Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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ellyson
view post Posted on 3/1/2014, 10:36 by: ellyson
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Ho il sorriso per domani, ma non ancora quello per Lunedì! :huh:


n. 50

Titolo: Il profumo dei ricordi
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: one shot
Rating: Per tutti
Genere: Triste, introspettivo, Malinconico,
Personaggi: Severus Piton
Pairing: Severus / Lily
Epoca: HP 7
Avvertimenti: Missing Moment
Riassunto:
Socchiudi gli occhi, aggrotti la fronte pensieroso, analizzando ogni dettaglio, ogni informazione a tua disposizione.
Poi li sgrani, conscio di quell’ovvia verità che hai davanti al naso adunco.

Sei morto.
Parole: 1.149


Il profumo dei ricordi

Apri gli occhi di scatto, la bocca aperta in un muto urlo di terrore.
Scatti a sedere.
Ti guardi attorno disorientato.
Polvere. Mobili vecchi e lerci. Ragnatele che riempiono ogni angolo.
Riconosci il posto.
E' la Stamberga Strillante.
Rivedi Nagini che scivola veloce verso di te.
Senti le zanne penetrare la tua carne, il sangue in gola, il dolore che ti annebbia la mente.
E dalla bocca ancora semiaperta esce un gemito strozzato.
Istintivamente porti una mano alla gola.
Cerchi la ferita, il sangue che pulsa, la vita che ti abbandona.
Invece le pelle è intatta. Liscia. Perfetta.
Fredda.
Ti guardi le mani. Sono sempre le stesse. Lunghe dita. Polsi sottili. Sul palmo destro c’è quella vecchia cicatrice che ti sei procurato il sesto anno di scuola mentre cercavi di tagliare un Fagiolo Sopoforoso, prima di capire che dovevi schiacciarlo con il coltello d’argento.
Anche loro sono fredde.
Ti alzi dal pavimento polveroso.
Per terra non c’è sangue. Non ci sono neppure i segni delle spire del serpente o l’impronta delle tue scarpe o di quelle di Potter e i suoi onnipresenti amici. E’ come se nessuno fosse passato in quella casa da anni.
Neppure tu.
Socchiudi gli occhi, aggrotti la fronte pensieroso, analizzando ogni dettaglio, ogni informazione a tua disposizione.
Poi li sgrani, conscio di quell’ovvia verità che hai davanti al naso adunco.
Sei morto.
Ti guardi ancora attorno. La casa è senz’altro quella dove hai tirato l’ultimo sospiro. Dove hai detto le ultime parole.
Guar…da… mi…
Dove l’hai vista l’ultima volta.
Fai una smorfia disgustato. E’ senz’altro diverso dal paradiso di cui avevi sentito parlare. Ed è decisamente differente dall’inferno in cui molti ti avrebbero volentieri visto sprofondare.
Quindi questo cos'é? Un limbo?
O forse è solo un parto della tua mente morente.
Poi lo avverti. Un profumo a te noto. Un profumo che ti porta indietro nel tempo.
Prima di Hogwarts.
Prima dell’Oscuro Signore. Del marchio che brucia – anzi forse è meglio dire bruciava - la tua pelle.
Prima del sangue che sporca le tue mani.
Prima di Silente.
Prima dell’omicidio.
Anche prima di Lily.
E’ il profumo di tua madre. Un profumo buono, di pulito. Il profumo della tua infanzia. Di quel periodo di cui ricordi poco, ma dove tuo padre era ancora papà e la pelle di tua madre era ancora rosea senza segni viola da mascherare con del pessimo trucco o con vestiti troppo larghi. Un tempo dove il sorriso e le risate riempivano la tua casa.
Un tempo troppo breve perché tu possa ricordarlo con chiarezza.
E’ un profumo che non dovrebbe esserci in quel posto. In quella casa. Tra quei mobili ricoperti di polvere.
Ti avvicini ad una delle finestre sprangate.
Vuoi vedere cosa c’è fuori, ma sei spaventato.
Cerchi di intravedere qualcosa da un piccolo spiraglio, ma non vedi nulla. Solo luce, un’accecante luce che sembra avvolgere la casa.
Torni a guardare il salotto malandato della Stamberga. Per qualche istante, sempre che il tempo scorra realmente in quel posto, pensi di restare lì, tra quelle quattro mura dismesse.
Solo con la tua solitudine.
Immerso nel profumo della tua infanzia.
Ma senti il freddo della tua pelle addosso. Vedi ancora il serpente in quella gabbia magica sopra la testa dell’Oscuro. Lo vedi strisciare verso di te. Senti ancora il sangue scivolare giù per la gola squarciata.
Scuoti il capo cacciando quell’immagine e decidi di uscire.
Se là fuori ti aspetta l’inferno lo affronterai a testa alta.
Come hai sempre affrontato tutto nella tua vita.
Per un momento osservi il punto in cui dovrebbe esserci il passaggio segreto che porta ad Hogwarts, senza stupirti di non vederlo.
Se ci fosse stato non avresti comunque preso quella strada. Ormai più nulla ti lega a Hogwarts, neppure la morte.
Scendi le scale e il freddo sembra affievolirsi, le immagini legate a quella stanza, ora, sono lontane ed indistinte. Vedi la luce filtrare dalle fessure delle assi che bloccano le finestre e il profumo cambia.
Diventa più fruttato, più intenso.
Anche questo lo consoci.
È il profumo della tua adolescenza.
Il profumo dei pomeriggi passati sotto gli alberi a ripassare. Delle serate fredde in biblioteca a fare i compiti. Dei pomeriggi spensierati a giocare con le Gobbiglie o dei fine settima a Hogsmeade.
E’ il profumo dei sorrisi nei corridoi. Dello sfiorarsi involontariamente le mani durante la lezione di pozioni.
E’ il profumo di lei.
Di Lily.
Della tua Lily. Prima che fosse di un altro.
Della Lily amica e complice. Di quell'amore segreto che per anni hai trattenuto fino a quando non si è trasformato in rimpianto e dolore.
Ti blocchi sulle scale e respiri a pieni polmoni – sempre che si possa dire che stai respirando in quel luogo – sentendo gli occhi pizzicare.
Forse questo è veramente l'inferno. Solo immerso negli profumi della tua vita, ricordandoti per l'eternità cos'hai perso per il tuo stupido, inutile, orgoglio.
Serri con forza la mascella e ti imponi di scendere gli ultimi gradini che ti separano dalla porta. E mentre scendi il profumo cambia di nuovo.
Non è fruttato e gradevole come gli altri, ma è comunque un profumo che richiama ricordi piacevoli.
E' l'odore delle pozioni, del wiskhy incendiario bevuto di notte, nell'ufficio circolare con Fanny che dormiva con la testa nascosta sotto un'ala. E' il profumo dell'unico amico che ti era rimasto e che hai ucciso. Silente aveva un odore particolare, sapeva di saggezza e vecchia pergamena, anche verso la fine aveva lo stesso profumo. Alcuni dicono che quando ci si avvicina alla morte si ha un odore più dolciastro, invece Albus aveva sempre quel profumo che associava alla saggezza e alla vecchia pergamena.
Stringi con più forza il corrimano e scendi gli ultimi gradini.
Ti avvicini alla porta, pronto a tutto. Accettando ogni condanna a te riservava per quello che hai fatto in vita.
Meriti tutto.
Il dolore. Il rimpianto. Il senso di colpa. La solitudine.
Tutto.
Afferri con decisione il pomello arrugginito della porta, non sei un vile, non scappi, non ti nascondi.
Affronti la morte. Così come hai affrontato la vita.
Con un movimento secco e veloce apri l'uscio della casa. La luce che avvolge quel posto di acceca, chiudi gli occhi e senti calore attorno a te. Forse sono le fiamme dell'inferno che ti reclamano.
Quando ti sei abituato alla luce, sembra volerci un infinito istante, apri gli occhi e, per poco, non ti cedono le gambe.
Sono tutti lì.
Tua madre.
Tuo padre.
Silente.
Tutti ti sorridono. Tutti ti guardano.
Poi un ciclone ti travolge. Un ciclone dagli occhi di smeraldo e i capelli rossi. Un ciclone che ha il dolce profumo della vita addosso.
La fissi, anche lei sorride. Lei che dovrebbe odiarti più di chiunque altro.
- Lily...
Le tue prime parole in quel posto che, ora, sai è il paradiso. Un luminoso profumato paradiso.
Fai l'unica cosa che volevi fare da anni.
La stringi e scoppi a piangere.
 
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