Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

« Older   Newer »
  Share  
yana96
view post Posted on 7/1/2014, 19:26 by: yana96




Titolo: La storia si ripete
Autore/data:Yana96
Beta-reader:Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: generale, introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: Severus/Lily
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: what if?
parole:1.232
Riassunto: Un dèjà vu per il professor Piton.


La storia si ripete



Un massiccio gruppo di ragazzi forse del quinto anno- a giudicare dall’altezza- erano accalcati ai margini del cortile di Hogwarts in un Sabato pomeriggio rendendo difficile vedere cosa stesse succedendo. Mossa da curiosità cercai di farmi spazio e riuscii a scavalcare un paio di file di ragazzi, che facevano il tifo e ridevano forte. La scena che mi trovai davanti mi gelò il sangue. Un ragazzo robusto dai capelli castani teneva la bacchetta puntata contro un bambino del primo anno, che zampettava grottescamente colpito da un incantesimo. Dopo qualche istante mi resi conto di conoscere quel ragazzino, era nella mia stessa casata. Si chiamava Aaron Dixon e, da quando era arrivato, aveva sempre l’aria impaurita. Ci eravamo conosciuti sull’espresso per venire a scuola qualche mese prima, entrambi ci eravamo presi in simpatia e da allora gli davo spesso consigli per migliorare velocemente. Era un ragazzino fragile, dalla corporatura minuta, i lineamenti delicati ed i capelli color miele che spesso coprivano i grandi occhi grigi.
In quel momento, con mio grande disgusto un secondo ragazzo si affiancò con aria beffarda al castano e scagliò un incantesimo su Aaron che si riempì di brufoli scatenando una sonora risata. Il bambino era disteso sulla schiena, le mani sul viso e le gambe che non smettevano di muoversi. I due ragazzi si unirono alla risata degli spettatori. Non potevo sopportare che si prendessero gioco di un Tassorosso in quel modo, ma non volevo mettermi contro due ragazzi che sembravano molto minacciosi. Estrassi la bacchetta in attesa di una loro mossa. Aaron si agitava ancora a terra e puntò la bacchetta contro i due bulli ma l’incantesimo che pronunciò non ebbe successo forse a causa di un foruncolo troppo vicino alla bocca. Il secondo ragazzo, aveva i capelli neri cortissimi irti sulla nuca ed un accenno di pizzetto, fece un passo avanti e si rivolse al ragazzo castano
«Hei Brandon, hai visto? Il piccoletto vuole ribellarsi»
La voce del ragazzo col pizzetto era aspra e piena di scherno, Brandon rise forte e rispose al suo compagno
«Oh si, sai mi ha spaventato, non sono sicuro di voler continuare» la voce di quest’ultimo era forzatamente sottile quasi per imitare quella di Aaron che cercava ancora di scagliare un incantesimo contro i due bulli. Brandon alzò minaccioso la bacchetta
«Levicor..»
«Conjunctivitus» Sussurrai l’incantesimo più velocemente del ragazzo che barcollò indietro sbattendo furiosamente le palpebre, ma l’incantesimo non era molto efficace sugli umani, infatti dopo poco si rimise in posizione per attaccare di nuovo. Lanciai un incantesimo scudo sul ragazzino ma uno studente corpulento dietro di me tuonò:
«Ragazzina ci sai togliendo tutto il divertimento!»
Non ebbi nemmeno il tempo di ribattere che mi ritrovai nel cortile a poca distanza da Aaron e, in quello stesso momento altri ragazzi si avvicinarono ai due bulli. Bè ormai ti sei ficcata in questo guaio Anne, finisci quello che hai iniziato. Raccolsi il poco coraggio su cui poter contare e parlai ai due ragazzi, alti poco più di me.
«Lasciatelo in pace! Non vi vergognate a prendervela con uno più piccolo di voi?» in quel momento avrei tanto voluto avere la voce di un omone possente per intimidire i due ragazzi, anche se alle mie parole avevo dato tanta determinazione sembrava non bastare, così gonfiai il petto come avevo visto fare ai professori quando volevano incutere terrore «Dovreste prendervela con qualcuno della vostra taglia invece di farvi grandi maltrattando uno del primo anno» avevo portato le mani sui fianchi. Brandon, il castano, reprimendo una risata si chinò a destra per vedere Aaron e gli disse a voce troppo alta:
« Di un po’ Dixon, ti fai difendere da una femmina?»
Guardai un istante il bambino e notai con dispiacere che il suo viso era più rosso del dovuto, anche sotto tutti i foruncoli che l’incantesimo gli aveva procurato ed era rimasto muto per tutto il tempo. Ero decisa ad aiutarlo, con il viso accigliato lanciai sguardi di disprezzo ad entrambi i ragazzi che erano di fronte a me, dietro di loro si erano avvicinati altri tre ragazzi molto grossi e minacciosi, colsi l’occasione al volo e dissi con voce calma, il cuore rimbalzava in gola forse la mia idea era buona.
«Mi sembra che voi due abbiate bisogno del supporto dei vostri amici per scambiare due parole con una femmina» gli occhi ormai ridotti a due fessure, non mi sentivo affatto tranquilla con quei tre ragazzoni che si erano schierati dietro i due bulli ma dovevo fare del mio meglio per aiutare il mio compagno di casata.
Il ragazzo dai capelli neri sembrava incollerito e, subito prima di puntarmi la bacchetta contro disse:
«Oh, ma fammi il piacere… EXULCERO!»
«Protego!»
Indietreggiai di qualche passo. Per fortuna pronunciai l’incantesimo in tempo, quello che mi era stato lanciato mi avrebbe provocato delle ustioni e tutti i miei sforzi sarebbero stati vani. Mi guardai velocemente intorno. La folla sembrava essersi arricchita di nuovi spettatori urlanti e, in penombra, una figura scura era appoggiata al muro di un corridoio e si godeva la scena, per un attimo mi sembrò di vede un sorriso disegnarsi sul suo volto. Se il professore stava guardando perché non interveniva, e perché sorrideva?
I bulli attaccarono di nuovo, ma ora che sapevo che il professore stava guardando, mi limitai a pararli senza contrattaccare. Ben presto i loro attacchi erano così vicini l’uno all’altro che cominciavo a pararli a fatica. Il ragazzo coi capelli neri riuscì a mettere a segno un incantesimo che mi immobilizzò le gambe facendomi cadere a terra, mi accorsi che la bacchetta mi era caduta di mano. Mi trascinai per raccoglierla, i due ragazzi incombevano minacciosi con le bacchette levate, pronti a sferrare l’ultimo incantesimo, quello che non avrei potuto deviare.
«Cos’è tutto questo baccano!»
Il professor Piton avanzava verso di noi, simile ad una grande valanga nera. La folla si ammutolì e si apriva al suo passaggio. I due ragazzi indietreggiarono.
«Che cosa succede qui?»
La voce del professore era calma e scandiva ogni parola, i suo occhi saettavano dai due bulli ad Aaron e a me. Il ragazzo castano parlò per primo
«Ci stavamo esercitan…»
«Hanno aggredito Dixon, signore! Senza nessun motivo!» Sovrastai Brandon, ero rimasta a terra e guardavo speranzosa il professor Piton.
« Dixon è vero quello che sta dicendo Mills?»
Aaron annuì vigorosamente, il professore indugiò sul viso del bambino poi si voltò velocemente rivolto ai due ragazzi che intanto protestavano.
«Cinquanta punti in meno a Grifondoro» tuonò per coprire le loro voci che ancora di dichiaravano innocenti «Ciascuno» concluse piano. I due ragazzi sbuffarono sonoramente ma continuarono a contestare la decisione del professore. «E diventeranno cento se non filate subito nel mio uffico» concluse con la voce ridotta quasi ad un sussurro, il comportamento dei ragazzi doveva irritarlo. La folla cominciava a disperdersi dopo che i due bulli lasciarono in cortile. Mi sembrava di aver scorto un lampo di soddisfazione nello sguardo di Piton nell’avere la meglio su quei Grifondoro che seguì con lo sguardo per un po’. Lo vidi estrarre la bacchetta, puntarla contro Aaron e pronunciare «Finite Incantatem» per poi ripetere l’operazione su di me. Avrei giurato che stesse ancora sorridendo mentre indugiava con lo sguardo su di me, i capelli gli nascondevano il volto ed Aaron era troppo impegnato a raccogliere la sua roba per accorgersene. Stavo per ringraziarlo ma lui si voltò e si diresse verso il suo ufficio.
 
Top
1897 replies since 9/1/2013, 00:04   27930 views
  Share