| Ancora da "Il sogno di una vita", brano estratto dal secondo capitolo "Il peso delle scelte", con tristi sorrisi per l'amore perduto.
Sei rimasta a lungo tra le mie braccia rispettose, finché il tuo pianto si è calmato. Poi hai sistemato il trucco che si era sciolto e mi hai sorriso, come una bambina. Com’è difficile controllarmi, Narcissa. Ed oggi resisterti è ancora più difficile del solito. Guardo il tuo bellissimo viso, che si è fatto così serio ed adulto da quando ti sei sposata, ammiro il tuo corpo fasciato da quell’elegante e prezioso abito, azzurro e luminoso come i tuoi occhi. Mi mancano tanto i tuoi lunghi capelli d’oro! - Perché li tieni sempre intrecciati e così strettamente avvolti in quella crocchia? – chiedo con l’innocenza del bambino di un tempo lontano. Il tuo sguardo è profondo ed intenso, però arrossisci mentre rispondi: - Lucius non vuole che li tenga sciolti: afferma che una Signora non deve mai farlo in pubblico. Ora sono io che arrossisco. Però allungo una mano verso i tuoi capelli e strofino piano tra loro le punta delle dita: una soffice cascata dorata scende sulle tue spalle ed io vi affondo la mano, mentre chiudo gli occhi e sussurro: - Solo una piccola carezza… innocente. Vorrei poter fermare per sempre il tempo. Riapro gli occhi e ritraggo la mano: non avrei dovuto farlo. Rimetto tutto a posto, sospirando, mentre ora il desiderio di baciare le tue labbra meravigliose si è fatto… doloroso. - Orchideous! Ti sorrido e sistemo con delicatezza i fragili fiori di pesco tra i tuoi capelli. Un rumore discreto, appena oltre la porta, ci avverte che le tue sorelle stanno tornando. Nascondo le mani dietro la schiena. Bellatrix entra correndo e torna a guardare gli abiti da ballo stesi sul letto. Andromeda si accomoda sul divano e scruta con attenzione il tuo viso. C’è ancora traccia di lacrime e lei lo ha capito subito. Ma tu le sorridi, felice, mentre accarezzi piano i fiori tra i tuoi capelli. - E’ la prima volta che ti vedo sorridere così, Narcissa… dal giorno del tuo matrimonio. Arrossisci mentre lei annuisce dolcemente e mi sorride. Infine, rivolta a me, sussurra piano: - Grazie… Sono certo che Andromeda conosce il linguaggio dei fiori ed il suo sguardo torna a posarsi sorridente sulla dichiarazione d’amore eterno che spicca tra i tuoi capelli dorati. Poi i suoi occhi notano anche il tulipano giallo che stringo convulsamente tra le mani, dietro la schiena: mi sento inerme davanti a lei, vestito solo del mio impossibile e disperato amore per te. Il sorriso si spegne lentamente sulle labbra di tua sorella.
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