Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 29/9/2013, 15:29 by: kijoka




Nr.36

Autore/data: Kijoka – 19 settembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton - Minerva McGranitt
Pairing: nessuno
Epoca: HP4
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: L'attesa era quasi finita: il momento della vendetta si avvicinava.
Parole/pagine: 1.225/2.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.




Ritorno al passato

Era cominciato con un lieve fastidio, giorni prima.
Poi il braccio aveva cominciato a dolere.
Seduto sulla panca di legno, piuttosto scomoda, Piton stava aspettando che la prova giungesse al termine.
Si era offerto di dare un aiuto nel pattugliamento del perimetro del Labirinto e restava in attesa di essere chiamato nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno.
Era nervoso.
Non sapeva esattamente cosa stava avvenendo all'interno dell'intrico di piante creato da Hagrid e il dolore in sordina all'avambraccio non faceva presagire nulla di buono.
Si trattenne dal sollevare la manica della giacca per guardarlo di nuovo.
Sarebbe stata la centesima volta e ogni volta gli toglieva il respiro.
Negli ultimi mesi si era fatto sempre più nitido e scuro e, prima di prendere posto di fronte alle alte siepi, luogo dell'ultima prova del Torneo Tremaghi, si era fermato di nuovo ad osservarlo.
Per molti anni il Marchio Nero era restato immobile e quasi invisibile: tratti di un lieve color grigio scuro che percorrevano la sua pelle nivea. Non era propriamente esatto, ma avrebbe potuto dire di essersene dimenticato.
Per essere sinceri, aveva cercato con tutte le sue forze di sperare che Silente non avesse ragione, che le sue idee, sempre al limite dell'assurdo, fossero solo elucubrazioni senza senso.
Ci aveva pensato il tempo a dargli ragione.
Il tratto era diventato, poco a poco, sempre più scuro.
Si rese conto che lo aveva sentito dentro di sé: se davvero il Signore Oscuro fosse stato perso per sempre anche quel simbolo malvagio di schiavitù se ne sarebbe andato.
Dunque era vicino, il momento si avvicinava velocemente, come il colore scuro riprendeva possesso del disegno demoniaco.
No, non era ancora pronto.
Doveva prepararsi: visualizzare ed anticipare le domande, addestrare se stesso ad una nuova, inimmaginabile sofferenza. Il suo vecchio padrone avrebbe voluto delle spiegazioni, e certamente non le avrebbe accettate senza l’opportuno pegno di dolore.
La pelle si riempì di brividi. Sapeva a cosa stava andando incontro, ne conosceva i tempi e i modi.
Sarebbe stato capace, ancora ed in modo totalmente nuovo, di guardare negli occhi del Signore Oscuro e mentirgli?
Inspirò a fondo, sperando che il peso che gli gravava sul cuore si alleviasse un poco.
Igor se ne era già andato.
Sapeva che sarebbe successo. Glielo aveva anticipato più volte e, in ogni caso, Karkaroff aveva troppo da perdere restando a fronteggiare gli eventi. Oppure, e molto più semplicemente, non aveva alcun tipo di volontà che potesse sostenerlo.
Al contrario Severus sapeva di avere un compito, un dovere da portare a termine. Qualunque fosse quel termine...
Come sarebbe successo? In quanto tempo le previsioni si sarebbero avverate?
Abbassò la testa e, nascosto dalla lunga cortina di capelli scuri, sorrise.
Una strana tensione s’impadronì di lui.
Presto.
L'attesa era quasi finita: il momento della vendetta si avvicinava.
Erano anni che attendeva, per la verità.
Pur sperando che niente di tutto questo diventasse realtà, nello stesso tempo non vedeva l’ora di fronteggiarlo di nuovo. Questo gli avrebbe dato la possibilità di combattere. Questa volta ne aveva i mezzi, adesso conosceva trucchi e soluzioni a lui ignote fino a pochi anni prima.
- Devi voler fare del male, procurare dolore, rendere l’incantesimo crudele! – Gli urlava Bellatrix in fase di addestramento tra i Mangiamorte, per rendere più dolorose le sue Cruciatus.
Ora aveva imparato ad odiare, veramente, e le sue maledizioni avrebbero potuto essere spietate ed insopportabili. Ora sapeva e voleva.
Poi aveva imparato a difendersi.
Il periodo passato con Silente l’aveva reso più forte.
I pensieri alleviarono per qualche momento la pena profonda che lo aveva attanagliato fino a poco prima.
Senza pensarci portò la mano all'avambraccio sinistro.
Aveva l'impressione che qualcosa si muovesse subito al di sotto della pelle.
Era tutto come tanti anni prima.
Possibile che fosse già così forte da poter far fremere il serpente del Marchio?
Forse si trattava di una mera impressione, aggravata dai sentimenti che si agitavano nel suo cuore.
Perché non l'ho strappato via? Perché non ho fatto in modo che potesse scomparire dal mio braccio, dalla mia pelle, dalla mia vita? Staccandomi il braccio se fosse servito...
Inutili pensieri che non facevano che aggravare il suo stato d'angoscia.
Sapeva bene perché non lo aveva fatto, nonostante la voglia di estirpare insieme al Marchio anche parte della sua sciagurata vita!
Scintille rosse sbucarono dall'alto vicino ad un margine del Labirinto.
Per mettersi in moto, più che per poter essere realmente d’aiuto, si alzò in fretta e percorse i pochi metri di distanza. Minerva era poco lontana. Era appena uscita dalla barriera verde trascinando a fatica il corpo di Krum, che sembrava privo di sensi.
Accorse velocemente e le diede una mano a sollevare il ragazzo.
Lo portarono appena più lontano senza neanche parlarsi.
Madama Chips arrivò di lì a poco a prendersi cura del secondo partecipante che lasciava la gara.
Minerva lo guardava con occhi cupi e preoccupati, ma sapeva di non dover dare voce ai suoi sentimenti. Non lì: c'erano troppe orecchie indiscrete.
Si permise solo di costatare:
- Sono rimasti in due...
Severus annuì appena, certo che la maga potesse comprendere anche cosa si agitava dentro di lui.
Lei sapeva.
Restarono appaiati, di fianco alla siepe altissima, ancora per un tempo che Severus non avrebbe saputo dire.
Minerva dava appena a vedere i sentimenti che la attanagliavano. Era preoccupata, più di quanto sarebbe stato lecito essere.
La osservava in silenzio, stando ben attento a non farsi cogliere dagli occhi attenti e vivaci dell'anziana insegnante.
Ogni volta rimaneva stupito di quanta forza emanasse da quel corpo fragile.
L'ammirava, profondamente.
Minerva era una roccia, come il suo cognome faceva presagire.
Fu allora, dopo che i suoi pensieri quasi lo portarono ad un sorriso appena accennato, che il braccio prese vita propria.
Fu come se un'onda di atroce dolore lo attraversasse completamente.
Era da troppo tempo che non succedeva e non se lo era minimamente aspettato.
La chiamata.
Il sangue sembrava pulsare nel suo corpo ad una velocità vertiginosa e quando il flusso arrivava al braccio il dolore si propagava in tutto il corpo.
Erano ormai soli, gli altri erano andati a portare Krum in infermeria.
Non sarebbe comunque stato diverso: senza poterlo evitare crollò in ginocchio sotto lo sguardo della maga.
Pensava di non riuscire a farlo e invece riuscì a sussurrare:
- Albus... Minerva, avvisa Albus...
- Severus, cosa c'è? Cosa sta succedendo?
Si teneva il braccio con l'altra mano, cercando di bloccare il flusso del sangue, cosa avrebbe affievolito il dolore. Non ci riuscì.
Con un breve gemito, ansimante, riuscì ad alzarsi in piedi.
Sapeva che se non avesse risposto, materializzandosi subito dove lo volevano, il dolore sarebbe aumentato.
La mente era un turbinio di pensieri impazziti.
Non era pronto!
Doveva ripassare la strategia, rivedere le spiegazioni, riprovare l'incantesimo, chiudere la mente, chiudere la mente, chiudere la mente...
Affondò la mano nella tasca interna della giacca e trangugiò in un solo sorso il contenuto di una piccola ampolla di vetro.
La sofferenza si affievolì di poco, ma sapeva che presto sarebbe completamente scomparsa. Questo gli avrebbe permesso di guadagnare il tempo di organizzare la difesa.
Senza lasciare la presa sull'avambraccio sinistro tornò a guardare Minerva, che lo osservava stupita e con preoccupazione sempre crescente negli occhi verdi:
- Avvisa Albus, presto!... Potter è in grave pericolo! Il Signore Oscuro è tornato e non è del suo umore migliore...

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 15:30
 
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