relega nell’alta torre sottile,
buio regno dei ricordi dell’Inverno.
Gli occhi neri e profondi del mago
si rivolgono infine al domani
oltre l’orizzonte lontano del mare,
oltre il passato, verso il futuro
di una estate che più non arriva.
L’onda sale, si gonfia e si impenna;
poi si rompe, si spezza e si rifrange
sugli scogli appuntiti del Presente,
indi lambisce lenta la sabbia chiara.
Gli occhi neri scintillano nel sole,
inseguendo un nuovo sogno che nasce
nel sospiro lieve di labbra sottili.

Ma diversa da quella del pensiero è
l’antica torre che domina gli scogli;
non prigione ma custode è della bella
Principessa: Estate è il suo nome!
Il Cavaliere Nero la raggiungerà?
Deve dimostrare tutto il suo coraggio
combattendo contro il Drago dell’Inverno;
con la sua volontà deve estinguere
il fuoco dei rimorsi e dei rimpianti.
Estate gli sorride, dall’alta torre,
promettendo la speranza del futuro.
Lei non gli getterà la sua lunga chioma:
il Cavaliere Nero contro se stesso
dovrà combattere e vincere, prima.
Ma Estate lo attende, fiduciosa:
quando gli occhi neri le sorrideranno
e il Passato sarà vinto, giungerà,
Estate con il suo calore d’amore.



Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:07
 
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view post Posted on 22/6/2013, 21:19
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Sono rimasta tremendamente indietro a leggere (mi mancano le ultime 5) e ancora di più a commentare.

Cercherò di recuperare al più presto, lavoro permettendo.

I commenti alle storie della sfida settimanale lì inserirò direttamente nella discussione della sfida, come sempre.



Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:07
 
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view post Posted on 23/6/2013, 10:40

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Prenotazioni per la 24a settimana di Sorrisi per Severus:

Domenica 23: Monica (24)
Lunedì 24: Elly (17)
Martedì 25:


Martedì 25 è ancora libero: fatevi sotto, gente! :)


Prenotazioni per la 25a settimana di Sorrisi per Severus:

Mercoledì 26: Leonora/Ida (25)
Giovedì 27: Leonora/Ida (25)
Venerdì 28:
Sabato 29: kià
Domenica 30:
Lunedì 1:
Martedì 2:

 
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kijoka
view post Posted on 23/6/2013, 18:50




Nr. 24

Autore/data: Kijoka – 23 giugno 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: one shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: L'attimo in cui tutto si fa comprensibile è nascosto tra fiumi di immagini.
Parole/pagine: 1159/3.




Intuizione

Sobbalzò.
Un altro lampo squarciava il cielo, illuminando a giorno il profilo delle morbide colline, poco lontane.
Con una mano si terse la limpida lacrima che scivolava, silenziosa e subdola, sulla guancia.
Sapeva che questo momento sarebbe arrivato, anche se non aveva indovinato quando la ragione avrebbe sottomesso il bruciante sentimento.
Un tuono e i vetri vibrarono.
Così stava il suo cuore: uno scrigno di vetro che avrebbe potuto andare in pezzi da un momento all'altro.
Cosa doveva credere?
Erano passate solo poche ore e ciò che aveva visto l'aveva realmente sconvolta.
Erano stati solo squarci fugaci su un passato terribile, colmi di atrocità. Orrori che mai si erano affacciate alla sua mente. Efferatezze cui non aveva voluto credere, neanche intuire per non accettarle.
Eppure lo sapeva.
Aveva vissuto il periodo buio ed era a conoscenza di quel che si agitava dietro al momento più oscuro della loro storia.
Era ancora molto giovane quando tutto era cominciato, ma la seconda fase l'aveva travolta in tutta la sua spaventosa brutalità.
Non aveva voluto addentrarsi, allora, nelle fondate eventualità che, anche solo la metà di ciò che passavano come dicerie, fosse invece reali!
Ma dopo ciò che aveva visto nella mente del mago non poteva più ignorare.
Sarebbe riuscita a seguire il suo cuore o la strada era troppo in salita e piena di asperità per continuare?
Quello strano senso di fiducia che l'aveva guidata veniva da lontano, lontano nello spazio e nel tempo.
Era tardo pomeriggio, faceva già freddo e aveva cominciato a lavorare lì da una solo settimana quando era entrato nel negozio.
Il mantello lo avvolgeva come una pesante nuvola scura e gli dava un'aria pericolosa, come quella dei temporali estivi, dalle propaggini sfrangiate, che minacciano grandine.
L'aveva guardato appena, di sicuro non l'aveva nemmeno vista.
Si era rivolto direttamente al proprietario del negozio, traendo velocemente una pergamena da una tasca della lunga giacca nero.
Un elenco di libri che avrebbero dovuto procurargli.
Le era sembrato un uomo silenzioso e cupo: aveva parlato con meno parole possibili, dicendo solo lo stretto necessario.
Una collega l'aveva informata che, prima o poi, avrebbe dovuto incontrarlo. Le aveva raccomandato di non rivolgergli la parola: sapeva essere davvero scortese e perfido, tanto quanto il suo aspetto era rigido e burbero. Le aveva raccontato le dicerie e le verità, suggerendole di girare al largo da quell'uomo spaventoso.
Eppure aveva subito pensato che la collega fosse fin troppo prevenuta.
Era stato essenziale e stringato con Cloud, ma gentile, e a dispetto della sua fama, né altero, né arrogante.
Aveva mani forti, ma modi educati.
Gli occhi erano neri, attentissimi. Luminosi, profondi e impetuosi.
Le era sembrato che potessero leggerle dentro, anche solo nel fugace attimo che li aveva incrociati.

Già allora aveva compreso tutto?
Da quando giaceva in quel letto lo aveva vegliato, ma quel contatto l'aveva portata ancora più lontano dei suoi stessi ricordi.
All'inizio erano stati lampi di memoria, sprazzi di lucida angoscia, che aveva letto involontariamente, eppure inesorabilmente, nei suoi incubi, nei suoi pensieri inconsci ed incontrollati.
Poi era cominciato tutto e l'aveva trascinata con sé. La luce interrompeva il buio e, in quella luce, la scena era inequivocabile.
Era cominciato tutto con un viso.
Non l'aveva riconosciuto, in quel momento: era troppo diverso da come lo ricordava.
Era il viso del mago più malvagio e potente, prima che si tramutasse nel mostro senza cuore che era diventato. Un volto umano, dai lineamenti regolari e dai capelli a morbidi ricci e scuri.
Una sola cosa l'aveva fatta riflettere e messa in dubbio: quel sorriso.
Guardarlo era stato come se improvvisamente fosse stata immersa in una gelida pozza di acqua stagnante e putrida.
La voce non se la sarebbe mai scordata: senza alcun sentimento, glaciale e impassibile.
Ricordò come le era sembrato impossibile che una simile, raggelante, sentenza fosse stata pronunciata da quelle labbra, quasi sensuali, aperte in un sorriso.
- Sì... Severus ora sei davvero mio!
Al solo ricordo di ciò che aveva visto in una memoria non sua, un lungo brivido le aveva percorso la schiena.
In quel momento un altro lampo si scagliò nel bosco sulla collina squarciando l'aria con un immediato tuono furibondo.
Anche nella mente dell'uomo senza conoscenza tutto era continuato nello stesso modo: per un attimo era luce, nella quale succedeva qualche cosa di orribile e poi tornava il buio.
Aveva passato una notte intera veleggiando tra ricordi di incredibile violenza, sentimenti di ribellione e di terrore, senza soluzione di continuità.
Deglutì.
Non voleva ricordare ciò che aveva visto.
Non voleva credere che fosse davvero successo.
Non voleva pensare a quanto sangue era stato sparso per un credo senza futuro.
E lui era là.
Lui l'aveva vissuto e ne era stato parte.
Questa era la verità.
Non poteva negare: aveva visto. No, era stato più profondo il contatto: l'aveva rivissuto con lui.
L'angoscia e la paura le montarono nell'anima in un attimo, stringendole la gola fin quasi a mozzarle il fiato.
Avrebbe voluto urlare, ma il tuono seguente lo fece per lei.
Guardò oltre il vetro la pioggia che inondava i prati e gli alberi, trascinata dalle folate di vento feroci.
Lacrime amare di un bimbo lasciato in balia della vita, senza alcun supporto, senza guida.
Quella creatura sceglierà come può, come meglio crede, senza le basi da seguire.
Per tutta la vita sarà trascinato dove più forte tira il vento e costruirà le sue difese come meglio potrà.
Poi prenderà a tagliare fuori gli altri, che non sa gestire, che non riesce a capire e alla fine farà di se stesso una roccaforte inespugnabile per il dolore immenso di vedersi tradito da chi chiamava amico.
Tutto quel che aveva vissuto, ogni decisione che aveva preso lo avevano portato sempre più vicino al baratro e alla fine aveva guardato la sua stessa morte negli occhi...
Poi, sopra il marasma di sentimenti che le si agitavano nel petto, emerse un particolare di una delle visioni più terribili.
Perché l'aveva accantonato? Perché sembrava averlo dimenticato?
Eppure era ciò che più l'aveva colpita!
Era quel che le aveva dato tutto il coraggio. Era stato il motivo che l'aveva spinta avanti e che le aveva gonfiato il cuore di orgoglio. Era un insignificante momento nel quale tutto aveva preso reale significato.
E comprese.
Mani chiare, forti e nervose, appena coperte dal mantello nero, che stringevano l'arma aguzza, rilucente alla torcia accesa nella notte senza luna.
Non aveva solo assistito, era dentro il cuore e nella mente di colui che era il proprietario di quel ricordo.
Quelle stesse mani, quell'anima lacerata, respinta e forse irrimediabilmente afflitta, quella mente acuta e pronta, avevano avuto un fremito: il mago aveva esitato.
L'uomo aveva ripreso il controllo del mostro senz'anima, del seguace del Male, del Mangiamorte.
Il sorriso le si fece largo nel cuore, fino a imperare sulle sue labbra, con tutta la forza dei suoi sentimenti.
Era stato in quell'attimo preciso, ora ricordava bene, proprio allora aveva capito chi davvero fosse Severus Piton.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:08
 
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view post Posted on 23/6/2013, 19:54
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I ♥ Severus


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Se per martedì non si prenoterà nessuno, inserirò io qualcosa dal mio archivio.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:08
 
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view post Posted on 24/6/2013, 07:35
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Per martedì potrei prenotarmi io. Ho una one-shot in eccesso dalla sfida dei sorrisi (i piani iniziali non prevedevano il prolungamento di tetralogia, quindi ho dei sorrisi in eccedenza).
 
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