Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 1/12/2013, 00:21 by: kijoka




Nr.47

Autore/data: Kijoka – 16 novembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: romantico
Personaggi: Severus Piton - personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Non voleva sprecare altro tempo a raccontare, voleva dire, voleva subito condividere con lei quel sentimento che aveva trovato dentro di sé.
Parole/pagine:1.780/3 .




Speranza

Quel bussare alla porta l'avrebbe riconosciuto tra mille altri.
Severus trasse un lungo respiro: il momento era arrivato.
Lo stomaco si contorse nel timore di non trovare le parole giuste. No, avrebbe lasciato parlare il suo cuore.
Si voltò, dando le spalle alla finestra, spalancata sul tepore estivo. Ciò che vide gli mozzò il fiato.
Il riverbero illuminava la maga in modo diretto, facendo brillare vividamente gli occhi blu nell'incarnato appena ambrato del volto. I lunghi capelli risplendevano come seta, sciolti sulle spalle in onde morbide.
Per un attimo restò immobile, come sospeso, a guardarla.
Joy si era appena chiusa la porta alle spalle, quando vide Severus là in fondo.
I raggi del sole, che irrompevano nella stanza dalla finestra spalancata, disegnavano i contorni del suo corpo.
Luce che, inatteso, illumina la splendida notte.
Sembrava che il chiarore si dividesse in riflessi dorati, cancellando con un abbraccio ogni traccia del cupo passato che viveva in lui.
Restò a guardare il corpo divenuto fin troppo magro per i mesi di sofferenza fisica, le spalle ampie fasciate dalla camicia bianca, la sciarpa scura che gli cingeva il collo ferito, i lunghi capelli neri lucenti appena mossi dalla brezza esterna. Nonostante fossero quasi nascosti nell'ombra proiettata dal suo stesso corpo, gli occhi neri scintillavano di una luce nuova.
Sembravano rifletterne l'anima.
Joy sentì che quello sguardo non lo avrebbe mai più scordato.
Avvertì la strana sensazione di sentirsi come fosse un libro aperto. L'emozione era così intensa che non le riusciva di parlare. Quindi continuò a guardarlo, cercando di infondere nello sguardo tutto il sentimento che sentiva accendersi dentro.
Sapeva che quel momento sarebbe rimasto nella memoria come unico e speciale.
Non cercò di nascondere quel che le stava succedendo. Sorrise dolcemente.
Severus si accorse del sottile cambiamento: fu come se gli occhi turchesi si accendessero di un bagliore esaltante.
Il sorriso che Joy aveva sulle labbra lo commosse e gli donò la forza per combattere la sua natura schiva.
Le andò incontro, con passi spediti e risoluti.
Le si fermò di fonte, ad un passo, senza smettere di guardarla. Il viso corrucciato, il muscolo della mascella che vibrava.
Joy se lo trovò davanti, la sovrastava di parecchi centimetri. I suoi studenti sicuramente ne erano stati sempre intimoriti, pensò, ma al contrario, ciò che lei sentiva era di essere al sicuro, protetta.
Non riusciva a staccare gli occhi dal suo viso, dal guizzare quasi impercettibile della guancia che indicava profondo nervosismo e dalla piccola ruga che si era formata tra le sopracciglia.
Il cuore prese a batterle all'impazzata.
Non poteva più usare quello speciale incantesimo, non più! Ora doveva farcela solo con le sue umane intuizioni.
Le sembrava turbato. Lo imputò alla sua assenza. Era mancata solo due giorni, in fondo. In verità non l'aveva avvisato del suo spostamento, ma non si era aspettata di dover stare via così tanto: le cose si erano complicate. Doveva spiegare: era evidente che la sua lontananza lo aveva inquietato.
- Severus... ho dovuto andare in città e...
Sembrò non sentirla. Gli occhi scuri continuavano a scrutarla, scivolandole leggeri sul viso e tornando ad affondare nel suo sguardo.
Al mago sembrava di essere tornato indietro nel tempo, quando le corde vocali non lo assistevano più: gli sembrava di non riuscire ad emettere suono.
Come fare? Come poteva dirle quello che era capitato, cosa aveva trovato dentro di sé, in una frase, che spiegasse tutto in un momento?
Non voleva sprecare altro tempo a raccontare, voleva dire, voleva subito condividere con lei quel sentimento che aveva trovato dentro di sé.
Perché l'incantesimo non esisteva più? Sarebbe stato tutto più facile!
Eppure doveva farcela. Aprì appena le labbra, senza davvero sapere cosa avrebbe detto.
A Joy si fermò il cuore.
Le sue labbra... le aveva davanti agli occhi, vicinissime. Quelle stesse labbra che per così tanto tempo avevano popolato i suoi sogni. Quelle che nella realtà aveva sognato di baciare mille volte si erano lentamente schiuse e tremavano appena.
Abbassò gli occhi e gli voltò le spalle, allontanandosi di poco.
Non poteva continuare a guardarlo. Doveva ritrovare la calma o non sarebbe più riuscita a dominarsi e non voleva rovinare tutto quanto avevano costruito insieme negli ultimi giorni. Prese quindi a spiegare, Cercando di controllare la voce:
- Mi hanno convocata al Ministero. Volevano che tu andassi da loro, ma ho detto che era troppo presto. Allora hanno parlato con me e mi hanno comunicato la possibilità di una visita della Preside MacGranitt nei prossimi giorni. Volevo avvisarti... so che non sarà facile, ma forse è solo un bene che cominci a rivedere...
Cosa stava per dire?
Le persone che ti sono state vicine? Nessuno lo era stato troppo nei mesi precedenti all'ultima battaglia...
Le persone che ti sono care? Chi era lei per sapere quali fossero davvero le persone che riteneva tali?
Severus le fissava le spalle, mentre la tentazione di abbracciarla era sempre più forte.
Si era sottratta a lui, allontanandosi proprio quando stava per dare voce a ciò che aveva nel cuore.
I lunghi capelli corvini avevano una soffusa luce blu e ondeggiavano appena, assecondando il respiro di lei, che sembrava aver di colpo accelerato, come dopo una lunga corsa.
Forse l'aveva spaventata...
Joy teneva le braccia tese lungo i fianchi, le mani strette a pugno. Stava facendo ogni sforzo per non soccombere all'imperioso desiderio di baciarlo che l'aveva presa poco prima.
Stupida! Doveva calmarsi! Doveva spiegare e non era il momento di cedere all'emotività! Cosa sarebbe potuto succedere se si fosse lasciata andare agli impulsi che imperversavano dentro di lei?
Severus si accorse della postura rigida. La osservò per alcuni istanti, poi non si trattenne oltre.
Le tornò accanto e poggiando il petto sulla sua schiena le prese le mani, sciogliendole i pugni stretti e intrecciando le dita con le sue.
Poi, con gentile fermezza, la fece voltare verso di sé.
Un dolcissimo, quanto appena accennato sorriso gli si dipinse sul volto e, senza ulteriori indugi, delicatamente l'abbracciò.
Joy tremò al contatto con il suo corpo. Era un sogno? Cosa stava succedendo? Come poteva succedere proprio in quel momento? Quando lei stessa non desiderava altro? Volle dimenticare le domande, chiuse gli occhi e abbandonò la testa sulla sua spalla, mentre il cuore tornava a pulsarle in modo frenetico.
Severus si girò appena e le accostò le labbra alla fronte.
Prese un piccolo respiro, che sembrò turbarla, e fece trapelare sentimenti e speranze modulando la voce profonda.
- Grazie, Joy...
La maga era sbalordita. La sua voce... il suo nome...
Si sciolse appena dall'abbraccio e prese a fissare gli occhi scuri. Erano accesi da un fuoco ardente e si perse in quello sguardo che aveva cercato per sé per così tanto tempo. Subito dopo non riuscì a impedirsi di esprimere ciò che provava:
- Severus, la tua voce... Cosa è successo? Oh, non importa, ne sono così felice! - Gli sorrise come se lui potesse essere l'unico al mondo. - Non so cosa sia stato, ma è bellissimo ascoltarti. E' un'emozione splendida sentirti parlare di nuovo...
Era sopraffatta. Le sembrava di vivere una fantasia. Sperava solo che continuasse all'infinito!
L'attimo dopo Severus riprese ad esprimere quel che il suo cuore gli suggeriva:
- Grazie per tutto quello che hai fatto per me! - Una breve interruzione gli permise di trovare le parole. - Non lasciarmi più solo, ora. Non importa cosa ci sarà da fare, lo faremo insieme. Voglio che resti con me, perché ho bisogno di te! Solo tu sai comprendere il mio cuore. Sei riuscita a riportare la speranza nella mia vita. Lascia che io lo faccia per te, con te...
Joy restò per un momento attonita, con le mani tremanti appena appoggiate sugli avambracci di Severus, ma l'attimo dopo realizzò cosa aveva appena sentito pronunciare da quelle labbra.
Non riusciva a ragionare con lucidità. La voce calda e profonda aveva suscitato un tale slancio in lei che sentiva attraversata da una scarica d'impetuosa energia. Non riuscì a replicare a quanto aveva appena ascoltato e semplicemente si abbandonò alle emozioni. L'attimo dopo un'arrendevole serenità calò in lei.
Tornò ad abbracciarlo.
La guancia appoggiata sulla sua spalla, appena coperta dalla lieve stoffa della camicia estiva. Percepiva la pelle, morbida e calda, che la carezzava e le trasmetteva il dolce tepore del corpo.
Si strinse più forte a lui, le mani a carezzare lentamente la schiena levigata, seguendo appena con le dita i muscoli robusti, che ora poteva intuire sotto la camicia chiara. Non voleva che quel momento così perfetto potesse dissolversi.
Le braccia del mago l'avvolsero più stretta.
Joy alzò appena il viso. Il respiro di Severus le sfiorava le labbra.
Affondò il viso nell'incavo del collo con dolcezza, per evitare di fargli male e sorrise, con tutta la felicità che le era nata nel cuore per ciò che ora era certa di aver sentito. Poi sussurrò appena:
- Adoro la tua voce. Sai far vibrare le corde più nascoste di me. Sai mettermi in contatto con la tua profonda energia. Ti prego, parlami ancora...
Le ultime parole erano state pronunciate con tale trasporto che Severus non riuscì più a ragionare. Vinsero i sentimenti.
Con un movimento appena accennato le fece alzare il viso: voleva guardarla.
Gli occhi turchesi mandavano muti messaggi che, chissà come, riusciva a captare senza alcun problema.
No, non era magia, ora lo sapeva con certezza: era amore.
Di nuovo un timido sorriso gli illuminò le labbra sottili. Nessun'altro se ne sarebbe accorto, solo lei riusciva a leggergli così tanto dentro che avrebbe compreso.
La maga lo osservava e vide l'espressione mutare. Lo sguardo nero diventò lucido velluto e le labbra s'incurvarono appena.
La felicità le scoppiò nel petto: non l'aveva mai visto sorridere e, in quel momento, sperò che le prossime parole che avrebbe pronunciato avessero potuto essere quelle che da mesi sognava.
Severus, senza che gli sguardi si lasciassero, la strinse al petto con forza.
- Joy, volevo ritrovare la voce per poterti parlare, solo a questo mi sarebbe servita. Non devo spiegare nulla a nessuno, solo a te devo dire ...
Le prese il volto tra le mani e affondò gli occhi scuri nel mare turchese e calmo dei suoi. La voce modulò i suoi sentimenti e le sue speranze divenendo un sussurro vibrante ed appassionato:
- Solo per te, Joy, batte il mio cuore. Tu che hai saputo riportarmi la speranza nel cuore, tu che sei riuscita a farmi vivere di nuovo. Solo tu hai trovato il significato per questa mia nuova esistenza. Solo a te devo la mia vita. - Il tono si abbassò ancora, il respiro le carezzò le labbra, con innata sensualità, - Io ti amo Joy, vera felicità e speranza della mia vita...

Edited by Ida59 - 21/8/2015, 21:36
 
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