Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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Ida59
view post Posted on 15/4/2015, 13:24 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Considerato che ho terminato haiku e tanka che avevo messo da parte per questo gioco, ormai mi rimangono solo brani di storie già pubblicate.

Riprendo con un brano tratto da Antica Magia, la mia prima fiction del lontanissimo 2003.


Capitolo XVII - L’eredità

Il sole era ormai tramontato e Severus si riscosse: le tenebre erano solo intorno a lui, ma non erano più nella sua vita.
Aveva cominciato a scacciarle tanti anni prima, quando l’aveva fatta finita con Voldemort, anche se erano rimaste a lambirgli l’anima.
Fino a quando era arrivata Rhoxane, con la luce della sua speranza. La maga era sempre lì, al suo fianco, ed aveva condiviso, fino in fondo, i ricordi che aveva rivissuto fissando il riverbero sanguigno del sole nel mare.
Trasse un lungo sospiro, le strinse delicatamente la mano e mormorò:
- Grazie per essermi sempre vicina.
- Condividere tutto, il presente ed il passato. Costruire insieme il futuro. Questa era la mia promessa d’amore. Ricordi? – rispose con dolce pacatezza.
- Ti sei scelta un compito ben difficile, con il mio passato! – sorrise attirandola fra le braccia.
- Non che il presente sia facile: vorrà dire che punterò tutto sul futuro! – scherzò la maga.
- Ti prometto un futuro meraviglioso: te lo sei proprio meritata! – sussurrò chinandosi a sfiorarle le labbra, mentre l’avvolgeva forte fra le braccia.
Rhoxane gli sorrise dolcemente, poi pretese un piccolo acconto sul futuro: un lungo bacio, pieno di dolce passione.
- Non sono sicura di aver capito una cosa. Tuo nonno: è stato Voldemort ad ucciderlo? – chiese titubante.
- Mia madre non me lo disse mai esplicitamente. Ma il nonno, ad un certo punto, deve aver capito chi era Voldemort e cosa realmente voleva da lui: i suoi libri. Gli si è opposto e ha immolato la vita per quei libri che tanto amava. – sospirò Severus. – Voldemort non ha desistito dal suo proposito: del resto, quei libri gli erano essenziali. Mia madre, però, lo conosceva bene e non fu possibile alcun altro epilogo a questa storia: Voldemort uccideva chiunque gli sbarrava il cammino e mia madre fu solo una vittima in più.
- Poi rubò tutti i libri?
- Non tutti. La mamma selezionò e nascose alcuni testi, più importanti di altri, o più pericolosi. Io stesso li scoprii solo molti anni dopo. Su quelli Voldemort non riuscì mai a mettere le mani, e questo è proprio tutto il vantaggio su cui oggi posso contare!
Severus scrollò le spalle, con atteggiamento disincantato. Poi continuò:
- Dopo la caduta di Voldemort, ho ritrovato i libri della mia famiglia nel suo rifugio segreto e, prima che gli Auror distruggessero tutto, li ho riportati al loro posto, qui nel castello. Mi sono di nuovo immerso nello studio. Avevo quasi ventidue anni ed una terribile esperienza alle spalle: i miei occhi, ora, erano diversi e l'animo non era più oscurato dalle brame del sapere e del potere. In quei libri trovai, per la prima volta, quello che vi aveva sempre visto mia madre: la travolgente bellezza e la sublime poesia degli incanti che aveva usato per il bosco e la sua radura, per la foresta creata dal nonno. Io li ho usati per creare il mio giardino incantato. Ho riscoperto le magie che mutano il tempo e che sanno sottrarre il calore al sole e la luce alle stelle. - ed il sorriso brillava negli occhi neri di Severus, mentre stringeva dolcemente a sé la sua donna.
Poi continuò, cupo:
- Ho trovato anche terribili maledizioni di morte ed altre che vanno ben oltre la morte. Quei libri, quella magia, sono sublimi e maledetti insieme. Mia madre pensava che la nostra società, forse, non fosse ancora pronta per riscoprire nuovamente quel sapere antico che tutti credono ormai perduto da tempo immemorabile.
Rhoxane lo guardava, scossa e turbata dal tono cupo e dalla gravità delle parole.
- Ciò che il nonno mi aveva insegnato, quello che mia madre avrebbe saputo spiegarmi approfonditamente, ciò che Voldemort mi ha mostrato in modo distorto, era tutto in quei libri. L’ho capito con il passare degli anni, nella mia disperata solitudine. Là c’era tutto ed il contrario di tutto, il principio e la fine, la vita e la morte, la felicità e l’oblio. Per tutti, tutti i maghi che non sono ancora pronti per quell’eredità, quel sapere così pericoloso: l’immenso potere del sapere. Eppure, la mamma sosteneva anche che occorresse avere il coraggio di insegnare anche quel sapere, che bisognava condividerlo fra tutti: è questo lo spirito con il quale ho spiegato i principi delle Arti Oscure in queste ultime tre settimane.
- E’ rischioso… - sussurrò Rhoxane.
- A volte lo pensava anche mia madre, per questo aveva tenuto nascosti i libri. Però credeva anche che se tutti, indistintamente, avessero potuto conoscere quei libri, forse il malvagio potere in loro contenuto si sarebbe dissolto: se tutti potessero diventare come Voldemort, non ci sarebbe più alcun Voldemort. E di quel potere, alla fine, i maghi finirebbero per usare solo la parte buona! – terminò con un esitante sorriso sulle labbra.
- Un’inguaribile ottimista, tua madre! – esclamò la maga.
- Proprio come te, amore mio. – sorrise Severus stringendola di nuovo tra le braccia – E’ per questo che avrò bisogno del tuo aiuto!
Un lungo bacio suggellò quel loro nuovo accordo.
- Ora rientriamo nel castello. Domattina tornerai a Hogwarts, mentre io riaprirò il laboratorio e quei libri.
- No. Non ti lascerò solo. Per nulla al mondo.
Severus sorrise appena: sapeva benissimo che non se ne sarebbe andata, non subito almeno.
E ne era felice.

Edited by Ida59 - 25/5/2015, 13:47
 
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