Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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ellyson
view post Posted on 5/11/2013, 09:56 by: ellyson
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Dalla luna...

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Io ho il sorriso 42 da aggiungere alla lista.
Siccome mi sono già presa un sacco di giorni non posso cedere i miei buchi a chi é in lista d'attesa.

Ecco il sorriso di oggi.
Nel rileggere la storia per MSS ho notato degli errori, chiedo scusa, li sto sistemando e quella che invierò sarà corretta, qui sto facendo un copia/incolla dalla sfida 14, se li becco al volo li correggo, ma non posso assicurare nulla, portate pazienza. ^_^


n. 28

Titolo raccolta: Eligis tuum iter (scegli ciò che desideri)
Titolo di questo sorriso: Il primo risveglio

Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: one shot
Rating: Per tutti
Genere: Triste, introspettivo, Malinconico,
Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton, Minerva McGranitt
Pairing generale della raccolta: Severus / Hermione, accenno a Severus / Lily
poca: post battaglia finale
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Minerva fece un lieve sorriso e osservò il volto dell'uomo come se si aspettasse una risposta acida da un momento all'altro.
Si alzò e lisciò la gonna della veste.

Parole: 1.426

Il primo risveglio

Giugno 1998
Londra, San Mungo


Quando aprì gli occhi le ci volle qualche minuto prima di capire dove si trovasse.
Decisamente non era l'infermeria di Hogwarts, attorno a lei regnava il silenzio più assoluto e l'odore che avvertiva era quello delle pozioni medicamentose e del disinfettante.
Poi capì: San Mungo.
Una fitta alla testa la costrinse a chiudere gli occhi. Non sapeva da quanto fosse in quella stanza, l'ultima cosa che ricordava nitidamente era il primo respiro di Piton sotto di lei e la fatica per sollevarsi dal quel pavimento sporco, raccogliere le ultime forze e sollevare il Preside con la magia.
Non ricordava il tragitto tra la Stamberga e il castello, aveva camminato per inerzia, ripetendosi che mancava poco, che poi qualcun altro si sarebbe preso cura di lui e di lei.
Sapeva che era entrata ad Hogwarts e che non aveva trovato nessuno fino alla Sala Grande. Ricordava la McGranitt, ma non quello che si erano dette.
Poi più nulla.
Aprì di nuovo gli occhi cercando di resistere al mal di testa e provò a muovere il corpo. Un gemito di dolore uscì dalle sue labbra quando provò a sollevare un braccio. Non c’era muscolo che non le facesse male o bruciasse. Si sentiva come se fosse stata pestata dal Platano Picchiatore per giorni interi.
L’incantesimo doveva averle tolto molta più energia di quanto avesse immaginato.
Cercò di parlare, di emettere un suono abbastanza forte in modo da farsi sentire, ma la stanza iniziò a girare vorticosamente e perse di nuovo i sensi.

* * * *


Giugno 1998
Londra, San Mungo
qualche giorno dopo



Quando aprì nuovamente gli occhi la luce attorno a lei era cambiata. Se erano passate ore oppure giorni non avrebbe saputo dirlo. Il mal di testa era più sopportabile e anche il dolore ai muscoli.
Forse aveva dormito per giorni.
Cercò di mettersi a sedere ma riuscì solamente ad alzarsi appena per poi sprofondare nel cuscino con un gemito frustrato.
Un urlo la fece sussultare dolorosamente.
- Si é svegliata! Si é svegliata!
Hermione sentì che la voce si stava allontanando, quando aveva alzato la testa aveva intravisto la cornice di un quadro sulla parete opposta al letto. Probabilmente il personaggio del dipinto era corso a chiamare qualcuno.
Non si stupì quando, pochi minuti dopo, un medimago entrò di corsa, seguito dalla professoressa McGranitt trafelata.
- Hermione! - fece la strega prendendole una mano – Come ti senti?
- Non lo so. - ammise la giovane strega continuando a fissare il soffitto – Da quanto sono qui?
Vide la donna lanciare un'occhiata al medimago che annuì impercettibilmente.
- Tre settimane. - rispose la professoressa.
Aveva dormito per parecchi giorni.
Restarono in silenzio per tutto il tempo in cui il medimago la visitò, Hermione notò subito che non la fissava negl'occhi.
- Lo sa! Sa cos'ho fatto per portare indietro l'anima di Piton. - pensò – In quanti hanno capito cos'ho fatto in quella casa? Ron e Harry cosa penseranno?
Il medimago le fece bere una pozione ricostituente dal gradevole sapore di menta piperita e le disse di riposare il più possibile.
Quando l’uomo uscì, la professoressa l'aiutò a sedersi sul letto, aggiustandole i cuscini dietro la schiena. La McGranitt si sedette su una sedia accanto al letto e tirò un sospiro di sollievo.
- Non sapevamo se ti saresti svegliata. Sei quasi morta.
Annuì solamente, sapeva che avrebbe dovuto spiegare a tutti quello che aveva fatto il perché del suo gesto, anche se non sapeva spiegarlo neppure a se stessa.
Minerva estrasse la bacchetta e fece apparire il tomo dalla copertina nera sul letto.
- L'ho trovato nella Stamberga. - spiegò la donna con calma – Non é stata una scelta saggia lasciarlo là.
- Non stavo ragionando lucidamente. - spiegò lei – Probabilmente deliravo.
Restarono in silenzio alcuni minuti. Hermione accarezzava distrattamente la copertina rigida del libro.
Per un attimo le venne in mente un altro sguardo nero. Brillante, intenso e pieno di vita.
Sorrise dolcemente, senza nemmeno rendersene conto.
Aveva mille domande che le bruciavano dentro, ma non sapeva da che parte iniziare.
- Per tutto il mondo magico, - disse la strega cogliendo al volo i suoi pensieri – Severus Piton è stato salvato da Fanny. – Hermione sollevò di scatto la testa ignorando il capogiro improvviso e fissando la vecchia strega – Tuttavia, - la professoressa fece un altro sospiro - ho dovuto spiegare cos’hai fatto al medimago che ti ha in cura, al signor Potter e alla famiglia Weasley.
Hermione abbassò il capo e annuì.
- Devo chiederti come hai avuto quel libro, Hermione.
Lentamente, lottando contro la stanchezza e il mal di testa, raccontò le ore dopo il funerale di Silente, il suo tentativo di appellare qualche libro che parlasse degli Horcrux e la sua sorpresa di vederli entrare dalla finestra come se nulla fosse. Le raccontò le notti passate a leggerli di nascosto, il suo orrore per gli incantesimi più raccapriccianti che avesse mai letto in vita sua e la fissazione per quella particolare formula.
- A quanto pare Albus voleva che li tenessi tu. - le disse quando ebbe finito – Forse credeva che fossero più al sicuro con te. O che avresti scoraggiato chiunque a provarli.
- Ero pronta a fare lo stesso con Harry se ce ne fosse stato bisogno. - disse risoluta continuando a fissare il libro ed ad accarezzare distrattamente la copertina rigida.
La professoressa restò in silenzio osservandola attentamente.
- E' inutile che ti dica che quello che hai fatto è stato...
- Stupido. - finì l'altra chiudendo gli occhi – Pericoloso, impulsivo e contro natura.
Sentì la mano fresca della donna sulla sua. Non aprì gli occhi per paura di vedere uno sguardo di rimprovero.
- Stavo per dire coraggioso.
Hermione aprì gli occhi di scatto incontrando il sorriso gentile di Minerva. Due grosse lacrime le solcarono le guance pallide.
- Devi riposare. - disse dolcemente la donna aiutandola a sdraiarsi di nuovo – Per oggi basta così.
La giovane donna fece un tirato sorriso abbandonando la testa pesante sul cuscino candido.
- Professoressa, - la chiamò sulla soglia – lui...
- Non si è ancora svegliato. - spiegò l'altra – Fisicamente è vivo, l'incantesimo ha cicatrizzato anche le ferite sul collo. Ma non sappiamo quando si sveglierà. Se si sveglierà.
Prima di chiudere la porta Hermione notò uno stanco sorriso sul volto della donna.

* * * *



Ormai le sue giornate le passava tra la scuola e il San Mungo.
Passava la mattina tra le carte burocratiche del ministero e la ricostruzione del maniero. Il pomeriggio era divisa tra la stanza di Hermione e quella di Severus.
Nelle settimane precedenti nessuno dei due aveva dato segno di voleri svegliare.
Almeno Hermione aveva aperto gli occhi, era un passo avanti.
Minerva entrò nella camera in penombra di Piton. Severus non si era mosso, era sdraiato nel letto, coperto dal lenzuolo. La sua carnagione aveva assunto un colorito più acceso da quando era stato ricoverato, ma non c'erano stati altri miglioramenti.
Si avvicinò al letto e, come faceva ogni volta, lanciò una rapida occhiata al petto dell'uomo che si alzava con un ritmo lento e regolare. Come se si aspettasse di non vederlo muoversi da un momento all'altro.
Quando aveva trovato quel libro nella Stamberga era rimasta allibita, si era infuriata per la stoltezza della Granger, un incantesimo oscuro potente e pericoloso, probabilmente sconosciuto. I primi giorni l'aveva rimproverata mentre lei era incosciente. Aveva gridato nella speranza di svegliarla a suon di urla.
Aveva pianto. Per lei e per Severus.
Si sedette sulla sedia accanto al letto, come aveva fatto nella stanza di Hermione.
- Hermione si è svegliata, Severus. - gli disse poggiando una mano sul letto, avrebbe voluto prendergli una mano, ma non lo fece – E' debole, ma sta bene. - sospirò di fronte all'immobilità del mago – Potter mi ha chiesto ancora se può venirti a trovare. Visto che sei incosciente credo che gli darò il permesso, sia mai che ti ci voglia la voce di Harry per farti svegliare. Posso anche accettare che tu tolga punti a Grinfondoro.
Minerva fece un lieve sorriso e osservò il volto dell'uomo come se si aspettasse una risposta acida da un momento all'altro.
Si alzò e lisciò la gonna della veste.
- Devi perdonare la mia breve visita di oggi, ma devo informare molte persone sul risveglio di Hermione. - prima di chiudersi la porta alle spalle la strega si voltò ancora verso il mago e gli fece un sorriso, si era ripromessa che Severus non l’avrebbe mai più vista arrabbiata con lui – Ci vediamo domani.

Edited by ellyson - 5/11/2013, 10:20
 
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